Le biblioteche di Monticelli e Campo Parignano erano state chiuse mesi fa dal Comune, con la promessa (non mantenuta) di riaprirle in altra sede. Ora il terremoto ha provocato la chiusura anche di quella centrale ed Ascoli di fatto è senza biblioteche. Eppure a fine 2015 era stati approvato un ambizioso progetto di modernizzazione
Una città senza una biblioteca aperta. Così sarà il capoluogo piceno almeno fino al prossimo 14 dicembre quando, in occasione dell’appuntamento shakespeariano con Cesare Catà, verrà inaugurata la biblioteca “di fortuna” allestita presso il Liceo Classico. Che, udite udite, sarà aperta e disponibile al pubblico addirittura per ben 2 pomeriggi alla settimana. Che dire, è sin troppo facile sostenere che quanto sta accadendo è l’emblema del progressivo scadimento culturale della città .
Certo, prima ancora che ce lo ricordino sindaco e assessori (che ormai mettono in mezzo il terremoto per giustificare qualsiasi problema cittadino…), in questo caso le scosse dei mesi scorsi hanno effettivamente giocato un ruolo importante. Infatti la biblioteca Gabrielli al Polo culturale Sant’Agostino è chiusa (e l’assessore alla cultura Latini ha annunciato che non riaprirà prima di Natale) per le lesioni causate proprio dal sisma, che hanno reso necessario i lavori di messa in sicurezza che sono già iniziati. Però a determinare questa situazione hanno contribuito e contribuiscono in maniera consistente le discutibili scelte dell’amministrazione comunale, sia per quanto riguarda la biblioteca a Monticelli, sia per quella di Campo Parignano.
E ancora una volta siamo costretti a parlare di imbarazzante mancanza di programmazione, di un progetto ambizioso che puntualmente si è sciolto come neve al sole, di promesse non mantenute, dei soliti roboanti annunci a cui, poi, puntualmente segue la cruda realtà, ben diversa dai “sogni” dell’amministrazione comunale. Partiamo da un dato di fatto innegabile. Se la biblioteca Gabrielli è chiusa per colpa del terremoto, quelle di Monticelli e di Campo Parignano lo sono per scelte, a dir poco discutibili, dell’amministrazione stessa.
Che il 30 dicembre 2015, con delibera di giunta n. 339 (“Biblioteche comunali. Indirizzi”) deliberava di “avviare il processo di trasformazione della biblioteca aprendo le strutture a ogni manifestazione culturale, nell’ampia accezione del termine, onde favorire l’aggregazione di tutte le età e al fine di far diventare il luogo un punto di riferimento per la cittadinanza; di avviare i processi di delocalizzazione delle biblioteche di quartiere di Campo Parignano e Monticelli secondo l’indirizzo su esposto e ricercando sin da ora, per il raggiungimento dello scopo formule di compartecipazione pubblico- privato; di sostenere la sinergica collaborazione fra servizi comunali per far vivere alle strutture una nuova vitalità”.
Iniziativa sicuramente interessante, presentata con la solita pomposità in una delibera nella quale addirittura si faceva riferimento ai Sumeri (a cui si fa risalire l’istituzione della biblioteca) e al manifesto delle Nazioni Unite del 1995 sulle biblioteche pubbliche. C’era poi una lunga dissertazione su come in questi anni è cambiato il ruolo delle biblioteche, sui nuovi finanziamenti previsti dal governo e sulla situazione socio-culturale del nostro paese. “L’amministrazione comunale – si legge poi in delibera – sulla scia di quanto precede darà la stura ad ambiziosi processi di modernizzazione delle sue biblioteche “. Processo di modernizzazione che, sempre secondo la delibera, doveva necessariamente passare innanzitutto da una “sinergica collaborazione fra i servizi comunali Biblioteca – Pubblica Istruzione e Politiche giovanili”.
Inoltre per raggiungere quello scopo era necessario anche “ipotizzare la chiusura del Chiostro S. Agostino realizzando così una piazza da vivere nelle giornate invernali è progetto ambizioso e di grandiosa spettacolarità”. “Anche le biblioteche di quartiere subiranno un rivisitazione alla luce della nuova impostazione culturale, sicché sia Monticelli, Campo Parignano si apriranno a un nuovo concetto di Biblioteca, quale sede di accoglienza culturale e sociale a disposizione della popolazione residente” proseguiva poi la delibera che, poi, spiegava come per entrambe le biblioteche si stavano progettando nuovi e diversi luoghi.
“La biblioteca di Monticelli – si legge infine nella delibera – abbandonerà il luogo ove è attualmente ubicata, in ambienti di certo non comodi da raggiungere e con spazi assai ridotti, per trovare migliore ambientazione in sito facilmente accessibile al pian terreno di stabile centrale del quartiere, ove la gioventù potrà più comodamente ritrovarsi. E’ in dirittura d’arrivo una convenzione con l’ERAP Marche finalizzata alla realizzazione di un locale da adibire a biblioteca comunale nel Quartiere Monticelli e dunque al trasferimento descritto. Al volgere del corrente anno la situazione dovrebbe perfezionarsi e avviarsi fattivamente il progetto agli inizi del 2016. Per quanto attiene alla Biblioteca del quartiere di Campo Parignano, l’amministrazione ha già deliberato il suo trasferimento presso la struttura ex Caserma Vellei; l’ambiente già di per sé suggestivo, accoglierà tutto il materiale cartaceo e disporrà i locali in modo da renderli accessibili anche per convegni, riunioni, incontri”.
Che dire, sulla carta davvero tutto molto bello, da condividere e applaudire. Peccato, però, che alla fine è rimasto tutto sulla carta e di quello straordinario progetto al momento l’unica cosa che si è realizzata è stata la chiusura delle due biblioteche di quartiere, quella di Monticelli e quella di Campo Parignano (e per carità di patria sorvoliamo sulla ventilata chiusura del Chiostro Sant’Agostino da trasformare in “una piazza da vivere nelle giornate invernale“). E parliamo non a caso di chiusura e non trasferimento perché al momento entrambe sono state semplicemente chiuse, anche se le due situazioni sono differenti. La biblioteca di Monticelli è ancora in attesa che il Comune perfezioni quella convenzione che, a fine 2015, era in dirittura di arrivo, tanto da far dire che ad inizio 2016 la nuova struttura sarebbe partita. Siamo ormai alla fine dell’anno e ancora tutto è in alto mare, con la trattativa con l’Erap che continua ad andare avanti senza arrivare mai alla conclusione.
Ancora più paradossale, però, è la situazione della biblioteca di Campo Parignano la cui chiusura, annunciata in quella delibera, era stata sancita poi con determina n. 148 del 5 febbraio. Cosi dal 1 marzo la struttura di via Montegrappa, da 40 anni importante punto di riferimento non solo per gli studenti ma anche per tutti i residenti del quartiere, ha definitivamente chiuso i battenti. Tra le proteste e la dura reazione dei residenti, di cui si era fatta portavoce il consigliere comunale Valentina Bellini, anche lei residente in zona. “Devono convincermi che questa chiusura sarà un reale vantaggio per le casse del comune, sfinite da scelte superficiali, da sciatterie e sprechi veri” dichiarava allora.
A tranquillizzare tutti, però, ci pensava l’assessore Giorgia Latini (che c’è, anche se non si vede quasi mai…) che, in una nota, affermava che “la biblioteca di Campo Parignano non chiuderà – ma verrà semplicemente trasferita in altra e prestigiosa sede. Nessuno ha mai pensato di chiudere la biblioteca più semplicemente abbiamo dovuto conciliare il problema rappresentato dalla normativa vigente che vieta agli enti pubblici i cosiddetti fitti passivi e la necessità di proseguire sulla strada virtuosa di assicurare spazi adeguati per la crescita culturale”.
“Ci siamo attivati per trovare dei nuovi locali – aggiungeva l’assessore – che sono stati individuati nell’ex caserma Vellei dove, tra qualche mese, inizieranno i lavori di sistemazione della nuova biblioteca di quartiere, in un ambiente storico, blasonato, più ampio, ed inserito in un complesso riqualificato vicino a piazza S.Pietro e Paolo e che non presenta un costo per questa amministrazione dato che è di sua proprietà”. In effetti l’assessore non faceva altro che ripetere quanto previsto da quello straordinario progetto riportato dalla delibera di fine 2015.
Che, però, tanto per cambiare è rimasto sulla carta, come l’ennesimo bel sogno che non verrà realizzato (almeno non a breve). Perché, come avviene purtroppo troppo spesso anche per altre questioni, della splendida struttura nell’ex caserma Vellei non se ne parla più e, 9 mesi dopo la sua chiusura, la biblioteca di Campo Parignano riaprirà ma nei locali del Liceo Classico e per soli due pomeriggi alla settimana.
Così, un anno dopo quella delibera, invece degli “ambiziosi processi di modernizzazione delle sue biblioteche”, l’amministrazione comunale deve fare i conti con tre biblioteche chiuse (di cui solo la “Gabrielli” per problemi provocati dal terremoto), le due nuove strutture per Monticelli e Campo Parignano di cui non si hanno più notizie e una situazione di assoluta emergenza. Ma tranquilli, dal 14 dicembre avremo a disposizione per due pomeriggi alla settimana alcuni locali del Liceo Classico adattati per farli sembrare simili ad una biblioteca. Sarà davvero difficile trattenere l’entusiasmo…