Giochi imbrattati e fontana da “scorfano d’oro”: l’ingloriosa fine dell’area di viale De Gasperi
“Dipende da noi” scrive sindaco e prefetto per segnalare la situazione dei giochi per bambini nei giardini di viale de Gasperi, imbrattati da scritte e disegni osceni, svastiche e slogan antisemiti. Intanto la fontana di viale De Gasperi nel 2022 ha conquistato lo “Scorfano d’oro”
La riqualificazione dell’area di viale De Gasperi (i giardini con i giochi per i bambini e la fontana di fronte ai giardini stessi) è uno degli ultimi “regali” lasciati alla città dal precedente sindaco, ora commissario alla ricostruzione, Guido Castelli. E se la fontana è indiscutibilmente uno degli obbrobri più imbarazzanti del capoluogo piceno, tanto da meritare nel 2022 il primo posto allo “Scorfano d’oro” (lo storico premio indetto dell’associazione Ascoli Nostra per denunciare con ironia le brutture della città), ora a finire al centro dell’attenzione sono i giochi presenti nei giardini posti dall’altro lato della strada della fontana, imbrattati da scritte di ogni genere che nessuno si degna di pulire. A segnalarlo ci ha pensato “Dipende da noi” con una lettera inviata al sindaco Fioravanti e al prefetto di Ascoli.
“Un cittadino di Ascoli Piceno ci ha segnalato la situazione dei giochi nello spazio pubblico dedicato ai bambini di viale De Gasperi (zona Giolì) – si legge nella lettera – come si evince dalla fotografia i giochi sono imbrattati da scritte e disegni osceni ma, anche, inneggianti il duce, svastiche ed antisemitiche. In una città in cui si emanano ordinanze sul decoro urbano relativamente alla gestione e all’educazione degli animali domestici l’attenzione dovrebbe essere rivolta verso l’educazione delle giovani generazioni. Riteniamo fondamentale liberare le nuove generazioni da stereotipi sessisti e xenofobi e, pertanto, è necessario prestare particolare attenzione ai messaggi diretti ed indiretti che vengono veicolati. Con la presente chiediamo al sindaco di provvedere immediatamente alla rimozione delle scritte e al prefetto ed ai media di voler vigilare affinché ciò avvenga e non si ripetano situazioni analoghe”.
Ma se per i giochi dei giardini sarebbe sufficiente un minimo di attenzione da parte dell’amministrazione comunale, per quanto riguarda la fontana di viale De Gasperi il problema nasce dall’ottusità e dalla più totale chiusura nei confronti delle istanze dei cittadini dell’allora sindaco Castelli e dell’attuale primo cittadino Fioravanti. Perché subito dopo la presentazione della nuova inguardabile fontana, che aveva subito provocato commenti negative e proteste, era stata avviata una petizione (che in pochi giorni aveva portato migliaia di cittadini a sottoscriverla) che chiedeva il ripristino della vecchia e suggestiva fontana, un vero e proprio, ancora più se paragonata a quell’obbrobrio voluto dal sindaco Castelli. Doppiamente responsabile perché la vecchia fontana era a sua volta finita in condizioni disastrose, dopo anni e anni di abbandono.
La soluzione più logica e ovvia sarebbe stata quella di riportare la vecchia fontana agli antichi fasti ma l’allora sindaco Castelli ha voluto improvvisare e sperimentare, regalando così alla città un imbarazzante obbrobrio. Infischiandosene poi della petizione sottoscritta da migliaia di cittadini, ignorata anche dal suo successore, l’attuale primo cittadino Fioravanti, che come al solito non ha voluto il coraggio di sconfessare il suo compagno di partito, non trovando niente di meglio da fare che chiudere e spegnere quell’orribile fontana, favorendo in tal modo il degrado e l’abbandono di quell’obbrobrio. Così quella che poteva essere un’autentica gemma della città, un vanto da esporre a turisti e visitatori, grazie all’insipienza dell’amministrazione comunale è diventata uno degli emblemi dell’incapacità dei nostri amministratori di valorizzare in maniera adeguata la città.
E l’area di viale De Gasperi inaugurata in tutta fretta prima delle elezioni comunali del 2019, dopo lavori che si sono trascinati per anni, tra misteri e i soliti ritardi, è ora un luogo imbarazzante, con da una parte l’area della fontana che è a dir poco desolante e dall’altra quei giochi imbrattati da scritte e disegni osceni e discriminatori.