Mentre l’amministrazione comunale e i suoi fedeli “megafoni” annunciano l’imminente avvio dei lavori in via Trieste addirittura in anticipo sui tempi previsti, gli atti ufficiali del Comune raccontano tutt’altra storia, certificando il ritardo di circa un anno già accumulato
Il copione è sempre lo stesso. Da una parte c’è il meraviglioso mondo virtuale descritto dall’amministrazione comunale e, ancor più, dai suoi fedeli “megafoni” (la maggior parte degli organi di informazione locale) nel quale praticamente ogni giorno si registra qualche straordinario successo e dove in ogni circostanza si celebra la straordinaria opera del Comune, tra improponibili manifestazioni di efficienza ed inesistenti “accelerazioni” che consentirebbero di concludere opere e interventi addirittura in anticipo rispetto a quanto programmato.
Il problema, però, è che poi dall’altra c’è la cruda realtà raccontata dai fatti concreti e dagli stessi atti ufficiali del Comune che disegnano un quadro esattamente opposto, con l’amministrazione comunale che arranca penosamente tra inefficienze, errori e conseguenti imbarazzanti ritardi che trasformano ogni intervento, ogni progetto, ogni iniziativa in interminabili e stucchevoli telenovele. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è quello relativo all’intervento di ripavimentazione e riqualificazione di via Trieste. Mentre sui social si discuteva dell’orribile striscia di asfalto nero con cui sono stati ricoperti gli scavi per gli interventi per i sottoservizi (sicuramente temporaneo, fino all’inizio dei lavori di riqualificazione), ad inizio settimana è arrivato l’ennesimo proclama che annuncia l’imminente avvio dei lavori stessi.
Al di là del fatto che da un anno e mezzo a questa parte (estate 2020) è quanto meno la terza-quarta volta che viene annunciato l’avvio dei lavori, quello che è oltre modo sconcertante è come alcuni organi di informazione locale non si siano limitati a fare da megafono all’ennesimo proclama ma, con stucchevole ed eccessiva enfasi, abbiano colto l’occasione per esaltare un’efficienza da parte dell’amministrazione comunale che esiste solo in questo irreale mondo virtuale. Ed è oltre modo paradossale che, nel farlo, non si preoccupino (o forse neppure se ne rendono conto) del fatto che così di fatto smentiscono clamorosamente ciò che hanno scritto in passato.
Ancor meno che quella presunta efficienza e che quell’esaltata anticipazione dei tempi in realtà sia clamorosamente smentita dalla stessa amministrazione comunale che, nei propri atti ufficiali, non può far altro che ammettere la realtà, cioè che siamo come al solito in clamoroso ritardo rispetto alla programmazione e alle scadenze iniziali.
Era l’estate 2020 quando parte dell’informazione, dopo che il sindaco Fioravanti aveva annunciato l’avvio dei saggi archeologici preventivi su via Trieste (in previsione del futuro intervento di riqualificazione), in preda ad un’inspiegabile euforia, annunciava l’affidamento e l’avvio dei lavori entro pochi mesi. Ed addirittura un quotidiano locale sosteneva, senza alcuna incertezza, che saggi archeologici e lavori per i sottoservizi sarebbero terminati entro la fine dell’anno (2020) e che entro i primi mesi del 2021 si sarebbe arrivati all’affidamento e al conseguente inizio dei lavori di riqualificazione. Ironia della sorte proprio quello stesso quotidiano ora scrive che quegli interventi per i sottoservizi, che sarebbero dovuti terminare entro fine 2020, si sono conclusi a novembre 2021 “con un mese di anticipo rispetto alle previsioni”. E che il sindaco Fioravanti e l’assessore Cardinelli “hanno accelerato i tempi” per fare in modo che l’affidamento e l’inizio dei lavori avvengano nei primi mesi del 2022.
Davvero imbarazzante anche perché ci sono gli atti ufficiali del Comune, consultabili da chiunque voglia, che parlano chiaro e non lasciano spazio a dubbi ed interpretazioni. E dimostrano con chiarezza innanzitutto che l’affidamento e l’avvio dei lavori in realtà non sono affatto così imminenti. Ma, soprattutto, che al momento siamo già in ritardo di circa un anno rispetto a quanto inizialmente previsto. E’ tutto scritto, nero su bianco, su due delibere approvate nei giorni scorsi dalla giunta comunale, la n. 357 del 18 novembre e la n. 368 del 25 novembre.
La delibera n. 357, in particolare, risulta estremamente significativa perché evidenzia in maniera imbarazzante come l’amministrazione comunale proceda sempre con estrema e incomprensibile lentezza. Con quell’atto sindaco e assessori hanno il progetto definitivo-esecutivo dell’intervento di riqualificazione di via Trieste, per una spesa complessiva di 2,5 milioni di euro finanziata per 1,9 milioni di euro con avanzo vincolato mutuo, per 115 mila euro con autofinanziamento e per 485 mila euro con nuovo mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo. Sulla base di quel progetto verrà poi predisposta la gara per l’aggiudicazione dei lavori che, quindi, se non ci saranno ulteriori ritardi (sempre possibili quando c’è di mezzo l’amministrazione comunale), dovrebbe effettivamente essere indetta entro la fine del 2021.
Questo significa che, ad essere immotivatamente (visti i precedenti) ottimisti, sarebbe già tanto se i lavori di riqualificazione in via Trieste iniziassero entro la prima metà del 2022. In realtà, se dovessimo basarci su quanto avviene solitamente in gare del genere, sarebbe più realistico pensare alla seconda parte del nuovo anno, visto che solitamente il Comune di Ascoli impiega 8-9 mesi (in qualche caso anche più di un anno) prima di arrivare all’aggiudicazione (in alcuni casi, come le gare che riguardano le scuole, solo per nominare la commissione giudicatrice ha impiegato 4-5 mesi…).
Per altro analizzando nel dettaglio la stessa delibera n. 357 emerge in maniera chiarissima come qualsiasi passaggio dell’iter che porta all’avvio dei lavori viene effettuato dall’amministrazione comunale con inspiegabile lentezza, in tempo decisamente più lunghi rispetto a tutti gli altri enti. “Con delibera di giunta comunale n. 136 del 17/05/2021 – si legge infatti nella delibera n. 357 – il Comune di Ascoli ha deliberato l’approvazione ai soli fini tecnici del progetto definitivo per i lavori di riqualificazione di via Trento e Trieste e vie del centro storico”. Ci sono voluti ben 6 mesi perché quel progetto definitivo (quindi di fatto già pronto ma approvato solo ai fini tecnici) diventasse definitivo-esecutivo, ossia tale da poter essere messo a gara. Se non è un record (di lentezza), poco ci manca…
“In data 28/7/2021 – si legge ancora nella delibera – l’Istituto per il Credito Sportivo si è dichiarato disposto ad accordare il richiesto mutuo” (poi stipulato l’8 settembre). In altre parole, a fine luglio c’era il via libera per il mutuo, da due mesi prima c’era già il progetto definitivo, quindi già allora si poteva adottare la delibera poi approvata quasi 4 mesi dopo (la n. 357 del 18 novembre). Ma a chiudere ogni possibile discussione in proposito ci ha pensato proprio l’amministrazione comunale, sempre con un atto ufficiale nel quale di fatto viene ufficialmente ammesso il ritardo già accumulato di circa un anno nell’iter dell’intervento.
Stiamo parlando della delibera n. 368 del 25 novembre scorso, “Piano esecutivo di gestione (Peg), Piano degli obiettivi, Piano della performance 2021/2023. Approvazione aggiornamento 2021”, ed in particolare dell’allegato aggiornamento del Piano performance 2021. Ci sarà tempo e modo di approfondire quell’aggiornamento, uno sconcertante manifesto della confusione che regna sovrana in questa amministrazione.
In questo ambito ciò che interessa sottolineare è che tra gli obiettivi aggiornati per il 2021 (nell’indirizzo strategico “Ascoli città sicura e riqualificata”) c’è, appunto, la riqualificazione di via Trento e Trieste, con la descrizione della tempistica da seguire che prevede l’inizio dei lavori nel corso del 2022 e la fine nel corso del 2023. Lo stesso intervento era stato inserito tra gli obiettivi da realizzare anche nel Piano performance 2020 ma allora la tempistica da seguire prevedeva l’inizio lavori nel corso del 2021 e la fine nel 2022. Nel giugno scorso, quando è stata approvata la Relazione Perfomance 2020 (una sorta di pagella dell’attività amministrativa nella quale vengono elencati gli obiettivi realizzati e quelli non realizzati), quello inerente via Trieste era stato considerato un obiettivo realizzato.
In altre parole secondo sindaco e assessori il cronoprogramma stabilito ad inizio 2020 era stato perfettamente rispettato. Eppure 5 mesi dopo, guarda il caso quello stesso cronoprogramma è stato cambiato, con lo spostamento di inizio e termine dei lavori di circa un anno. E chissà se tra qualche mese, quando sarà il momento di approvare il Piano performance per il 2022, non ci sarà un ulteriore slittamento. Visti i precedenti non sarebbe poi così sorprendente…