“In occasione della Bit di Milano abbiamo presentato la mostra su Cola d’Amatrice” replica il Comune in un comunicato stampa, corredato da alcune foto. Che, però, mostrano la presentazione del territorio maceratese e della mostra su Lotto in programma a Macerata…
Come era facilmente prevedibile ha provocato non poche polemiche e reazioni l’imbarazzante assenza dei rappresentanti istituzionali del territorio piceno, in particolare dei Comuni di Ascoli e San Benedetto, alla Bit di Milano, la più importante fiera nazionale del turismo (vedi articolo “Ascoli e il territorio piceno snobbano la Bit di Milano”).
Dopo la pubblicazione del nostro articolo si sono susseguiti commenti e accuse nei confronti delle due amministrazioni comunali e, in particolare, nei confronti dei due sindaci Castelli (Ascoli) e Piunti (San Benedetto). Polemiche crescenti che alla fine hanno spinto il Comune di Ascoli a provare a giustificare l’ingiustificabile. Ma, come succede sempre più spesso, alla fine la “toppa” è risultata “molto peggio del buco”, con l’amministrazione comunale che ha messo a segno un clamoroso autogol, rimediando un’imbarazzante figuraccia (anche se gli organi di informazione locale non se ne sono neppure resi conto). In realtà ci sarebbe ben poco da dire e ben poco da giustificarsi, come abbiamo ampiamente dimostrato nell’articolo precedente alla Bit di Milano erano presenti gli amministratori di tutti i principali comuni marchigiani (sindaci o assessori al turismo).
Che, dopo che l’assessore regionale al turismo Moreno Pieroni ha presentato la nuova campagna di comunicazione e il nuovo claim (“Le Marche, bellezza infinita”) con la presenza di Giancarlo Giannini (scelto come nuovo testimonial), hanno potuto illustrare le iniziative dei rispettivi territori, fare la necessaria e adeguata promozione. L’unico territorio che non ha avuto questa opportunità è quello della provincia di Ascoli, l’unico a non avere propri rappresentanti istituzionali. Una vergogna ingiustificabile. Non a caso tra le tante reazioni e le tante critiche che sono piovute sulle due amministrazioni, la più pesante è arrivata proprio da un esponente della stessa parte politica, anzi, dello stesso partito dei due sindaci.
“A Milano, dall’11 al 13 febbraio si incontrato operatori turistici e viaggiatori da tutto il mondo, e tutti cercano una vetrina. Tutti? Beh, non proprio tutti – accusa il consigliere regionale Piero Celani – a questo appuntamento così importante per il turismo, nello stand della nostra Regione, affollato di tanti Comuni marchigiani tutti impegnati a promuovere le bellezze dei loro territori, spiccava l’assenza del comune di Ascoli, di quello di San Benedetto e della Provincia. In loro rappresentanza il fine conferenziere Stefano Papetti. Uomo di grande cultura indubbiamente, ma forse per un appuntamento così importante per la promozione dei nostri territori sarebbe stata necessaria anche una diversa promozione.
Evidentemente il sindaco di Ascoli Castelli era troppo impegnato col Carnevale o con i talk show nazionale dove si dibatte di alta politica e Pasqualino Piunti era impegnato, forse, nella infinita polemica con Pignotti e Gabrielli, o forse impegnato a promuovere Forza Italia nel nord delle Marche. Chissà. Resta il fatto che nessuno dei due esponenti di spicco di due centri che vivono, o vorrebbero vivere di turismo era li’ alla BIT a promuovere le nostre bellezze. Chissà forse sono convinti che le Cento Torri e la riviera delle Palme si promuovono da sole. Come diceva una pubblicità, basta la parola. In realtà i due esponenti di spicco hanno uno strano rapporto con la promozione turistica.
Basti pensare che il progetto presentato nel mese di dicembre alla regione Marche dal sottoscritto, consigliere regionale di Forza Italia, “Idee e progetti per il rilancio turistico dell’area dei Monti Sibillini colpita dal sisma”, nel corso di una conferenza stampa, e ripreso da tutti i media regionali, ha avuto anche il plauso dell’opposizione che ne ha riconosciuto la validità, ma ha anche avuto l’assordante silenzio di Piunti e Castelli. Evidentemente il loro concetto di turismo è diverso. Ma a proposito, qual’è? E soprattutto, se i sindaci sono sempre così impegnati, potrei avere i recapiti dei relativi assessori al turismo, in modo da invitarli alle prossime iniziative? Aspetto fiducioso!”.
Colpiti e affondati. Ma mentre il sindaco di San Benedetto ha avuto la decenza di tacere (almeno fino ad ora), quello di Ascoli ha tentato un’improbabile giustificazione con un volutamente confuso comunicato stampa nel quale si cerca di far passare un messaggio e un’idea completamente diversa da ciò che in realtà è accaduto. “In occasione della Bit di Milano – si legge nel comunicato – il Comune di Ascoli ha presentato la mostra dal titolo “Cola d’Amatrice tra Pinturicchio e Raffaello”, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Regione”.
C’è poi il commento del sindaco che afferma di “aver incaricato il prof. Papetti di illustrare il progetto e di incontrare i numerosi giornalisti accreditati”, citando poi l’appuntamento promozionale che è stato organizzato lunedì 11 presso il Museo Diocesano. Detto che, se anche fossero andare realmente così le cose, resterebbe l’ingiustificata assenza dei rappresentanti dei due principali comuni del Piceno, la realtà è un po’ differente. E, ironia della sorte, è svelata anche dalle foto che il Comune di Ascoli ha voluto aggiungere al comunicato stampa, un vero e proprio clamoroso autogol. Perché in quelle foto si vede chiaramente la presenza di Papetti ad un incontro promozionale nel padiglione delle Marche.
Ma altrettanto chiaramente si capisce che in quell’incontro si sta presentando l’offerta del territorio maceratese, come si capisce in maniera inequivocabile innanzitutto dall’immagine fissa sullo sfondo dello Sferisterio di Macerata (preso come testimonial della campagna promozionale del territorio maceratese) e, poi, dalle immagini che ruotano e si susseguono che riguardano comunque la provincia di Macerata. Addirittura in una foto di quelle inviate dal Comune di Ascoli si vede benissimo, oltre all’immagine dello Sferisterio, la scheda di presentazione della mostra su Lorenzo Lotto che si svolgerà a Palazzo Buonaccorsi (che, purtroppo per il sindaco Castelli, è a Macerata e non ad Ascoli).
Per quale singolare e cervellotica ragione l’amministrazione comunale promuove la presentazione di un evento così importante per la città (la mostra su Cola d’Amatrice) mostrando le foto che, in realtà, promuovono un altro territorio e un’altra mostra? La risposta è scontata, quasi banale. Non ci sono foto che mostrano la presentazione alla Bit di Milano della mostra su Cola d’Amatrice semplicemente perché non c’è stata alcuna presentazione specifica dell’evento, semplicemente se ne è parlato in merito agli eventi legati al programma “Mostrare le Marche”, citando appunto la mostra di Ascoli ma anche quelle di Fermo e Matelica.
Detto che, tra l’altro, se così non fosse, se davvero ci fosse stata una presentazione specifica di quell’evento, saremmo di fronte ad una dimostrazione di incapacità per certi versi ancora più clamorosa (come si può promuovere un evento mostrando le foto di un altro?), la conferma di ciò arriva dal programma degli eventi (relativi alle Marche) che si sono svolti in quei tre giorni alla Bit. Programma che si può trovare sul sito della Regione (ma anche regionale nel suo complesso, ci sono stati appuntamenti specifici e presentazioni per altri eventi come gli anniversari internazionali (Rossini, Raffaello Sanzio, L’infinito di Leopardi), per la presentazione della candidatura di Macerata a capitale della Cultura 2020, della mostra di Lotto (sempre a Macerata), degli eventi sportivi internazionali in programma nella provincia di Ancona, oltre alla presentazione del territorio fermano con l’appuntamento dedicato alla “Marca Fermana”.
In altre parole, presentazione di eventi di ogni territorio, escluso il Piceno. E, almeno in questo caso, non per una volontà di discriminare ma, semplicemente, perché era l’unico territorio privo di rappresentanza istituzionale. Detto che anche l’appuntamento al Museo Diocesano, in cui in effetti il prof. Papetti ha avuto un ruolo di protagonista, era imperniato sulla mostra “Capolavori Sibillini”, con poi un incontro promosso dalla Regione e dall’Anci Marche, l’unica nota positiva che emerge da questa vicenda è l’importante e affascinante mostra su Cola d’Amatrice in programma nel capoluogo piceno. Che merita, però, di essere promossa adeguatamente. E non mostrando le immagini di altre mostre…