Sicurezza delle scuole, la “beffa” di fine anno


Mentre non si hanno più notizie sugli interventi alla Malaspina e alla scuola Sant’Agostino, nei giorni scorsi sono arrivati nuovi proclami sulle scuole medie Ceci, Cantalamessa e D’Azeglio. Come al solito, però, la realtà è completamente differente…

Il covid, che questa volta ha colpito concretamente anche il nostro territorio, ha inevitabilmente fatto passare in secondo piano tutte le emergenze e le questioni più importanti che interessano il capoluogo piceno, a partire dalla sicurezza delle scuole. Nel corso dell’estate si erano susseguiti i proclami da parte del sindaco Fioravanti che, al di là delle solite improbabili giustificazioni (la burocrazia che, guarda il caso, produce determinati effetti solo nel capoluogo piceno…), si era dichiarato ottimista circa la possibilità di far partire entro la fine dell’anno una serie di bandi per iniziare il percorso di messa in sicurezza di alcune scuole cittadine.

Quasi superfluo sottolineare come, in realtà, nulla di quanto previsto per ora si è verificato e, visto che in pratica siamo alla fine del 2020, è più che probabile che ancora una volta (almeno in tema di sicurezza delle scuole) nessuna delle promesse fatte verrà mantenuta. Anzi, ancora una volta una serie di atti ufficiali approvati proprio in questi giorni testimoniano e confermano ancora una volta lo stato confusionale in cui versa l’amministrazione comunale e come in questo specifico campo si proceda senza alcun genere di programmazione.

Al punto che si è arrivati al surreale paradosso dell’assegnazione del servizio di assistenza tecnica per la redazione dei documenti preliminari alla progettazione anche per un intervento che da mesi è arrivato al termine della fase progettuale. Andando nello specifico, va innanzitutto sottolineato che non si hanno più notizie di quegli interventi che nei mesi scorsi nel racconto “incantato” del sindaco (e di buona parte dell’informazione locale che si limita a riportare le “favolette” del primo cittadino senza mai preoccuparsi di verificare…) erano sul punto o quasi della fatidica assegnazione dei lavori.

Parliamo, in particolare, dell’adeguamento sismico della scuola Malaspina e di quello della scuola Sant’Agostino, mentre sullo sfondo c’è la sempre più surreale telenovela della scuola media Don Giussani di Monticelli. “Indetta una gara europea per i lavori di miglioramento sismico dell’edificio scolastico Malaspina” aveva annunciato 3 mesi fa il sindaco Fioravanti sui social, facendo credere a molti (compreso qualche sprovveduto quotidiano locale) che fossimo ad un passo dall’apertura del cantiere. In realtà, a parte il fatto che si tratta di adeguamento e non miglioramento sismico (ma probabilmente il primo cittadino ancora non ha compreso la differenza), in realtà si trattava semplicemente della gara per l’affidamento della progettazione dell’opera (quindi siamo alla fase preliminare dell’iter che poi dovrà portare all’assegnazione dei lavori e all’agognata apertura del cantiere). Di cui, per altro, si sono perse le tracce.

Da quanto si evince dal sito internet del Comune siamo fermi al 18 novembre scorso, con l’ammissione di 10 concorrenti alle fasi successive della gara che, a questo punto, è del tutto evidente che non arriverà a conclusione entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda la scuola Sant’Agostino (che non rientra, per colpa della passata amministrazione comunale, tra gli interventi da finanziare con i famosi 31 milioni di euro fermi ed inutilizzati da oltre 3 anni) il Comune ha pensato di sfruttare l’opportunità data dal bando del 5 agosto 2020 che prevede finanziamenti per “la messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici di proprietà dell’ente”. Anche in questo caso, però, da allora non si hanno più notizie, così come tutto tace per quanto riguarda la scuola media Don Giussani il cui progetto definito in teoria sarebbe stato approvato dall’amministrazione comunale quasi un anno fa ma da allora tutto è rimasto fermo.

In compenso, però, nei giorni scorsi sono arrivati nuovi proclami che riguardano le scuole medie Ceci, Cantalamessa e D’Azeglio che, come al solito, lasciano credere che sia imminente l’avvio di quei lavori. La realtà ovviamente è completamente differente e, anzi, in questo caso siamo addirittura ancora più indietro, siamo addirittura all’avvio delle fasi preliminari e propedeutiche per dare il via all’iter che porterà all’approvazione del progetto. Che al momento è ancora in alto mare, visto che sulle scuole Ceci e Cantalamessa devono ancora essere effettuate le verifiche di vulnerabilità sismica. Sembra incredibile che, dopo oltre 4 anni dal terremoto, non si conoscano gli indici di vulnerabilità di alcune scuole cittadine (che, per altro, continuano tranquillamente ad ospitare studenti e personale scolastico).

Invece è la cruda realtà, determinata anche dal fatto che le tanto discusse e attese verifiche di vulnerabilità sismica che, dopo una serie interminabili di rinvii, si sono concluse nell’estate scorsa riguardavano solo 13 scuole cittadine, praticamente il 50% del patrimonio scolastico comunale, conseguenza del mai troppo vituperato “project financing”, fortemente voluto dal precedente sindaco Castelli (e che l’attuale primo cittadino ha tenuto in vita per troppo tempo ancora), una vera e propria iattura che ha provocato conseguenze a dir poco disastrose.

In ogni caso con determina n. 3253 del 9 dicembre scorso l’amministrazione comunale ha affidato alla Mesh Ingegneria srl l’incarico di realizzare le verifiche di vulnerabilità sismica negli edifici scolastici Ceci e Cantalamessa “propedeutico alla realizzazione degli interventi di miglioramento sismico relativo agli edifici scolastici” in questione. Il tutto per una spesa di oltre 80 mila euro (82.712,88 euro per la precisione) che solleva più di una perplessità, non fosse altro per il fatto che le verifiche di vulnerabilità sismica effettuate su 13 scuole il Comune aveva speso 130 mila euro. Allora è del tutto evidente che c’è qualcosa che non quadra, delle due, l’una: o era insufficiente l’investimento per 13 scuole (e, di conseguenza, si aprirebbero inquietanti interrogativi su come state effettuate le verifiche stesse) o sono eccessivi gli 80 mila euro stanziati ora per appena 2 verifiche.

Con due successive determine (n. 3312 del 12 dicembre e 3351 del 14 dicembre) l’amministrazione comunale ha anche affidato, in entrambi i casi con procedura negoziata con operatore unico, anche l’incarico di effettuare le relazioni geologiche-geotermiche-geosismiche nelle scuole Ceci, Cantalamessa e D’Azeglio ( al dott. Geologo Pier Luigi Anasparri per una spesa di 19.890 euro) e le prove geotecniche per la caratterizzazione sismica e geotecnica dei siti dove sorgono gli edifici scolastici in questione (alla ditta Geosistem per una spesa di 14.091 euro). E’ importante evidenziare come in nessuna delle tre determine citate e per nessuno dei tre incarichi affidati l’amministrazione comunale si è preoccupata di stabilire un limite temporale entro il quale devono terminare le prove in questione. Che, è bene ricordarlo, sono propedeutiche all’avvio della fase di progettazione.

In altre parole, per sintetizzare e chiarire meglio la situazione, è del tutto evidente che fino a che non si conoscono gli indici di vulnerabilità di quelle scuole e non si avranno gli esiti di tutte le altre prove in questione di fatto non è possibile neppure ipotizzare che tipo di intervento è necessario realizzare per mettere in sicurezza quegli edifici scolastici. In pratica siamo ancora in alto mare, vista la situazione e considerando che il Comune non ha neppure voluto imporre tempi certi, sarebbe già tanto se in concreto i lavori per quegli interventi venissero assegnati entro la fine del prossimo anno.

A chiudere un quadro a dir poco desolante, il 9 dicembre scorso l’amministrazione comunale, con determina n. 3249, ha assegnato alla società Asistema srl il servizio di assistenza tecnica al Responsabile unico del procedimento) per la redazione dei documenti preliminari alla progettazione delle scuole Ceci, Cantalamessa, D’Azeglio, Don Bosco e Don Giussani per l’importo complessivo di 49.990,72 euro. Il problema è che, per quanto riguarda la scuola Don Giussani, la progettazione da mesi è terminata e i documenti preliminari alla stessa sono stati redatti tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, in pratica 3 anni fa. Superfluo aggiungere altro…

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