Caos Quintana, atto di accusa del Comitato di Sestiere di Sant’Emidio


Dopo l’infortunio di Chicchini, che ha messo fuorigioco sia a luglio che ad agosto il cavaliere di Sant’Emidio, il Comitato di Sestiere rossoverde accusa: “non è stato applicato il protocollo previsto idoneo alla sistemazione della pista deliberato e approvato nel 2022”

Non inizia certo sotto i migliori auspici la stagione della Quintana di Ascoli. Prima la squalifica di Luca Innocenzi (Porta Solestà) che, a meno di sorprese dell’ultima ora, priverà entrambi le edizioni della giostra ascolana di uno dei grandi protagonisti e favorito per la vittoria finale insieme a Gubbini (Porta Tufilla). Poi il “fattaccio” di venerdì sera, con il grave infortunio di Pierluigi Chicchini (Sant’Emidio), l’inevitabile ma tardiva sospensione delle prove e le altrettanto inevitabili e comprensibili polemiche che ne sono scaturite. Per altro più che giustificate, perché quanto accaduto venerdì sera è semplicemente inaccettabile e getta grosse ombre sull’organizzazione della Quintana stessa.

Ulteriormente alimentate da alcune dichiarazioni riportate nelle ultime 48 ore dalla stampa locale e fino ad ora non smentite. In particolare quelle del responsabile di campo che avrebbe affermato che “purtroppo l’incidente è stato determinato anche dalle condizioni metereologiche avverse delle ultime settimane che ci hanno lasciato solo pochi giorni per poter lavorare sulla pista”. Poi, a proposito dell’incidente di Chicchini avrebbe sostenuto che “la condizione della pista è stata determinata soprattutto dalle abbondanti piogge che si sono registrate in questo mese di giugno che purtroppo non potevano conoscere fino a quando non è stata provata. Insieme ad altri cavalieri stavamo valutando il da farsi e la decisione di fermare le prove quando, nel frattempo, è partito Chicchini che poi è caduto”.

Affermazioni (ovviamente se confermate) semplicemente imbarazzanti, che evidenziano una sconcertante superficialità e inadeguatezza. Perché se davvero non si conoscevano le reali condizioni della pista la logica avrebbe voluto che, prima di decidere se far partire o meno i cavalieri per le prove cronometrate, si doveva verificare se ci fossero le condizioni per far svolgere le prove stesse. Considerato che prima di Chicchini era già stato chiamato in pista Melosso (Porto Romana), che però non aveva effettuato la prova per precauzione, è surreale anche solo pensare che, mentre insieme ad altri cavalieri si sta valutando se sospendere le prove (secondo la versione del responsabile di campo), si sia ugualmente chiamato in pista Chicchini, senza attendere la decisione di quel confronto.

Più che comprensibile e decisamente condivisibile la rabbia del Sestiere di Sant’Emidio, espressa in un duro comunicato stampa che fornisce un’ulteriore elemento che rende più grave ed inaccettabile la situazione. Secondo quanto si afferma in quel comunicato, non sarebbe stato applicato il protocollo di sicurezza idoneo alla sistemazione della pista, approvato nel 2022 proprio in seguito alle numerose prove non effettuato per lo stato della pista stessa.

Con riferimento a quanto accaduto venerdì sera al campo Squarcia, durante le prove ufficiali cronometrate, al nostro Cavaliere Pierluigi Chicchini, entrato in pista a seguito della chiamata da parte dello speaker, teniamo a precisare quanto segue – si legge nel comunicato del Comitato di Sestiere – Il nostro cavaliere non è responsabile di quanto è accaduto perché, solo successivamente al suo infortunio, gli organi competenti hanno dichiarato che la pista non era nelle condizioni idonee e sicure allo svolgimento delle prove ufficiali.  

Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che non fosse stato applicato il protocollo previsto, idoneo alla sistemazione della pista approvato e deliberato nel 2022, proprio a seguito delle innumerevoli prove saltate per lo stato inadeguato della pista di gara. La successiva applicazione di tale protocollo, infatti, consentì di poter effettuare in sicurezza le due Quintane. A conferma di quanto sopra, proprio oggi sulla stampa locale in un virgolettato si afferma che “non è stato possibile svolgere interventi di routine, che però erano indispensabili… non c’era aderenza”, a fronte di ciò noi ci chiediamo come sia stato possibile autorizzare lo svolgimento delle prove ufficiali, quelle che si svolgono a ridosso della Quintana, se la pista non era pronta provando a scaricare la responsabilità sul nostro Cavaliere.

A causa dell’incidente il Cavaliere ha riportato delle conseguenze tali da non permettergli di partecipare alle due Quintane, con gravi danni a lui, al suo lavoro e alla sua famiglia. Grave danno anche per il nostro Sestiere, che a quindici giorni dalla giostra di luglio si vede costretto alla sostituzione del primo Cavaliere con le difficoltà che ne conseguono. Non appena avremo trovato la migliore soluzione, sarà cura del Consiglio di Sestiere comunicare a tutto il popolo rossoverde e agli organi di informazione la scelta tecnica adottata. A Pierluigi va tutto il nostro affetto e il nostro sostegno, certi che con lui torneremo, il prima possibile, competitivi al campo dei giochi. A tutto il popolo rossoverde chiediamo di stringersi attorno al Cavaliere e ai nostri colori”.

Al di là della scontata solidarietà al cavaliere e a tutto il sestiere di Sant’Emidio, è del tutto evidente che quanto accaduto è di inaudita gravità e, qualunque cosa accada, di fatto ha già irrimediabilmente “guastato” entrambe le edizioni della Quintana 2023. Ora, però, il minimo che ci si possa aspettare è che vengano presi provvedimenti importanti, non può certo scivolare via come se nulla fosse accaduto, né sarebbe accettabile che finisca tutto “a tarallucci e vino”. In particolare se davvero, come denuncia il Comitato di sestiere di Sant’Emidio, non è stato applicato il protocollo previsto per mettere in sicurezza la pista è doveroso prendere opportuni provvedimenti, individuando le responsabilità di chi ha sbagliato e agendo poi di conseguenza. E’ in ballo il prestigio e la credibilità della Quintana stessa…

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