Autogol, strafalcioni, “figuracce” e decisioni bizzarre: l’anno nero di Regione e Comune di Ascoli
Dall’incapacità di capire il sistema a colori al difficile rapporto con la matematica di Acquaroli, dalla moltiplicazione degli obiettivi raggiunti agli incarichi creativi stile “Un sacco bello” del Comune: il peggio di un 2021 da dimenticare…
Quello che sta terminando in queste ore è stato ancora una volta un anno difficile, inevitabilmente condizionato dalla pandemia, ma che nelle Marche e nel capoluogo piceno è stato caratterizzato da una serie incredibile di strafalcioni, “figuracce” e decisioni bizzarre da parte della giunta regionale guidata da Acquaroli e da quella comunale a guida Marco Fioravanti. Ripercorriamo le più stravaganti, con un pizzico d’ironia, per concludere questo 2021 con un sorriso…
regione marche
“Bianco, giallo e arancione”: Acquaroli sulle orme di Verdone. E’ passato più di un anno da quando il governo ha deciso la sua applicazione eppure il governatore Acquaroli non ha ancora capito come funziona l’assegnazione dei colori alle Regioni. E se il 2021 si era aperto con le accuse lanciate al governo per un presunto cambiamento dei criteri per l’assegnazione del colore, che in realtà era già in atto da diversi mesi, ora si chiude con l’ennesima “figuraccia” di Acquaroli sull’argomento. Ad inizio dicembre, dopo che da giorni si rincorrevano le voci sul possibile passaggio in zona gialla delle Marche, il governatore marchigiano sentenziava: “posso assicurarvi che non c’è alcun rischio che le Marche siano in giallo per Natale o subito dopo. Sono voci prive di fondamento, resteremo bianchi fino al termine dell’anno e oltre ancora”.
Detto, fatto. Solo pochi giorni dopo, venerdì 17 dicembre lo stesso Acquaroli con una nota annunciava che da lunedì 20 dicembre “le Marche passeranno in giallo”. Mercoledì 29 dicembre, poi, su tutti i quotidiani locali il governatore marchigiano annunciava che “di questo passo è inevitabile che le Marche passino arancione”. E per fortuna che non c’era alcun rischio…
Ventilazione meccanica nelle aule delle Marche: “l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto”. Nella discutibile (per usare un eufemismo) gestione della pandemia, il fiore all’occhiello della Regione è, almeno secondo l’assessora regionale Giorgia Latini, la ventilazione meccanica nelle aule delle scuole marchigiane. “Il progetto sta dando grandi risultati” ha ribadito l’assessora ascolana alla vigilia di Natale, con un (immotivato) ottimismo che ha contagiato il resto della giunta. Così, dopo che anche Acquaroli e l’assessore Saltamartini avevano rivendicato il presunto successo dell’iniziativa, il 29 dicembre l’assessore Baldelli ha addirittura sostenuto che “il modello Marche della ventilazione meccanica nelle scuole per l’Oms è tra le misure più efficaci per combattere il virus”. E il giorno successivo, nel comunicato stampa n. 575, addirittura la Regione sostiene che quel progetto “ha azzerato quasi totalmente i casi covid” nelle scuole marchigiane.
“Cala Trinchetto” recitava un famoso slogan del vecchio Carosello, quanto mai calzante. Perché di fronte a 425 classi in quarantena e 565 in Dad per covid (dati ufficiali dell’Ufficio scolastico regionale) parlare di casi “quasi totalmente azzerati” è una follia. Senza considerare che lo stesso Acquaroli, il 29 dicembre, ha affermato che la scuola è uno dei due maxi focolai di infezione (l’altro è il trasporto pubblico) per le Marche, al punto da porsi l’interrogativo se non fosse il caso di prolungare le vacanze natalizie, sostenendo comunque che probabilmente serve fare un maggior ricorso alla Dad. In pratica, per quanto riguarda il progetto di ventilazione meccanica delle aule, si può affermare che “l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto”…
Il difficile rapporto della Regione con la matematica… Da quando è partita anche nelle Marche la campagna di vaccinazione, è emerso con assoluta chiarezza quanto sia indigesta la matematica in Regione e, in particolare, per la giunta regionale. Il 10 marzo scorso, ad esempio, il governatore Acquaroli dichiarava che nelle Marche erano state somministrate l’87,7% delle dosi consegnate, mentre nelle stesse ore il Servizio Sanità della Regione certificava che delle 211.740 dosi consegnate ne erano state somministrate 146.317 che, se la matematica non è un’opinione, è pari al 69%. Il successivo 19 aprile, poi, ai microfoni di Sky Tg24 lo stesso Acquaroli dichiarava che “per quanto riguarda i vaccini agli over 80 e agli over 70 siamo la prima regione italiana”.
In realtà al 19 aprile secondo i dati ufficiali del governo in tutto il Paese avevano ricevuto la prima dose l’81% degli over 80 (con punte intorno all’85% in alcune regioni) e il 39% degli over 70 (con qualche regione vicina al 50%). In quella stessa giornata secondo i dati ufficiali della Regione nelle Marche avevano ricevuto la prima dose il 76% degli over 80 e il 28% degli over 70. Ma il vero capolavoro l’ha compiuto l’assessore alla sanità Saltamartini che il 15 marzo scorso dichiarava che nelle Marche c’erano 40 mila dosi di Astrazeneca inutilizzabili, mentre dai dati ufficiali risultava che, complessivamente (quindi compreso anche Pfizer) erano 35 mila le dosi inutilizzate nella nostra regione…
La famiglia modello medievale secondo Ciccioli e Fratelli d’Italia. Dopo aver lanciato i suoi strali contro la 194 e l’autodeterminazione delle donne, il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, intervenendo al Consiglio regionale ha ribadito che non esistono alternative alla famiglia naturale e che “al padre sono demandate le regole, alla madre l’accudimento, non ci possono essere alternative”. In altre parole siamo tornati al vecchio pregiudizio secondo il quale le donne devono accudire la casa e la famiglia, devono cucinare, rammendare, lavare, stirare, pulire, seguire i figli e non posso perdere tempo per fare altro. Al di là di ogni altra considerazione, c’è da chiedersi allora come sia stato possibile inserire in giunta Giorgia Latini. Chissà, magari l’assessora leghista ascolana avrà avuto una particolare dispensa…
COMUNE DI ASCOLI
Il ponte dei desideri… e delle beffe! Era il 28 giugno 2021 quando, con la solita insopportabile enfasi, l’amministrazione comunale annunciava l’avvio dei nuovi lavori di messa in sicurezza del ponte di San Filippo. Previsti già dal giugno 2018 e sui quali, però, nei successivi 3 anni era sceso il più assoluto silenzio. Poi a febbraio 2021 l’approvazione del progetto esecutivo e il 17 giugno l’aggiudicazione dei lavori. Che, secondo la nota del Comune, sarebbero iniziati il 1 luglio e avrebbero determinato la chiusura al traffico del ponte stesso fino al 31 dicembre, termine fissato per la fine dei lavori. Invece il 1 luglio il ponte è rimasto aperto, così come nei giorni successivi e per tutto il resto dell’estate. E poi anche in autunno, senza che nessuno spiegasse cosa stesse accadendo.
Poi il 25 novembre, con delibera n. 368, ad un mese dalla fine dell’anno sindaco e assessori hanno aggiornato alcuni degli obiettivi per il 2021 inseriti nel Piano Performance. Tra questi anche il ponte di San Filippo che, nel piano originario, aveva come obiettivo la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2021, mentre ora per quella data veniva fissato come obiettivo l’avvio dei lavori. Il 31 dicembre è arrivato ma di cantieri sul ponte, tanto per cambiare, non se ne vedono. Un capolavoro…
Sicurezza delle scuole: Ordinanza e cronoprogramma da buttare. Da mesi annunciata, nell’aprile scorso è arrivata l’Ordinanza Ascoli per le scuole del commissario straordinario per il terremoto Legnini, accolta con inspiegabile entusiasmo dal sindaco Fioravanti e dal suo predecessore Castelli, ora assessore regionale. In realtà quell’atto è una vera e propria umiliazione per il Comune perché rappresenta un atto di accuso e una pesante bocciatura per la politica attuata dall’amministrazione comunale dal 2016 in poi in tema di sicurezza delle scuole. Come se non bastasse il primo cittadino, dopo aver assicurato che quell’Ordinanza consentirà “di imprimere una forte accelerazione”, ha esaltato il cronoprogramma dei lavori indicato dall’Ordinanza che, secondo Fioravanti, dovrebbe essere “preso come modello da esportare in altri Comuni”.
Quel cronoprogramma prevedeva tempi rapidissimi per ogni passaggio, ad esempio 30 giorni per l’affidamento dell’incarico di progettazione per la scuola Malaspina, così come per quello della Massimo D’Azeglio, mentre la durata dei lavori alla Don Giussani era fissata in 150 giorni. Un vero modello da esportare ma, evidentemente, non da seguire, almeno per il Comune di Ascoli visto che l’incarico per la Malaspina è stato affidato nei giorni scorsi dopo ben 14 mesi (con appena 450 giorni di ritardo), mentre quello per la Massimo D’Azeglio è ancora in attesa di essere affidato dopo 9 mesi (siamo “solamente” a 240 giorni di ritardo…). E, secondo il bando di gara, i lavori per la Don Giussani dovranno concludersi in 540 giorni (390 in più). Altro che accelerazione, come dice il proverbio “chi va piano, va sano e va lontano”…
Per il Comune anche la raccolta differenziata e la consegna dei farmaci sono eventi culturali. In attesa di sapere se otterrà l’ambito riconoscimento di Capitale della Cultura 2024, Ascoli può intanto fregiarsi del titolo di Capitale delle allucinazioni culturali 2021. Quelle del sindaco Fioravanti che, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere comunale Ameli nel corso della seduta di Consiglio comunale del 22 luglio, ha sostenuto che negli ultimi 3 anni il Comune ha realizzato 2 mila eventi culturali. Praticamente più di 2 al giorno anzi, considerando la pandemia (e i lunghi mesi di lockdown), più di 3 eventi al giorno. “Li trova elencati sul sito del Comune di Ascoli nella sezione calendario eventi, vada a verificare” ha aggiunto il primo cittadino.
Mossi da irresistibile curiosità abbiamo seguito il “consiglio” che Fioravanti aveva rivolto ad Ameli, siamo entrati in quel link ma abbiamo scoperto che non solo non ci si avvicina neppure ai 2 mila eventi in 3 anni ma, addirittura, siamo lontani anche dalla metà di quella cifra (poco meno di 700). Per altro a quella cifra ci si arriva inserendo tra gli eventi culturali anche la convocazione del Consiglio comunale, la consegna dei farmaci a domicilio, la raccolta differenziata, il summer yoga (ripetuto più volte), addirittura anche la presentazione della toponomastica di Mozzano. Che, a pensarci, sarebbe stato il degno evento di inaugurazione per Ascoli Capitale della Cultura 2024…
“Miracolo” in Comune: la moltiplicazione degli obiettivi raggiunti. Il 2021 del Comune di Ascoli sarà ricordato come l’anno del record mondiale di obiettivi raggiunti. Che in realtà è riferito all’anno precedente (2020) ma è stato ratificato il 29 giugno scorso con la delibera n. 207 con la quale sindaco e assessori hanno certificato, nella Relazione Performance, che nel corso del 2020 sono stati raggiunti 154 dei 157 obiettivi fissati, pari ad un fantasmagorico 98% che non può neppure essere avvicinato da alcun ente pubblico di qualsiasi paese al mondo. Detto che quella percentuale record ha poi consentito ai dirigenti comunali di ottenere ricchissime retribuzioni di risultato, analizzando nel dettaglio quella Relazione in realtà si scopre che sono stati considerati raggiunti obiettivi che, sulla base di quanto è riportato sullo “stato di attuazione” (la voce che descrive ciò che è stato fatto in merito all’obiettivo stesso), sono palesemente non raggiunti.
In alcuni casi, poi, in teoria ci sarebbe anche una chiarissima ammissione del mancato raggiungimento. Per quanto riguarda la “rimodulazione sistema controlli elettronici accesso Ztl” nello stato di attuazione viene scritto che “l’obiettivo non è stato raggiunto”, mentre per “l’aggiornamento piano Protezione civile”, sempre nello stato di attuazione, viene riportato che “l’obiettivo è stato rinviato al 2021”. Magicamente, però, nel resoconto finale entrambi quegli obiettivi vengono inseriti tra quelli raggiunti…
Incarichi creativi con omaggio al Verdone di “Un sacco bello”… L’indagine sulla buona amministrazione effettuata dalla Fondazione Etica ha clamorosamente bocciato il Comune di Ascoli che, per altro, risulta addirittura al terzo posto per quanto riguarda incarichi e appalti assegnati con affidamento diretto (93%). Tra questi uno dei più discussi è sicuramente quello assegnato alla figlia del presidente dell’Ente Quintana, Melissa Massetti, secondo la delibera n. 255 del 9 agosto per la “Campagna Digital”. Ma non mancano neppure i cosiddetti “incarichi creativi”, come quello da quasi 50 mila euro assegnato al dott. Luca Santin per “la definizione della profilatura dell’impronta emozionale del contesto urbano” che, da come viene descritta nella determina n. 1753 de3l 17 giugno 2021, ricorda i lunghi sproloqui di Ruggero, l’hippy svampito interpretato magistralmente da Carlo Verdone nel film “Un sacco bello”…