Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una cerimonia solenne a Palazzo del Quirinale, ha consegnato le onorificenze ai cittadini italiani che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità nel periodo dell’emergenza coronavirus
Si è svolta ieri al Palazzo del Quirinale la cerimonia di consegna delle onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, conferite dal presidente della Repubblica Mattarella a cittadini italiani che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità nel periodo dell’emergenza coronavirus (i cosiddetti “eroi del covid”). Si tratta di medici, infermieri, ricercatori, personale sanitario, docenti, rappresentanti delle forze dell’ordine, volontari, ma anche cassiere, impiegati della ristorazione e dei trasporti che, come ha sottolineato Mattarella “si sono impegnati per sostenere e assicurare conforto e sostegno alle tante condizioni di sofferenza e di grave disagio che si registravano. Vi siete impegnati per assicurare che il nostro Paese, durante il blocco totale delle attività, non rimanesse paralizzato, assicurando servizi sanitari, di trasporto e di collegamento”.
“Queste onorificenze – ha proseguito il presidente della Repubblica – vi sono state conferite perché i meriti acquisiti da tante persone in quei mesi drammatici non si esauriscano nel ricordo di un giorno ma permangono senza rimuovere quanto è avvenuto e l’opera di tanti che si sono generosamente impegnati. Come voi, che avete operato con abnegazione, con generosità, con senso di responsabilità, tante italiane e tanti italiani lo hanno fatto. Voi qui li rappresentate tutti; siete espressivi di questa grande realtà del nostro popolo, donne e uomini in Italia che hanno operato in quei giorni – tanti, ma davvero tanti – con senso di responsabilità, con senso del dovere, andando anche al di là dei propri compiti, con senso di abnegazione. Per questo vi esprimo la riconoscenza della Repubblica che si estende ai tanti che come voi hanno così ben operato e collaborato”.
Di seguito i nomi di chi ha ottenuto il riconoscimento e le motivazioni.
Annalisa Malara e Laura Ricevuti: anestesista di Lodi e medico del reparto medicina di Codogno, i primi ad aver curato il paziente 1 italiano.
Maurizio Cecconi: professore di anestesia e cure intensive all’Università Humanitas di Milano, definito da Jama (il giornale dei medici americani) uno dei tre eroi mondiali della pandemia.
Mariateresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini: i tre medici di famiglia di Padova che volontariamente si sono recati in piena zona rossa per sostituire i colleghi di Vo’ Euganeo messi in quarantena.
Don Fabio Stevenazzi: tornato a fare il medico presso l’Ospedale di Busto Arsizio.
Fabiano Di Marco: primario di pneumologia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha raccontato la tragica situazione della città e dell’ospedale.
Monica Bettoni: ex senatrice e Sottosegretaria alla Sanità, medico in pensione, ha deciso di tornare in corsia a Parma.
Elena Pagliarini: è l’infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolo dell’emergenza coronavirus. Positiva, è guarita.
Marina Vanzetta: operatrice del 118 di Verona, ha soccorso una anziana donna e le è stata accanto fino alla morte.
Giovanni Moresi: autista soccorritore di Piacenza Soccorso 118, ha offerto una testimonianza del ruolo degli autisti soccorritori del 118.
Beniamino Laterza: impiegato presso l’Istituto di vigilanza “Vis Spa” e presta servizio nell’ospedale Moscati di Taranto, presidio Covid.
Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma (Maria Rosaria Capobianchi, Concetta Castilletti, Francesca Colavita, Fabrizio Carletti, Antonino Di Caro, Licia Bordi, Eleonora Lalle, Daniele Lapa, Giulia Matusali): team che ha contribuito ad isolare il virus
Ospedale Sacco e Università degli Studi di Milano (Claudia Balotta, Gianguglielmo Zehender Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna, Alessia Lai, Maciej Stanislaw Tarkowski): poli di eccellenza nell’ambito del sistema sanitario e di ricerca nazionale
Ettore Cannabona: Comandante della Stazione dei Carabinieri di Altavilla Milicia ha devoluto in beneficenza l’intero stipendio mensile.
Bruno Crosato: in rappresentanza degli Alpini della Protezione civile del Veneto che hanno ripristinato in tempi record 5 ospedali dismessi della regione.
Mata Maxime Esuite Mbandà: giocatore della nazionale italiana di rugby, volontario sulle ambulanze per l’Associazione Seirs Croce Gialla di Parma.
Marco Buono e Yvette Batantu Yanzege: Croce Rossa Riccione hanno risposto all’appello della Lombardia che chiedeva aiuto a medici e personale con ambulanze.
Renato Favero e Cristian Fracassi: il medico che ha avuto l’idea di adattare una maschera da snorkeling a scopi sanitari e l’ingegnere che l’ha realizzata.
Concetta D’Isanto: addetta alle pulizie in un ospedale milanese, in rappresentanza della schiera di lavoratori che ha permesso alle strutture sanitarie di andare avanti nel corso dell’emergenza.
Giuseppe Maestri: farmacista a Codogno, ogni giorno ha percorso cento km per recarsi in piena zona rossa.
Rosa Maria Lucchetti: cassiera all’Ipercoop Mirafiore di Pesaro, ha lasciato una lettera agli operatori 118 donando loro anche tre tessere prepagate di 250 euro.
Ambrogio Iacono: docente dell’istituto professionale alberghiero “Vincenzo Telese” di Ischia. Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza.
Daniela Lo Verde, preside dell’istituto “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per regalare la spesa alimentare ad alcune famiglie in difficoltà. Suo l’appello per recuperare pc e tablet per consentire ai suoi allievi di seguire le lezioni a distanza.
Cristina Avancini: insegnante di Vicenza che nonostante il contratto scaduto non ha interrotto le video-lezioni con i suoi studenti.
Francesca Leschiutta: coordinatrice infermieristica della Casa di riposo della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (PN) che, insieme agli altri dipendenti è rimasta a vivere nella struttura per proteggere gli anziani ospiti.
Pietro Terragni: imprenditore di Bellusco in seguito alla morte di un dipendente, Erminio Misani, che lasciava la moglie e tre figli, ha assunto la moglie Michela Arlati.
Riccardo Emanuele Tiritiello: studente dell’istituto Paolo Frisi di Milano. Con il padre e il nonno hanno cucinato gratuitamente per i medici e gli infermieri dell’ospedale Sacco.
Francesco Pepe: ha dovuto chiudere il suo ristorante a Caiazzo ha preparato pizze e biscotti per i poveri e gli anziani in difficoltà, organizzando una raccolta fondi per l’ospedale di Caserta.
Irene Coppola: ha realizzato, a sue spese, migliaia di mascherine. Ha aiutato una associazione per sordi inventando una mascherina trasparente per leggere il labiale.
Alessandro Bellantoni: con il proprio taxi ha fatto una corsa gratis di 1.300 km per portare da Vibo Valentia all’ospedale Bambin Gesù di Roma una bambina per un controllo oncologico.
Mahmoud Lutfi Ghuniem: in Italia dal 2012, fa il rider. Si è presentato alla Croce Rossa di Torino con uno stock di mille mascherine acquistate di tasca sua.
Daniele La Spina: in rappresentanza dei giovani di Grugliasco al servizio della città di Torino che hanno portato prodotti di prima necessità a chi ne ha bisogno, in particolare agli anziani soli.
Giacomo Pigni: volontario dell’Auser Ticino-Olona ha coinvolto una ventina di studenti che hanno iniziato a fare chiamate di ascolto per dare compagnia alle persone sole.
Pietro Floreno: malato da oltre dieci anni di Sla ha comunicato di voler mettere a disposizione della ASL, per i malati di coronavirus, il suo ventilatore polmonare di riserva.
Maurizio Magli: in rappresentanza dei 30 operai della Tenaris di Dalmine che, quando è arrivata la commessa per la produzione di 5mila bombole nel minor tempo possibile, hanno volontariamente continuato a lavorare.
Greta Stella: fotografa professionista, volontaria presso la Croce Rossa di Loano (Savona), ha realizzato un racconto fotografico dell’attività quotidiana dei volontari.
Giorgia Depaoli: cooperante internazionale e si dedica in particolare alla difesa dei diritti delle donne. Ha subito dato la sua disponibilità alla piattaforma “Trento si aiuta”.
Carlo Olmo: ha contribuito nel rifornire gratuitamente Comuni e strutture sanitarie del Piemonte di mascherine, guanti, camici.
Maria Sara Feliciangeli: fondatrice dell’Associazione Angeli in Moto, insieme ai suoi amici motociclisti si è impegnata per consegnare i farmaci a domicilio alle persone con sclerosi multipla