Solo qualche cenno alla Quintana che pure la Regione considera la regina delle rievocazioni storiche marchigiane. Ma che per la redazione di Raitre Marche merita meno attenzione dell’Equa Festa, di un torneo esibizione di volley e, addirittura, dei laboratori di ballo e di pizzica…
Se qualcuno, dopo quanto accaduto domenica 2 luglio, si è lamentato aspramente sui social per il diverso trattamento riservato dalla Rai alla Quintana di Ascoli rispetto al Palio di Siena, cosa mai bisognerebbe dire ora di fronte all’ennesima umiliazione che la nostra rievocazione storica (e il nostro territorio) ha subito da Raitre Marche?
Quelle susseguenti a domenica scorsa, quando il tg2 delle 20:30 era iniziato con oltre mezzora di ritardo per consentire la trasmissione in diretta dell’edizione di luglio del Palio di Siena, in realtà erano recriminazioni più dettate da un sentimento campanilistico che da un’analisi obiettiva della situazione. Se, infatti, è vero che la rievocazione senese (che ha il privilegio di andare in diretta Rai in entrambe le edizioni) ha indiscutibilmente un trattamento di favore rispetto alla Quintana (che solo ad agosto ha la diretta Rai ma, quasi sempre, viene puntualmente interrotta nel momento decisivo per lasciar spazio ai tg o ad altri programmi della rete), è altrettanto innegabile che i due eventi suscitano negli spettatori (non solo televisivi) un diverso fascino e una diversa attenzione.
Senza dilungarci troppo a spiegarne le ragioni (non è questa la sede adatta), basta citare le cifre, che, come al solito sono sin troppo eloquenti. Il Palio di Siena in tv viaggia ad una media di poco meno di 2 milioni spettatori, con uno share tra il 12 e il 14%. La Quintana, negli ultimi due anni ha avuto in tv nel 2015 317 mila e nel 2016 203 mila spettatori, con uno share tra il 2 e 3%. C’è poco da discutere, i numeri parlano da soli ed evidenziano impietosamente la differenza di appeal per la platea nazionale delle due manifestazioni.
Discorso completamente differente per quanto riguarda l’ambito regionale dove Ascoli e l’Ascolano continuano puntualmente ad essere praticamente ignorati, come se non facessero parte delle Marche. E quanto accaduto nelle varie edizioni del tg 3 Marche ne è l’ennesima vergognosa riprova. Ed in questo caso non c’entrano nulla eventuali lamentele di stampo campanilistico, quello perpetrato ancora una volta dalla redazione di Raitre Marche è un vero e proprio disservizio che penalizza pesantemente il capoluogo piceno e il suo territorio. Cercando di guardare le cose con obiettività, è fuori discussione che la Quintana ascolana sia considerata la regina delle rievocazioni storiche marchigiane.
Lo ha più volte certificato la Regione stessa non solo a parole ma con i fatti. Come nel dicembre scorso quando, per l’edizione 2016, proprio la Regione ha deciso di aggiungere per la rievocazione ascolana un ulteriore stanziamento di 15 mila euro , portando lo stanziamento complessivo a 30 mila euro. O come nel maggio 2015 quando, per l’inaugurazione del padiglione della Marche all’Expo di Milano, la scelta cadde proprio sulla Quintana di Ascoli, con una delegazione di 40 figuranti, più il coreografo di allora (che nostalgia per lui dopo aver visto la sfilata di sabato sera…) Gigi Morganti, protagonista di 3 esibizioni coreografiche di musici e sbandieratori, precedute da un mini corteo di figuranti.
Con simile premesse, il minimo che ci si possa attendere dal tg regionale in occasione delle due edizioni della Quintana è che venga dato ampio risalto alla rievocazione storica. Cosa che, invece, puntualmente non accade, non da oggi. Questa volta, però, si è davvero esagerato. Un breve cenno alla Quintana nell’edizione delle 14 di venerdì 7 luglio, in coda all’edizione stessa e dopo un lunghissimo servizio sul summer camp di calcio organizzato da Graziani (quando si dice giornalismo da premio pulitzer…), addirittura nulla, neppure un cenno sabato 8 luglio, giorno della Quintana.
Nessuna notizia nel notiziario delle 14, quando sarebbe stato importante ricordare ai marchigiani l’appuntamento in programma nel tardo pomeriggio, nulla anche alle 19:30 e nessun cenno nell’edizione notturna. A rendere più sconcertante la decisione della redazione regionale di Raitre i servizi andati in onda nelle edizioni di sabato.
Largo spazio all’incendio nei pressi di Urbino, poi spazio a Symbola in programma a Treia, ad un servizio sulla Best di Matelica, ad una possibile trattativa tra Whirpool e Marella, una lunga intervista a Realacci, un interminabile servizio, con interviste ad emeriti sconosciuti, sulla notte rosa di Pesaro, per ben due volte il servizio sulla nuova sede della Caritas di Pesaro, la laurea di 6 studentesse nel corso di studi italo-russo dell’Università di Macerata, un lunghissimo approfondimento su “Equa la festa” di Jesi, con immagini e interviste circa gli imperdibili laboratori di ballo e di pizzica, senza dimenticare il tg itinerante che sabato faceva tappa a Sant’Elpidio a Mare.
E nel corso del lunghissimo servizio del tg itinerante dell’edizione delle 14, al danno si è aggiunta anche la beffa per la Quintana di Ascoli. Infatti una larga parte di quel servizio è stato dedicato a parlare della rievocazione storica elpidiense (La contesa del secchio) e della manifestazione storica (Città del Medioevo), con tanto di presentazione di costumi, di personaggi e breve esibizione degli sbandieratori. Davvero paradossale, nel giorno in cui è in programma quella che per la Regione stessa è la regina delle rievocazioni storiche marchigiane, Rai tre Marche neppure ne fa menzione ma parla, per diversi minuti, di un’altra rievocazione storica, sicuramente interessante, ma oggettivamente di minore impatto.
Il giorno successivo, poi, nell’edizione delle 14 finalmente viene data la notizia sull’esito della Quintana, con uno scarno (e anche un po’ triste) servizio di circa 60 secondi che, per altro, viene mandato in onda praticamente al termine dell’edizione stessa , dopo il lunghissimo approfondimento sulla manifestazione no vax, l’ennesimo servizio su Symbola, quello su un’azienda marchigiana che utilizza la tecnica dell’acquaponica, il Piano festival di Ancona e un lunghissimo servizio su un torneo di esibizione di volley femminile a Pesaro, con tanto di clamoroso autogol (“turisti e appassionati hanno riempito le tribune” viene detto nel servizio stesso mentre vengono mostrate immagini con le tribune semivuote…).
Lo stesso servizio, sempre in coda e sempre dopo i soliti interessantissimi servizi, è stato poi riproposto nell’edizione di domenica sera alle 19:30. Complimenti davvero, c’è quasi da sperare che ciò avvenga per la volontà di penalizzare il territorio ascolano, perché altrimenti, di fronte a simili incomprensibili scelte editoriali, sarebbe da interrogarsi sulla competenza e sulla lungimiranza della redazione regionale del tg3.
Che, d’altra parte, non è certo una novità che ha questo incomprensibile comportamento nei confronti del nostro territorio. Ce ne eravamo occupati già qualche mese fa in occasione delle giornate del Fai (“Ascoli fuori dalle Marche per il tg regionale”) quando il tg3 Marche per tutta la settimana aveva tempestato le varie edizioni con servizi su servizi su quell’appuntamento, dedicando, però, pochissimi secondi ad Ascoli e al suo territorio che, pure, apriva ai visitatori tante affascinanti e storiche strutture.
Per non parlare, poi, di come il capoluogo piceno è stato quasi sistematicamente ignorato e dimenticato , sempre dal Tg3 Marche, nei racconti dell’interminabile emergenza terremoto (“La disinformazione ai tempi del terremoto”). Clamoroso, in particolare, quanto accaduto il 30 ottobre, il giorno della seconda terribile scossa. Quando il capoluogo piceno ha subito gravissimi danni, con tantissime famiglie tuttora fuori casa e migliaia di edifici, pubblici e privati, dichiarati inagibili, per non parlare della situazione del territorio provinciale piceno.
Ebbene nelle due edizioni principali di giornata (quella delle 14 e quella della 19:30) il tg3 Marche è stato a malapena menzionato (per giunta nel servizio relativo ai danni e alla chiusura di diversi cimiteri nel territorio comunale), mentre quasi la metà dei 10 minuti complessivi dell’edizione delle 14 venne dedicata alla provincia di Ancona (all’epoca un’unica zona rossa nella frazione di Fabriano Albacina), con poi un lunghissimo servizio sul capoluogo regionale dove c’erano due sole palazzine dichiarate inagibili.
Ascoli aveva riportato ingenti danni, Acquasanta era allo stremo (ovviamente per non parlare delle zone duramente colpite già dal primo terremoto), altri comuni dell’Ascolano erano quasi in ginocchio eppure non venivano neppure menzionati dal Tg3 Marche, per il quale la principale preoccupazione era quelle due palazzine di Ancona. E se allora, in quella devastante situazione, la redazione del tg regionale ha avuto il coraggio di fare quelle scellerate scelte editoriali, oggi non possiamo certi stupirci se la regina delle rievocazioni storiche, la Quintana, subisce questo indecoroso trattamento.
Che certifica, ancora una volta, come sia poco o nulla considerato il nostro territorio e le sue ricchezze da chi, invece, dovrebbe rappresentare tutta la regione.