L’inventore di favole: il Nutri score e il fantomatico complotto contro il cibo italiano


Smascherato sul Mes, il leader della Lega lancia una nuova battaglia con il Nutri score e un fantomatico dossier segreto della Ue “letale” per il cibo italiano. Ma basta approfondire un po’ per scoprire che la realtà è completamente differente e, soprattutto, che la Ue non c’entra nulla…

Dopo il Mes, il Nutri score. Ancora una volta come la posizione della Lega e di Salvini inizia pericolosamente a vacillare e si rischia la “figuraccia” (è ormai evidente che il Mes non solo è altra cosa rispetto alla narrazione salviniana ma, soprattutto, è stato predisposto quando la Lega era al governo, senza che i rappresentati leghisti sollevassero obiezioni) ecco che si trova un nuovo argomento da utilizzare e strumentalizzare, sempre a fini propagandistici, paventando improbabili complotti contro il nostro paese.

Bisogna ammettere che in fatto di propaganda e di utilizzo dei social media Salvini e il suo partito sono anni luce avanti rispetto a tutti gli altri, anche e soprattutto perché da un lato hanno una “faccia tosta” che non ha eguali e dall’altro conoscono alla perfezione i “propri polli”, cioè i propri più fedeli seguaci, pronti a credere a qualsiasi cosa, contro ogni evidenza. Il meccanismo utilizzato è sempre lo stesso. Salvini tira fuori dal cilindro un nuovo potenziale pericolo per il nostro paese (che magari, ovviamente con ben altri contenuti, è già presente da tempo), qualche giornale “amico” riprende e rilancia l’allarme, arricchendolo di contenuti che suscitano indignazione (ma spesso assolutamente non veritieri), lo stesso Salvini rilancia e utilizza quegli articoli sui social e in breve tempo i soliti fedelissimi del “credere, obbedire, combattere”, senza neppure provare a verificare il livello di veridicità di quelle informazioni, rilanciano e sostengono sul web la nuova improbabile campagna dell’ex ministro dell’interno.

Così è accaduto anche con il Nutri score, il sistema di etichettatura degli alimenti che, nel fantasioso racconto salviniano, è diventato una sorta di complotto contro il cibo italiano. Salvini ne ha improvvisamente fatto cenno mercoledì 4 dicembre nel corso della puntata di “Porta a Porta” nel corso della quale si discuteva, guarda il caso, del Mes. “Casualmente” (il Nutri score esiste dal 2018…) il giorno successivo (giovedì 5 dicembre) sull’edizione cartacea de “Il Giornale” è stato pubblicato un lungo e dettagliato servizio che riprende e amplia l’allarme lanciato da Salvini, con una serie di invenzioni, imprecisioni e illazioni che rendono il quadro particolarmente fosco, con tanto di un presunto documento segreto con il quale l’Unione europea si appresta a sferrare l’ennesimo colpo mortale al nostro paese.

Il documento segreto” si legge su “Il Giornale” sopra al titolo che recita testualmente: “Il cibo italiano fa male. Altro euro schiaffo”. Nel sottotitolo viene poi spiegato che “Così il sistema semaforo punirà formaggi e salumi”. All’interno dell’articolo ci sono anche degli schemi per spiegare come funzionerebbe il Nutri score, con a fianco la foto di Macron e Conte utilizzata ovviamente in maniera strumentale (il primo sarebbe il promotore dell’attacco all’Italia, il secondo non difenderebbe gli interessi del nostro paese). A rincarare la dose è, poi, l’edizione on line de “Il Giornale” che titola: “Nuova mina sul governo: il dossier segreto Ue letale per il made in Italy”. “L’Europa vuole etichette che promuovono la Coca Cola e bocciano insaccati e formaggi” si legge poi nel sottotitolo.

Qui siamo alla follia” scrive poi Salvini sui social postando la foto con l’articolo de “Il Giornale”. “Bollinati come nocivi Parmigiano reggiano, Pecorino sardo, salumi e olio di oliva, promosse come sane ben note bevande zuccherate. La Lega farà le barricate, l’unico “semaforo rosso” utile è quello per fermare questi matti”. Ci sarebbe da chiedersi come “Il Giornale” e Salvini sono venuti a conoscenza di questo fantomatico “documento segreto”, chissà che non sia un’ulteriore “soffiata” della Madonna di Medjugore…

Ironia a parte, in breve tempo la nuova sconclusionata “crociata” di Salvini viene subito ripresa e sostenuta dai suoi più fedeli adepti. Tra i quali, da un po’ di tempo a questa parte, c’è anche l’assessore ascolano Massimiliano Brugni (che voci insistenti darebbero ormai vicino a passare proprio con il Carroccio) che deve avere un fiuto particolarmente per le “figuracce”, evidentemente non pago di quelle rimediate personalmente in questi anni tra scuole e impianti sportivi.

Così, a metà mattinata di giovedì 5 dicembre, sul proprio profilo facebook anche l’assessore ascolano pubblica la foto dell’articolo de “Il Giornale”, riproponendo la “favoletta” raccontata da Salvini della bollinatura accompagnata dal titolo “Ennesimo schiaffo dell’Europa all’italiana” e con un bel “Vergogna!!!” per concludere il post.

In realtà, però, basta approfondire un po’ e verificare seriamente per scoprire che siamo di fronte all’ennesima montatura a fini strettamente propagandistici, che le cose sono decisamente differenti rispetto alle “farneticazioni” salviniane. A partire dal fatto che non c’è nessun attacco portato al cibo italiano, né tanto meno il fantomatico complotto contro il nostro paese. E ovviamente non esiste alcun documento segreto dell’Unione europea che, per altro, non c’entra assolutamente nulla con il Nutri score. Che, in sintesi, è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari nato in Inghilterra ma poi sviluppato da un gruppo di ricercatori francesi indipendenti.

Si tratta di un sistema che vuole semplicemente aiutare i consumatori a comprendere le qualità nutrizionali degli alimenti sulla base dei nutrienti che contengono. Quelli che hanno fibre, proteine, frutta, verdura, olio d’oliva sono considerati sani, quelli che hanno livelli elevati di grassi saturi, zucchero, sodio sono valutati meno sani. Il tutto attraverso due scale correlate che vengono utilizzate per classificare i prodotti: una cromatica (dal verde, prodotto sanissimo, al rosso, prodotto non sano), una alfabetica (dalla A alla E).

Al momento questo sistema viene utilizzato, per scelta autonoma, in Spagna, Belgio, Germania e Svizzera e presto lo utilizzerà anche l’Olanda. La UE e i burocrati europei non c’entrano nulla e al momento non esiste neppure l’ipotesi che possa mai diventare un argomento di discussione nella UE stessa. Allo stesso modo, come ha giustamente sottolineato Serge Hercberg (il docente di nutrizione della Facoltà di Medicina di Parigi che ha diretto l’equipe di ricerca di epidemiologia nutrizionale che ha lavorato alla nascita del Nutri score),”la teoria del complotto contro l’Italia sostenuta da Salvini è semplicemente delirante”.

A dimostrarlo sarebbe sufficiente il fatto che, nel febbraio scorso, la principale rivista italiana che si occupa di alimentazione, “Il Fatto Alimnetare”, aveva pubblicato un appello di ricercatori italiani che chiedevano di introdurre anche nel nostro paese il Nutri score e di partecipare al programma di etichettatura di Open Food Facts (il database su cui vengono caricate le schede dei prodotti). E proprio dando uno sguardo a quel database emerge con assoluta chiarezza non solo l’inesistenza di un pregiudizio nei confronti del cibo italiano ma anche e soprattutto come non siano per nulla reali le affermazioni riportate da Salvini e da “Il Giornale” su determinati prodotti alimentari.

A partire dal fatto che, ovviamente, a differenza di quanto sostenuto dal leader della Lega, le bevande zuccherate non vengono assolutamente promosse, anzi. La Coca Cola, ad esempio, ottiene ottiene bollino rosso e lettera E (cioè viene considerata per nulla sana), mentre nella scheda Coca Cola Zero si evidenzia l’alto rischio esposizione all’additivo “E150d-Caramello solfito ammoniacale”. Per quanto riguarda i prodotti italiani, i formaggi e gli insaccati ovviamente ottengono un’etichettatura non positiva allo stesso modo, però, dei formaggi e degli insaccati delle altre nazioni europee (i formaggi francesi, i salumi tedeschi). Anzi il Brie francese (formaggio) ottiene un “E rosso” mentre il gorgonzola italiano un “D arancione”. Di contro la pasta Barilla ottiene un “A verde”, il massimo, mentre uno dei prodotti francesi di punta, il “Bouton or Baguette” un “D arancione”.

Naturalmente si può anche discutere sui criteri adottati dal Nutri score (magari sarebbe opportuno che eventualmente a farlo siano esperti del settore, non Salvini o chi per lui, anche in considerazione del fatto che tale sistema di etichettatura è sostenuto e promosso da numerosi articoli scientifici, compresi alcuni di ricercatori italiani) ma deve essere chiaro che l’UE non c’entra nulla. Così come non esiste alcun complotto nei confronti del cibo e dei prodotti italiani, trattati esattamente con i prodotti di altri paesi. Salvini e i suoi adepti, quindi, dovranno al più presto trovare qualche altro mega (e fantomatico) complotto contro l’Italia da cavalcare…

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