Alti e bassi del turismo tra il presunto boom di ferragosto e la cruda realtà dei dati
Come avviene da tempo in ogni periodo festivo, si è ripetuto anche a ferragosto il resoconto trionfalistico sulla presunta invasione di turisti nel capoluogo piceno. Intanto, però, i dati ufficiali del 2019 confermano che Ascoli continua ad essere la cenerentola delle Marche
Un film ampiamente già visto. Da anni, ormai, non c’è periodo di festa (che sia Natale, Pasqua, Ferragosto, 25 aprile, 1 maggio, ecc) che non sia accompagnato dal tradizionale resoconto trionfalistico sulla (molto presunta) invasione di turisti, tra commenti entusiastici dei nostri amministratori e post che, a chi non conosce la situazione, potrebbero far pensare che Ascoli sia diventata la regina delle Marche per quanto riguarda il turismo. Naturalmente chi prova sommessamente ad avanzare qualche dubbio viene puntualmente aggredito verbalmente e accusato, nella migliore delle ipotesi, di “rosicare” (come se, nella mente perversa di qualcuno, ci può essere davvero chi non sarebbe contento se davvero Ascoli diventasse un punto di riferimento del turismo regionale), nella peggiore di “remare contro”.
Poi, però, quando arrivano i dati, concreti e reali, la realtà viene inevitabilmente a galla. E la verità impietosa, quella dei numeri, dimostra non solo che la periodica invasione di turisti esiste solo nelle allucinazioni dei nostri amministratori (e di chi è abituato a credergli sempre e comunque, a prescindere dai fatti) ma, anche, che Ascoli è da sempre e continua ad essere la cenerentola delle Marche per quanto riguarda il turismo. Nel senso che non è solamente il peggiore tra i capoluoghi di provincia ma la distanza, sia in termini di arrivi che di presenze turistiche con gli altri capoluoghi è imbarazzante.
Puntualmente il teatrino sull’invasione dei turisti si è ripetuto in questi giorni di ferragosto, se possibile in questo caso addirittura con maggiore enfasi da parte di giornali e quotidiani on line. “Record di turisti”, “Boom agostano”, “Ascoli superstar, record di turisti” alcuni dei titoli letti in questi giorni che parlano di un incredibile flusso di visitatori, addirittura oltre i numeri del pre terremoto (come se in quegli anni si fossero raggiunti chissà quale picchi…). Naturalmente sulla stessa linea i commenti degli amministratori locali, sindaco e assessori, che sui social esultano.
“Bellissimo vedere così tanti turisti nella nostra splendida città – scrive su facebook il sindaco Fioravanti – in questi giorni sotto le Cento Torri stanno arrivando moltissimi visitatori, in tanti ci scrivono estasiati dalle bellezze della nostra Ascoli! Stiamo facendo un grande lavoro per riportare turisti e visitatori ad Ascoli, continuiamo su questa strada per rilanciare giorno dopo giorno la nostra stupenda città”. Detto che in effetti in questi giorni di turisti in città se ne vedono realmente (ma parlare di invasione appare decisamente esagerato), ovviamente non ci sono dati reali e concreti che confermino questa tendenza.
Tanto che per supportare titoli e proclami trionfalistici i quotidiani locali ricorrono alle “impressioni” degli addetti ai lavori, alle presenze sul trenino Ascoli Explorer, ai ristoranti e locali spesso pieni (magari non saranno solo turisti…). E’ paradossale il fatto che, mentre si vaneggia su dati che non esistono e di un boom di turisti tutto da verificare, chissà perché vengono invece ignorati (dagli amministratori e ancor più dai quotidiani locali) dati concreti e inconfutabili che sono stati diffusi nei giorni scorsi. Sono quelli ufficiali e definitivi, forniti dalla Regione, relativi all’andamento di arrivi e presenze turistiche in tutti i comuni delle Marche.
E che, come al solito, per quanto riguarda il capoluogo piceno non sono per nulla incoraggianti e positivi ed evidenziano con estrema chiarezza come Ascoli sia ancora molto indietro in questo specifico campo non solo rispetto agli altri capoluoghi di provincia della regione. In assoluto i dati non sarebbero neppure così disastrosi, semplicemente, però, c’è la conferma che il capoluogo piceno resta la cenerentola delle Marche per quanto riguarda il turismo e non si intravedono certo segnali che lasciano pensare ad un cambio di tendenza.
In un contesto assolutamente e decisamente positivo, con le Marche e la Provincia di Ascoli che fanno segnare confortanti segni positivi sia per quanto riguarda gli arrivi (rispettivamente +7,2% e +7,6%) che per quanto concerne le presenze (+7,7% e addirittura +11,3% per la Provincia di Ascoli), il capoluogo piceno fa segnare un lieve incremento per quanto riguarda gli arrivi (+3%) ma una consistente diminuzione delle presenze (-9,4%). Dei principali comuni marchigiani solo altri 3 fanno registrare un numero negativo per quanto riguarda le presenze, pur se in misura inferiore rispetto ad Ascoli. Sono Ancona (-4,8%), Senigallia (-1%) e Porto Sant’Elpidio (-7%). Ma tutti e tre quei comuni fanno registrare un ben più consistente aumento degli arrivi (Ancona addirittura +15%) e viaggiano su numeri che il capoluogo piceno non può neppure sognare.
Superfluo sottolineare che, come al solito, non c’è confronto con gli altri capoluoghi di provincia delle Marche. E se è vero che il paragone con Ancona, Pesaro e Fermo è improponibile, perché sono località di mare e viaggiano quindi con numeri di arrivi e presenze di ben altro livello, è molto significativo e illuminante il parallelo con Macerata, molto più calzante e pertinente perché sostanzialmente si tratta di due comuni con caratteristiche simili. Anche in questo caso, però, dal paragone il capoluogo piceno esce con le “ossa rotta”. Non solo Macerata fa registrare quasi 6 mila arrivi in più e oltre 160 mila presenze in più ma, addirittura, il divario tra i due capoluoghi continua ad ampliarsi.
Per completare un quadro per nulla incoraggiante, è opportuno sottolineare un paio di aspetti di particolare rilevanza. Il primo riguarda il fatto che complessivamente ci sono ben 16 comuni marchigiani (anche città d’arte e non di mare) che fanno registrare un numero di arrivi superiore ad Ascoli, mentre per quanto riguarda le presenze salgono addirittura a 21 i comuni che hanno numeri migliori. L’altro dato significativo riguarda il fatto che, a differenza dell’ormai totalità dei comuni del territorio colpito dal sisma del 2016, il capoluogo piceno è l’unico che continua a restare lontano dai dati pre-terremoto.
Nel 2016, nonostante da settembre in poi inevitabilmente il turismo si era fermato, Ascoli aveva fatto registrare oltre 39 mila presenze, 2 mila in più rispetto a quelle registrate nel 2019. Quando, come già sottolineato, sia nel periodo estivo che in occasione di ogni festività, si erano moltiplicati articoli e dichiarazioni trionfalistiche che facevano pensare ad una vera e propria invasione e ad un clamoroso balzo in avanti che, come visto, invece non c’è stato. Quindi sarebbe opportuno una maggiore cautela e toni più contenuti in questi giorni, anche se poi inevitabilmente i dati del 2020 non potranno far testo più di tanto, considerando i 3 mesi di lockdown e le sue inevitabili conseguenze.
Per concludere, tornando ai dati del 2019 (in fondo all’articolo i dati dei principali comuni marchigiani con, tra parentesi, la differenza con l’anno precedente), il maggior numero di arrivi lo fa registrare Pesaro (239.115), mentre la regina delle presenze si conferma Senigallia (912.434), davanti a Pesaro (809.322). Ancona fa registrare il maggior incremento, rispetto al 2018, di arrivi (+15%), mentre Urbino, con addirittura un +25%, fa registrare la maggiore crescita di presenze.
Arrivi e presenze 2019 (tra parentesi la differenza in percentuale con il 2018)
Marche: 373.702 ar. (+7,2%) – 10.404.289 pr. (+7,7%)
Provincia Ap: 2.419.488 ar. (+7,6%) – 1.633.433 pr. (+11,3%)
ASCOLI: 37.058 ar. (+3%) – 71.371 pr. (-9,4%)
Grottammare: 62.524 ar. (+12,5%) – 291,264 pr. (+11,9%)
San Benedetto: 178.387 ar. (+3,2%) – 790.326 pr. (+5,3%)
Pesaro: 239.115 ar. (+4,7%) – 809.322 pr. (+4,2%)
Fano: 112.154 ar. (+2,5%) – 584.856 pr. (+11,4%)
Gabicce: 104.659 ar. (+4%) – 563.060 pr. (+1,2%)
Urbino: 82.241 ar. (+5,5%) – 610.219 pr. (+25%)
Ancona: 171.082 ar. (+15%) – 332.331 pr. (-4,8%)
Loreto: 62.205 ar. (+1%) – 108.416 pr. (-2%)
Numana: 98.809 ar. (+5,3%) – 616.612 pr. (+6%)
Senigallia: 188.257 ar. (+5,2) – 912.434 pr. (-1%)
Civitanova M.: 84.853 ar. (+13,3%) – 173.962 pr. (+12,1%)
Macerata: 43.012 ar. (+5%) – 237.984 pr. (+7,6%)
Fermo: 57.616 ar. (+1,2%) – 455.361 pr. (+8,2%)
P.S. Giorgio: 51236 ar. (+10%) – 161.956 pr. (+7,5%)
P.S. Elpidio: 33.076 ar. (+13%) – 350.451 pr. (-7%)