Storica sentenza, no vax condannata per fake news sui vaccini


Il giudice di Modena ha condannato  per “procurato allarme” una rappresentante  dei gruppi no vax che aveva esposto manifesti contenenti notizie false e nei quali si parlava di oltre 21 mila bambini danneggiati dai vaccini

Quello di venerdì è stato un giorno molto importante nella lunga e interminabile questione sui vaccini. Per la prima volta, almeno in Italia, un tribunale ha punito chi ha pubblicato una fake news. O, come ha sintetizzato perfettamente qualche quotidiano, ha sancito che le bufale no vax non sono gratuite. Il giudice di Modena Paola Losavio ha condannato ad una multa di 400 euro per “procurato allarme” una rappresentante del movimento no vax di Modena che aveva esposto cartelloni contenenti notizie false.

I fatti contestati si riferiscono al febbraio scorso quando la rappresentante no vax commissionò l’affissione di una serie di manifesti sei metri per tre, tra il 18 e il 22 febbario, con lo slogan: “Non speculate sui bambini vogliamo la verità sui vaccini: 21.658 danneggiati nel triennio 2014-16 secondo i dati Aifa”. I cartelloni erano stati commissionati nell’ambito di una campagna contro i vaccini promossa dalle associazioni “Riprendiamoci il pianeta – Movimento di resistenza umana” e “Genitori del No Emilia Romagna”.  Una bufala di cui più volte ci siamo occupati, quel dato ovviamente non era assolutamente veritiero, nel senso che i numeri dell’Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco) si riferivano alle reazioni avverse a tutti i vaccini, compresi quelli influenzali.

A segnalare che i dati riportati sui manifesti e attribuiti all’Aifa non fossero esatti era stata l’Ausl di Modena che aveva pubblicato un comunicato stampa e successivamente aveva anche presentato un esposto. Nei quali segnalava come quei numeri non si riferivano in alcun modo ai bambini che avevano subito danni dai vaccini ma al totale delle segnalazioni sospette, compresi anche i vaccini anti influenzali.

Va per altro sottolineato, per completezza d’informazione, come reazione sospetta è considerata anche qualche linea di febbre, una leggera reazione cutanee, nei neonati anche un pianto accentuato, un po’ di dissenteria. Che, ovviamente, non possono essere considerati certo eventuali danni da vaccino (che sia quello influenzale o quelli obbligatori per i bambini).

Sempre per completezza di informazione, è giusto sottolineare come nel periodo preso in esame (2014-2016) parliamo di milioni e milioni di dosi di vaccini somministrate. Questo significa che quelle 21.658 reazioni avverse segnalate (i dati Aifa ci dicono anche che 8 su 10 riguardano reazioni molto lievi) corrispondono a meno dello 0,5%.

Si tratta di contenuti ampiamente dimostrati falsi e artefatti, la cui diffusione rappresenta un pericolo per la salute delle nostre comunità” scriveva l’Ausl di Modena nel proprio comunicato. Che, poi, aveva costretto le associazioni no vax del territorio a fare marcia indietro e ad ammettere l’errore, tramite un post sul web:

Preso atto dell’errore e segnalato pubblicamente, siamo ricorsi subito al riparo; in giornata o comunque a breve, i cartelloni saranno corretti e un nuovo comunicato stampa sarà inviato. Lo stiamo facendo con la maggiore tempestività e pubblicità che ci sia possibile, sapendo bene di non essere esenti da possibilità di errore, ma con la certezza più assoluta di essere esenti da mistificazione e propaganda” aveva scritto la stessa rappresentante no vax che aveva commissionato i manifesti.

Troppo tardi perché la bufala dei 21.658 bambini danneggiati dai vaccini è continuata e continua a circolare sul web e sui social come se nulla fosse e tutt’ora, in qualche discussione, non manca mai chi la tira fuori come dato inconfutabile anche perché proveniente da un ente ufficiale (l’Aifa). Una delle tante bufale su cui si basa la propaganda no vax, notizie destituite di fondamento e dati per nulla veritieri (o, nella migliore delle ipotesi, riportati in maniera errata) che sono alla base di teorie che si basano (da un punto di vista scientifico) sul nulla, sulla semplice suggestione, sull’ingenuità di tanti ma, al tempo stesso, sulla presunzione di alcuni di poter essere credibile al pari di chi ha studiato per anni e opera nel settore da decenni.

Tutte le “bufale” no vax

Le conosciamo alla perfezione quelle “bufale”, ciclicamente ripetute “a pappagallo”. Oltre questa degli oltre 21 mila bambini danneggiati c’è quella sul documento segreto dell’Aifa scoperto dal Codacons (che era talmente segreto da essere stato pubblicato sul sito stesso dell’Agenzia del farmaco…), sul documento sempre dell’Aifa, ovviamente sempre tenuto nascosto, che parlerebbe di ben 6 bambini morti dopo il vaccino (in realtà, però, 4 sono adulti deceduti dopo il vaccino antinfluenzale, per giunta per cause acclarate e che nulla hanno a che fare con i vaccini,  mentre per i 2 bambini deceduti per entrambi è esclusa qualsiasi correlazione…), senza dimenticare l’evergreen della famosa ricerca che attesterebbe la correlazione tra vaccino e autismo e firmata da quel Wakefield radiato dall’ordine dei medici proprio a causa di quella ricerca, risultata ampiamente “farlocca”.

Prendiamo atto con soddisfazione della decisione del giudice – ha commentato il direttore generale dell’Ausl di Modena – uno dei nostri principali impegni come Azienda sanitaria è quello di una corretta informazione sui temi che riguardano la salute. E’ fondamentale presidiare la comunicazione e far sì che iniziative di disinformazione o addirittura mistificatorie come quella oggetto della nostra denuncia non minino il rapporto di fiducia dei cittadini con il servizio pubblico e, soprattutto, con i professionisti che quotidianamente sono impegnati nelle attività vaccinali, frustrandone e, di fatto, impedendo il perseguimento della tutela della salute individuale e collettiva.

L’informazione corretta basata su inoppugnabili evidenze scientifiche e su milioni di vite salvate nel mondo rappresenta un dovere etico e deontologico per le Aziende sanitarie che hanno nella tutela della salute pubblica il proprio mandato istituzionale, così come la corretta informazione scientifica in tutte le pratiche cliniche“.

Libertà di parola non significa poter gridare c’è una bomba in un stadio affollato. Finalmente un giudice l’ha spiegato ai cavernicoli che, diffondendo pericolose bugie, ci mettono in pericolo con la loro ignoranza e il loro egoismo” ha aggiunto il dottor Burioni, da sempre in prima linea contro le “bufale” dei no vax. Un primo importante e concreto passo.

Ma siamo certi che non passerà molto tempo prima di tornare a vedere sul web e sui social una di quelle fake news, magari anche proprio quella sui 21 mila bambini danneggiati…

 

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