Dopo le cene in Pinacoteca, le linee gialle e le strisce pedonali sulla suggestiva pavimentazione di via Ceci, tocca a piazza del Popolo subire l’ennesimo scempio, tra birilli, “pezze pazze” e gli orribili archetti posizionati in fondo alla piazza, di fronte a San Francesco
La fantasia e l’estro dei nostri amministratori è davvero infinito. E, chissà, magari dopo la spiaggia, con tanto di sabbia, ombrelloni e sdraie, piazza del Popolo potrebbe ospitare presto una sala all’aperto di bowling.
Il sospetto sorge inevitabile visto quello che è accaduto in questi giorni, per il discutibile intervento sulla pavimentazione della piazza e i rattoppi su alcuni lastroni che si erano rotti. Inizialmente a proteggere l’intervento c’era un unico birillo, poi poco dopo i birilli sono diventati due. Con il passare delle ore, però, il numero dei birilli è progressivamente salito, quattro, poi otto e alla fine (almeno nell’ultima volta che abbiamo verificato) c’erano ben 13 birilli, un numero addirittura eccessivo se si vuole giocare a bowling in piazza del Popolo (sono sufficienti 10 birilli…).
Ironia a parte è davvero sconfortante quello che accade da troppo tempo in questa nostra splendida città, l’incredibile scempio che subiscono con sconfortante puntualità i gioielli cittadini, attaccati e messi a rischio da quelli che, in occasione della vicenda della cena in Pinacoteca, abbiamo definito i nuovi Lanzichenecchi che non hanno alcun rispetto per lo straordinario patrimonio architettonico, monumentale e culturale della città. Eppure il sindaco Castelli viene dal Liceo Classico, così come il vicesindaco Ferretti che addirittura in quella scuola tuttora insegna, e qualcosa avrebbe dovuto apprendere.
Il problema è che così si sta mettendo a rischio anche il gioiello principale e più invidiato della nostra città, quella che l’artista ascolano Dante Fazzini ha giustamente definito “una delle meraviglie dello stivale”: piazza del Popolo e la chiesa di San Francesco in fondo alla piazza stessa. Come se non bastassero i discutibili interventi sulla pavimentazione (con ironia definiti dal pittore ascolano “pezze pazze”) e i birilli “per il bowling”, sempre in questi giorni proprio in fondo a piazza del Popolo, di fronte a San Francesco, sono spuntati due archetti. Che, se non abbiamo compreso male, dovrebbero fungere da parcheggi per bici. Quel che, invece, è certo è che sono un vero e proprio obbrobrio, un “cazzotto in un occhio”, un oltraggio alla nostra splendida piazza. Che, l’amministrazione comunale giustamente molto spesso ricorda, è stata inserita tra le 10 più belle piazze d’Italia.
Allora invitiamo sindaco e assessori ad andare a visitare le altre 9 piazze per verificare se in qualcuna di queste si possono trovare simili obbrobri: interventi raffazzonati sulla pavimentazione, birilli per il bowling in mezzo alla piazza, archetti per biciclette. “Ogni giorno un oltraggio arbitrario alla città – accusa Dante Fazzini insieme al Coordinamento Antidegrado per Ascoli – piazza del Popolo e la chiesa di San Francesco sembrano il bersaglio ambito di interventi arbitrari e fuori luogo. Sottolineo arbitrari e senza nessun criterio estetico e razionale, senza che poi genio operativo e decisionale ci metta faccia e nome. Quegli archetti sono un’offesa alla bellezza di piazza del Popolo, pensare che nell’attigua piazza Roma sono già disponibili, ma disabilitati, parcheggi bici a iosa…”.
Ovviamente, come avviene sempre in queste circostanze, da parte dell’amministrazione comunale non arrivano commenti o spiegazioni. D’altra parte come si potrebbe mai spiegare o giustificare un simile obbrobrio… Diverso il discorso riguardo l’intervento sulla pavimentazione e sui birilli in piazza, l’assessore Tega spiega che “si tratta di un intervento provvisorio in attesa che arrivino i nuovi lastroni in travertino , si tratta di lavori che abbiamo dovuto eseguire per mettere in sicurezza l’intera piazza in vista del Carnevale, non potevamo rischiare che qualcuno nella calca di quei giorni possa farsi male”.
In altre parole si tratterebbe di un obbrobrio a tempo che, ovviamente, non cancella le perplessità sia per il genere di intervento sia per come è stato effettuato. Ci sarebbe, poi, da aggiungere che forse sarebbe anche il caso da parte dell’amministrazione comunale di fare una seria riflessione sulle ragioni per cui una pavimentazione così particolare si rompe con una certa frequenza. In altre parole, sarà forse il caso che ci si interroghi se è proprio il caso di utilizzare piazza del Popolo per determinati scopi, con il conseguente accesso nella piazza stessa (ovviamente in determinate situazioni) anche di mezzi pesanti. Già, sarebbe il caso ma probabilmente sarebbe chiedere troppo a chi, come i nostri amministratori, trova normale utilizzare la Pinacoteca per cene di un certo tipo, con tavolate e candele accese tra le opere d’arte.
Che non ha esitato a “rovinare” una splendida via come via Ceci, dopo aver speso migliaia e migliaia di euro per la sua particolare e splendida pavimentazione, per disegnare le strisce gialle per un paio di parcheggi per residenti e le strisce pedonali (in una via dove non dovrebbero quasi per nulla transitare le auto). Proprio ieri l’amministrazione comunale, con un comunicato stampa, ha dato molto risalto e ha celebrato un presunto premio ottenuto dalla Cammunity di PaesiOnline come “Migliore destinazione – Top Rated” nella categoria Arte e cultura. Sulla base dei pareri e dei giudizi di centinaia di utenti che si sono collegati al sito di PaesiOnline, Ascoli si sarebbe classificata tra le migliori località italiane in quella specifica sezione. In realtà le cose stanno in maniera un po’ differente, l’apprezzamento per la nostra città è indiscutibile ma il voto ottenuto (7,9) è buono ma non certo tra i migliori (ci sono decine di località, alcune anche delle Marche, che hanno ottenuto voti più elevati).
Classifiche e voti a parte, il sindaco e gli altri amministratori dovrebbero invece ascoltare quello che dicono e il giudizio che esprimono i turisti che vengono in città. E che quasi unanimemente mostrano un grandissimo apprezzamento per le sue indiscutibili bellezze, sottolineando troppo spesso il degrado in cui spesso si trovano e il modo in cui vengono umiliate e offese. Non a caso da tempo le associazioni cittadine (e ultimamente anche l’artista ascolano Dante Fazzini nel corso della manifestazione “Agape Ascoli”) chiedono un commissario contro il degrado.
Il sindaco e l’amministrazione comunale hanno sempre sostenuto che non è necessario. Di fronte a simili obbrobri anche in piazza del Popolo è più facile comprenderne il perché…