Con l’annullamento della deliberazione del 16 ottobre 2018 non solo gli ex senatori torneranno a percepire un vitalizio pieno, ma avranno diritto anche a recuperare gli arretrati. A deciderlo la Commissione Contenziosa del Senato totalmente espressione del centrodestra
La notizia del giorno, che per una volta sembra mettere d’accordo (almeno a giudicare dalle reazioni sui social) i tifosi più accaniti di tutti gli schieramenti, è quella relativa al taglio dei vitalizi. La Commissione Contenziosa del Senato ha accolto i ricorsi presentati da circa 700 ex senatori (guidati dall’avvocato di Forza Italia Maurizio Paniz) ed ha annullato la delibera del Consiglio di presidenza che il 16 ottobre 2018 aveva deciso il taglio dei vitalizi.
“La commissione – si legge nel documento approvato – accoglie parzialmente i ricorsi esaminati e per l’effetto annulla le disposizioni della deliberazione del Consiglio di presidenza del Senato della Repubblica numero 6 del 16 ottobre 2018 nella parte in cui prevede una totale rimozione dei provvedimenti di liquidazione a suo tempo legittimamente adottati e impongono una nuova liquidazione che introduce criteri totalmente diversi”.
Questo significa che, al netto di una eventuale nuova impugnazione, gli ex senatori non solo torneranno a percepire un vitalizio pieno ma avranno anche diritto a recuperare gli arretrati, cioè il taglio loro imposto negli ultimi due anni e ora annullato dalla Commissione. Per dare anche delle cifre, quel taglio aveva permesso al Senato di risparmiare oltre 2 milioni di euro all’anno. Risorse che, però, erano state accantonate proprio in considerazione dei ricorsi presentati. Naturalmente la decisione della Commissione Contenziosa del Senato potrebbe (non è automatico) in qualche modo orientare e condizionare la scelta anche della Camera dove, a sua volta, sono stati presentati numerosi ricorsi per chiedere l’annullamento del taglio ai vitalizi.
Al di là degli aspetti tecnici ed economici, è del tutto evidente che una simile decisione ha immediatamente avuto delle forti conseguenze politiche. Non è, infatti, un mistero che il taglio dei vitalizi era uno dei “totem” del Movimento 5 Stelle, simbolicamente un duro colpo contro i privilegi della casta, che non a caso aveva addirittura festeggiato in piazza nell’ottobre 2018 la delibera del Consiglio di presidenza. Inevitabilmente il M5S è subito insorto ma non meno dura è stata la reazione di Pd e Lega (mentre non si registrano al momento reazione da parte di Fratelli d’Italia).
Non solo, qualche partito e qualche esponente politico (indovinate chi…) ha immediatamente provato a speculare, a cavalcare la comprensibile protesta della stragrande maggioranza dei cittadini per un provvedimento che, a maggior ragione in un momento come quello che sta vivendo il nostro paese, è difficile da digerire. “Il ripristino dei vitalizi per gli ex senatori deciso stasera da questa commissione del Senato è una vergogna! La Lega si è opposta oggi e si opporrà sempre al ritorno dei vecchi privilegi” ha subito twittato Matteo Salvini.
“Vergognosa decisione della Commissione Contenziosa al Senato: taglio dei vitalizi annullato! I due esponenti della Lega sono stati gli unici (su cinque) a votare contro questa vergogna” ha subito rilanciato sui social la Lega stessa. Post volutamente ambigui e ingannatori che mirano ovviamente a far credere che ci sono stati altri partiti (magari del governo) che hanno voluto ripristinare questo fastidioso privilegio della casta. E che, basta leggere i commenti sotto i post stessi, puntualmente hanno sortito l’effetto sperato.
Come al solito la realtà è completamente differente, anzi per certi versi si può dire esattamente opposta a quella raccontata da Salvini e dalla Lega stessa. E testimonia in maniera inequivocabile che, come vedremo, quella sul ripristino dei vitalizi è una partita che si è giocata esclusivamente nell’ambito del centrodestra e che, guarda il caso, l’unico partito che concretamente avrebbe potuto evitare questa vergogna è proprio la Lega.
La Commissione Contenziosa del Senato che ha deciso il ripristino dei vitalizi è infatti composta da 5 membri, di cui 3 parlamentari e 2 membri “laici” (non senatori). Il presidente della Commissione è il senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo, gli altri due componenti politici sono due senatori della Lega, Simone Pillon e Alessandra Riccardi.
I due membri laici, presi tra i magistrati a riposo delle supreme magistrature ordinaria e amministrative, professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocato con almeno 20 anni di esercizio, li ha scelti direttamente e autonomamente la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (anche lei di Forza Italia) che già più volte nel corso di questa legislatura ha dimostrato di essere molto ligia alle direttive e ai desideri del suo partito (che notoriamente è sempre stato contrario al taglio dei vitalizi).
Al di là di ogni considerazione, però, è del tutto evidente che la Commissione che ha deciso sui vitalizi è al 100% espressione del centrodestra. E questo, oltre a rappresentare un caso unico nella storia della nostra repubblica, è anche un’evidente e imbarazzante anomalia, in un certo senso un grave vulnus perché è inaccettabile che in una commissione che comunque deve prendere decisioni che hanno notevole rilevanza politica non sia in alcun modo rappresentata la maggioranza di governo.
E’ giusto sottolineare che una simile anomalia è stata in parte determinata dal fatto che la senatrice Alessandra Riccardi in realtà è stata eletta con il Movimento 5 Stelle ma proprio nei giorni scorsi ha fatto il grande salto, passando alla Lega. Correttezza istituzionale avrebbe voluto che lei o l’altro esponente della Lega in Commissione si dimettesse, per fare in modo che al suo posto entrasse un rappresentante della maggioranza di governo.
Invece la Lega se ne è infischiata di questo aspetto certamente non irrilevante e ora vuole far credere di essere stata l’unica paladina contro il ripristino dei vitalizi quando, in realtà, vista la composizione della Commissione era l’unica forza politica che, se avesse voluto, avrebbe potuto bloccare questa decisione così contestata. I due senatori leghisti in Commissione potevano, infatti, dimettersi oppure bloccare in altro modo i lavori.
Non hanno fatto nulla ed ora il Carroccio prova a far credere il contrario sostenendo che i suoi due esponenti hanno votato contro (e quindi il ripristino dei vitalizi sarebbe passato grazie al voto favorevole del senatore di Forza Italia Caliendo e dei due membri laici. A voler pensare male sorge il sospetto che in realtà la Lega volutamente non ha fatto, cercando così poi di speculare politicamente (come in realtà sta provando a fare) su questa vicenda. E, come diceva sempre Andreotti, “a pensare si fa peccato ma spesso ci si azzecca”…
“Ecco chi sono gli artefici del ritorno dei vitalizi: il senatore Caliendo di Forza Italia, due ‘esperti’ nominati dalla Casellati e due senatori della Lega, compresa la senatrice Alessandra Riccardi che ha da poco abbandonato il Movimento 5 Stelle, preferendo la propaganda a base di fake news di Salvini – scrive in una nota il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi – ecco chi ha sentito il dovere morale di regalare migliaia di euro ogni mese a politici che hanno fatto presenza in Parlamento per pochi anni, a volte addirittura per qualche giorno! Sì, anche i due leghisti sono responsabili, non avendo fatto niente per impedire questo scempio contro l’equità sociale.
Potevano dimettersi, come aveva fatto una componente del M5S in passato, potevano sollevare la questione prima e fare tutto il possibile per bloccare i lavori. E Salvini, che si proclama leader indiscusso del centrodestra, ha improvvisamente perso ogni potere persuasivo sui suoi amici di Forza Italia? La solidissima alleanza di centrodestra funziona a intermittenza? Ma la battaglia del MoVimento 5 Stelle in Parlamento non si ferma: questa non è ancora la decisione definitiva, c’è un secondo grado di giudizio e ci sono ancora tutti gli spazi di manovra necessari per tornare indietro.
Del resto, e ne sono piacevolmente stupito, leggo dalle dichiarazioni pubbliche che la Lega è ferocemente contraria al ritorno dei vitalizi, così come il Partito Democratico: visto che siamo tutti d’accordo, si potrà sicuramente coordinare un’iniziativa comune per sanare questo indesiderato incidente di percorso e cancellare una volta per tutte i vitalizi“.