Secondo il rapporto di Legambiente, Ascoli non è più il peggior capoluogo delle Marche (Fermo) ma non raggiunge ancora l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, fermandosi al 60,06% Folignano miglior Comune delle Marche per la produzione annua di rifiuti
Bene ma non benissimo. E’ questa, in estrema sintesi, il giudizio sul capoluogo piceno che si ricava dal 25° rapporto di Legambiente sui rifiuti e sui comuni ricicloni. La situazione rispetto agli anni passati è ovviamente migliorata (non poteva essere altrimenti) e, come è inevitabile che fosse, gli effetti del “porta a porta” finalmente si fanno sentire.
Ma siamo lontanissimi dai numeri e dalle percentuali più volte sbandierate con enfasi dal sindaco Castelli, secondo le quali, tra l’altro, Ascoli avrebbe già ampiamente superato il limite del 65% di raccolta differenziata. La realtà dei dati ufficiali, quelli che emergono dal rapporto di Legambiente, è ben differente, non certo negativa come negli anni passati ma lontana dai “sogni” del primo cittadino. Il capoluogo piceno recupera notevolmente rispetto al passato ma resta lontano dalla fatidica soglia del 65%, superando per pochissimo il 60% (60,06%).
Di positivo c’è che, dopo anni, non è più il peggior capoluogo delle Marche perché supera Fermo che si ferma al 58,54%. Ma resta ancora lontano dagli altri capoluoghi marchigiani, con Macerata che raggiunge addirittura il 73,58% di differenziata, mentre sia Pesaro (65,17%) che Ancona (65,60%) superano quota 65% di raccolta differenziata. Non solo, Ascoli resta ben al di sotto della media regionale (65,56%) e continua ad avere una produzione annua pro capite di rifiuti (secco residuo) elevatissima, ben 542 kg molto al di sopra della media regionale (518) e ancora di più di quella che si registra negli altri capoluoghi delle Marche (con Fermo che ha una media annua pro capite di 456 kg).
Nel complesso quindi segnali sicuramente incoraggianti ma ancora di strada ce ne è da fare per il capoluogo piceno che, inevitabilmente, paga l’imbarazzante ritardo con il quale l’amministrazione comunale ha avviato una seria raccolta differenziata.
Ben altra è, invece, la situazione per quanto riguarda Folignano che ancora una volta si conferma Comune all’avanguardia delle Marche per quanto riguarda la raccolta differenziata e la produzione di rifiuti. Già Comune “Rifiuti Free” dal 2015, non solo ha una percentuale di differenziata tra le più elevate della regione (75,50%) ma addirittura è stato premiato lo scorso 27 giugno a Roma, nel corso di Ecoforum 2018 come miglior Comune delle Marche (tra quelli tra 5 e 15 mila abitanti) per la produzione annua pro capite di rifiuti.
Con 62,7 kg pro capite Folignano precede Tavullia (Pu) con 70 kg e Monte San Vito con 71,9 kg. In pratica il Comune di Folignano è già vicinissimo a quelli che, in tema di rifiuti, sono gli obiettivi posti dal nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare (da raggiungere entro il 2025) e che prevedono il riciclo del 65% dei rifiuti urbani e un massimo del 10% di rifiuti da smaltire in discarica.
D’altra parte, però, i risultati di Folignano non stupiscono perché il sindaco Flaiani e l’amministrazione comunale da sempre hanno dimostrato una particolare sensibilità sull’argomento e, soprattutto, da anni hanno messo in campo provvedimenti e interventi che vanno nella giusta direzione. E, inevitabilmente, ora raccolgono i frutti. Complessivamente nelle Marche sono 12 i Comuni “Rifiuti Free”, di cui ben 8 sotto i 5 mila abitanti ed uno solo, quello di Castelfidardo, tra i comuni con più di 15 mila abitanti. Sempre nel corso di Ecoforum 2018 un altro comune della provincia di Ascoli ha ottenuto un riconoscimento.
L’Ecodom (Consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici) ha voluto conferire un premio speciale alle amministrazioni comunali delle regioni del cratere che, nonostante i disagi del terremoto, “hanno continuato ad occuparsi della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici, migliorando addirittura i propri risultati”.
Ad ottenere il riconoscimento sono stati per l’Abruzzo Montorio al Vomano (+64%), per l’Umbria Cerreto di Spoleto (+25%), per il Lazio Rieti (+8%) e per le Marche Comunanza. Che, con un aumento (tra il 2015 e il 2017) del 164% è risultato in assoluto il migliore tra i comuni delle 4 regioni colpite dal terremoto.