Sabato 15 maggio alle 12 si aprivano le prenotazioni per gli over 50 ma già mezzora prima erano migliaia i marchigiani di quella fascia d’età che avevano prenotato. Le Marche in ritardo rispetto alle altre regioni in tutte le categorie ma tra le prime per somministrazione di dosi
Probabilmente l’assessore regionale Saltamartini deve essersi convinto che i marchigiani hanno l’anello al naso e che, magari perché provati dalla pandemia che si trascina da oltre un anno, sono pronti a credere a tutto, contro ogni evidenza. E’ l’unica spiegazione possibile che si può tentare di dare di fronte a determinate imbarazzanti esternazioni dell’ex sindacalista di polizia che il presidente Acquaroli ha voluto alla guida di quello che, vista la situazione, è indiscutibilmente il settore più importante dell’attività della Regione. Come è noto sabato 15 maggio finalmente anche nelle Marche sono state aperte le prenotazioni ai vaccini alla fascia di età 50-59 anni, con una settimana di ritardo rispetto a tutte le altre regioni.
Già nei giorni immediatamente precedenti, in particolare venerdì 14 maggio, sui social circolavano già voci secondo cui in realtà c’era chi, sempre in quella fascia d’età, in qualche modo era già riuscito a prenotarsi. Voce che sabato è diventata quasi una certezza, visto l’evolversi della situazione, con l’aggiunta come al solito di tanti che si sono lamentati perché non sono riusciti a prenotare né attraverso il sito internet né attraverso il numero verde telefonico. Di fronte ad una simile situazione c’era chi (evidente non conoscendo ancora bene l’assessore regionale alla sanità) si aspettava un intervento chiarificatore da parte dell’assessore. Che in effetti nella serata di sabato 15, ovviamente sui social, è intervenuto. Non certo per fornire chiarimenti e spiegazioni ma, con la solita aria da “Alice nel paese delle meraviglie”, per sottolineare che, come al solito, procede tutto molto bene.
“E’ filato tutto liscio senza intoppi l’avvio delle prenotazioni dei vaccini per la fascia di età 50/59 – ha scritto Saltamartini sabato 15 maggio su facebook – con qualche minuto di anticipo sulle 12 di oggi fino ad oggi si sono iscritte 43.821 persone. Mercoledì si replica con 40-49”. La realtà è che c’è stato sicuramente molto più che qualche minuto di anticipo che meriterebbe una seria e approfondita spiegazione da parte dell’assessore regionale che, invece, continua a raccontare le solite storielle. Abbiamo seguito direttamente la prenotazione per alcuni over 50 sabato 15 maggio che, come anticipato, era il giorno che proprio Saltamartini aveva fissato per aprire le prenotazioni, con la contestuale precisazione che poi le vaccinazioni per quella categoria di persone sarebbero già iniziate lunedì 17 maggio.
Invece di aspettare le 12, l’orario indicato dalla Regione per l’apertura delle prenotazioni, abbiamo verificato che già alle 11:40 collegandosi con il sito interessato si otteneva il via libera per la prenotazione. E già solamente questo particolare dovrebbe sollevare qualche riflessione, perché non è in alcun modo corretto fissare un orario preciso e poi non rispettarlo. Ancora più sconcertante, però, è che, pur prenotando con una ventina di minuti di anticipo, l’appuntamento per la somministrazione della prima dose è stato comunque fissato per sabato 22 maggio nel pomeriggio, cioè 6 giorni dopo l’avvio delle vaccinazioni per gli over 50.
Questo significa che poco meno di mezzora prima dell’orario ufficialmente fissato per dare il via alle prenotazioni di quella categoria in realtà già si erano prenotati migliaia di marchigiani over 50. Non a caso chi, poi, ha effettato la prenotazione alle 12:10 (solamente 10 minuti dopo l’apertura delle prenotazioni) si è visto fissare l’appuntamento per giovedì 27 maggio, ben 10 giorni dopo l’avvio delle vaccinazioni degli over 50. E’ del tutto evidente che c’è qualcosa che non quadra e sarebbe opportuno che l’assessore regionale alla sanità facesse chiarezza. Chi ha consentito ad un numero così elevato di persone di prenotarsi ben prima di quanto era stato stabilito? Non ci sono dubbi che la cosa fondamentale è che si vaccinino il più presto possibile il maggior numero di marchigiani, soprattutto ora che le categorie più fragili sono vicine dall’essere messe definitivamente in sicurezza.
Però bisogna avere rispetto dei cittadini, non bisogna prenderli in giro e, soprattutto, non è accettabile che ci siano cittadini di serie A e di serie B. E ancor meno che poi ci si prenda anche gioco dei cittadini stessi parlando di “qualche minuto di anticipo”, quando l’evidenza dei fatti dimostra che l’anticipo (ovviamente non per tutti) è stato decisamente più marcato. D’altra parte, però, tutta la campagna di vaccinazione nelle Marche è un susseguirsi di misteri e di situazioni paradossali, ai limiti del surreale. Come quello accaduto, ad esempio, giovedì 13 maggio. Quando, sul sito del ministero della salute dove vengono riportati in tempo reale i dati sui vaccini, regione per regione, sono stati aggiornati i dati relativi alle Marche secondo i quali, alle 10 del mattino, erano state somministrate poco più di 670 mila dosi complessive (tra prima dose e richiami).
Ricordando che i dati pubblicati sul sito del ministero vengono comunicati direttamente dalle Regioni, mezzora dopo ecco la clamorosa sorpresa. Secondo quanto riportato sul sito internet della Regione Marche, giovedì 13 maggio alle 10:30 le dosi somministrate nella nostra regione erano salite a più di 686 mila (686.362 per l’esattezza). In pratica in meno di un’ora sarebbero state somministrate quasi 16 mila dosi. Qualcosa di più di un miracolo, considerato tra l’altro che solo in un paio di volte è stata raggiunto nelle Marche quel numero giornaliero di vaccini (nell’ultima settimana la media giornaliera è stata di poco inferiore alle 13 mila dosi). Saremmo di fronte ad un vero e proprio record mondiale, al punto che del caso Marche si dovrebbe parlare non solo in Italia ma nel resto del mondo.
Certo poi bisognerebbe chiedersi per quale dannata ragione, se è possibile effettuare così tante migliaia di vaccini in meno di un’ora, nelle Marche si continua a viaggiare ad una media di non più di 12-13 mila vaccini al giorno. Sempre l’ineffabile assessore Saltamartini, poi, nelle ore scorse ha sostenuto che “siamo stati (le Marche) i primi in assoluto ad aver attivato il percorso di vaccinazione dei cargiver e dei familiari delle persone fragili”. Peccato, però, che poi tutte le altre regioni sono decisamente avanti nella vaccinazione di quelle due categorie mentre le Marche arrancano. Più in generale è davvero inspiegabile come possa accadere che la nostra regione sia sempre tra le prime per percentuale di vaccini somministrati in relazione alle dosi ricevute ma poi, in concreto, è sempre tra le ultime nell’avviare la vaccinazione stessa di tutte le categorie.
Abbiamo visto come per gli over 50 le Marche abbiano avviato le prenotazioni con una settimana di ritardo rispetto alla maggior parte delle regioni (anche più rispetto ad alcune) ma peggio era andata con gli over 70 e 60, con i disabili non autosufficienti e rischia seriamente di essere ancora peggio con over 40. Le cui prenotazioni sono partite nelle ore scorse ovunque, con alcune regioni che addirittura hanno già iniziato anche le vaccinazioni, mentre nelle Marche si apriranno solo da mercoledì prossimo, con lo stesso assessore Saltamartini che specifica che poi gli over 40 concretamente inizieranno a vaccinarsi non prima di fine giugno “compatibilmente con l’arrivo delle forniture in maniera massiccia”.
Si potrebbe aggiungere che ci sono Regioni che hanno già programmato per i prossimi fine settimana degli open day per vaccinare addirittura anche gli over 40, mentre addirittura la Lombardia dovrebbe aprire le prenotazioni per tutti coloro sotto i 40 anni, così come il Lazio che dal 2 giugno dovrebbe iniziare a vaccinare gli studenti dell’ultimo anno delle superiori. Allora, considerando che (come abbiamo già sottolineato) le Marche in percentuale alla popolazione residenza hanno fino ad ora ricevuto un numero di dosi simile a quelle delle altre regioni, è impossibile capire l’anomalia rappresentata dalla nostra regione, con la percentuale di somministrazioni tra le più alte ma, misteriosamente, indietro (e di molto) su tutte le classi di età.
L’assessore Saltamartini (o anche il presidente Acquaroli) dovrebbe preoccuparsi principalmente di fornire chiarificazioni e spiegazioni concrete su questa incomprensibile anomalia, invece di raccontare la solita storiella del “tutto va bene”. Ma, probabilmente, è pretendere troppo dall’esponente leghista…