Dalla risposta scritta del Comune ad un’interrogazione del consigliere comunale Francesco Ameli nuove particolari sconcertanti particolari sugli interminabili lavori per la realizzazione della nuova tribuna est dello stadio Del Duca
Nella sempre più incredibile vicenda della nuova tribuna est dello stadio Del Duca ormai può accadere di tutto. Anche che la matematica, a dispetto del famoso detto, diventi una semplice opinione. Non ci credete? Lo ha messo “nero su bianco” il Comune, nella risposta scritta (firmata del dirigente comunale del Settore Progettazione e Gestione OO.PP) all’interrogazione del 25 maggio scorso del consigliere comunale Francesco Ameli.
Dove si certifica che, mentre nel resto del mondo 180 più 60 fa 240, ad Ascoli il risultato finale forse è 320 o, più probabilmente, molto di più. Sembra incredibile ma ormai in questa paradossale telenovela si susseguono cose inimmaginabili: rotatorie che appaiono e scompaiono, spese che si moltiplicano, costi che, dopo 3 anni e mezzo, non sono ancora state definite, progetti che cambiano in corsa, più in generale una confusione sempre più diffusa.
Non avremmo voluto tornare a parlare, dopo l’articolo pubblicato giovedì 22 giugno (“Dalla fossa dei leoni allo stadio caricatura: c’era una volta il Del Duca…”), di questa vicenda. Ma, proprio in quelle ore, è giunta l’inquietante risposta all’interrogazione di Ameli. Un documento che rappresenta l’emblema del modo approssimativo di operare di questa amministrazione comunale, di come la parola “programmazione” sia per lei un vocabolo sconosciuto o comunque privo di alcun significato.
Una risposta che meglio di ogni articolo o di qualsiasi commento è la fotografia della confusione che regna sovrana in questo interminabile intervento che, di giorno in giorno, assume sempre più i connotati di una gigantesca e paradossale farsa. L’interrogazione di Ameli prendeva spunto dalla determina 1848 (“Concessione proroga del termine per l’esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione tribuna est ed adeguamenti strutturali ed impiantistici dello Stadio Del Duca – II Stralcio”) nella quale a sorpresa si parlava anche di una non meglio identificata rotatoria.
In sintesi il consigliere comunale del Pd aveva interrogato il sindaco innanzitutto per capire dove era prevista questa fantomatica rotatoria. Poi, entrando più nel dettaglio dell’intervento in corso, Ameli chiedeva il termine inizialmente previsto e il nuovo termine per la consegna dei lavori, i costi sino ad ora sostenuti e il costo complessivo dell’intervento e alcuni aspetti tecnici circa l’ipotesi di un’eventuale chiusura della strada dinanzi alla tribuna est e le attività previste nei locali sottostanti della nuova struttura. Come detto giovedì 22 giugno è finalmente arrivata la risposta che, davvero, lascia senza parole.
Detto che la rotatoria a cui si fa riferimento nella determina è solo un “refuso dovuto ad un copia incolla” e che viene smentita ogni ipotesi di chiusura della strada, su tutto il resto (attività previste, costi e termine dei lavori), le risposte sono un mix esplosivo di approssimazione, comicità e dimostrazione di inettitudine. Secondo quanto riferisce il dirigente comunale “per i locali ubicati sotto la gradinata la realizzazione attualmente è prevista soltanto al grezzo”
“Mancheranno quindi ancora da realizzare i due negozi, il bar, la sala corsi didattica, locali pre riscaldamento e relativi spogliatoi – commenta Ameli – chi pagherà questi lavori? Rischiamo di doverceli sobbarcare noi, a meno che non venga trovato un accordo serio con la società”. Per quanto riguarda i costi, il dirigente comunale ammette candidamente che il Comune ancora non ha la più pallida idea di quanto alla fine costerà tutto l’intervento.
“Il costo totale dell’opera non è stato computato” si legge nella risposta all’interrogazione. Non sono stati ancora neppure quantificati gli oneri per gli interventi di completamento, anche se poi in realtà neanche sugli altri costi c’è molta chiarezza. Di certo c’è che l’amministrazione comunale prima ha acceso un mutuo da 2,5 milioni di euro per l’intervento, poi ha deciso di utilizzare altri 750 mila euro di un altro mutuo sempre per la tribuna est. Però, al 22 giugno 2017, ammette incredibilmente che non sa se quei 3.250.000 saranno sufficienti, se ne serviranno ancora, se invece avanzeranno dei soldi. Ma stiamo scherzando?
Purtroppo no, anzi, neppure i costi sin qui sostenuti sono certi e rendicontati nel dettaglio. “I costi sin qui sostenuti sono stati i seguenti – si legge ancora nella risposta del dirigente – il costo dei lavori relativo al progetto di demolizione è di 210.310,45. I costi dei lavori relativi al secondo stralcio sono: 1° Sal 388.954,37-2° Sal 565.111,26 – 3° Sal 318.201,03”.
Poco meno di un milione e mezzo (1.482.577, 11 euro per l’esattezza) , un dato comunque parziale e puramente indicativo perché mancano tutti i costi dei lavori in economia che ancora non sono stati rendicontati. Parlare di superficialità e approssimazione è davvero un eufemismo. Ma se pensate che quello relativo ai costi è l’aspetto peggiore della vicenda, siete fuori strada. Quando si passa a parlare dei tempi di consegna dei lavori dalla farsa si passa alla fantascienza.
“Il termine previsto per la consegna dei lavori “di ricostruzione e demolizione tribuna est ed adeguamenti strutturali ed impiantistici dello stadio del Duca” era il 1 settembre 2016” scrive il dirigente nella risposta. Non è certo una novità, chi ha seguito dall’inizio questa interminabile telenovela sa bene che, di rinvio in rinvio, alla fine si era detto che la nuova struttura sarebbe stata pronta e a disposizione per l’inizio del campionato.
Questo, però, significa che, come sosteniamo da mesi, il terremoto c’entra poco o nulla con questo clamoroso ulteriore ritardo. Perché la prima scossa del 24 agosto arriva ad appena una settimana dal termine previsto dei lavori. Che, è di tutta evidenza, al momento del sisma dovevano essere praticamente conclusi. Quindi, in realtà, il termine doveva slittare solo di pochi giorni. Invece il 29 dicembre 2016 (cioè quasi tre mesi dopo) l’amministrazione accetta la richiesta di proroga di 60 giorni chiesta dalla ditta esecutrice “oltre il termine di 180 giorni per il completamento dell’opera medesima di cui al contratto Rep. n. 29227 del 25/08/2016” (determina n. 1848).
Al di là del fatto che sarebbe interessante sapere che contratto è stato stipulato il 25 agosto 2016, la determina stessa spiega che la proroga è stata accettata a seguito degli “eventi sismici del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre”. Ma come, mancavano 7 giorni per terminare i lavori e, invece, si chiede una proroga di 60 più 180 giorni, c’è qualcosa che non riporta… La verità è che quando è arrivato il terremoto i lavori relativi alla realizzazione della nuova tribuna erano in alto mare, ad una settimana dalla scadenza non erano stati neppure montati i pilastri della futura struttura (e oggi sappiamo che, poi, per installare i gradoni servono almeno un paio di mesi).
Quindi ben prima della scossa del 24 agosto i lavori erano già in ritardo di mesi. Questo significa che o il sindaco e tutta l’amministrazione comunale già molti mesi prima, a differenza di quanto dicono da sempre gli esperti del settore che sostengono che i terremoti non si possono prevedere, avevano previsto l’arrivo della forte scossa (e, quindi, saggiamente hanno aspettato prima di iniziare a montare una struttura che avrebbe potuto subire danni) o, in alternativa, l’amministrazione comunale stessa da mesi, anzi da anni, sta raccontando una serie infinita di balle.
Comunque, in attesa di sapere dal primo cittadino quale delle due alternative è quella giusta, nella risposta all’interrogazione il dirigente scrive che ora “il termine ultimo previsto per la consegna dei lavori è il 17 luglio 2017”. Ma come, 180 giorni più 60 dovrebbero fare 240 giorni. Quindi la nuova scadenza doveva essere fissata per fine aprile, non oltre metà luglio quando, dal 1 settembre, saranno trascorsi 320 giorni. Ecco, allora, che come abbiamo sottolineato all’inizio anche la matematica diventa opinabile in questa vicenda.
Ironia della sorte, sappiamo già che comunque neppure quella data del 17 luglio verrà rispettata, visto che i lavori di sistemazione dei gradoni ancora non è terminata e, oltretutto, devono ancora essere appaltati i lavori per il terzo stralcio. . “Purtroppo c’è qualcuno che prende in giro la città ,millantando termini di ultimazione opere e costi che sono ben diversi dalla realtà Pensiamo che la trasparenza sia una cosa importante” commenta amaramente Francesco Ameli.
Che però dovrebbe sapere bene che la trasparenza, soprattutto quando si parla di interventi pubblici, non è mai stata una virtù di questa amministrazione…