Sicurezza delle scuole: la Provincia si muove, il Comune resta a guardare


Mercoledì 6 giugno incontro pubblico per fare il punto sulla sicurezza delle scuole cittadine organizzato dalla Provincia. Che, dopo aver effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica su tutte le scuole, si appresta ad iniziare gli interventi. Nessun segno di vita dal Comune

E’ un appuntamento molto importante quello in programma domani (mercoledì 6 giugno) nella sala del Consiglio provinciale di Ascoli. Si parlerà e si farà il punto sulla sicurezza delle scuole superiori del territorio (e sulla realizzazione del polo scolastico “Trebbiani”), grazie all’iniziativa promossa dalla Provincia di Ascoli. Saranno presenti anche il prefetto, il sindaco di Ascoli Castelli, il vice presidente della Regione Casini e funzionari del Servizio Edilizia scolastica.

In veste di relatori e moderatori saranno presenti anche alcuni rappresentanti degli studenti, a conferma di questo nuovo e importante rapporto che si sta instaurando tra gli studenti stessi e la Provincia. Che non a caso nei giorni scorsi, con una delegazione guidata dal presidente D’Erasmo, dalla vice presidente Bellini e dal consigliere Tonelli, aveva incontrato e fatto il punto sulla situazione delle scuole della provincia con i componenti della Consulta provinciale degli studenti (accompagnati dalla dott.ssa Flammini dell’Ufficio scolastico).

L’appello del Comitato Scuole Sicure Ascoli

L’importanza dell’appuntamento di mercoledì è giustamente sottolineato anche dal Comitato Scuole Sicure Ascoli che parteciperà con una rappresentanza del proprio direttivo e invita i cittadini e, in particolare, i genitori a non mancare (anche se l’orario non agevola di certo).

E’ fondamentale – si legge in una nota del Comitato – in quanto portatori degli interessi e garanti dei genitori ascoltare ciò che verrà esposto e riproporre, come già fatto in passato, la totale disponibilità del Comitato al confronto e al dialogo. Sarebbe auspicabile anche che tutti i genitori che possono (la scelta dell’orario non facilita la partecipazione) prendessero parte direttamente a questi importanti momenti di approfondimento su un tema delicato e complesso come quello della sicurezza nelle scuole. Obiettivo comune: arrivare a risolvere gli attuali problemi rapidamente e definitivamente”.

Già, sembra scontato e in un paese civile non ci sarebbe neppure bisogno di sottolinearlo. Ma i fatti, la realtà quotidiana di tutti i giorni ci dimostrano purtroppo che avviene esattamente il contrario, che dopo una fase (immediatamente dopo il terremoto, quando il crollo, fortunatamente a scuole chiuse, di alcuni edifici scolastici aveva scosso l’opinione pubblica e ridestato l’interesse) in cui finalmente il problema della sicurezza delle scuole sembrava essere diventata una priorità, lentamente tutto sta tornando come prima. Cioè nel totale disinteresse delle istituzioni, salvo rare eccezioni.

segnali negativi dal comune di ascoli e dal nuovo governo

L’esempio più evidente ce l’abbiamo proprio ad Ascoli dove, per la verità, il sindaco Castelli e la sua amministrazione anche nel periodo dell’emergenza terremoto non avevano certo brillato per intraprendenza, rendendosi anzi protagonisti di alcuni discutibili e inopportuni teatrini. Per mesi il sindaco Castelli aveva cercato di sminuire il problema con bizzarre e sconclusionate tesi.

Come quella secondo cui le vere verifiche sismiche le scuole cittadine le aveva effettuate (e secondo il primo cittadino superate) con le scosse di terremoto stesse. O come quella secondo cui non sarebbe necessario rifare la verifica dopo la crisi sismica perché, sempre a detta del sindaco, migliaia e migliaia di scosse non cambiano certo la situazione di un edificio!

Poi, di fron­te al­l’im­ba­raz­zan­te evi­den­za di un qua­dro com­ples­si­vo tut­t’al­tro che edi­fi­can­te (tre scuo­le di­chia­ra­te ina­gi­bi­li, al­tri isti­tu­ti chiu­si per gior­ni per si­ste­ma­re il si­ste­ma­bi­le e com­ples­si­va­men­te mi­lio­ni di dan­ni, pur es­sen­do il ca­po­luo­go pi­ce­no lon­ta­no dal­l’e­pi­cen­tro…) ha smes­so di rac­con­ta­re si­mi­li ame­ni­tà e ha dato l’impressione (anzi l’illusione) di iniziare ad interessarsi seriamente al problema. Così di sicurezza e della necessità di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica negli edifici scolastici se ne è parlato anche in Consiglio comunale e alla fine, dopo che uno dei tanti decreti  post terremoto ha stabilito che quelle verifiche andavano effettuate obbligatoriamente entro il 31 agosto 2018, l’amministrazione comunale ha fatto anche un primo passo.

Infatti 1 giugno 2017 il Comune ha pubblicato la manifestazione di interesse per formare un elenco di professionisti a cui affidare gli incarichi per le suddette verifiche negli edifici scolastici. Solo che l’impegno dell’amministrazione comunale è praticamente finito lì. Un anno dopo è tutto ancora fermo, siamo rimasti a quella manifestazione di interesse e ancora non è stato affidato neppure un incarico. Siamo tornati al totale menefreghismo, il tutto senza che quasi nessuno dall’opposizione alzi la voce, protesti (solo il consigliere comunale Ameli qualche mese ha presentato un’interrogazione in proposito).

Quasi superfluo aggiungere che è ormai ampiamente certo che l’amministrazione comunale non rispetterà la scadenza del 31 agosto 2018 e chissà se quelle necessarie verifiche verranno mai fatte (a scanso di equivoci, non è certo un problema economico perché i fondi per farle ci sono, sono stati stanziati). Anche perché anche dal nuovo governo i segnali che arrivano a proposito non sono certo particolarmente incoraggianti.

Nonostante nei mesi scorsi Lega e Movimento 5 Stelle avevano spesso utilizzato questo tema nell’infinita campagna elettorale, nel contratto di governo da loro siglato non viene dedicata neppure mezza parola alla sicurezza delle scuole. Chissà, magari per una volta non se ne parla per nulla ma poi si farà qualcosa in concreto. Non resta che attaccarsi a questa flebile speranza, anche se i segnali che arrivano non sono certo incoraggianti.

Tra incertezze e dubbi almeno la Provincia di Ascoli si muove

In un simile contesto assume, quindi, una maggioranza rilevanza il comportamento della Provincia in questi mesi. Che già da mesi ha completato le verifiche di vulnerabilità sismica negli istituti scolastici di propria competenza, anche se poi i risultati sono stati a dir poco sconfortanti, con tutti gli edifici controllati che hanno fatto registrare un indice di rischio ampiamente lontano da quell’1 che vuol dire che l’edificio stesso può essere considerato sicuro. Certo, puoi si può discutere del fatto che, nonostante le verifiche avessero dato simili risultati, studenti, insegnanti e tutto il personale scolastico hanno continuato a frequentare quotidianamente, come se nulla fosse, quelle scuole per nulla sicure.

Ma è un problema generale (non per questo meno grave), si continua a sottovalutare una simile emergenza, si continua a non avere il coraggio di prendere decisioni anche forti contando su una sorta di “buona stella” che fino ad ora ha fatto si che certi eventi accadessero sempre quando le scuole erano chiuse. In altre parole, si continua a scherzare con il fuoco! Tornando all’appuntamento di mercoledì 6 giugno, il presidente D’Erasmo già nell’incontro con i rappresentanti della Consulta degli studenti ha illustrato gli interventi per la sicurezza che verranno avviati le prossime settimane.

Grazie ai finanziamenti del Miur (per circa 3 milioni di euro) partiranno presto gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico in 4 scuole del territorio tra cui il Liceo Classico “F. Stabili” di Ascoli i cui lavori andranno in appalto tra giugno e ottobre (le altre scuole sono l’Ipsia e l’Alberghiero di San Benedetto, il Fazzini-Mercantini di Grottammare). Grazie all’ordinanza n. 56 del 10 maggio scorso del Commissario straordinario per la ricostruzione, poi, sono a disposizione oltre 23 milioni di euro per interventi di adeguamento e miglioramento sismico praticamente in tutte le scuole superiori cittadine (vedi articolo “Ordinanza ricostruzione, milioni di euro per le scuole di Ascoli”).

In realtà i fondi, per interventi di adeguamento e miglioramento sismico ma anche per la realizzazione di 4 nuovi poli scolastici, sono a disposizione anche per le scuole di competenza del Comune. Che, però, non avendo fatto nulla fino ad ora, neppure le necessarie verifiche di vulnerabilità sismica, rischia seriamente di perdere questa fondamentale opportunità. E nel caso ciò accadesse davvero, la responsabilità sarebbe poi esclusivamente dell’amministrazione comunale.

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