Grande successo per l’evento lancio del Cantiere Riformista
Nonostante il maltempo, in tanti presenti all’evento lancio del Cantiere Riformista, il progetto politico che guarda alle elezioni amministrative del 2024 che coinvolge 10 forze politiche e civiche. Che, al termine dell’evento, hanno sottoscritto un “Manifesto Politico”
Neppure il maltempo, con l’autentico nubifragio che si è abbattuto sulla città sabato pomeriggio, ha fermato il popolo dei progressisti, i tanti cittadini ascolani che sognano per la propria città un futuro da quello grigio e ricco di problematiche irrisolte costruito dalla destra da 25 anni alla guida del capoluogo piceno. In tanti erano presenti all’evento lancio del Cantiere riformista (e tantissimi sono quelli che si sono collegati per assistere on line alla manifestazione), il progetto politico che guarda alle elezioni amministrative del 2024 proprio con l’obiettivo di offrire alla città una proposta all’attuale governo cittadine.
E, ad evento in corso, dall’altra parte del Chiostro di San Francesco ha fatto capolino anche il sindaco Fioravanti, probabilmente per sbirciare la coalizione rivale alle prossime elezioni della primavera 2024. O magari, come ha ironizzato qualcuno, semplicemente perché non ha saputo resistere al richiamo delle parole “cantiere” e “inaugurazione”…
Ironia a parte la cosa fondamentale è che, al termine dell’evento, 10 forze politiche e civiche (Articolo Uno, Ascolto & Partecipazione, Attivamente Ascoli 2024, Dipende da noi, Movimento 5 Stelle, Pd, Partito Socialista Italiano, Prospettiva Ascoli, Riformisti e Civici Ascoli, Ascoli 2024) hanno sottoscritto un “Manifesto Politico” (vedi in fondo all’articolo), un’unione di intenti che include anche un approccio di metodo al progetto “Cantiere Riformista”. Un gesto simbolico ma importante per dare credibilità al progetto e testimoniare che questa volta le forze progressiste fanno sul serio e con una forte assunzione di responsabilità hanno superato le antiche divergenze per dare agli ascolani la possibilità di scegliere alle prossime elezioni amministrative un’alternativa fatta di nuove idee, freschezza e competenza.
L’evento, condotto in maniera inappuntabile dalla giornalista di Vera Tv Jessica Balestra, ha visto inizialmente salire sul palco i tre candidati sindaci alle elezioni amministrative del 2019, Massimo Tamburri (M5S), Emidio Nardini (Ascolto & Partecipazione) e Pietro Frenquellucci (Pd e liste civiche) che hanno offerto una fotografia dell’attuale situazione cittadina, smontando il racconto fantastico dell’attuale amministrazione, lontanissimo dalla realtà raccontata quotidianamente dai fatti. Dal Pnrr alle tematiche attinenti turismo, cultura e a tutte le promesse non mantenute dal sindaco fino alla tematica della partecipazione, ovvero un modo di operare che trova un forte consenso in tutte le forze coinvolte nel progetto. E proprio in nome della vera partecipazione, l’evento ha voluto rappresentare anche un punto di inizio di una campagna di ascolto che procederà utilizzando diversi strumenti: il più immediato quello offerto dalle tecnologie.
È infatti possibile scansionare il QR CODE presente nella locandina dell’evento nella sezione “Proponi le tue idee” (raggiungibile anche a questo link https://forms.gle/mLy4mg4Nx4PGQyhK9) e far pervenire le proprie proposte che verranno prese in considerazione nelle future iniziative messe in campo dalle forze del Cantiere Riformista, che potranno poi alimentare il programma elettorale che verrà redatto nei prossimi mesi. La campagna d’ascolto assumerà presto anche la veste di incontri fatti nei quartieri e nelle frazioni, con le parti sociali, con il mondo delle associazioni e non sarà solo una campagna di ascolto reale ma, anche, costruzione partecipata del programma e non certo utile solamente a restituire qualche foto per i social. Nella seconda parte della serata sono state trattate alcune tematiche di fondamentale importanza per la città e per il suo futuro, con il contributo di esperti relatori che si sono succeduti sul palco, un punto da cui partire nella costruzione di un programma di governo alternativo.
Molto interessante l’intervento del professore dell’Unicam Ludovico Romagni che ha parlato di viabilità, così come del sociologo Nello Giordani sulle tematiche sociali. Suggestivo ma per certi versi piuttosto inquietante l’excursus sulla situazione, a dir poco precaria, dell’edilizia scolastica cittadina, mentre molto seguito è stato l’intervento di Anastasia Angelini che ha parlato della nuova organizzazione della sanità locale, con tutte le perplessità che suscita, soprattutto per il nostro territorio già così fortemente penalizzato. Spunti che hanno subito stimolato un dibattito tra i presenti e sollecitato anche i cittadini a restituire diverse proposte attraverso il form raggiungibile mediante QR CODE. Con l’individuazione del candidato sindaco e la presentazione alla città si entrerà nel vivo di una lunga campagna elettorale che condurrà alle amministrative 2024 con una coalizione finalmente competitiva che inizia a destare una certa preoccupazione nell’attuale compagine che governa la città.
Di seguito il manifesto politico sottoscritto dalle 10 forze politiche e civiche.
Il progetto Cantiere Riformista nasce dalla consapevolezza di cittadini, associazioni e movimenti chela città è amministrata in un modo che non le rende merito a causa di scellerate azioni di governo e, particolarmente, ad opera dell’attuale amministrazione cittadina.
Alcune forze politiche hanno deciso mesi fa di farsi interpreti di questo malessere ed hanno iniziato a dialogare avviando un confronto costruttivo che assuma l’unità come valore sostanziale nella convinzione che le diversità possano restituire ad una città a lungo tempo vilipesa quella che reputiamo congiuntamente la cosa più importante: una visione consapevole del proprio futuro.
Dopo quattro anni di questa amministrazione Ascoli si presenta asfittica, isolata ma soprattutto senza alcuna prospettiva di sviluppo. Il “cantiere” vuol essere lo strumento per uscire da uno stallo ben percepibile in cui la città è stata trascinata negli anni, con amministrazioni divisive, incapaci di mettere adisposizione dell’agire pubblico le necessarie competenze e una visione chiara e coerente del futuro. Amministrazioni che continuano a vivere solo di annunci, promesse e troppi obiettivi strategici falliti: pensiamo alla vicenda Unesco, alla Capitale italiana della cultura, alla mancata riqualificazione dell’area ex-SGL Carbon, al disastro Saba, e alle molte occasioni che non si sanno gestire in questo momento di grande crisi ma al tempo stesso ricco delle opportunità offerte dagli abbondanti fondi, principalmente del PNRR, a disposizione degli enti locali.
Al tutto si aggiunge una sempre più preoccupante distanza tra le istituzioni e le persone con una mancata programmazione condivisa delle esigenze cittadine che, di fatto, impedisce la partecipazione anche di coloro che ancora vorrebbero dire la loro e che riteniamo sia giunto il momento di tornare a coinvolgere, non già con finte campagne di ascolto nei bar, ma andando nei quartieri e nelle frazioni là dove si rilevano i problemi per offrire poi possibili soluzioni.
Il “cantiere” offre un’occasione a quella parte rilevante di ascolani, la maggioranza silenziosa, che è delusa, sfiduciata e spesso rassegnata di fronte a una città che non può e non deve più accontentarsi dell’attuale ordinaria amministrazione fatta di marciapiedi, asfalto, fiere, mercati e piccole clientele.
Quelli che viviamo non sono tempi ordinari. Il nostro impegno è quello di realizzare la città che abbiamo in mente ma che vorremmo tratteggiare e colorare con il contributo di tutti coloro che vorranno esserci .A tal fine queste forze pur nella loro eterogeneità hanno scelto di cedere porzioni di sovranità per realizzare un progetto che va nella direzione del bene comune, quello per tutti noi.
In questo Cantiere si entra rispettando le regole di sicurezza e trasparenza che le tante realtà aderentisi sono date impegnandosi ad un rispetto reciproco, ad una condivisione degli obiettivi e ad un’attuazione trasparente e leale degli strumenti partecipativi per la costruzione di un unico grande progetto comune da ideare e realizzare con il coinvolgimento attivo di cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, forze politiche e chiunque auspichi un cambiamento per la città.
La città che vogliamo deve valorizzare ogni singolo soggetto con spazi e servizi a misura d’uomo coerenti con la struttura della città rispettando i suoi beni comuni e restituendoli alla cittadinanza intera, esaltando i suoi patrimoni con una strategia di tutela, studio, ricerca e fruibilità, anche ma non solo in funzione turistica.
La città che vogliamo deve offrire prospettive di lavoro e ricreative per le giovani generazioni anche attraverso collegamenti efficaci ed efficienti con la zona montana, la vallata e la zona costiera creando sinergie e sviluppo sostenibile.
La città che vogliamo deve essere coinvolgente e attenta sia alle richieste dei singoli che alle esigenze collettive in una posizione di continuo ascolto e condivisione degli obiettivi per ambire al raggiungimento di quel bene comune, sempre più spesso abdicato a favore di interessi di parte