Adeguamento sismico della scuola Malaspina “indietro tutta”


Colpo di scena nell’interminabile iter per l’adeguamento/miglioramento sismico alla Malaspina. Secondo il raggruppamento temporaneo che si è aggiudicato la gara europea per l’incarico di progettazione servono ulteriori analisi e indagini per poter predisporre il progetto…

Aveva davvero ragione Massimo Tamburri (M5S) quando, nel corso della conferenza stampa di fine anno dei gruppi dell’opposizione, ha “tirato le orecchie” alla stampa e ai giornalisti locali che troppo spesso si limitano a fare da megafono agli annunci del sindaco e dell’amministrazione comunale, riportando con smisurata enfasi proclami e annunci, anche quando è sin troppo palese l’evidenza contraria.

Ne eravamo convinti allora, quando le affermazioni del consigliere comunale “grillino” avevano provocato il risentimento di qualche cronista, ne siamo ancora più convinti ora dopo aver visto alcuni titoli e aver letto alcuni articoli, in merito all’infinita telenovela sugli interventi per la sicurezza delle scuole, di qualche quotidiano locale. Che, per altro, deve essere fermamente convinto (e magari avranno anche ragione…) che buona parte degli ascolani hanno gravi problemi di memoria, che può scrivere tutto e il contrario di tutto, anche smentendosi in maniera clamorosa (e ovviamente smentendo i proclami di sindaco e amministrazione) perché tanto nessuno ricorda nulla.

Altrimenti non si spiegherebbe come è possibile riproporre come se nulla fosse la “barzelletta” del sindaco Fioravanti e del dirigente comunale che stanno accelerando per gli interventi di messa in sicurezza delle scuole cittadine e che “l’obiettivo sarebbe quello di far partire l’intervento per la scuola Malaspina per settembre 2023”, dopo aver più volte annunciato l’avvio dei lavori addirittura entro la fine del 2020.  “Partono i lavori alla scuola Malaspina” titolava il 15 luglio 2020 uno di quei quotidiani, aggiungendo, poi, all’interno dell’articolo che “entro la fine dell’anno, al massimo nei primi mesi del 2021” si sarebbe aperto il cantiere.

Al di là dell’incredibile “faccia tosta” e dell’imbarazzante comportamento di una parte dell’informazione locale, le novità dei giorni scorsi sulla scuola Malaspina sono davvero sconcertanti, si è ormai superata ogni limite del ridicolo. La settimana passata è stata, infatti, pubblicata sull’albo pretorio on line la determina n. 4363 del 30 dicembre scorso con la quale è stato affidato l’incarico per la “realizzazione di indagini e prove strutturali inerenti l’intervento di miglioramento/adeguamento sismico dell’edificio scolastico Malaspina”.

Sembra uno scherzo di Carnevale, un pesce d’aprile anticipato, invece incredibilmente è tutto vero. Come nel peggiore degli incubi, in una sorta di surreale gioco dell’oca, quando l’interminabile iter per l’intervento alla Malaspina, sia pure faticosamente, finalmente sembrava procedere, all’improvviso si ritorna alla casella di partenza. Con tutti gli inquietanti interrogativi che dovrebbe suscitare questa paradossale retromarcia. Che, comunque la si voglia vedere, conferma ulteriormente l’inqualificabile superficialità, il pressapochismo e la più assoluta incapacità di programmazione di questa amministrazione (e di quella che l’ha preceduta).

Che ha impiegato più di un anno per arrivare a quell’affidamento dell’incarico di progettazione dell’intervento alla Malaspina che, secondo la tanto decantata quanto inutile “Ordinanza Ascoli”, sarebbe dovuto avvenire in 30 giorni. Per poi scoprire, però, che bisogna ripartire da capo. Superfluo sottolineare che questa ennesima farsa è il più evidente e sconfortante emblema del totale fallimento della politica sulla sicurezza delle scuole del Comune di Ascoli, prima a guida Castelli, poi a guida Fioravanti. Quello che ormai è giusto definire un vero e proprio calvario, al pari della vergognosa telenovela inerente i lavori di adeguamento sismico per la scuola media Don Giussani di Monticelli, è iniziato a fine ottobre del 2016.

Quando, mentre l’ex sindaco Castelli (che pure era perfettamente a conoscenza della reale situazione) raccontava la “favoletta” secondo cui le scuole cittadine non avevano subito danni dal terremoto, la scheda Aedes n. 32671 redatta dalla Squadra P1173 il 4 novembre 2016 sanciva la temporanea inagibilità della scuola Malaspina “in tutto o in parte ma agibile con provvedimenti di P.I”. Come se nulla fosse, però, da quel novembre 2016 per quasi 2 anni non è successo praticamente più nulla. Fino al luglio 2018 quando l’amministrazione Castelli decise di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica in due scuole cittadine, la Malaspina e Borgo Chiaro. Cinque mesi dopo, nel dicembre 2018, la relazione finale dell’ing. Michele Laorte evidenziava la situazione per nulla edificante di quella scuola, con un indice di rischio tra 0,30 e 0,45, decisamente lontano da quell’indice 1 che vuol dire sicurezza.

Considerato che l’intervento alla Malaspina era tra quelli finanziati con i fondi stanziati nel luglio 2017 dal commissario straordinario, in pratica l’amministrazione comunale a dicembre 2018 aveva tutte le informazioni e i fondi necessari per dare il via all’iter per l’intervento di adeguamento sismico. Come ormai è noto, non l’ha fatto perché Castelli prima e Fioravanti poi hanno perso 2 anni dietro ad un improbabile (e molto confuso) project financing che, sin dalla sua presentazione era noto a tutti (evidentemente tranne all’amministrazione comunale…) che non fosse in alcun modo percorribile, non fosse altro per il fatto che non rispettava alcune norme.

Così bisognerà aspettare il 14 luglio 2020 per vedere finalmente partire l’iter amministrativo, con la delibera n. 138 che approva “il documento preliminare alla progettazione per l’indizione della procedura per l’affidamento del contratto avente ad oggetto l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria relativi alla progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori di miglioramento sismico dell’edificio scolastico Malaspina”. Due mesi dopo, con determina n. 2167 del 13 settembre, veniva indetta la gara europea per l’affidamento dell’incarico per la progettazione dei lavori.

E’ importante ricordare come quella determina ha un’importanza fondamentale perché smonta definitivamente e inesorabilmente l’alibi dei tempi lunghi della burocrazia a cui si è sempre appigliata l’amministrazione comunale, visto che svela che nel febbraio 2019 (sindaco Castelli) “il soggetto attuatore (Comune di Ascoli) ha manifestato all’Usr l’intenzione di non avvalersi della procedura accelerata”. In altre parole significa che, nonostante le varie ordinanze per la ricostruzione fornivano la possibilità di accelerare e velocizzare la procedura tradizionale, il Comune di Ascoli ha preferito non avvalersene. In ogni caso secondo il cronoprogramma dell’Ordinanza Ascoli l’incarico di progettazione per l’intervento alla Malaspina doveva essere affidato entro 30 giorni.

La determina 4363 del 30 dicembre scorso ci dice che, invece, ci sono voluti 9 mesi per arrivare all’aggiudicazione dell’appalto, con determina n. 1707 del 12 giugno 2021, al raggruppamento temporaneo “Studio di ingegneria Sardella srl”. La formalizzazione dell’incarico, però, è avvenuta solo a fine ottobre, oltre un anno dopo l’indizione della gara. Altro che 30 giorni, in pratica sono stati accumulati solo per questa prima fase dell’iter circa 330 giorni di ritardo. Ma le sorprese negative non sono purtroppo finite. Sempre la determina 4363 svela che il 19 novembre lo “Studio di ingegneria Sardella srl” ha chiesto che vengano effettuate ulteriori indagini, prima di elaborare il progetto in oggetto, con tanto di elenco delle prove “da effettuare attraverso la ditta specializzata”.

Siamo al paradosso, in pratica è come se la verifica di vulnerabilità sismica effettuata oltre 3 anni fa non è servita a nulla, si è rivelata solamente un’ulteriore perdita di tempo (e di soldi). Ma c’è di più, in tutto questo tempo, nel corso degli oltre 12 mesi che sono trascorsi dall’indizione della gara europea e l’affidamento dell’incarico nessuno si era resa conto della necessità di nuove e ulteriori indagini, né l’amministrazione comunale né lo stesso raggruppamento temporaneo che poi si è aggiudicata la gara. E che, di fatto, ora fa le veci del Comune e decide in che modo deve essere portato avanti l’iter.

Quel che però è peggio è che questo “imprevisto” riporta tutto o quasi al punto di partenza, facendo ulteriormente allungare tempi già lunghissimi. Anche perché, nella determina in questione, alla ditta a cui sono state affidate queste nuove analisi, la Labortec Ingest srl (per un importo di poco più di 9 mila euro) non è stato indicato un tempo limite entro il quale dovrà effettuarle. D’altra parte, però, che fretta c’è, sono trascorsi “solamente” 5 anni e mezzo…

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