“Parenti serpenti”: dopo sorella e cugini spunta anche il fratello “farlocco” della Boldrini


Non si placa la campagna di menzogne contro la presidente della Camera e sui suoi presunti favori ad ipotetici ed inesistenti familiari. Ma questa volta c’è il grave ed inaccettabile coinvolgimento del capogruppo della Lega in Senato Gian Marco Centinaio

Ma che famiglia numerosa ha la presidente della Camera Laura Boldrini? Tra cugini, sorelle, fratelli ce ne sono di familiari da “sistemare”, cosa che però la terza carica dello Stato ha fatto in maniera perfetta.

La sorella Luciana gestiva ben 340 cooperative che si occupano di assistenza immigrati poi, però, si è stancata di lavorare ed è andata in pensione a 35 anni, con ben 10 mila euro al mese. Il cugino Augusto, il più ignorante della famiglia visto che “si è fermato alla quinta elementare”, nonostante il suo diploma scolastico così basso è diventato il responsabile dell’ufficio verifica atti di Palazzo Chigi con un mega stipendio da 37 mila euro al mese. L’altro cugino Temistocle per certi versi è stato più sfortunato perché, pur avendo un diploma migliore di Andrea, si è dovuto accontentare di fare il parcheggiato al Senato, anche se lo stipendio mensile di 30 mila euro in parte lo ripaga della delusione.

Mancava Andrea, il fratello della Boldrini, da sistemare e che alla fine è stato nominato direttore generale del centro coordinamento delle regioni con uno stipendio mensile da 47 mila euro. Potremmo andare avanti a lungo su questa falsariga ma ci fermiamo qui, sottolineando ed evidenziando ai “boccaloni” che ci hanno preso sul serio che stavamo facendo ironia, amarissima ironia sul livello di degrado che si è raggiunto sul web ma anche sulla stratosferica ignoranza di una parte degli italiani e sul loro imbarazzante ingenuità.

A scanso di ulteriori equivoci nessuno di quei “presunti” parenti della presidente della Camera esiste realmente (e, quindi, tanto meno hanno quelle cariche e quegli stipendi). Quello che, purtroppo, esiste e non si ferma mai è l’ignobile campagna denigratoria nei confronti di Laura Boldrini che non si ferma e che, anzi, ogni giorno si arricchisce di nuove e più fantasiose “bufale” diffuse volutamente sui social allo scopo di screditare la figura della presidente della Camera con l’unico mezzo che i suoi detrattori hanno a disposizione: la menzogna.

Una vera e propria “caccia alla strega” nei confronti di quella che il fact checking di “Pagella politica” (vedi articolo “Fact checking sui politici italiani: la classifica dei più bugiardi e dei più affidabili” ) ha inequivocabilmente evidenziato essere il rappresentante politico, tra quelli più in vista attualmente, più credibile e affidabile, praticamente incapace di mentire e le cui affermazioni e dichiarazioni corrispondono sempre o quasi alla realtà. Evidentemente un grave difetto per l’insulso teatrino che è diventato il panorama politico italiano, nel quale la capacità di mentire e raccontare “balle” è diventato il principale tratto distintivo dei nuovi (e vecchi) leaders della politica italiana.

Così come gravi difetti sono per quell’imbarazzante mondo politico la competenza e la preparazione dimostrata anche e soprattutto in altri sedi, l’avere una forte personalità e il coraggio di prendere e sostenere anche posizioni e tesi scomode, oltre a non avere un partito forte dietro a proteggerti. Naturalmente questo non vuole assolutamente dire che Laura Boldrini sia una “santa”, che non possa essere criticata a attaccata anche ferocemente. Per altro la presidente della Camera spesso assume posizioni molto forti e in alcuni casi estreme ed è normale e più che lecito che ci sia chi non le condivide, chi può giudicarle errate e inopportune. Tutto ciò rientra in una normale dialettica politica, nel consueto scontro tra posizioni differenti che è il vero sale della democrazia.

Ma una cosa è contestare e combattere “l’avversario politico” e le sue posizioni non condivise e non condivisibili sul piano del dibattito, sul piano della contrapposizione di idee, altro è farlo ricorrendo semplicemente alla menzogna, attraverso la puntuale strumentalizzazione e distorsione (fino ad arrivare alla falsificazione) delle sue dichiarazioni o, peggio ancora, inventando storie improbabili “di sana pianta”. Menzogne che, grazie al palcoscenico incontrollato e incontrollabile del web, in un attimo diventano “virali” e per tanti ignoranti “boccaloni” si trasformano in verità. In pratica la versione moderna (e molto più efficace visto la presenza del web) della famosa teoria del capo della propaganda nazista Goebbels secondo cui “una bugia ripetuta più volte diventa realtà”.

E’ quello che accade con ignobile e inaccettabile puntualità nei confronti della Boldrini, costantemente sotto attacco di una parte del web non per le sue posizioni ma per vicende che, puntualmente, si dimostrano essere della evidenti e clamorose “bufale”. Che toccano vari campi dell’operato della presidente ma che in questi ultimi periodi sembrano concentrarsi in particolare sui presunti (e del tutto inventati) familiari, probabilmente perché il far credere che, grazie alla carica che riveste, la Boldrini riesce a sistemare nel migliore dei modi i suoi  “cari” produce maggior disprezzo in chi legge (e “abbocca”).

Così dopo la sorella pensionata a 35 anni (vicenda davvero squallida visto che la sorella della presidente della Camera è morta a causa di una malattia…), i cugini piazzati a Camera e Senato con stipendi da favola, nei giorni scorsi ecco spuntare il fratello Andrea. “Lui è Andrea Boldrini – si legge in un post che da fine settembre gira sui social e che ritrae il presunto fratello della Camera con in mano un bicchiere di spumante (o forse di champagne visto il presunto stipendio mensile…) – la sorella l’ha fatto nominare direttore generale del centro coordinamento delle regioni. Prende 47 mila euro al mese. Nessun Tg ne parla!!”.

Niente di nuovo, verrebbe da dire, l’ennesima “bufala” improponibile che, però, trova puntualmente credito tra i tanti “boccaloni” che frequentano il web a cui non viene neppure il dubbio che se nessun Tg ne parla è semplicemente perché è una colossale cavolata, che sono così ignoranti da non pensare che non esiste alcun fantomatico “centro coordinamento delle regioni” (ma se c’è chi ha creduto che una persona con la quinta elementare può dirigere un ufficio verifica atti, ovviamente inesistente, o che un semplice parcheggiatore, pur se del parcheggio del Senato, possa prendere 30 mila euro al mese, allora qualsiasi “baggianata” diventa credibile…).

Questa volta, però, c’è qualcosa di più grave e di più sconcertante perché in questo caso la clamorosa “bufala” è stata creata da un esponente politico, tale Andrea Spallarossa (che poi è il soggetto che appare in foto e che dovrebbe essere il fratello della Boldrini) che faceva parte del famoso “Esercito di Silvio”, e a diffonderla ulteriormente ci ha pensato il capogruppo al Senato della Lega Gian Marco Centinaio. Che ha immediatamente ripreso il post che, a sua volta, è stato condiviso da quasi 20 mila persone, con commenti che si può facilmente immaginare di quale tenore siano.

Centinaio, ovviamente, sa bene che è una “bufala” e sa anche chi è il soggetto della foto (tanto che lo tagga pure nel post). Intanto però contribuisce a diffonderla e contribuisce a screditare la presidente della Camera presso i “boccaloni” che (come si evince da numerosi commenti) sono convinti che quella “boiata” corrisponda a verità. Ora sappiamo che sarebbe troppo chiedere, ad un panorama politico di così basso livello come il nostro, un fronte comune di solidarietà sincera e ferma nei confronti della presidente della Camera, con l’intento deciso e dichiarato di volerla eventualmente combattere e sconfessare (ovviamente se possibile) sul piano dei contenuti, non attraverso le menzogne.

Non ci illudiamo e sappiamo che questo non avverrà mai (nei confronti della Boldrini così come nei confronti di qualsiasi avversario politico) perché in fondo fa comodo a tanti “polituncoli” che un avversario finisca comunque per essere screditato sulla base di una violenta campagna denigratoria basata solamente sulle menzogne. Ma che addirittura un esponente politico, per altro con un ruolo istituzionale così importante, contribuisca ad alimentare questa campagna di fango basata sulle bugie è francamente troppo.

Sarebbe auspicabile in tal senso un gesto di dignità da parte della Lega, del suo leader Salvini che, per il breve tempo che resta (la legislatura è agli sgoccioli) dovrebbe avere il coraggio, di fronte ad un simile comportamento, di togliere a Centinaio il ruolo di capogruppo in Senato. Saremmo lieti se per una volta ci smentisse ma siamo praticamente certi che non accadrà…

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