L’esponente del Pd Francesco Ameli denuncia “l’inadempienza della Regione Marche sulla vaccinazione a domicilio di anziani e persone disabili, con migliaia di famiglie marchigiane che aspettano da tempo notizie su tempi e modalità del vaccino per i propri cari”
Nel disastro generale della gestione della pandemia e, peggio ancora, della campagna di vaccinazione nelle Marche uno dei capitoli più sconcertanti è quello inerente le vaccinazioni a domicilio di anziani e disabili. Che, come denuncia il consigliere comunale ascolano Francesco Ameli (Pd) incredibilmente ancora non sono partite. “A seguito delle tante segnalazioni che sto ricevendo – accusa Ameli – è doveroso prendere una posizione rispetto all’inadempienza della Regione Marche sulla vaccinazione a domicilio di anziani e persone disabili. Ci sono migliaia di famiglie marchigiane con anziani non deambulanti e disabili che aspettano da tempo notizie su tempi e modalità del vaccino dei propri cari. Notizie che non arrivano. Un grido di allarme che faccio da nipote ancor prima che da esponente politico di un partito. La priorità deve essere vaccinare, non fare guerre politiche contro l’uno o l’altro esponente del governo”.
In realtà, come più volte sottolineato, in generale la vaccinazione nelle Marche procede a rallentatore, al punto che secondo i dati ufficiali venerdì 5 marzo (a 14 giorni dall’inizio) sono stati vaccinati (ovviamente con la prima dose) solamente poco più di 35 mila anziani. Già ampiamente scontato che non verrà assolutamente centrato l’obiettivo fissato dal governatore Acquaroli e dall’assessore alla sanità Saltamartini che avevano annunciato che in 20 giorni (entro il 12 marzo, quindi) sarebbero stati vaccinati almeno il 70% degli over 80 marchigiani (poco meno di 90 mila). Ma se in generale le cose vanno male è un’autentica vergogna che si stiano penalizzando così pesantemente categorie deboli come i disabili e gli anziani che non possono camminare che, invece, praticamente in tutte le altre regioni vengono tutelati e sono regolarmente vaccinati a domicilio.
“È impensabile – prosegue Ameli – che a quasi un mese dall’apertura del portale vaccinazioni per over 80” migliaia di anziani non in grado di deambulare e migliaia di disabili non riescano ad avere quanto dovrebbe essere un loro diritto cioè la vaccinazione domiciliare. Vaccinazione che deve essere garantita anche ai caregiver familiari ovvero le figure dedite all’assistenza di anziani e disabili. Nelle Marche purtroppo si sta lavorando in una costante condizione di incertezza e assenza di programmazione sulla campagna di vaccinazione più importante della storia”.
E se la situazione è in generale assolutamente precaria, le cose peggiorano notevolmente nei territori interni che le cervellotiche decisioni della giunta regionale hanno addirittura lasciato privi di punti di vaccinazioni. Al punto che in alcune zone dell’entroterra pesarese ma anche nell’Ascolano gli over 80 devono fare anche un’ora di macchina per potersi vaccinare. “L’inadempienza della Regione Marche – aggiunge l’esponente del Pd – si dimostra con maggiore evidenza nelle aree interne, dove è più alta la presenza di anziani che non hanno punti vaccinali nelle vicinanze. Nell’attesa di risposte per le vaccinazioni domiciliari, ai politici di Ancona due suggerimenti: perché non aumentare i punti vaccinali? Perché avete detto no alle tante proposte che il PD marchigiano ha portato in consiglio regionale come quella dare priorità di vaccinazione ai soggetti più fragili e vulnerabili?”.
Durissimo l’atto accusa finale di Ameli. “Al presidente Acquaroli e all’assessore alla sanità chiedo: ma voi non avete un rimorso di coscienza nel sapereche ci sarebbero persone che sono state vaccinate che non ne avrebbero avuto titolo, come segnalato dall’ordine dei medici, mentre i disabili e anziani non deambulanti sono ancora in attesa di una chiamata? O forse state applicando l’ideologia della destra dove il più forte prevale sul più debole? Come potete esultare di un accordo fatto con i medici di medicina generale a distanza di mesi dalle altre regioni?”.
In effetti come se non bastasse la disastrosa situazione in cui è precipitata la regione a causa delle scelte “scellerate” del governatore e della sua giunta, a rendere il tutto ancor più insopportabile è il continuo tentativo dello stesso Acquaroli per spacciare come straordinari successi provvedimenti che, invece, arrivano nelle Marche in inaccettabile ritardo rispetto al resto del paese. Come, appunto, nel caso dell’accordo con i medici di medicina generale (ratificato venerdì 5 marzo dalla giunta regionale e che, quindi, prima di diventare effettivo dovranno passare ancora altri giorni) per i vaccini a domicilio e negli studi medici che in realtà a livello nazionale è stato ratificato quasi un mese fa (a metà febbraio). E che la maggior parte delle Regioni hanno fatto proprio immediatamente dopo, al punto che già in molte regioni (Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Piemonte su tutti) i medici di base effettuano i vaccini da diversi giorni.
In altre parole il presidente Acquaroli continua a prendere in giro i marchigiani, sperando che siano così tanto “boccaloni” da credere alle sue fandonie. In questo caso, poi, alla presa in giro nei confronti dei marchigiani si è unita anche la leader del partito di Acquaroli, Giorgia Meloni, che sui social ha incensato il (molto) presunto risultato raggiunto dal governatore marchigiano con quell’accordo (con tanto di foto che li ritrae insieme), invece come visto decisamente tardivo. Purtroppo per lei (e per Acquaroli), però, evidentemente i marchigiani così “boccaloni” non lo sono, almeno a giudicare dalla pioggia di commenti ironici e polemici che si possono leggere sotto il post della Meloni.
“Cara Giorgia, abito nelle Marche, questo pollo con cui ti sei fotografata e che hai sostenuto nella sua campagna elettorale è un benemerito incapace: Mi maledico ogni giorno per averlo votato” scrive Stefania. “Anch’io sono pentita di averlo votato” scrive Silvia a cui si aggiunge Fabiana. “esattamente, un essere inutile”. “Io abito nelle Marche e ho chiamato il mio medico ma mi ha detto che loro ancora non sanno nulla” afferma Carla.
“Un mese dopo le altre regioni, non c’è male! D’altra parte cosa aspettarsi da uno che 4 giorni fa chiedeva di poter riaprire di sera bar e ristoranti e dopo 4 giorni mette 2 province in zona rossa… Mah!” commenta con ironia Paolo con il quale concorda Andrea: “Dopo che abbiamo visto quello che succede nelle Marche con la pandemia, bisognerebbe immediatamente revocare la gestione della sanità alle singole regioni e farla fare allo Stato centrale”. Drastico il commento di Maria Vittoria: “La Regione Marche è alla deriva, siete un branco d’incapaci!”. “Ma in che in mondo vive? Qui in provincia di Frosinone e nel resto del Lazio da giorni i medici di base fanno i vaccini direttamente nei loro studi o a domicilio” chiede polemicamente Fabio.
Non sappiamo in che mondo viva la Meloni, se davvero è così poco informata su quanto avviene nel nostro paese o se parla a sproposito solo per ragioni propagandistiche. Quello che sappiamo bene, purtroppo, è dove vive e governa Acquaroli. Con i disastrosi risultati che sono sotto gli occhi di tutti.