Istituito nel settembre 2016, solo nel maggio 2017 è stato autorizzato dal Vice comissario regionale per il sisma ad assumere 4 unità (oltre il personale interno). Ma le incomprensibili scelte del Comune hanno determinato che solo ora può operare a pieno organico…
A volte basta poco per comprendere come funzionano, anzi in questo caso è più giusto dire come non funzionano, le cose in questo nostro disastrato paese. Da mesi si discute e si cercano i colpevoli dei clamorosi ritardi nella gestione del post terremoto con il solito tentativo di tutte le parti in causa di scaricare le responsabilità sugli altri.
Poi nei giorni scorsi, quasi casualmente, sull’albo pretorio del Comune di Ascoli abbiamo scoperto una determina che può legittimamente essere considerata una sorta di manifesto, una cruda fotografia di come si riesca a complicare anche le cose più semplici, di come la superficialità e il pressapochismo con cui si affrontano situazioni così importanti inevitabilmente portano all’accumularsi di mesi e mesi di ritardo. La determina in questione è la n. 2021 del 17 novembre 2017 (ma pubblicata sull’albo pretorio on line del Comune solo la settimana scorsa) dal titolo “Eventi sismici 2016-Assunzione a tempo determinato dal 18 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018 di 2 istruttori tecnici con rapporto di lavoro part time al 50% da assegnare all’Unità operativa autonoma di assistenza al sisma”.
Già l’oggetto stesso dovrebbe far riflettere, è a dir poco paradossale che 15 mesi dopo l’inizio dell’emergenza terremoto si decida di assumere due persone per potenziare un ufficio comunale che, dopo tutto questo tempo, ormai avrebbe dovuto quasi aver concluso il proprio lavoro. D’altre parte, però, sempre la settimana scorsa sono arrivate nuove ordinanze di evacuazione di immobili nel territorio comunale in seguito ai danni provocati dal terremoto, segno che quasi un anno e mezzo dopo (e con le ultime scosse di una certa entità che risalgono quasi ad un anno fa) ad Ascoli ancora non si sono completate le verifiche. Basterebbe questo per rimanere senza parole ma leggendo attentamente la determina stessa il quadro diventa se possibile ancora più sconfortante.
“A causa degli eventi sismici succedutisi nel Centro Italia a partire dal 24 Agosto 2016 – si legge nella determina – la grave situazione di emergenza ha determinato in capo ai Comuni del cratere un carico straordinario di adempimenti tecnici, amministrativi e contabili. Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 177 del 27 settembre 2016. è stata costituita un’Unità Operativa Autonoma di Assistenza al Sisma (U.O.A.A.S), con il compito di gestire suddetti adempimenti, alla quale sono state assegnate unità di personale già dipendenti a tempo indeterminato presso l’Ente a seguito di processi di mobilità interna”. In altre parole l’Ufficio comunale che si occupa degli adempimenti tecnici relativi al sisma è stato costituito a fine settembre 2016, un mese dopo la prima violenta scossa.
La stessa determina ci dice poi che lo stesso Ufficio comunale, attraverso il proprio dirigente, ha subito “manifestato la necessità di personale aggiuntivo, dati i complessi adempimenti da dover affrontare a seguito dei molteplici danni subiti dal territorio comunale”. Bisogna, però, aspettare tre mesi perché la Regione, con nota del 20 dicembre 2016, detti ai Comuni del cratere i criteri e le modalità di assunzione del personale aggiuntivo richiesto dall’Ufficio comunale. A quel punto si può procedere con l’assunzione, immaginerete. E invece, passano altri 5 mesi e solo il 25 maggio 2017, con nota del Vice commissario regionale per il sisma (Prot. . 479621/2017) il Comune di Ascoli viene autorizzato all’assunzione di 4 unità di personale per il proprio Ufficio che si occupa degli adempimenti tecnici relativi al sisma. Bisogna aspettare ancora un mese e mezzo, però, perché il Comune proceda finalmente alle suddette assunzioni.
Ma, con estrema sorpresa, con determina n. 1010 si procede all’assunzione (dal 5 luglio al 31 dicembre 2018, con possibilità di proroga di 5 volte e per un massimo di 36 mesi) solamente di 3 unità, un istruttore tecnico e 2 istruttori amministrativi a tempo pieno. Logica vorrebbe che una simile decisione significhi che per lo stesso Ufficio comunale 3 addetti sono più che sufficienti. Abbiamo però ampiamente imparato in questi mesi che in quasi tutte le procedure del post terremoto la logica è un concetto assolutamente sconosciuto di fronte agli inutili tecnicismi della burocrazia. Infatti contemporaneamente all’assunzione di 3 e non 4 unità, l’Ufficio comunale continua a ribadire le esigenze straordinarie lavorative e la mole di lavoro dell’Ufficio stesso che, secondo il Comune, “renderebbero preferibile l’assunzione di due unità di personale part time”.
In pratica per svolgere l’enorme mole di lavoro relativa agli adempimenti tecnici post sisma l’Ufficio comunale stesso ammette che non sono sufficienti i 3 addetti assunti. Ma, per chissà quale ragione, non ricorre all’assunzione di una quarta unità, come potrebbe tranquillamente fare sulla base della nota del Vice commissario regionale del maggio 2017, chiedendo ancora più inspiegabilmente l’assunzione di 2 unità part-time (in altre parole due persone che dovrebbero svolgere il compito che poteva svolgere un’unica persona assunta a tempo pieno…), per giunta da andare a cercare in una particolare graduatoria (quella del Comune di Castignano relativa al ““Bando di selezione pubblica per titoli e colloquio per assunzione a tempo pieno e determinato di Istruttore Direttivo Area Tecnica Categoria D – Posizione Economica D1 da adibire all’Ufficio SISMA”.
La conseguenza di questo “colpo di genio” è che bisognerà attendere altri 5 mesi per avere finalmente al completo e con la giusta dotazione di uomini l’Ufficio comunale che si occupa del post sisma. Se, come logica e buon senso avrebbero voluto, fossero state assunti i 4 addetti (e non solamente 3) che erano stati previsti già da luglio (cioè quasi un anno dopo l’inizio dell’emergenza sismica…) avrebbe potuto operare a pieno regime. Invece così tutto ciò avviene solo ora, cioè 16 mesi dopo il primo terremoto. In altre parole per realizzare completamente il “colpo di genio” ideato dal Comune di Ascoli (2 addetti part time invece che uno a tempo pieno subito…) ci sono voluti altri 5 mesi.
Anche perché il Comune di Ascoli stesso se l’è presa con estrema calma, tanto che la richiesta di poter accedere alla graduatoria di quel bando è stata inviata al Comune di Castignano non a luglio, quando sono state fatte le 3 assunzioni invece che 4, ma due mesi e mezzo dopo, solamente il 22 settembre 2017 (con nota prot. n°73508 del 22/09/2017”. Così solamente il 17 novembre si è finalmente proceduto all’assunzione dei due addetti part time che, finalmente, oggi (lunedì 18 dicembre 2017) diventano a tutti gli effetti operativi.
Riavvolgendo velocemente il nastro, il 27 settembre 2016 è stata costituita un’Unità Operativa Autonoma di Assistenza al Sisma del Comune di Ascoli che, tra ritardi della Regione e “colpi di genio” ed esasperante lentezza del Comune stesso, finalmente 15 mesi dopo può operare a pieno organico. Non credo sia necessario aggiungere altro…