Da 2 anni fuori dalla piscina, la squadra di pallanuoto scrive al sindaco Castelli e all’assessore Brugni


Nel dicembre scorso la Pallanuoto Ascoli Piceno Albatros Nuoto Gioia ha dovuto rinunciare al campionato di serie C proprio a causa dell’impossibilità di utilizzare la piscina comunale. “Così si danneggia anche l’immagine della città” scrivono i ragazzi della società ascolana

Un film già visto, anche se con qualche fondamentale differenza. E, almeno si spera, con una conclusione differente. Non è purtroppo la prima volta che accade una simile vicenda, che gli atleti di una determinata disciplina sportiva scrivano all’amministrazione comunale per evidenziare la loro difficile situazione, per chiedere un intervento concreto, un supporto da chi a parole da sempre promuove i valori e l’importanza della pratica sportiva.

Era già accaduto, ad esempio, qualche anno fa alla locale formazione di baseball che disputava il campionato di serie C e anche i campionati giovanili. Con il grave handicap, però di non avere a disposizione un campo dove poter giocare e la conseguenza di dover “emigrare” a Porto Sant’Elpidio o a Chieti per giocare le proprie gare casalinghe. All’epoca tutti gli appelli lanciati dalla società ascolana rimasero inascoltati, l’amministrazione comunale non si è mai degnata neppure di rispondere e, inevitabilmente, alla fine nonostante la buona volontà e gli sforzi fatti, dopo un paio di anni quella società ha dovuto alzare bandiera bianca e il baseball (che pure, insieme al softball, vanta un’ottima tradizione ad Ascoli) è scomparso dal panorama sportivo cittadino.

Ora, invece, è la volta della pallanuoto, con la società ascolana Albatros Nuoto Gioia che si trova praticamente in una situazione identica, senza una struttura dove potersi allenare e giocare, costretta a disputare le proprie partite casalinghe lontano da Ascoli. Con, però, una differenza sostanziale. A differenza di quanto accaduto con il baseball, che non aveva un campo di riferimento nel capoluogo piceno, ad Ascoli la piscina comunale c’è e, non a caso, proprio in quella struttura fino alla stagione 2016 la formazione ascolana si è allenata e ha disputato le proprie partite di campionato. Poi il bando per la nuova gestione della piscina, l’interminabile attesa per la riapertura e, infine, l’incomprensibile ostracismo dei nuovi gestori nei confronti della società ascolana e, l’incredibile e inaccettabile situazione che si trova a vivere la squadra di pallanuoto ascolana ora. Che, per giunta, proprio per l’impossibilità di utilizzare la piscina comunale nel dicembre scorso hanno dovuto rinunciare a disputare il secondo campionato consecutivo in serie C.

Per questo ora, a pochi giorni dall’inizio del nuovo campionato, tutti gli atleti della Pallanuoto Albatros Ascoli, dalla prima squadra all’under 17 e all’under 15 (ma con il supporto di tutti gli atleti dell’Albatros Nuoto) in una lunga e accorata lettera indirizzata al sindaco Castelli, all’assessore Brugni e al dirigente comunale Cantalamessa, lanciano un appello per chiedere all’amministrazione comunale di fare in modo che questa surreale situazione possa trovare un’adeguata soluzione. Questo il contenuto della lettera:

Siamo gli atleti della squadra di pallanuoto ascolana della società Albatros Nuoto Gioia. Ci rivolgiamo a voi come cittadini di Ascoli e soprattutto come sportivi, praticanti uno sport che forse, anche per voi, è sconosciuto o poco considerato almeno a livello locale. Lo sport a riguardo è appunto la pallanuoto, che nella nostra città, è vivo da più di 10 anni grazie a tanti ragazzi che nel corso del tempo si sono cimentati nell’affrontare le sue mille difficoltà, atletiche e non solo. Una di queste, negli ultimi tempi, è rappresentata dalla mancanza di un vero e proprio spazio nel quale praticare adeguatamente tale attività agonistica.

Sicuramente sarete a conoscenza delle vicissitudini societarie relative, ma il nostro intento, tramite questa lettera, è quello di manifestare esclusivamente il nostro stato d’animo. Ci rivolgiamo a Voi, infatti, perché vorremmo porre alla Vs. attenzione esclusivamente le problematiche che noi atleti pallanuotisti siamo costretti ad affrontare pur di continuare a praticare il nostro sport. Nel corso degli anni abbiamo affrontato tantissimi campionati in tutta la regione e non solo, nei quali, oltre al nome societario si è affiancato sempre quello della nostra città, di cui Voi siete fieri ed attivi rappresentanti. Il connubio Ascoli – pallanuoto è un legame ed una realtà che risulta radicata concretamente nel tessuto agonistico locale e non solo, frutto della passione di tante persone che negli anni hanno portato avanti le varie attività pallanuotistiche, raggiungendo anche una certa importanza.

Un esempio è stata la partecipazione, per la prima volta in assoluto per la pallanuoto ascolana, al campionato di serie C, nel corso della passata stagione. Un vero vanto per la nostra realtà e per l’immagine sportiva di Ascoli, che ne ha tratto sicuramente una più ampia visibilità sul territorio. Questo importante ruolo sportivo raggiunto, tuttavia, non sembra esser riuscito ad avere una voce in capitolo come mezzo per difendere i nostri diritti ed ideali sportivi. Da ormai molto tempo, la nostra squadra di pallanuoto, la squadra ascolana, non ha un campo gara in cui disputare le partite casalinghe. Da atleti, ragazzi sportivi e veri appassionati di sport in tutte le sue forme, ci sentiamo veramente abbandonati da chi come Voi, dovrebbe promuovere e rafforzare queste attività sportive.

Ci sentiamo atleti di uno sport di seconda scelta, anche se a livello tecnico ed agonistico non abbiamo nulla da invidiare agli altri. Tralasciando gli aspetti agonistici, la vera problematica che da tempo ci sta penalizzando è, infatti, quella “logistica”, dovuta come detto all’indisponibilità di uno spazio idoneo sul quale poterci allenare e disputare le partite ufficiali. E allora ci chiediamo se, anche nel mondo sportivo, sono solo i meri interessi materiali a far muovere le attività ed indirizzare decisioni o iniziative. Ed i veri valori dello sport?  Quelli basati sullo spirito aggregativo, formativo e del benessere psico-fisico che importanza hanno?

Nulla a quanto pare. Perché negare ad una squadra agonistica della città, la possibilità di allenarsi nell’unico, e ripetiamo unico, spazio d’acqua, tecnicamente adatto, disponibile sul territorio cittadino? Magari sarà solo una situazione temporanea (che dura in realtà da più di un anno), ma le esigenze “sportive” hanno poco tempo  come si può immaginare e tanti, hanno (giustamente), voltato pagina dedicandosi ad altri sport o addirittura, hanno abbandonato l’attività sportiva.

A titolo informativo, la scorsa stagione per affrontare tutto il campionato, le nostre squadre sono state costrette a disputare le partite casalinghe fuori città, percorrendo fino a 300 km per andare e tornare dal campo di gara. Al di là degli aspetti economici, non di poco conto di questi tempi, a nostro avviso sarebbe necessaria una riflessione sugli effetti negativi che tutto ciò ha determinato in termini di visibilità non solo alla nostra società ma anche alla città di Ascoli. “La pallanuoto Ascoli che non ha il campo in casa”; “La squadra di Ascoli che si fa ospitare da altre società” sono le voci che da molto tempo stiamo ascoltando, dobbiamo giustificare e che soprattutto, ci fanno sentire piccoli, impotenti.

Un’immagine della nostra compagine, del nostro sport e della nostra città che così tanto siamo orgogliosi di rappresentare che, per cause (a noi atleti) non imputabili, ci vediamo col tempo scolorire di fronte agli occhi. E allora ci chiediamo di chi sia la responsabilità e se, nella nostra città, esistano istituzioni che difendono i nostri diritti sportivi e promuovano, veramente, uno degli sport locali. È mai possibile che non si riesca a trovare un accordo, una mediazione e quindi soluzione, per risolvere queste problematiche in tempi celeri?

Da tempo la nostra squadra attende fiduciosa una risposta concreta ma, ancora ad oggi, siamo costretti a stringere i denti, spostandoci in tutta la regione ed anche fuori per giocare le nostre partite o, semplicemente, per allenarci con il campo idoneo. Con questa lettera vorremmo realmente testimoniare come tutto questo, alla fine, danneggia esclusivamente chi, come noi atleti, è il motore pulsante dell’attività sportiva. Crediamo, inoltre, che in maniera complementare, sia danneggiata anche l’immagine sportiva della nostra città. Ed è veramente desolante, sentirsi impotenti dinanzi a tutto ciò, come delle marionette controllate da chi, giustamente, deve prendere determinate decisioni gestionali.

Non poterci allenare e giocare in quella che per tanti anni è stata la nostra vera casa è un impedimento difficile da digerire per chi, come noi atleti, possiede una vera passione verso questo sport. Muoversi continuamente alla ricerca di uno spazio valido in cui giocare ci ha stancato, fisicamente e psicologicamente. La sola passione, ancora per poco, ci sta aiutando a tenere duro. Vorremmo che la nostra squadra continui ad esistere così come la pallanuoto ad Ascoli, perché in tanti la utilizziamo come mezzo di sfogo e di divertimento, ma soprattutto perché siamo fieri di rappresentarla e con lei anche la nostra città. Ma da questa città ci piacerebbe anche avere una risposta, un aiuto, un’attenzione o semplicemente un incoraggiamento ad andare avanti.

Questa passione ha bisogno di un vero spazio, di uno spazio che avremmo a disposizione a pochi passi da noi e che per cause difficilmente comprensibili ci viene impedito di poter utilizzare. Non crediamo assolutamente che non sia possibile trovare una soluzione a questa problematica, una soluzione che porterebbe giovamento a tutti. Da atleti sportivi, non abbiamo alcun interesse se non quello di continuare a praticare lo sport che amiamo e siamo convinti che questo possa essere effettuato nella nostra piscina cittadina. La possibilità di utilizzare e condividere un ambiente comune, è sicuramente un’opportunità di confronto e aggregazione, due valori a cui ci ispiriamo e che crediamo anche le istituzioni dovrebbero perseguire e proteggere.

Nella situazione in cui ci troviamo, purtroppo, ci sentiamo soli nell’affrontare le nostre difficoltà. Saremmo veramente felici di poter invitarVi ad una nostra partita di campionato che, oramai, si appresterà ad iniziare il prossimo mese di marzo, e dimostrarVi quanta passione riversiamo per questo sport. Se la situazione rimarrà questa, anche voi dovrete spostarVi per un bel po’ di km per partecipare a queste partite (campo di gara attuale della squadra a Roseto degli Abruzzi).

Noi ci siamo, pronti a metterci la faccia e a continuare a rappresentare questo bellissimo sport, unico nel suo genere in questa realtà locale così come la città che fieramente  rappresentiamo. In conclusione, Vi ringraziamo per il tempo e l’attenzione dedicata, fiduciosi nel ricevere, in qualsiasi forma, un interesse e una risposta vostra e della nostra città”.

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