A 4 anni e mezzo dall’indecente teatrino messo in atto dall’allora sindaco Castelli il giorno della riapertura, agli ascolani servono davvero scatole di bicarbonato per digerire la beffa e i disagi di un nuovo intervento sul ponte di San Filippo
Ci sono voluti 4 anni e mezzo ma alla fine si è finalmente capito per quale motivo l’allora sindaco Castelli si è presentato con una scatola di bicarbonato alla cerimonia per la riapertura al traffico del ponte di San Filippo. Ovviamente all’epoca non poteva dirlo, così si è inventato la storia dei gufi e degli iettatori. In realtà il messaggio era rivolto a tutti ascolani che, l’allora primo cittadino lo sapeva già, ben presto avrebbero avuto bisogno di bicarbonato in grandi quantità per digerire l’ennesima clamorosa “sola” che l’attuale assessore regionale gli avrebbe rifilato.
Perché non ci può essere altra definizione per una vicenda come, appunto, quella che riguarda il ponte San Filippo. Che a 4 anni e mezzo dal lungo intervento di cui è stato oggetto necessita di nuovi lavori per renderlo più sicuro. E non bisogna certo essere dei geni per comprendere che, se dopo così poco tempo dai lunghi lavori che hanno interessato quel ponte, c’è la necessità di avviare un nuovo intervento per la sicurezza, evidentemente allora più di qualcosa non è andato per il verso giusto. Per altro a rendere la situazione ancora più paradossale è che già all’epoca da più parti erano stati espressi dubbi proprio per il fatto che così come era stato rifatto, con quella pista ciclabile e con quella curva, il ponte sembrava ben poco sicuro.
Però come suo costume l’allora sindaco Castelli, così come per la sicurezza delle scuole, a delle ragionevoli e, come si è visto, fondate obiezioni aveva risposto con un’imbarazzante “carnevalata”. Un penoso teatrino messo in scena da Castelli, con tanto di imbarazzante video, in occasione della riapertura del ponte contro chi si era “permesso” di sottolineare il ritardo accumulato (rispetto alla data fissata per la riapertura c’era stata una prima, poi un’ulteriore deroga neppure quella rispettata…) e, appunto, l’inadeguatezza dell’intervento stesso.
“In questi mesi – affermava l’allora sindaco in quell’imbarazzante (per il primo cittadino) video – non sono mancati iettatori, gufi persone che speravano che le cose andassero male e auspicavano che i lavori fossero lunghi e che magari lo sciame sismico continuasse a creare complessità e difficoltà tali da alimentare dissenso. Purtroppo ce ne sono di queste teste quadre che oggi sicuramente si trovano in una condizione di disorientamento. Cari gufi e cari iettatori, il ponte è stato riaperto ed è andato tutto per il meglio e da buon sindaco non posso che pensare a voi”.
A prescindere da tutto non è in alcun modo accettabile che chi riveste una carica istituzionale possa esprimersi in quel modo. Se poi quei toni sono rivolti a chi, come qualche intrepido giornalista, si è limitato a raccontare i fatti per come si stavano verificando (il ritardo nella conclusione dei lavori era un dato di fatto oggettivo, così come le perplessità su alcuni aspetti dell’intervento che, poi, guarda il caso si sono rilevate più che fondate…) allora chi li utilizza dovrebbe quanto meno vergognarsi. “Il compito di un dottore è guarire i pazienti, il compito di un cantante è cantare. L’unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede” sosteneva Anna Politkovaskaja, la giornalista russa uccisa nel 2006 e particolarmente invisa al presidente Putin per i suoi scottanti reportage dalla Cecenia.
Chi all’epoca ha riportato semplicemente quello che stava accadendo, quindi, non ha fatto altro che svolgere il proprio dovere. Ed il compito di un politico lungimirante e di un buon amministratore dovrebbe essere quello di fare tesoro e prendere spunto dalle segnalazioni e dalle critiche, se concrete e circostanziate, degli operatori dell’informazione invece di reagire in maniera stizzita, permalosa, a volte come un bambino capriccioso che non sopporta e non tollera alcun richiamo. Perché poi, come si suol dire, “il tempo è galantuomo” ed in questo caso, così come nella vicenda delle scuole, ha ampiamente dimostrato gli errori commessi dall’amministrazione comunale e come fossero non solo legittime ma anche assolutamente concrete quelle osservazioni.
Purtroppo, però, molti amministratori, così come lo stesso Castelli, continuano a non capire che in queste circostanze non si tratta di un fatto personale ma a pagare le conseguenze di eventuali errori e superficialità da parte dell’amministrazione sono poi i cittadini. Doppiamente beffati perché hanno visto spendere i propri soldi in maniera non adeguata, e quindi ora bisognerà spendere ulteriori soldi per rimediare agli errori commessi allora. Ma anche perché saranno ora costretti a sopportare nuovamente gravi disagi come quelli sopportati 5 anni fa, quando ovviamente nel corso dell’intervento il ponte è stato chiuso al transito.
Sappiamo perfettamente che non lo farà mai (non lo ha fatto neppure per le scuole…), ma Castelli dovrebbe avere la decenza di chiedere scusa agli ascolani per lo spreco di denaro pubblico e per i gravi disagi che questo nuovo intervento “riparatorio” provocherà. Per altro purtroppo non è neppure una novità che l’amministrazione comunale sia costretta ad intervenire nuovamente a poco tempo dalla conclusione di un’opera perché spuntano fuori immediatamente dei problemi.
Era già accaduto al teatro Filarmonici, in quel caso in maniera se possibile ancora più clamorosa e sconcertante, visto che l’ulteriore intervento da poco meno di mezzo milione di euro per mettere in sicurezza la struttura si era reso necessario addirittura appena 6 mesi dopo la riapertura del teatro, dopo 18 lunghi anni di attesa. “Purtroppo non ci volete stare, non vi piace che le cose continuino ad andare bene. Comunque se volete venire sul ponte vi sarà offerto un po’ di bicarbonato” concludeva allora Castelli.
Quattro anni e mezzo dopo è chiaro che in realtà le cose non sono andate affatto bene. Però il bicarbonato sicuramente ora servirebbe davvero a tutti gli ascolani per digerire l’ennesima inaccettabile “fregatura”…