Più della metà dei maturandi ha trovato la simulazione più ostica del previsto e ammette che se quella di giovedì fosse stata la prova d’esame avrebbe avuto grosse difficoltà. Più ottimisti gli studenti del Classico, cresce la preoccupazione allo Scientifico e al Linguistico
Diminuisce (di poco) l’ansia al Liceo Classico, cresce al Liceo Scientifico e al Liceo Linguistico ma nel complesso resta immutato il giudizio negativo. E’ questa, in estrema sintesi, la situazione tra gli studenti che nel prossimo giugno dovranno affrontare la nuova maturità dopo le simulazioni della seconda temutissima prova che si sono svolte in tutte le scuole del paese giovedì 28 febbraio.
Simulazioni che arrivano dopo che negli ultimi 10 giorni si sono susseguite, da nord a sud, le manifestazioni di protesta da parte degli studenti stessi che continuano a non digerire il nuovo esame di maturità e che contestano la confusione che regna sovrana a pochi mesi dall’inizio della maturità stessa. “C’è confusione, tutto è stato deciso in poco tempo e ancora ci sono tanti, troppo aspetti poco chiari, per non parlare di alcune situazioni evidentemente paradossali. Sarebbe stato molto più serio rinviare quanto meno all’anno prossimo” è l’opinione diffusa raccolta nel corso delle manifestazioni dei giorni scorsi.
Intanto, come detto, giovedì si è svolta l’attesa simulazione nazionale della seconda prova, con al Liceo Classico la traduzione di un brano latino tratto dagli Annales di tacito da confrontare con uno scritto greco di Dione Cassio. Al Liceo Scientifico, invece, problemi e questi hanno riguardato la matematica (studio di funzione) e fisica (elettromagnetismo). Tracce miste anche negli altri indirizzi, con al linguistico impegnate nella doppia lingua straniera (inglese e spagnolo). Come al solito non sono mancati gli strafalcioni da parte del Miur in tutti i testi proposti, da quelli del Classico (Drusilla al posto di Livilla) a quelli dello Scientifico (errori in un paio di esercizi), fino via via a tutte le altre prove.
Ci sarebbe molto da discutere, è inammissibile che in una prova (o in una simulazione) di esame di maturità i tecnici del ministero possano commettere simili errori. Al di là di tutto quello che è più interessante analizzare ora, dopo le simulazioni sono state effettuate, è interessante verificare cosa pensano i diretti interessati, gli studenti che a giugno affronteranno la maturità. E sulla base delle testimonianze raccolte dai vari siti che si occupano di scuola il risultato è piuttosto chiaro, con la preoccupazione che in generale è cresciuta.
Infatti complessivamente il 55% dei ragazzi ascoltati ha trovato le prove più ostiche del previsto, con il 57% che ammettono che se quella di giovedì fosse stata la prova vera d’esame avrebbero avuto non pochi problemi e avrebbero saputo svolgere solo alcune parti della prova. Appena il 22% dei ragazzi ha trovato le simulazioni più semplici rispetto alle previsioni della vigilia, con la percentuale di “ottimisti” che cresce al Liceo Classico (il 41% di loro ha trovato le tracce più semplici di quanto avevano immaginato).
Discorso esattamente opposto al Liceo Scientifico dove la percentuale di coloro che hanno trovato la simulazione più complicata di quanto pensassero che supera addirittura il 60%. Più in generale è significativo come meno di un quarto di studenti (il 23%) immaginavano la seconda prova così come poi è stata (almeno nella simulazione). Un ultimo dato interessante riguarda anche la lentezza generale con cui le scuole portano avanti i programmi. In generale appena il 40% degli studenti aveva già svolto i tempi proposti dal Miur nella simulazione.
E anche in questo caso la situazione è esattamente opposta tra Classico e Scientifico, con il 56% degli studenti del primo che avevano già fatto Tacito, mentre il 56% del secondo non avevano ancora affrontato a pieno gli argomenti inseriti nella simulazione. Situazione per certi versi analoga ad Ascoli e San Benedetto, con gli studenti del Liceo Classico che si dividono tra chi boccia e chi promuove la seconda prova, mentre allo Scientifico e al Liceo Linguistico il giudizio è complessivamente più negativo.
Di seguito le impressioni che abbiamo raccolto da alcuni studenti del Liceo Scientifico “A. Orsini” di Ascoli e “Rosseti” di San Benedetto, del Liceo Linguistico “Trebbiani” di Ascoli e “Capriotti” di San Benedetto e del Liceo Classico “F. Stabili” del capoluogo piceno
LICEO SCIENTIFICO
Luca: “Mi è sembrata una prova troppo complicata ed eccessivamente difficoltosa, anche in relazione al tempo a disposizione”.
Roberta: “Dopo 3 anni di tentativi ancora una volta il Miur non riesce a mandare una prova di matematica e fisica che sia concettualmente corretta (mi riferisco in particolare al problema 1)”.
Andrea: “Mi sono confrontato anche con i miei compagni di classe e da quello che ho sentito in tanti hanno avuto grosse difficoltà e hanno capito poco”.
Giulia: “Personalmente l’ho trovata meno complicata di quanto temevo, era fattibile e sicuramente più semplice rispetto alla simulazione che avevamo visto precedentemente”.
Daniele: “Sinceramente sono un po’ perplesso, per certi versi mi è sembrata troppo complicata anche se i testi erano più matematici che fisici e, quindi, erano un po’ più abbordabili. Però i punti 3 e 4 del problema 1 credo che fossero scritti in modo errato, perché né io né i miei compagni ci abbiamo capito molto”.
Carlo: “Mi aspettavo un maggiore equilibrio tra matematica e fisica, alcuni punti dei problemi erano francamente poco comprensibili. C’era, poi, un quesito che riguardava un argomento che abbiamo affrontato in terzo, il quesito 4 mi è sembrato inutilmente lungo e per nulla chiaro”.
LICEO LINGUISTICO
Giulia: “Sicuramente dopo la prova di oggi mi sento molto meno pronta. Pensavo che fosse difficile ma non immaginavo fino a questo punto, soprattutto il testo di inglese”.
Maria: “Davvero molto complicata, ho trovato forti difficoltà nel testo di inglese, un pò meglio in quello di spagnolo. Ma di certo se volevano tranquillizzarci hanno ottenuto il risultato opposto”.
Federica: “Dire che è andata male è riduttivo, se all’esame ci presentano una prova simile siamo rovinati. Il testo di inglese era molto al di sopra delle nostre possibilità, sicuramente più semplice quello di spagnolo”.
Marta: “Non è stato facile ma alla fine credo di essere riuscita a farlo discretamente. Quindi sono ottimista e più tranquilla per la prova a giugno. Il testo di spagnolo era abbordabile, quello di inglese molto più complesso”.
LICEO CLASSICO
Cristiana: “Sinceramente è stata meno peggio di quello che pensassi. Mi è sembrata decente anche perché l’avere il contesto del testo latino e anche il testo greco aiuta molto a capire meglio la versione. Le domande, però, erano un po’ criptiche”.
Gabriele: “Penso che la prova sia articolata perché richiede la capacità di analisi sia per la traduzione che per confrontare i due stesi. Forse è incentrata troppo sulla tradizione in quanto per rispondere alle prime due domande nella seconda parte bisognava aver ben chiaro ciò che si diceva nella versione”.
Viola: “La versione con il pre testo, il post testo e con la contestualizzazione era meno difficile. Però credo che la prova così come è dipende troppo dalla bravura dello studente nella traduzione, se non sei bravo a fare le versioni puoi avere problemi anche per la parte di letteratura oerchè le domande sono molto su ciò che hai tradotto e non su quello che è presente o sulle tue conoscenze. Inoltre ho trovato le risposte sbilanciate, perché per alcune 12 righe non erano sufficienti, per altre erano troppe. Infine le domande non erano per nulla chiare e si faticava molto a capirle”.
Giulia: “La nuova impostazione permette di dimostrare quanto appreso nei 5 anni dato che unire teoria e pratica è ciò che ci è sempre stato chiesto. Forse 10-12 righe sono po’ poche per rispondere e argomentare ma in 6 ore si può sintetizzare il tutto. L’unico neo è che in questo caso le domande di difficile interpretazione e un po’ troppo specifiche per non avesse trattato l’argomento in modo approfondito”.
Leonardo: “Direi proprio che è infattibile e che non dà grandi possibilità agli studenti di dimostrare le proprie capacità anche perché non ritengo che sia strutturata in maniera adatta sia in riferimento al programma che si svolge durante l’anno in entrambe le materie e sia in riferimento al materiale fornito. Però permette di amplificare molto il proprio discorso tramite le domande di letteratura”.
Chiara: “Mi è piaciuta, l’unica cosa il tempo, se avessi avuto 6 ore a disposizione avrei potuto ricontrollare bene anche la versione. Per il resto mi è piaciuta davvero tanto, anche il testo di greco era fattibile. L’unica cosa è che il secondo quesito non era molto chiaro, non sapevo cosa scrivere. Ecco, forse devono essere più chiare le consegne”.
Federica: “Ho trovato la prova complessa e articolata ma fattibile in 6 ore. La traduzione non era particolarmente difficile, mentre ho trovato le domande ambigue e poco precise. Ritengo che una prova di questo tipo possa far dimostrare ai ragazzi le capacità logiche, critiche e di collegamento tra le 2 lingue. Ma penso che sarebbe più utile valutare soltanto la capacità di traduzione in sede scritta perchè il confronto tra tematiche che accomunano le 2 lingue può essere fatto in sede orale”.