Dall’assessore Acciarri sulla sicurezza delle scuole solo affermazioni generiche e i soliti buoni propositi. Invece servono immediate e concrete risposte su verifiche di vulnerabilità, project financing, intervento di adeguamenti sismico alla scuola media di Monticelli
Non ci appassiona per niente la polemica che si sta sviluppando in questi giorni intorno al programma di mandato del sindaco Fioravanti. Un “libro dei sogni” assolutamente irrealizzabile secondo le opposizioni, progetti concreti da realizzare secondo la maggioranza. Tutto nella prassi, le solite schermaglie, il solito gioco delle parti a cui assistiamo da sempre non solo a livello comunale ma anche a livello nazionale. Per quanto riguarda il capoluogo piceno, basterebbe pensare che, rileggendo i programmi di mandato presentati dal sindaco uscente nel 2009 e nel 2014, se Castelli e la sua giunta avessero realizzato anche solo un terzo di quanto avevano promesso Ascoli sarebbe in ben altre condizioni e non precipiterebbe in tutte le classifiche sulla qualità della vita.
Quanto al programma di Fioravanti lo abbiamo sfogliato rapidamente e ci riproponiamo di approfondirlo, anche se a prima vista sembra destinato a fare la fine di quelli del suo predecessore. Però nella stucchevole polemica che prosegue da giorni ci ha colpito l’intervento dell’assessore al turismo con delega alla pubblica istruzione e scuole, Monica Acciarri, pubblicato da un quotidiano locale. In particolare nella parte che l’Acciarri dedica al problema della sicurezza scuole.
Dice l’assessore (sulla base di quanto riportato da quel quotidiano e non smentito dalla Acciarri che, anzi, ha condiviso l’articolo con le due dichiarazione sulla propria pagina facebook): “nelle linee programmatiche di mandato c’è scritto che si stanno pensando misure di sistemazioni sicure prima di arrivare a spendere 31 milioni di euro del terremoto per rifare le scuole. Si sta valutando una soluzione virtuosa per collocare i bambini, i ragazzi, i nostri figli in sicurezza e per far sì che non debbano più sentir pesare su di loro e sulla psicologia delle famiglie. Sapendo che le gare per la costruzione di nuove scuole hanno tempi oggettivamente lunghi. Ed è per questo che con i consiglieri, le istituzioni nazionali, i partiti della maggioranza ci stiamo cimentando nel ragionare su ciò che è meglio fare nelle more delle lungaggini burocratiche che sono un dato oggettivo e inconfutabile”.
In qualche modo legato anche al discorso delle scuole, come vedremo poi, è la successiva affermazione dell’assessore in merito alla partecipazione. “Dimostreremo che quando si parla di partecipazione noi la stiamo realizzando” sostiene l’Acciarri. Che, però, in particolare dovrebbe dirlo al Comitato Scuole Sicure Ascoli Piceno che da giugno, cioè da quando è diventato sindaco Fioravanti e lei assessore alla scuola, ha più volte chiesto un incontro con il primo cittadino e con lo stesso assessore per parlare di sicurezza delle scuole, per presentare le proprie proposte, per chiedere lumi sul presunto project financing e sulla ricostruzione delle scuole.
Naturalmente, in nome della sbandierata partecipazione, senza neppure ottenere risposta. In altre parole, la richiesta di un incontro fino ad ora è stata praticamente ignorata, come se non esistesse. Probabilmente l’assessore Acciarri utilizza un vocabolario differente, di chissà quale altra lingua. Perché in quello della lingua italiana il termine partecipazione ha un significato completamente diverso, oseremo dire esattamente opposto, a non rispondere neppure ad una richiesta di confronto.
Al di là di questo aspetto, non propriamente irrilevante, ad una neanche troppo attenta analisi è evidente che le dichiarazioni dell’Acciarri sull’emergenza sicurezza delle scuole che sono “aria fritta”. Solo affermazioni generiche, luoghi comuni (“le lungaggini burocratiche”), enunciazioni di principio valide per ogni stagione (“si sta valutando una soluzione virtuosa”) ma nessun fatto concreto, nessuna novità rilevante, se non l’imprevisto taglio dei fondi regionali (fino a l’altro ieri erano 37 i milioni, ora l’Acciarri ci dice che sono 31).
In altre parole si continua a “scherzare con il fuoco”, si è passati da uno spudorato disinteresse per una così importante emergenza ad un finto interesse, con un diluvio di dichiarazioni ma nessun fatto concreto. Probabilmente l’assessore Acciarri non conosce a fondo il tema, così importante, di cui sta parlando. E allora giusto ricordarle che quei fondi (che siano 37 o 31 milioni) sono a disposizione del Comune di Ascoli da quasi 3 anni, cioè da così tanto tempo che affermare che “si sta valutando” e “ci stiamo cimentando nel ragionare su ciò che è meglio fare” è un insulto all’intelligenza dei cittadini ascolani.
E che la promessa, nell’attesa della realizzazione delle nuove strutture, di collocare “i bambini, i ragazzi, i nostri figli in sicurezza” l’aveva già fatta in campagna elettorale Fioravanti che, però, poi una volta diventato sindaco non l’ha assolutamente mantenuta, visto che il nuovo anno scolastico per “i bambini, i ragazzi, i nostri figli” è ripartito negli stessi edifici scolastici per nulla sicuri degli anni precedenti.
Senza contare che le “lungaggini burocratiche” sono un dato oggettivo solo nel capoluogo piceno, perché in altri comuni (anche molto vicini) non si capisce per quale straordinario caso si procede molto più spediti con la realizzazione o la ricostruzione delle nuove scuole.
L’assessore Acciarri non è certo un esponente politico di “primo pelo” e dovrebbe sapere che su un tema così delicato e sensibile come la sicurezza delle scuole c’è poco da scherzare. E, allora, se davvero ha a cuore questa autentica emergenza, invece di vuote e inutili dichiarazioni, è arrivato il momento che risponda (magari facendosi aiutare dal sindaco, ammesso che il primo cittadino sia più informato di lei sul tema…) a queste semplici ma fondamentali domande:
- 1) A 3 anni dal terremoto e in funzione dell’utilizzo dei fondi a disposizione per gli interventi sulle scuole, l’assessore e il sindaco sono a conoscenza della reale situazione delle scuole cittadine, quali sono da ricostruire, quali da adeguare e quali eventualmente sono sicuri già ora?
- 2) A che punto sono le famose verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole cittadine? Sono stati affidati gli incarichi? In caso positivo, quanto è prevista la loro conclusione? In caso negativo, quando verranno affidati?
- 3) A che punto è l’iter per l’adeguamento sismico della scuola media don Giussani di Monticelli chiusa perché dichiarata inagibile dopo la sequenza sismica del 2016? E’ a conoscenza l’assessore che l’intervento alla don Giussani è stato inserito nel programma straordinario per la riapertura delle scuole nelle regioni colpite dal terremoto (ordinanza del Commissario straordinario n. 33 dell’11 luglio 2017), con tanto di finanziamento di oltre 5 milioni di euro? E che poco più di un anno dopo (6 settembre 2018, delibera n. 185) la precedente giunta ha approvato il progetto di fattibilità per l’adeguamento sismico della suddetta scuola media? Può spiegarci perché da allora non si è fatto alcun passo avanti e non si hanno più notizie?
- 4) L’assessore è a conoscenza che il termine per la conclusione dei lavori per la don Giussani è perentoriamente fissato per fine 2022? Può garantire che il Comune sarà in grado di rispettare quella scadenza e non perdere il cospicuo finanziamento?
- 5) Esiste concretamente il project financing per la ricostruzione delle scuole, annunciato prima dal precedente sindaco Castelli poi portato avanti dall’attuale primo cittadino? E chi è il privato (o i privati) coinvolti?
- 6) Cosa prevede nello specifico il project financing? A quanto ammonta l’impegno finanziario del privato (o dei privati)? In che modo i privati parteciperanno all’attività pubblica e cosa avranno concretamente in cambio?
- 7) Per quale ragione l’assessore Acciarri (come il sindaco Fioravanti) non vuole confrontarsi e incontrare il Comitato Scuole Sicure di Ascoli Piceno?
Se davvero l’assessore Acciarri è concretamente interessata alla sicurezza di bambini, ragazzi, dei nostri figli faccia finalmente chiarezza in proposito, rispondendo nel dettaglio a queste 7 fondamentali domande. Speriamo davvero di sbagliare, ma siamo pronti a scommettere che quei quesiti continueranno a rimanere senza risposta…