Giallo malaria tra misteri, preoccupazioni e i soliti “webeti”


La morte all’ospedale di Brescia di una bambina di 4 anni che non era stata in un Paese malarico fa scattare l’allarme e scatena sui social i soliti odiatori seriali. Che, però, ignorano che la malaria non si trasmette attraverso contagio da uomo da uomo

La malaria non si trasmette da persona a persona o men che meno da contatto. L’ignoranza e l’imbecillità, invece, si trasmette molto rapidamente, anche e soprattutto attraverso i social.

E’ il primo inevitabile commento che scaturisce dalla tragica vicenda di Brescia. Dove una bambina di 4 anni di Trento, è morta per malaria pur non essendo mai stata in un Paese malarico. Quanto basta ai soliti “webeti” ignoranti (nel senso che ignorano completamente la materia di cui si sta discutendo) e arroganti (perché pur essendo ignoranti in materia credono di saper tutto) per dare il peggio di sé e lanciarsi nella solita ignobile e vergognosa “caccia alle streghe”. E chi mai poteva essere il loro principale obiettivo?

Ma naturalmente la presidente della Camera Laura Boldrini che ormai, per questi ignoranti odiatori seriali, potrebbe tranquillamente sostituire il governo nella famosa espressione “piove, governo ladro”. Pochi minuti dopo la diffusione della tragica notizia già i social si erano popolato di deliranti post, alimentati (ma che novità…) anche dalla Lega che, attraverso il proprio responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione, Tony Iwobi (imprenditore di origine nigeriana), non perdeva occasione per dispensare un po’ di bassa demagogia.

Il Governo deve immediatamente garantire la sicurezza sanitaria per i cittadini italiani e gli stranieri che vivono regolarmente nel nostro Paese – ha sentenziato – che assicurazioni danno la Presidenza del Consiglio e i ministri dell’Interno che le orde di finti profughi che stanno invadendo l’Italia non stanno anche portando gravissime malattie?”. In realtà in questo caso non ci sarebbe davvero alcun bisogno di rassicurazioni da parte del governo, la scienza (che nonostante quello che sostengono alcuni continua a non essere democratica, fortunatamente) esclude categoricamente che questo genere di malattia possa essere trasmessa attraverso contagio da uomo a uomo e si diffonde solo attraverso la puntura di una particolare zanzara, quella appartenente al genere Anopheles.

Dopo quello della Lega, ecco arrivare il delirante diluvio. “Nel 2017 si muore di #Malaria in Italia senza aver viaggiato in aree a rischio… Chissà da dove viene? Che ne pensi BoldrinA?”. “Malaria, ecco cosa portano le risorse della Boldrini”. “Tutto normale, con sti’ schifosi che ci arrivano dal mare cosa potevamo aspettarci. Purtroppo dall’Africa ci arriva ormai tutto il possibile”. “Ancora un grazie alla Boldrini ed alle sue risorse! E per favore non parlatemi di malaria autoctona….”.

E’ proprio vero che l’ignoranza è una “brutta bestia”, ancor più se unita all’arroganza tipica proprio dell’ignorante. Vai a spiegare agli autori di questi e altri post simili che stanno “toppando” clamorosamente, che in questo caso davvero quelle che chiamano in maniera spregiativa le “risorse boldriniane” non c’entrano proprio nulla. Anzi, per certi versi sarebbe stato davvero meglio se in qualche modo c’entravano. Perché invece siamo di fronte ad un caso che può essere davvero molto preoccupante ma, ovviamente, per tutti altri motivi.

Questa è una notizia davvero inquietante – scrive il dott. Roberto Burioni su facebook – la malaria viene trasmessa con efficienza da particolari zanzare che prima pungono un malato e pungendo poi un individuo sano gli trasmettono la grave malattia. Ebbene, per quanto ne sappiamo queste zanzare in Italia non dovrebbero esserci in numero sufficiente a trasmettere la malattia, considerato il basso numero di casi di malaria. Come possiamo spiegare allora questa morte? Come è stata contagiata la bambina?

Escludendo l’eventualità di una trasfusione contaminata (evento estremamente improbabile), la piccola potrebbe essere stata punta da una zanzara arrivata con un aereo proveniente da paesi a rischio oppure – ed è questa la cosa che ci deve preoccupare – le zanzare in grado di trasmettere la malattia con efficienza sono tornate ad essere in numero sufficiente per trasmettere la malattia nel nostro paese e noi non lo sappiamo ancora. Questo sarebbe davvero un guaio terribile, ed è indispensabile che gli studiosi di zanzare (gli entomologi) si mettano subito al lavoro per escludere questa possibilità”.

Bisogna tra l’altro ricordare che l’Italia è stato un paese endemico fino agli anni ’50,  poi la bonifica di alcune località particolarmente paludose ha fatto si che la malattia potesse quasi definitivamente scomparire. “E’ un caso criptico e rarissimo – afferma preoccupato il responsabile del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Giovanni Rezza – se confermato sarebbe il primo caso autoctono da 30 anni”.

Qualche spiraglio di luce e qualche possibile spiegazione in più, però, arriva dalla ricostruzione delle tappe della vicenda clinica della sfortunata bimba fatta dal direttore generale dell’Azienda provinciale dei servizi sanitari del Trentino (Apss) Paolo Bordon. “Il 13 agosto la bimba è stata ricoverata a Portogruaro per problemi legati al diabete – spiega Bordon – poi il 16 è stata trasferita a Trento, all’ospedale Santa Chiara, dove è stata trattata per quel tipo di problema e dimessa il 21 agosto. Il 31 agosto la piccola è stata portata al pronto soccorso con febbre alta e sintomi che prima non aveva. Le è stata diagnosticata una faringite, le è stata prescritta una terapia antibiotica ed è stata rimandata a casa.

Ma sabato 2 settembre la famiglia l’ha riportata da noi, questa in gravissime condizioni, ed a quel punto si è sospettata un’epilessia. Dopo i primi accertamenti come Tac e risonanza, però, l’epilessia è stata esclusa. Allora abbiamo effettuato un ulteriore emocromo e, grazie alla competenza dei nostri tecnici biologi, si è iniziato a sospettare la malaria. I successivi accertamenti hanno riscontrato la presenza del parassita Plasmodium falciparum, il più aggressivo. Abbiamo iniziato con un primo trattamento, poi l’abbiamo trasferita a Brescia dove, purtroppo, la bambina è deceduta”.

C’è, però, un particolare importante in questa ricostruzione che potrebbe (il condizionale ovviamente d’obbligo) fornire un appiglio. “Quando è stata ricoverata a Trento dal 16 al 21 agosto – racconta Bordon – nella nostra struttura, ovviamente in un reparto diverso, erano ricoverati due bambini che avevano contratto la malaria in vacanza che, poi, fortunatamente sono guariti e dismessi. Stiamo indagando l’ipotesi, seppure rara, che i piccoli avessero delle zanzare nei bagagli o nei vestiti che abbiano punto loro e poi la bambina”. “Dobbiamo accertare se c’è stato un contagio di sangue o se invece la malaria può essere stata contratta in altro modo” aggiunge la Lorenzin che, quindi, introduce un’altra possibilità (cioè un errore umano con uno scambio di sangue infetto), anche se ovviamente invita tutti alla cautela e ad attendere i risultati delle analisi e degli accertamenti.

Contemporaneamente il professor Matteelli, esperto in malattie tropicali degli Ospedali Civili di Brescia fa sapere che “ogni luogo frequentato dalla bambina sarà campionato per valutare il tipo di zanzare presenti”, sottolineando come questa estate la bimba è stata in vacanza a Bibione, sulla riviera veneta, luogo dove ovviamente si concentreranno le suddette indagini. “La malaria si contrae da una zanzara vettore di una specie particolare che esiste in Italia – aggiunge Mareelli – ma non è mai stato dimostrato che la zanzara italiana possa trasmettere una forma di malaria come quella contratta dalla bambina” .

Ovviamente se la trasmissione fosse davvero avvenuta all’ospedale di Trento la cosa risulterebbe meno allarmante rispetto all’ipotesi della presenza anche nel nostro paese di un tipo di zanzara in grado di trasmettere la malaria.

Che eventualmente, è giusto specificare per evitare una nuova caccia alle streghe, non sarebbe comunque arrivata dall’Africa o insieme ai rifugiati e agli extracomunitari che vengono nel nostro paese.

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