Il vicepremier scrive al ministro della salute chiedendole di ammettere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia i non vaccinati “per evitargli traumi”, Infischiandosene, però, dei traumi e dei gravi problemi che ciò determinerebbe per i bambini che non possono vaccinarsi…
Più delle parole basterebbe leggere la storia di Viola, raccontata da un quotidiano nazionale, per comprendere quanto ignobile e vergognosa sia l’ultima “follia” di Salvini in tema di vaccini. Viola ha 4 anni e quando aveva 8 mesi le è stato trapiantato il fegato. Non può vaccinarsi e non può neppure rischiare di ammalarsi perché, ovviamente, i farmaci potrebbero farle molto male. I suoi genitori, Rosario di 40 anni e Roberta di 39 anni, ovviamente sono molto sensibili al problema dei vaccini e per questo sono finiti spesso nel mirino di quei “galantuomini” dei no vax.
“Sul web mi hanno minacciato più volte – racconta Roberta – mi scrivevano “veniamo sotto casa a spararti”. E al bar a mio marito hanno detto; tanto tua figlia muore lo stesso”. Viola, che insieme ai genitori vive in provincia di Alessandria, da un mese e mezzo non può andare a scuola perché nella materna che frequenta c’è un’epidemia di varicella.
“Quello che sta accadendo a scuola, con una ventina di contagiati su 42 alunni, dimostra cosa può accadere se si fanno frequentare bambini senza la copertura dei vaccini obbligatoria grazie all’autocertificazione, Quelli, per intendersi, che il ministro dell’interno ritiene debbano restare a scuola. Fortunatamente, però, nel nostro istituto gli altri alunni sono in regola con le coperture imposte dalla legge” racconta Roberta. Che, con estrema chiarezza e con disarmante semplicità, smonta in un attimo l’ultima follia di Salvini.
“Certo che non è giusto che i bambini non vadano a scuola – afferma – e credo che non sia giusto neppure che la mia sia costretta a saltarla. Però gli alunni a cui fa riferimento Salvini se volessero potrebbero tranquillamente frequentare, basta che i genitori li vaccinino. Noi, invece, anche volendo non possiamo vaccinare Viola perché a causa del trapianto non può prendere molti farmaci e neppure rischiare di ammalarsi. Quindi siamo noi a non avere la tanto decantata libertà di scelta. Vorrei quindi che lo Stato pensasse anche a noi, non solo a chi può decidere cosa fare. Sentirsi dire che è un trauma per i bambini no vax non poter andare a scuola fa male perché quelli traumatizzati qui, che tengono la figlia a casa per un mezzo causa la varicella, siamo noi. E non sto ad insistere sul fatto che di traumi, negli anni passati, ne abbiamo vissuti anche altri e grossi…”.
Lo Stato in realtà per una volta ai bambini più sfortunati, come appunto Viola, ci ha pensato, con il famoso decreto Lorenzin e con il sacrosanto (vista la situazione) obbligo di vaccinare. Che in effetti sta dando i risultati sperati, anche se ancora di strada da fare ce ne è. Nel 2017 e nel 2018 sono aumentate le coperture anche se, come dimostra la vicenda di Viola, non siamo ancora ai livelli necessari (la famosa immunità di gregge).
Il problema è che ora c’è un vicepremier che, in nome di un ritorno elettorale, non si fa scrupoli di provocare danni irreparabili. Il conto è presto fatto. I bambini che non si possono vaccinare (e le rispettive famiglie) sono in numero decisamente inferiore rispetto agli “invasati” no vax. Quindi in termini di guadagno elettorale non c’è paragone. Andare incontro alle “follie” di quest’ultimi, piuttosto che ai sacrosanti diritti dei primi, porterà molti voti in più a Salvini (dal giorno dopo la composizione del nuovo governo in perenne campagna elettorale, per le regionali prima e ora per le prossime europee), a maggior ragione ora che, dopo le ultime prese di posizione in proposito di Beppe Grillo e di diversi esponenti grillini, il feeling dei no vax con il M5S si è decisamente attenuato.
Non c’è molto da riflettere per cercare di capire le ragioni che sono dietro l’inopportuno intervento di Salvini, in tema di vaccini, nelle ore scorse. L’obiettivo è chiarissimo, così come è evidente che per un pugno di voti il viceministro è pronto a passare sopra qualsiasi cosa. Certo, più volte in passato ha dimostrato come lui e la scienza viaggino su due mondi paralleli che mai si incontreranno e, di conseguenza, come sul tema dei vaccini, tra le tesi (suffragate da evidenze scientifiche) di ha passato la propria vita e studiare la materia e quelle di chi, come Povia e Fusaro, ritiene che di vaccini non debbano occuparsi i medici, sia più vicino a quest’ultimi.
Non a caso nei giorni successivi alla formazione del governo, dall’altro della sua competenza scientifica, aveva dichiarato che “10 vaccini obbligatori sono inutili e in parecchi casi pericolosi, se non dannosi”, provocando la reazione sdegnata di tutto il mondo medico-scientifico. “Dieci vaccini non sono inutili e tantomeno dannosi, sono gli stessi che vengono usati con identici tempi e identici modi in tutto il mondo, sono i dieci vaccini che hanno salvato e salvano, in tutta sicurezza, milioni di vita” aveva replicato l’immunologo Burioni che poi aveva sfidato il ministro ad indicare “quali vaccini sono assolutamente superflui e quali sono dannosi”.
Superfluo sottolineare che siamo ancora in attesa che il leader leghista risponda… Al di là di ogni altra considerazione, però, è del tutto evidente che l’unico concreto interesse di Salvini in questa sua esternazione sia esclusivamente quello elettorale (e, non a caso, i no vax hanno subito manifestato apprezzamento e si sono dichiarati pronti ad appoggiare Salvini e la Lega…). Perché in caso contrario il vicepremier sarebbe intervenuto prima, non a 4 giorni dalla scadenza quando, anche volendo, diventa difficile intervenire.
Per chi non lo ricordasse, il prossimo 10 marzo è il termine ultimo per mettersi in regola. La legge 108/18 (approvata da questo governo, Salvini compreso) ha infatti esteso all’anno scolastico 2018/2019 le disposizioni transitorie previsto dall’articolo 5 comma 1 del cosiddetto decreto Lorenzin, consentendo anche il per il corrente anno scolastico la possibilità di autocertificare l’avvenuta vaccinazione, con la presentazione della documentazione entro il 10 marzo 2019.
Tale data costituisce quindi il termine ultimo per regolarizzare la posizione degli alunni riguardo l’obbligo vaccinale, dopo la quale scatteranno le eventuali sanzioni. Che per i bambini da 0 a 6 anni significano non poter frequentare asili nido e scuole dell’infanzie, mentre per gli alunni fino a 16 anni sono previste sanzioni pecuniarie (sin troppo blande…) da 100 a 500 euro.
Al di là del fatto che, se davvero la sua fosse stata una battaglia (folle e sbagliata comunque…) di principio, avrebbe avuto tutti i mezzi per non far approvare in quel modo quella legge, da settembre (cioè dall’approvazione stessa della legge) ha avuto tutto il tempo che voleva per trovare e proporre al resto del governo una soluzione “per evitare traumi ai bambini non vaccinati”.
Invece, guarda il caso, ha atteso l’ultimo momento per scrivere al ministro della salute Giulia Grillo (che fortunatamente non sembra aver accolto l’invito), chiedendole di ammettere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia i bambini non vaccinati “per evitargli traumi”.
“Al diritto di non rischiare la vita, altroché trauma, dei bambini troppo piccoli per essere vaccinati e dei bambini che non si possono vaccinare chi ci pensa? Chi li difende? Sono i più deboli, può uno Stato fregarsene di loro? – replica Burioni – Non possiamo mettere in pericolo la loro vita per garantire ai genitori ignoranti ed egoisti di non vaccinare i propri figli seguendo bugie e superstizioni insensate e pericolose. Mi stupisco che il ministro Salvini faccia una simile richiesta: vuole davvero assecondare il peggio del nostro Paese?”.
Evidentemente si, se serve a far crescere il consenso elettorale del suo partito. Fregandosene di chi, come Viola e i suoi genitori, non ha possibilità di scelta e rischia di vedere la propria vita condizionata dalle follie di un gruppo invasati. Che, ironia della sorte, proprio nel giorno in cui il ministro dell’interno li asseconda, sono costretti a subire l’ennesimo duro colpo.
E’ stato, infatti, pubblicato ad inizio settimana l’esito di una ricerca danese condotta su oltre 600 mila bambini che conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno) come non ci sia alcuna relazione tra vaccinazioni e autismo. D’altra parte, però, sappiamo benissimo che per determinati gruppi (e per chi cerca di sfruttarli a fini elettorali) le evidenze scientifiche non hanno alcun valore…