Disagi nei punti di vaccinazione, l’assessore Saltamartini si è fermato… a Civitanova!


Lunedì 13 dicembre ennesima giornata difficile nei punti vaccinali di Ascoli e San Benedetto, tra lunghe file e attese al freddo e i soliti disagi. Ma per l’assessore regionale alla sanità Saltamartini i problemi da affrontare sono nell’Anconetano fino a Civitanova…

“Il Piceno mai più Cenerentola delle Marche per quanto riguarda la sanità” è stato lo slogan urlato dagli esponenti ascolani e sambenedettesi del centrodestra nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali che poi hanno visto la vittoria di Acquaroli e del centrodestra stesso. Come accade sempre in politica, però, quando dagli slogan si passa ai fatti concreti la realtà è decisamente differente. E in questi 15 mesi la situazione nel Piceno, per quanto riguarda la sanità, è decisamente e notevolmente peggiorata. Fino ad arrivare a questi giorni in cui il nostro territorio, pur se in grande difficoltà sotto diversi punti di vista, compresa la campagna di vaccinazione, continua di fatto ad essere ignorato dalla Regione e, in particolare, dall’assessore regionale alla sanità Saltamartini. Che, parlando dei punti per la vaccinazione inadeguati ha completamente dimenticato la provincia di Ascoli dove da settimane la situazione è sempre più insostenibile.

Ci sono alcuni posti – ha affermato l’assessore Saltamartini – che non sono adeguati come Fabriano, Senigallia, Jesi, il Paolinelli di Ancona e Civitanova Marche. Abbiamo dato mandato di trovare nuove allocazioni perché le procedure vaccinali proseguiranno fino alla prossima estate e dobbiamo garantire sia il riscaldamento che il raffreddamento dei locali”. Meglio tardi che mai verrebbe innanzitutto da dire. Certo che è semplicemente imbarazzante dover constatare come per Saltamartini la programmazione sia qualcosa di assolutamente sconosciuto.

In un mondo normale accadrebbe il contrario, ci si preoccupa di trovare strutture adeguate prima dell’avvio della fase calda della vaccinazione (da settimane con le terze dosi), non quando questa è già in corso e centinaia di marchigiani hanno dovuto subire disagi di ogni genere. Da settimane sui social si moltiplicano le foto che mostrano file di persone sotto la pioggia e al freddo davanti ai punti vaccinali delle Marche ma anche locali super affollati palesemente inadeguati. E l’assessore Saltamartini solo ora sembra essersi svegliato dal suo lungo letargo ed essersi reso conto della situazione che i marchigiani vivono sulla propria pelle da settimane. Complimenti per lo straordinario tempismo ma anche e soprattutto per il fatto che l’interesse e la preoccupazione dell’esponente leghista si ferma a Civitanova, come se il sud della regione non esistesse.

“Occhio non vede, cuore non duole” recita un vecchio proverbio perfettamente calzante per la situazione. Perché in effetti solo un cieco o chi si rifiuta di vedere può non rendersi conto di quello che sta accadendo nel nostro territorio, con file, disagi e problemi quotidiani. “File e caos al centro vaccinale di San Benedetto del Tronto” denunciava lunedì pomeriggio sui social il neo segretario provinciale del Pd Francesco Ameli, con tanto di foto sin troppo eloquente della situazione che si stava vivendo nel punto vaccinale sambenedettese.

Poco dopo, poi, la puntualizzazione che situazione praticamente identica si stava vivendo in quelle stesse ore anche nel punto vaccinale di Ascoli, con lunghe code davanti alla Casa della gioventù. Dove in effetti ieri (lunedì 13 dicembre) si è vissuta l’ennesima giornata difficile. “E’ normale dover aspettare fuori al freddo? – prosegue Ameli – E’ davvero possibile che dall’inizio della campagna vaccinale la Regione Marche non sia stata in grado di trovare una sede adeguata per ospitare la più grande campagna di vaccinazione della storia? Oggi (..a distanza di mesi!) Saltamartini ritiene che alcuni centri vaccinali delle Marche non siano adeguati, dimenticando però di quelli di Ascoli e San Benedetto: gli consiglio di buttare un occhio su quello che accade nella nostra provincia nonostante i 2 assessori regionali che sembrano in tutt’altre faccende affaccendati“.

E proprio il silenzio degli assessori regionali “ascolani” (Guido Castelli e Giorgia Latini), ma anche dei consiglieri regionali del territorio (Andrea Antonini e Andrea Assenti) alleati di Saltamartini è semplicemente imbarazzante. Quando si è trattato di conquistare voti hanno vestito i panni dei paladini del territorio, promettendo di tutto di più, soprattutto in tema di sanità. Ora che il Piceno non solo continua ad essere la Cenerentola delle Marche ma, addirittura, viene completamente dimenticato dalla Regione, come dimostra la vicenda dei punti vaccinali, restano pateticamente in silenzio, troppo ligi agli interessi della propria parte politica, dei propri partiti per potersi preoccupare delle reali esigenze dei cittadini ascolani.

Che, basta leggere i commenti sotto il post di Ameli, sono stanchi ed esasperati da questi situazione. “Stamattina ad Ascoli c’erano 80 persone in 40 mq, un evidente assembramento, la dimostrazione che la location della Casa della gioventù è inadeguata allo scopo, spero si trovi a breve altro” commenta un cittadino. “Stiamo sollecitando l’Asur affinchè trovi una soluzione – replica Ameli – in altre zone della regione si stanno valutando capannoni in affitto con possibilità di installare riscaldamento, penso si debba procedere speditamente in tal senso anche nel Piceno”.

Gli assessori del Piceno dovrebbero riportare le criticità e chiedere un impegno maggiore. Solo quando ci sono nastri da tagliare si ricordano di rappresentare la nostra zona” aggiunge la responsabile sanità del Pd ascolano Manuela Marcucci. Al di là di assessori e consiglieri regionali del territorio, stupisce il silenzio, che assomiglia tanto al disinteresse, da parte del sindaco Fioravanti e di tutta la giunta comunale. Che pure sono pienamente consapevoli dell’inadeguatezza della struttura, visto che quando è partita la campagna per la somministrazione delle terze dosi avevano proposto di tornare ad utilizzare il palazzetto di Monticelli (sede della prima fase della vaccinazione).

Proposta giustamente bocciata perché avrebbe comportato l’ennesima pesante penalizzazione per le società sportive che utilizzano quella struttura che già hanno duramente pagato (in termini di crollo delle iscrizioni) il fatto di non averla potuta utilizzare per così tanto tempo. Sindaco e assessori, però, avevano assicurato all’epoca che avrebbero valutato possibili soluzioni alternative (che non mancano certo). Invece non si è saputo più niente. Il silenzio più assoluto, anche di fronte alla grave ed inaccettabile “dimenticanza” della Regione e dell’assessore Saltamartini. E per fortuna che costoro dovevano essere i paladini e i difensori del territorio…

 

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