Sui media tradizionali spopolano pittoreschi personaggi come Mattei, Paragone, la dott.ssa Loy, l’eurodeputata Donato, la vice questora Schilirò che, senza alcuna competenza, continuano a sproloquiare e a dare voce a tesi antiscientifiche, contro l’evidenza dei fatti
Bisogna ammettere che su una cosa no vax e no pass hanno ragione: l’informazione tradizionale (giornali, tv, radio) nel nostro Paese è davvero vergognosa. Non che sia una gran novità, è così da troppo tempo, da anni ormai non adempie più a quello che dovrebbe essere il suo principale compito, cioè raccontare i fatti. E con la pandemia la situazione è ulteriormente peggiorata. Perché oltre a perdere di vista i fatti, l’informazione tradizionale (o, per usare un termine ora molto in voga tra no vax e no pass, “l’informazione mainstream”) ha abdicato ad altri due fondamentali pilastri, irrinunciabili per definire una buona e corretta informazione: la ricerca e l’accuratezza delle fonti e la competenza.
La follia della “par condicio” applicata alla scienza
In una sorta di folle e incomprensibile “par condicio”, che magari andrà bene per la politica ma non può certo essere applicata alla sanità e alla scienza, per fare da contraltare a studi scientifici, monitoraggi, dati ufficiali che vanno tutti nella stessa direzione, gran parte della stampa continua a dare ampio spazio a infondate posizioni antiscientifiche, basate su dati “farlocchi”, studi che di scientifico non hanno nulla o, peggio ancora, su interpretazioni bizzarre che negano anche l’evidenza dei fatti e dei dati. Adeguandosi a quanto avviene nei social, non si considera più fondamentale la fondatezza delle informazioni pubblicate, non ci si preoccupa più di verificare attentamente le fonti ma, più semplicemente, di pubblicare determinate notizie il più rapidamente possibile e, ancor più, attirare l’attenzione di un pubblico il più possibile ampio. Per non parlare, poi, di quanto avviene in tv, nei programmi di approfondimento e nei talkshow televisivi, dove, per dare spazio anche ai “deliri” di no vax e no pass, non ci si preoccupa per nulla se chi è chiamato ad esprimersi su determinati argomenti abbia la necessaria competenza per farlo, mentre si organizzano surreali confronti che vedono da una parte immunologi, infettivologi, virologi, scienziati plurilaureati e con decenni di esperienza e dall’altra singolari personaggi che di scienza e di medicina non sanno nulla ma che hanno l’arroganza di sentirsi all’altezza dei propri interlocutori.
Il tutto nell’inaccettabile silenzio di gran parte dei conduttori di quei programmi che non ritengono opportuno smascherare neppure le più evidenti falsità e le più clamorose “panzane” raccontate da simili pittoreschi personaggi. Un vero e proprio “cortocircuito” dell’informazione, con personaggi come il prof. Mattei, il prof. Cacciari, Paragone, la dott.ssa Loy, l’eurodeputata Donato, Carlo Freccero, la vice questora Schilirò (solo per citare quelli che hanno più visibilità) che, senza alcuna competenza e senza la minima preparazione in materia, continuano a sproloquiare ovunque, su giornali e tv, sparando balle a ripetizioni, “bufale” e “panzane” di vario tipo, reclamando (e spesso ottenendo) la stessa ossequiosa credibilità che invece dovrebbe essere riservata solo a chi ha davvero la competenza necessaria.
Le improbabili lezioni della “giurista” Nunzia Schilirò
Solo per citare alcuni tra gli ultimi eclatanti casi, nei giorni scorsi Massimo Cacciari, insospettabile no pass, ad “Otto e mezzo” ha potuto liberamente citare un fantomatico studio scientifico presentato in conferenza stampa da alcuni medici tedeschi che smonterebbe l’importanza dei vaccini senza che la conduttrice del programma, Lilly Gruber, si sentisse in dovere di spiegare ai telespettatori quello che chiunque ha voglia può verificare, cioè la più totale inaffidabilità di quell’informazione.
Mercoledì sera, poi, a “Non è l’Arena”, nel silenzio di Massimo Giletti (che qualcuno continua ancora a definire un giornalista…), abbiamo assistito al delirante show della vice questora Nunzia Schilirò (una dei nuovi idoli dei no vax) che con tono sprezzante e insopportabile spocchia ha risposto al presidente del Gimbe Nino Cartabellotta, che, sulla base di alcuni dati, sosteneva la necessità dell’obbligatorietà del vaccino almeno per determinate categorie. “Lei faccia il medico, io faccio la giurista” ha affermato la Schilirò, spiegando poi che l’Unione Europea ha emanato norme (a cui tutti gli Stati membri devono adeguarsi) che vietano l’obbligatorietà dei vaccini. Mettendo da parte la tentazione di fare della facile ironia su quanto è credibile la Schilirò come giurista, è comunque innegabile che un esperto del diritto di sicuro non potrebbe mai confondere l’Unione Europea con il Consiglio. E in ogni caso quella sul divieto dell’obbligatorietà dei vaccini è una colossale “bufala” già ampiamente smentita ed è gravissimo che né Giletti né la redazione di “Non è l’Arena” si siano sentiti in dovere di informare correttamente i telespettatori.
Quello che colpisce di questi vergognosi show è che più i protagonisti sono palesemente impreparati ed ignoranti (nel senso che ignorano l’argomento di cui si sta parlando) più diventano spocchiosi, arroganti e aggressivi. L’esempio più emblematico viene dall’eurodeputata (ex Lega) Francesca Donato che inspiegabilmente da settimane impazza su tutte le reti tv. In particolare è quasi ospite fissa a “Dimartedì” da dove dispensa ogni volta nuove e sempre più surreali “panzane”, affrontando poi con piglio oltre modo aggressivo chi, dati alla mano, osa smontarle. Era accaduto qualche settimana fa con l’epidemiologa Stefania Salmasso, dopo che la Donato aveva parlato dell’efficacia dell’ivermectina (una delle tante improbabili mode passeggere dei no vax) e di ipotetici studi che avrebbero confermato la sua efficacia, ovviamente inesistenti.
Si è ripetuto qualche sera fa dopo che l’europarlamentare aveva riproposto la storia dei bambini morti negli Usa per colpa dei vaccini. “Negli Usa è iniziata la vaccinazione dei bambini tra 5 e 11 anni e nelle scuole iniziano i primi lutti, muoiono nel sono o di malore improvviso” ha affermato, citando un articolo su una bambina in quella fascia d’età deceduta negli Stati Uniti. Oltre un mese fa, però, quando ancora negli Usa i vaccini ai bambini non erano stati autorizzati e tanto meno somministrati.
I nuovi guru dei no vax: il prof Mattei e la dott.ssa Loy
Peggio di lei il prof. Ugo Mattei, giurista torinese e fervente no pass e no vax, che nelle ultime settimane trascorre gran parte del suo tempo in tv, non passando certo inosservato per i suoi discutibili toni. La settimana passata, nel corso di “Piazzapulita”, infastidito dal fatto che Matteo Bassetti aveva presentato i dati ufficiali dell’Iss che dimostravano esattamente il contrario di quanto da lui affermato sull’inefficacia dei vaccini (sulla base di ipotetici dati di cui neppure conosceva la provenienza…), non ha trovato di meglio che aggredire verbalmente ed insultare l’infettivologo genovese che, a quel punto, ha deciso di non replicare e andarsene.
In un paese normale un simile soggetto sarebbe stato bandito a vita dalle tv, in quel meraviglioso posto che è diventato l’Italia lo stesso Mattei un paio di giorni fa, ospite a “Tagadà”, ha affermato con assoluta certezza che “le restrizioni per i non vaccinati sono un’assurdità perché nelle terapie intensive il 70% sono vaccinati con doppia dose”. Va detto che almeno in questo caso la conduttrice del programma, Tiziana Panella, e la redazione hanno avuto il buon senso di mostrare i dati ufficiali dell’Iss che dimostrano esattamente il contrario, cioè che nelle terapie intensive il 70% sono non vaccinati. C’è da chiedersi, però, per quale ragione bisogna continuare a dare voce a simili personaggi che non hanno alcuna competenza e, per giunta, non hanno neppure l’accortezza di documentarsi correttamente.
Stesso discorso deve essere fatto per un’altra delle star della galassia no vax-no pass, la giornalista e coordinatrice della “Rete nazionale scuole in presenza”, Maddalena Loy, che una settimana fa a “Piazzapulita” contestava, non si sa sulla base di quale misteriosa competenza, i dati e le affermazioni di Bassetti, mentre martedì scorso a “Cartabianca” è riuscita a far perdere le staffe perfino al professor Massimo Galli (primario del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano), pretendendo di spiegargli le ragioni medico-scientifiche per le quali i vaccini ai più piccoli non andrebbero somministrati.
“E’ come se un giornalista ad Ibrahimovic invece di chiedergli come fa a palleggiare così bene, avesse la spudoratezza di pretendere di spiegargli come si fa a palleggiare” ha commentato Andrea Scanzi.
“Bufale” di successo: l’irresistibile ascesa di Byoblu
Tornando al punto da cui siamo partiti, le accuse alla cosiddetta “informazione mainstream” da parte della galassia no vax e no pass, è interessante verificare quale sarebbe per questo pittoresco mondo un tipo di informazione corretta. Proprio in questi giorni sui loro profili e sulle loro pagine compare un post a sostegno del canale di informazione Byoblu, oggetto della censura di Youtube (almeno nel racconto dei no vax) e passato sul digitale terrestre dal 25 aprile 2021, una data più che simbolica in una sorta di liberazione dell’informazione. Per chi non lo sapesse Byoblu è il canale di Claudio Messora, ben prima della pandemia considerato tra i più imbarazzanti produttori di “bufale”.
Noto anche a livello internazionale, nei mesi scorsi “NewsGuard” lo ha inserito tra i siti che hanno pubblicato il maggior numero di informazioni false sul coronavirus. Se ne potrebbero citare decine e decine, sarebbe sufficiente ricordare quella semplicemente vergognosa, promossa su Byoblu da Antonietta Gatti (la moglie del re delle nanoparticelle Stefano Montanari, altro noto no vax), secondo cui le drammatiche immagini delle bare portate via da Bergamo dai camion militari sarebbero un falso, sulla base di quanto riferito alla stessa Gatti da un non meglio identificato e improbabile becchino bergamasco (in pratica la versione più fantasiosa di “me l’ha detto mio cugino…”).
Sempre Byoblu tra marzo e aprile 2020 ha fatto una feroce battaglia per sostenere che il coronovirus era nulla più di un’innocua forma influenzale, con ripetuti video in cui Stefano Montanari assicurava che avrebbe fatto meno morti dell’influenza stagionale (siamo ad oltre 130 mila morti in Italia, più di 5 milioni in tutto il mondo). Tornando ai nostri giorni, lo scorso 15 novembre in un lungo articolo pubblicato sul sito di Byoblu si sostiene che il rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità del 3 novembre scorso svelerebbe come in realtà si ammalano e muoiono di più i vaccinati.
“Negli ultimi 30 giorni in Italia si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate” si legge nell’introduzione di quel rapporto. Che, dopo aver sottolineato che l’efficacia vaccinale nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica passa dall’89% con la variante alfa al 75% con quella delta, aggiunge: “rimane comunque elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire l’ospedalizzazione (91%), il ricovero in terapia intensiva (95%) o il decessi (91%) nella fase epidemica con variante delta prevalente”.
“Mettere sullo stesso piano le ridicole posizioni della piccola minoranza no vax e quelle della comunità scientifica è un grave errore. Dobbiamo uscire da una pandemia, i pagliacci per intrattenere il pubblico teniamoli per tempi migliori” scrive Fabio Salamida. Impossibile non essere d’accordo…