L’8 febbraio scorso la consegna dei lavori per il secondo stralcio che, da contratto, devono terminare entro 6 mesi, pena l’applicazione di una penale giornaliera. Come per il primo stralcio (corpo est) che, però, è terminato a fine 2018 (forse…), con un anno di ritardo…
Finalmente c’è la data finale definitiva per il termine dei lavori di adeguamento sismico della scuola media Luciani. Da prendere con le dovute cautele, visti i precedenti. Ma in ogni caso ora sappiamo che, secondo quanto è riportato negli atti ufficiali del Comune, la conclusione definitiva dei lavori è fissata ad inizio agosto 2019. In altre parole per ferragosto e, ancora più, per l’inizio del nuovo anno scolastico finalmente la scuola media Luciani, rinnovata a resa sicura, sarà di nuovo completamente a disposizione di studenti, insegnanti e personale scolastico.
L’8 agosto 2019, infatti, è la data fissata dal Comune per il termine dei lavori del secondo stralcio di intervento (quello sul corpo ovest), dopo che a fine 2018 dovrebbero essere terminati (come vedremo il congiuntivo è d’obbligo) i lavori per il corpo est. Nei proclami iniziali del sindaco Castelli tutti i lavori (lato est e lato ovest) sarebbero dovuti terminare entro giugno 2018, in modo da avere la nuova scuola pronta per l’inizio dell’anno scolastico attualmente in corso.
Se la data dell’8 agosto 2019 sarà rispettata, il ritardo rispetto a quanto previsto sarà di un anno e 2 mesi. Un tempo esageratamente eccessivo in qualsiasi altro posto, non nel meraviglioso capoluogo piceno dove ritardi simili sono la norma e, anzi, se paragonati ad altri interventi possono addirittura sembrare poca cosa… Il vero problema è che, visto quanto è accaduto per il primo stralcio di intervento (lato est), più che di ottimismo ci vuole una buona dose di incoscienza per considerare attendibile quella data.
Che, per altro, non è stata comunicata né annunciata dal sindaco o dall’amministrazione comunale (che da mesi sulla Luciani, come accade per tutti gli altri lavori interminabili, ha fatto calare il più rigoroso silenzio, senza degnare minimamente di fornire spiegazioni sui tanti lati oscuri della vicenda) ma emerge con chiarezza dalla determina n. 476 del 26 febbraio scorso (“Lavori di adeguamento sismico della scuola media Luciani. 2° stralcio. Corpo Ovest. Liquidazione anticipazione importo contratto di appalto all’impresa Mec 2000 srl”), pubblicata lunedì 4 marzo sull’albo pretorio comunale on line.
Nella determina viene ripercorso rapidamente l’iter dell’intervento, il cui progetto preliminare era stato approvato quasi 2 anni fa (aprile 2017) e inserito nell’elenco annuale delle opere da realizzare nel corso di quell’anno (delibera n. 66 del 27 aprile 2017).
Peccato, però, che doveva passare più di anno (delibera n.119 del 4 giugno 2018) per vedere approvato il progetto definitivo (per una spesa complessiva di 1 milione di euro), mentre 3 mesi dopo (determina n. 2567 dell’11 settembre 2018) veniva approvato il progetto esecutivo e contestualmente veniva indetta la gara per l’appalto dei lavori. Che il successivo 27 novembre (determina n. 3396) veniva aggiudicato all’impresa Mec 2000 srl di Airola (Bn) per un importo pari a 639.556,63 euro.
Sono serviti ben 19 mesi, quindi, per completare tutto l’iter per arrivare all’aggiudicazione dei lavori, un tempo inaccettabile ovunque, la prassi quando c’è di mezzo il Comune di Ascoli. La determina 476, però, ci dice che sono dovuti passare altri 2 mesi per la stipula del contratto di appalto (29 gennaio 2019), con la consegna dei lavori che materialmente è poi avvenuta solo il successivo 8 febbraio.
Si procede con lentezza e con tempi dilatati per ogni passo da compiere, salvo qualche rarissima eccezione. Si perché è singolare che, poi, quando si tratta di anticipare i soldi alla ditta che deve ancora iniziare concretamente i lavori, l’amministrazione comunale è insolitamente rapidissima.
Infatti l’11 febbraio scorso l’impresa aggiudicataria dei lavori, con prot. N. 10073, ha chiesto al Comune l’anticipazione del 20% dell’importo contrattuale (compresa l’iva 127.911,32 euro) e 10 giorni dopo, esattamente il 22 febbraio, il direttore dei lavori ha dato il via libera al pagamento, approvato poi dall’amministrazione comunale con la suddetta determina n. 476.
Tornando ai tempi per la conclusione dei lavori, come detto quella determina si svela che la data ultima è l’8 agosto 2019, visto che i lavori sono stati consegnati l’8 febbraio scorso. E nella determina 3396 del 27 novembre scorso (quella di aggiudicazione dell’appalto) si stabiliva che “il tempo utile per dare compiuti i lavori” è stato fissato “in giorni 180 naturali e consecutivi a decorrere dalla data del verbale di consegna”.
Non solo, sempre in quella determina si stabiliva anche “in caso di ritardo nell’ultimazione dei lavori sarà applicata una penale giornaliera pari allo 0,53 per mille dell’ammontare netto contrattuale”. Sicuramente interessante, se non fosse che siamo di fronte ad un film già visto in occasione del primo stralcio dei lavori (quelli per il corpo est), con la dimostrazione inequivocabile che quanto scritto negli atti comunali per questa amministrazione comunale non ha alcun valore.
Perché anche nella determina n. 1819 del 28 dicembre 2016, con la quale veniva aggiudicato l’appalto per il primo stralcio di intervento alla Trivell Fond, dopo aver sottolineato che i lavori sarebbero partiti a giugno 2017 (per non intralciare l’andamento dell’anno scolastico) si stabiliva che l’intervento doveva concludersi in 6 mesi (entro 180 giorni), con la penale giornaliera pari all’1 per mille dell’ammontare netto contrattuale da applicare in caso di ritardo nell’ultimazione dei lavori stessi.
Che poi, secondo quanto riportato dal dirigente comunale Settore Progettazione e Gestione OO.PP nella risposta scritta all’interrogazione del consigliere comunale Ameli, sono effettivamente iniziati il 12 giugno 2017. Quindi sarebbero dovuti terminare entro il 12 dicembre 2017. Invece, come ben sappiamo, le cose sono andate in ben altro modo.
Al punto che, esattamente un anno dopo l’inizio dell’intervento, con determina n. 1672 dell’11 giugno 2018 l’amministrazione comunale evidenziava che, “per cause impreviste e imprevedibili nella fase progettuale” (ma in realtà ampiamente note sin dall’inizio), bisognava effettuare lavori suppletivi che necessitavano di una proroga di 60 giorni.
Naturalmente senza spiegare, però, per quale ragione a 6 mesi dalla scadenza del termine fissato nel bando i lavori stessi non erano ancora terminati. Mistero a parte, sulla base di quella proroga l’intervento doveva concludersi entro ferragosto. Invece si è dovuto attendere altri due mesi, metà ottobre, il certificato di ultimazione dei lavori (approvato poi con determina n. 3347 del 22 novembre 2018), con immancabile beffa finale.
Perché nella citata determina si legge che dal certificato di ultimazione dei lavori redatto il 2 ottobre, e poi approvato dal direttore dei lavori il 18 ottobre, risulta che “i lavori appaltati possono ritenersi sostanzialmente ultimati in quanto le lavorazioni mancanti e quelle non ancora concretamente completate risultano essere di piccola entità e del tutto marginali e non incidenti sull’uso e sulla funzionalità dell’opera, stabilendo, pertanto, un termine di 60 gg. decorrenti dalla medesima data per il completamento degli stessi”.
Siamo ben oltre i limiti dell’immaginabile, a memoria non ricordiamo di aver visto un certificato di ultimazione dei lavori che, in realtà, certifica l’esatto contrario, cioè che i lavori non sono affatto terminati tanto che servono ulteriori 60 giorni. Una farsa a dir poco imbarazzante, in pratica alla fine, ammettendo che quei 60 giorni sono stati realmente sufficienti per chiudere definitivamente i lavori, l’intervento iniziato a giugno 2017 si è concluso a dicembre 2018.
Doveva durare 6 mesi (a voler essere magnanimi, considerata la proroga di 2 mesi del giugno 2018, 8), sono serviti ben 18 mesi. E non ci risulta che, come invece previsto nella determina di affidamento dei lavori, sia stata applicata di conseguenza alcuna penale giornaliera.
Alla luce di tutto ciò è davvero difficile pensare di prendere sul serio quella data e illudersi davvero che ad agosto 2019 finalmente i lavori alla Luciani saranno definitivamente terminati…