In un comunicato e un video su Arengo tv il Comune fa il punto sulla situazione e spiega i lavori che sono stati realizzati e che si andranno a realizzare. Che, però, sono gli stessi indicati nel marzo 2016 dal sindaco e che dovevano terminare rispettivamente dopo 30 e 60 giorni…
Come se già non bastasse il comunicato stampa, per rendere ancora più paradossale e sconcertante la vicenda inerente la ricostruzione del muro di via delle Begonie (Monticelli), crollato il 18 gennaio 2017 sotto il peso della neve e nel corso dell’interminabile sequenza sismica, è arrivato anche il video pubblicato da Arengo tv.
Nell’ennesima interminabile telenovela in cui puntualmente si trasforma ogni intervento importante, ogni opera pubblica che deve realizzare questa amministrazione comunale c’erano già ampie ragioni per rimanere esterrefatti di fronte ad una simile (ma certo non inattesa) dimostrazione di incapacità di programmare. Ora quel comunicato stampa e quel video rendono il tutto ancora più paradossale e più insopportabile perché viene da pensare che il sindaco Castelli e la sua giunta siano convinti che i cittadini ascolani siano un branco di “pecoroni”, pronti a credere a qualsiasi storiella, da poter prendere in giro senza alcun problema, al punto da potergli raccontare quasi un anno dopo le stesse identiche cose senza aver bisogno di spiegare perché, 12 mesi dopo, tutto è come prima.
Perché, al di là del fatto che dopo oltre un anno dal crollo, quel muro ancora non è stato ricostruito, quello che lascia davvero senza parole è che quel comunicato stampa del 19 gennaio e il video del 22 gennaio in sostanza, con qualche specificazione in più, ripetono le stesse identiche cose che il sindaco aveva scritto sul proprio sito internet il 2 marzo 2017 (un mese e mezzo dopo il crollo), annunciando che l’intervento sarebbe terminato nell’arco di 60 giorni (quindi, con tutte le precauzioni del caso, al massimo entro fine maggio, inizi di giugno 2017).
Da quel 2 marzo, però, sul muro di via delle Begonie era calato il più assoluto e incomprensibile silenzio. E’ trascorso maggio, poi giugno, è passata l’intera estate ed anche l’autunno ma del nuovo muro di via delle Begonie, che pure secondo quanto scritto dal sindaco doveva essere pronto in 60 giorni, non si è saputo più nulla. Un imbarazzante silenzio, rotto solamente da qualche intervento e post polemico del consigliere comunale Ameli (e da qualche nostro articolo…), ai quali ovviamente né il sindaco né l’amministrazione comunale si sono mai degnati di rispondere.
Ma, al di là del capogruppo del Pd, un primo cittadino che davvero ha a cuore la propria città e i propri cittadini dopo tutto quel tempo avrebbe dovuto quanto meno spiegare perché, trascorso tutto questo tempo, il nuovo muro non era ancora pronto, per quale ragione si stava sforando così clamorosamente rispetto ai tempi da lui stesso indicati. Anche in considerazione del fatto che, agli occhi di tutti gli osservatori, per diverso tempo è apparso un cantiere fermo, dove non si stava svolgendo alcun lavoro, alcuno intervento. Nulla da fare, dal Comune solo un incomprensibile silenzio.
Poi il 18 gennaio scorso, ad un anno esatto dal crollo dal muro, l’annunciata ironica festa di compleanno, con tanto di torta e candelina, dello stesso consigliere Ameli. Che almeno ha avuto l’effetto di svegliare dall’interminabile letargo all’amministrazione comunale che, dopo 10 mesi di silenzio, guarda il caso il giorno successivo è finalmente tornata a dare notizie sulla situazione dei lavori di ricostruzione del muro di via delle Begonie prima con un comunicato stampa, poi (due giorni dopo) con un video con alcune slides. Finalmente, verrebbe da dire, se non fosse per il fatto che, come se niente fosse, quella che viene presentata è una situazione a dir poco surreale.
Nel video (come anche nel comunicato stampa) si parla innanzitutto di “immediata costruzione di contrafforti in cemento armato fondati su pali, anch’essi di cemento armato” e della realizzazione di “una palificata a sostegno di tutto il versante a monte del dissesto. Maturazione per entrare in carico”. In altre parole sono stati realizzati, almeno secondo l’amministrazione comunale, quei lavori che rientravano nella prima fase dell’intervento già indicati dal sindaco il 2 marzo 2017.
“Per mettere in sicurezza il muro di via delle Begonie si procederà realizzando una serie di contrafforti in cemento armato fondati su 2 pali di grosso diametro (circa un metro)” spiegava allora il primo cittadino annunciando che quei lavori sarebbero partiti nei “prossimi giorni” e che la tempistica per la loro realizzazione era stimata sui 30 giorni. Ed in effetti 8 giorni dopo, il 10 marzo 2017, con determina n. 317, venivano affidati alla Nefer di Petriolo (la stessa che si occupa della tribuna est…), senza bando ma con affidamento diretto giustificato dalla “somma urgenza”, i lavori per la realizzazione di quella prima parte di intervento che, a detta del sindaco, dovevano concludersi in 30 giorni.
In altre parole per metà-fine aprile 2017 quei lavori dovevano essere terminati. “15 giorni – ci spiega un’altra slide del video pubblicato il 22 gennaio su Arengo tv – e poi si inizierà a scavare alla base per sbancare tutta la zona dove verrà edificato il nuovo muro” “In seguito – si legge nella slide successiva – verranno realizzati una zattera di fondazione e un muro di cemento armato”. In pratica gli stessi lavori descritti dal sindaco il 2 marzo 2017 e che avevano spinto il primo cittadino ad annunciare che “per tutto il cantiere è prevista una durata di 60 giorni, salvo condizioni meteo avverse”.
Quindi, ricapitolando, il 2 marzo 2017 il sindaco annuncia l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo muro di via delle Begonie, spiegando nel dettaglio come verrà realizzato l’intervento che prevede due fasi, la prima con tempo di realizzazione stimato in 30 giorni, la seconda con una durata prevista di 60 giorni. Il 10 marzo successivo vengono affidati con “somma urgenza” i lavori per la prima parte dell’intervento con determina n. 317 (che conferma quanto detto dal sindaco in merito all’intervento che si andrà a realizzare) che, di conseguenza, entro metà-fine aprile dovrebbero essere terminati. Poi, dopo un lungo silenzio, 10 mesi dopo l’amministrazione comunale ci dice che l’intervento relativo alla prima fase dei lavori è stato completato in questi giorni (per questo bisognerà attendere 15 giorni prima di iniziare a scavare…) e che presto partiranno i lavori per la realizzazione della seconda fase che, sulla base dell’ultima slide del video, termineranno entro fine aprile.
Nessuno, però, si degna di spiegare come sia stato possibile che ci sono voluti 10 mesi per completare lavori che dovevano essere realizzati in appena 30 giorni. Cosa è accaduto in tutto questo tempo, cosa ha determinato un simile incredibile ritardo? Eppure sarebbe interesse innanzitutto del sindaco spiegarcelo, anche perché senza alcuna spiegazione qualcuno potrebbe pensare che il problema sia proprio il primo cittadino, che sia assolutamente inaffidabile e che dica le cose a caso, visto che aveva parlato di 30 giorni e invece ci sono voluti 10 mesi. Va detto che anche per la seconda fase dei lavori i 60 giorni indicati inizialmente dal sindaco (e confermati nella determina n. 1401 del 15 settembre relativa al progetto esecutivo dei lavori stessi) d’incanto sono diventati 100 (determina n. 1888 con la quale vengono aggiudicati i lavori), senza però mutare la tipologia di intervento previsto.
Ci sarebbe da sottolineare anche che da inizio novembre (affidamento dei lavori) al termine previsto (fine aprile) in realtà i giorni sono 150 e non 100. Ma, dopo che 30 giorni sono diventati senza spiegazione 10 mesi, si tratta di un particolare quasi irrilevante. Invece che fare un simile video (e un comunicato di analogo contenuto), il sindaco e l’amministrazione comunale avrebbero potuto avere la decenza di spiegare cosa è accaduto, cosa ha ritardato in maniera così consistente i lavori.
Nel video (e anche nel comunicato) si fa riferimento, pur senza menzionarlo come giustificazione (anche perché per l’amministrazione comunale non c’è nulla da giustificare…) si fa riferimento alla complessità del lavoro “per rimediare agli errori progettuali risalenti agli anni ottanta”. Anche in questo caso, però, quale fosse la situazione era ampiamente nota anche il 2 marzo 2017 , visto che il sindaco sul sito comunale parla di problemi determinati da “questioni risalenti nel tempo”.
Quindi, per concludere, il 2 marzo scorso era tutto chiaro, sia i problemi che c’erano, sia il tipo di intervento da realizzare. E il sindaco, di fronte a quel quadro, non aveva dubbi circa la tempistica e la durata dell’intervento stesso. Se non è successo qualcosa di particolare, non resta che dedurre che il primo cittadino è completamente inaffidabile…