Nella “Relazione sulla Performance 2019” l’amministrazione comunale si auto promuove, sostenendo di aver realizzato il 78% degli obiettivi fissati ad inizio anno. Ma analizzando nel dettaglio la Relazione stessa emerge un quadro decisamente differente…
Benvenuti nel capoluogo dei balocchi. Un posto con un fascino unico, per certi versi incantato, dove la realtà va ben oltre la più fervida immaginazione. Nel quale per sognare un mondo fantastico non serve chiudere gli occhi ma è sufficiente leggere una delibera o un atto ufficiale del Comune. Che descrivono un’amministrazione comunale straordinariamente efficiente, che ha “già” completato tutte le verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole e che da tempo ha avviato i lavori per la sicurezza nelle scuole stesse.
Che ha sviluppato e sta portando avanti con successo un progetto unico per un turismo accessibile e sostenibile, che ha risolto tutti i problemi per la gestione degli impianti sportivi comunali, che ha riqualificato in brevissimo tempo tutte le aree verdi della zona dell’Annunziata, che ha effettuato le gare e ha assegnato le cosiddette “case popolari”, che sta portando avanti con successo e con continui monitoraggi la bonifica dell’area ex Carbon.
Chi vive nel capoluogo piceno sa (o almeno dovrebbe sapere) che la realtà è purtroppo decisamente differente. Il problema è che quell’immagine di Ascoli come “capoluogo dei balocchi”, con un’amministrazione comunale così efficiente, non è una descrizione ironica e satirica fatta da chissà chi ma è la fotografia che emerge dalla Relazione sulla Perfomance approvata dalla giunta comunale con delibera n. 147 del 24 luglio.
Prima di approfondire e spiegare cosa sia la Relazione sulla Performance, è doverosa una considerazione. Evidentemente il sindaco Fioravanti e gli assessori ritengono i cittadini ascolani degli sprovveduti “boccaloni”, pronti a bersi qualsiasi baggianata, a credere a qualsiasi cosa pur di fronte all’evidenza contraria. O, più semplicemente, sono certi che quegli atti ufficiali così importanti in realtà poi non li legge e non li esamina seriamente nessuno, opposizione compresa (sempre che esista ancora un’opposizione…). Perché altrimenti non si spiega come possano scrivere (e poi approvare) cose che contrastano in maniera così evidente con la realtà, per altro in un atto che è tra i più importanti per l’amministrazione comunale.
Perchè la Relazione sulla Performance è un documento che gli enti pubblici hanno l’obbligo di redigere ogni anno e nel quale, sulla base degli obiettivi fissati dal Comune stesso ad inizio anno, deve essere stilato un bilancio conclusivo dell’anno, evidenziando gli obiettivi “raggiunti”, “parzialmente raggiunti” o “non raggiunti”, con tanto di conseguente valutazione finale: eccellente con l’85% o più di obiettivi raggiunti, positiva fino al 70% degli obiettivi raggiunti, negativa sotto quella soglia. In altre parole si tratta di una pagella di fine anno, nella quale sono gli stessi amministratori a darsi i voti. In pratica siamo ad una sorta di “oste come è il tuo vino”.
Anzi, a giudicare dai contenuti della relazione, viene il sospetto che in questo caso l’oste (la giunta comunale) il vino l’abbia bevuto… Perché di documenti ufficiali con alterazione e deformazione dei fatti in questi anni ne abbiamo visti tanti. Ma in questo caso si va ben oltre le forzature e la deformazione della realtà, la “Relazione Performance 2020” è quanto più di vergognoso e paradossale abbiamo mai avuto modo di vedere (limitatamente ad atti di enti pubblici), viene usato ogni genere di artificio, compreso il totale stravolgimento della realtà o la pura invenzione, pur di poter arrivare alla conclusione desiderata, cioè un’altissima percentuale di obiettivi raggiunti. Che, al di là della presunta immagine di efficienza del Comune che si vuole trasmettere, ha delle conseguenze concrete e molto importanti, soprattutto per le tasche di dirigenti comunali.
Perché la “Relazione sulla Performance” e la percentuale di obiettivi raggiunti sono, poi, anche alla base dell’assegnazione della retribuzione di risultato (il cosiddetto “premio produzione”). Tornando alla delibera n. 147 e all’allegata Relazione sulla Performance”, secondo la giunta comunale nel 2019 dei 65 obiettivi fissati 51 sono stati raggiunti, 13 sono stati parzialmente raggiunti ed 1 solo obiettivo non è stato centrato. Per altro in questo quadro così positivo, che vuole dipingere un’amministrazione così efficiente e praticamente infallibile, quell’unico obiettivo viene catalogato non come non raggiunto ma “impossibile da raggiungere” (la “Riqualificazione area viale De Gasperi III stralcio”, in pratica la riqualificazione dei giardini pubblici in condizioni davvero inaccettabili, saltata a causa dei clamorosi ritardi accumulati dai primi due stralci di interventi…).
Nel complesso, quindi, sono stati centrati il 78,5% degli obiettivi stabiliti, con la conseguente valutazione “positiva” per l’amministrazione comunale. In teoria bisognerebbe essere soddisfatti di un Comune così efficiente. Il problema è che basta dare uno sguardo all’elenco degli obiettivi per capire che c’è qualcosa che non quadra. E non tanto e non solo perché alcuni degli obiettivi fissati (e considerati raggiunti) sono semplicemente imbarazzanti perché riguardano l’ordinaria amministrazione (lo svolgimento delle elezioni comunali del maggio 2019, l’organizzazione della Quintana, ecc.).
Quanto per il fatto che, analizzando nel dettaglio quel documento, c’è da rimanere basiti. Perché vengono incredibilmente considerati “raggiunti” anche obiettivi che è palese che in realtà non sono stati centrati. E l’aspetto più surreale è che spesso leggendo la relazione (stato di attuazione), è la stessa amministrazione comunale che di fatto certifica di non aver centrato l’obiettivo, salvo poi senza alcuna spiegazione e contro ogni logica concludere annoverandolo tra quelli “raggiunti”. Emblematico, in proposito, il discorso relativo alle verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole cittadine, per altro obiettivo già dichiarato raggiunto nella “Relazione sulla Performance 2018”.
Secondo la “tempistica di realizzazione” le analisi dovevano essere pronte entro la fine del 2019. Siamo ad agosto 2020 e ancora non c’è traccia. Però, incredibilmente, per sindaco e assessori l’obiettivo è stato raggiunto. Identica vergogna per quanto riguarda il project financing sulle scuole per il quale, secondo il programma di inizio anno, entro la fine del 2019 doveva essere approvata la determina per l’indizione della gara. In realtà gli enormi dubbi emersi sulla percorribilità di quel progetto hanno di fatto bloccato l’iter, ovviamente non è stata indetta alcuna gara e, anzi, nei mesi scorsi il project financing è stato definitivamente abbandonato.
Per certi versi ancora più paradossale è quanto emerge nell’ambito dell’obiettivo relativo al completamento dell’affidamento degli impianti sportivi comunali. Che evidentemente non è raggiunto perché, come da “tempistica di realizzazione”, per essere considerato tale l’amministrazione comunale entro la fine del 2019 avrebbe dovuto completare l’affidamento di tutte le strutture. Cosa che ovviamente non è avvenuta, visto che, ad esempio, per i palazzetti di Monterocco e Monticelli la gara è ancora in corso, per non parlare degli impianti di quartieri, molti dei quali non solo non c’è la gestione ma, di fatto, sono utilizzabili.
A voler essere magnanimi si potrebbe al massimo considerare “parzialmente raggiunto”. Invece per sindaco e assessori è pienamente “raggiunto”. Ancora, per quanto riguarda la riqualificazione delle aree verdi (zona Annunziata) il programma prevedeva l’aggiudicazione dei lavori del primo e del secondo stralcio. Alla fine del 2019, però, si era ancora in attesa dell’approvazione definitiva del progetto per il primo stralcio, ritardo spiegato dall’amministrazione comunale con una giustificazione semplicemente ridicola: “il progetto definitivo del 1° stralcio, precedentemente redatto (2018), è stato revisionato a causa degli eventi sismici (quelli del 2016…) che hanno determinato aggravio di danni sul muro che costeggia via Mazzoni”.
Superfluo aggiungere che del 2° stralcio a fine 2019 non c’era più traccia e che, ovviamente, per sindaco e assessori l’obiettivo è comunque raggiunto. Potremmo continuare ancora, nel complesso pur usando una discreta “manica larga” (cioè facendo passare per raggiunti anche obiettivi il cui conseguimento è a dir poco dubbio), considerando quelli evidentemente non raggiunti, ai 51 consider4ati tali bisogna toglierne almeno 1.
Questo significa che in realtà gli obiettivi raggiunti sarebbero 40 su 65, pari ad un 61% che equivale ad un giudizio negativo. Che diventa pessimo considerando tutte le “favolette” scritte nella Relazione sulla Performance…