Musei civici in affidamento provvisorio da oltre 5 anni, Biblioteca comunale ancora chiusa, così come quelle di Monticelli e di Campo Parignano. Sotto accusa l’assessore alla cultura Latini e le sue “bizzarre” iniziative con protagonisti la Rete Olistica e il nuovo yoga di Shri Mataji Nirmala Devi
Per una volta bisogna ammettere che l’amministrazione comunale ha mantenuto la promessa fatta. Quando, nei primi giorni di dicembre, è stata annunciata la riapertura della biblioteca di Campo Parignano il successivo 14 dicembre, l’assessore alla cultura Latini sosteneva che la biblioteca comunale Gabrielli al Polo culturale di Sant’Agostino, chiusa per le lesioni provocate dal sisma, non sarebbe stata riaperta prima di Natale. Ed in effetti così è stato, Natale è passato, così come Capodanno e anche l’Epifania e della riapertura della biblioteca non si hanno più notizie.
Certo che quando si tratta di rispettare una scadenza in negativo l’amministrazione comunale non sbaglia mai, questa poteva essere una buona occasione per stupire, per provare per una volta non a posticipare ma ad anticipare la riapertura di una struttura fondamentale per la città. Invece niente da fare, il nuovo anno si è aperto così come si era chiuso il 2016, cioè con la città praticamente senza una biblioteca comunale. Si perché per considerare tale la simil biblioteca del Liceo Classico, aperta al pubblico appena due pomeriggi alla settimana, ci vuole una buona dose di immaginazione. Siamo alle solite, l’incapacità da parte di questa amministrazione di programmare adeguatamente qualsiasi intervento, qualsiasi progetto è sconfortante.
Certo, poi la sfortuna (sotto forma di terremoto) c’ha messo lo zampino, provocando la chiusura della biblioteca centrale. Ma se nello spazio di pochi mesi si è passati da 3 a 0 biblioteche comunali (ripeto, quella al Liceo Classico è un insulto all’intelligenza considerarla tale) i “meriti” sono in grandissima parte di questa amministrazione. Che, pure, a fine 2015 aveva illuso gli ascolani che davvero ci fosse un progetto per valorizzare le biblioteche cittadine.
Infatti nella delibera n. 339 (“Biblioteche comunali. Indirizzi”) annunciava pomposamente di “avviare il processo di trasformazione della biblioteca aprendo le strutture a ogni manifestazione culturale, nell’ampia accezione del termine, onde favorire l’aggregazione di tutte le età e al fine di far diventare il luogo un punto di riferimento per la cittadinanza; di avviare i processi di delocalizzazione delle biblioteche di quartiere di Campo Parignano e Monticelli secondo l’indirizzo su esposto e ricercando sin da ora, per il raggiungimento dello scopo formule di compartecipazione pubblico- privato; di sostenere la sinergica collaborazione fra servizi comunali per far vivere alle strutture una nuova vitalità”.
Sorvoliamo, per decenza, sulla solita pomposità con cui sindaco e giunta presentavano questo pseudo progetto, con riferimento addirittura ai Sumeri (a cui si fa risalire l’istituzione della biblioteca) e al manifesto delle Nazioni Unite del 1995 sulle biblioteche comunali. Però proseguendo nella lettura della delibera stessa già allora qualche sospetto sorgeva. “Anche le biblioteche di quartiere – si legge in delibera – subiranno un rivisitazione alla luce della nuova impostazione culturale, sicché sia Monticelli, Campo Parignano si apriranno a un nuovo concetto di Biblioteca, quale sede di accoglienza culturale e sociale a disposizione della popolazione residente”. Per concludere, poi, la delibera spiegava come per entrambe le biblioteche si stavano progettando nuovi e diversi luoghi.
“La biblioteca di Monticelli – si legge nella delibera – abbandonerà il luogo ove è attualmente ubicata, in ambienti di certo non comodi da raggiungere e con spazi assai ridotti, per trovare migliore ambientazione in sito facilmente accessibile al pian terreno di stabile centrale del quartiere, ove la gioventù potrà più comodamente ritrovarsi. E’ in dirittura d’arrivo una convenzione con l’ERAP Marche finalizzata alla realizzazione di un locale da adibire a biblioteca comunale nel Quartiere Monticelli e dunque al trasferimento descritto. Al volgere del corrente anno la situazione dovrebbe perfezionarsi e avviarsi fattivamente il progetto agli inizi del 2016. Per quanto attiene alla Biblioteca del quartiere di Campo Parignano, l’amministrazione ha già deliberato il suo trasferimento presso la struttura ex Caserma Vellei; l’ambiente già di per sé suggestivo, accoglierà tutto il materiale cartaceo e disporrà i locali in modo da renderli accessibili anche per convegni, riunioni, incontri”.
Sono bastati pochi mesi, però, per capire la beffa che si stava perpetrando ai danni dei cittadini ascolani. Ben lungi da “aprirsi ad un nuovo concetto di Biblioteca”, le due strutture sono state definitivamente chiuse. E se quella di Monticelli è finita nel dimenticatoio, su quella di Campo Parignano è andato in scena un teatrino davvero poco edificante, con l’assessore alla cultura Latini che, di fronte alle vibranti proposte per la chiusura della storica sede di via Montegrappa, assicurava che “la biblioteca di Campo Parignano non chiuderà ma verrà semplicemente trasferita in altra e prestigiosa sede”
“Ci siamo attivati per trovare dei nuovi locali – aggiungeva l’assessore – che sono stati individuati nell’ex caserma Vellei dove, tra qualche mese, inizieranno i lavori di sistemazione della nuova biblioteca di quartiere, in un ambiente storico, blasonato, più ampio, ed inserito in un complesso riqualificato vicino a piazza S.Pietro e Paolo e che non presenta un costo per questa amministrazione dato che è di sua proprietà”. Era il marzo scorso e, 10 mesi dopo, la storia racconta ancora una volta di come i proclami di questa amministrazione vengano puntualmente smentiti dai fatti. Della nuova biblioteca di quartiere nell’ex caserma Vellei non si hanno più notizie (e nessuno ne parla più), intanto dal 14 dicembre ci sono a disposizione per ben due pomeriggi alla settimana alcuni locali del Liceo Classico adattati in maniera tale che l’assessore Latini, con un grande sforzo di fantasia, possa parlare di qualcosa che assomiglia (molto da lontano) ad una biblioteca.
La dura e imbarazzante realtà racconta, però, che un anno dopo il Comune è riuscito ad azzerare il patrimonio bibliotecario cittadino, in attesa della riapertura della sede nel polo culturale di Sant’Agostino. Che, voci di corridoio, danno per probabile entro fine gennaio, visto che (sempre in base alle voci) sarebbero terminati i lavori strutturali e mancherebbero la pulizia e la tinteggiatura dei locali. L’assessore Latini ovviamente non parla, ha già detto “non prima di Natale” e quindi può stare tranquilla, almeno fino al prossimo agosto-settembre (poi si porrebbe il problema di capire se ottobre-novembre potrebbe comunque essere considerato “non prima di Natale”…). Chi invece interpreta il pensiero degli ascolani, stanchi di essere ancora senza biblioteca, sono il consigliere comunale Francesco Ameli e il leader dei Giovani Democratici Nazareno Stipa che chiedono all’assessore di velocizzare la riapertura della biblioteca.
“Capiamo che l’assesora della Lega Nord sia più interessata a parlare di benessere quantico ed incontri con Matteo Salvini – si legge in un comunicato congiunto – ma c’è una città che aspira ad essere universitaria, che ancora non ha la biblioteca centrale funzionante. Se vengono pubblicizzate serate a base di thè presso la Biblioteca, non vediamo perché non possa essere nuovamente aperta ai tanti fruitori che si recano al chiostro di Sant’Agostino per studiare e fare ricerca di volumi. Sappiamo bene quanto sia importante il recupero dei luoghi culturali ancor prima di quelli secondari ma pensare che la biblioteca sia ancora chiusa è una disfunzione grave.
Inoltre si stanno avvicinando i periodi di sessione d’esame e sappiamo quanto sia importante un luogo fruibile come la Biblioteca che possa avere aule studio funzionanti sia per gli studenti dell’università di Ascoli sia per gli ascolani fuori sede dato che negli ultimi anni proprio in questo periodo si è registrata la massima affluenza di persone. Il terremoto purtroppo non è stato clemente con la città, ma è altrettanto vero che da parte dell’amministrazione non c’è stata alcuna azione a salvaguardia e valorizzazione delle nostre biblioteche. Le intenzioni dell’amministrazione sono rimaste sulla carta e non con i fatti. Assessore Latini se ci sei batti un colpo”.
Magari se c’è e batte un colpo l’assessore Latini potrebbe, oltre che annunciarci quando pensa di riaprire la Biblioteca comunale, anche spiegarci come mai non si riesce ad arrivare al sospirato affidamento della gestione dei musei comunali, nonostante il bando sia stato indetto ad aprile (quasi 9 mesi fa…), dopo che per 5 lunghissimi anni si è proceduto con una serie infinita di affidamenti provvisori. E, soprattutto, chiarirci definitivamente se il capoluogo piceno può e ha ancora l’ambizione di diventare un polo culturale di riferimento per le Marche o se, invece, preferisce proporre la propria candidatura come capitale regionale della meditazione, della spiritualità new age modello Ruggero e Fiorenza (Carlo Verdone e Isabella De Bernardi) nell’indimenticabile film “Un sacco bello”, diretto nel 1980 dallo stesso Verdone.
Già perché nell’ultimo anno dell’assessore Latini si ricorda quasi o nulla, se non la rassegna di eventi culturali “Le vie della consapevolezza”, presentato con enfasi e con un insolito spiegamento di amministratori (oltre all’assessore Latini c’erano l’assessore alle politiche sociali Donatella Ferretti e l’assessore agli eventi Michela Fortuna), che ci ha accompagnato da febbraio fino a metà maggio tra incontri alla scoperta del potere dell’energia vitale e alla conoscenza dei chakra e dei kundalini, convegni con la Rete Olistica Adriatica e incontri con l’Associazione Sahaja Yoga Italia. Che evidentemente deve aver particolarmente colpito l’amministrazione comunale, al punto che quello con Sahaja Yoga è diventato un appuntamento settimanale in programma addirittura fino al luglio 2017 (basta andare sul sito internet comunale, alla pagina “Calendario eventi” per scoprire quanto ci tenga l’amministrazione comunale a questo appuntamento settimanale) dal titolo “Meditiamo Ascoli”.
Durante il quale si parla della “realizzazione del Sé, la meditazione per risvegliare l’energia Kundalini” o della “meditazione spontanea per liberarsi dal malessere e tenere in funzione i sette Chakra che controllano il funzionamento dei nostri organi”, grazie agli insegnamenti di Shri, Mataji Nirmala Devi (l’attivista indiana fondatrice di questo nuovo tipo di yoga).
La speranza è che tra una meditazione e una seduta di yoga l’assessore si ricordi anche dell’importanza di avere almeno una biblioteca comunale pienamente funzionante e fruibile e di un sistema museale che possa finalmente programmare un piano di attività e iniziative particolari, non costretto a vivere sempre nella precarietà degli affidamenti provvisori.