Relazione shock sulla vulnerabilità sismica della scuola media Luciani
La relazione è stata fatta nel 2014 ma è venuta alla luce solo ora, grazie ad una richiesta di accesso agli atti del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Sconcertante quanto emerge: l’indice di vulnerabilità simica dell’intera struttura (corpo est) è addirittura inferiore allo 0,2
La scuola media Luciani, quando meno il corpo est della stessa, è in condizioni di sicurezza che definire precarie è un eufemismo. Non lo sosteniamo noi, non lo sostengono i rappresentanti del Comitato Scuole Sicure Ascoli, è scritto nero su bianco nella “Relazione tecnica per la verifica di vulnerabilità sismica della scuola media Luciani Corpo est ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008” fatta effettuare dal Comune in vista dei lavori di miglioramento sismico di quell’edificio scolastico.
“Dall’analisi delle tre opzioni di calcolo – si legge nelle conclusioni di quella relazione – si evince che l’indice di rischio inferiore allo 0,2 è rappresentativo della risposta sismica dell’intera struttura e non dipende dalla crisi di un singolo elemento, pertanto la crisi rilevata in relazione alle push studiate fanno propendere per un indice di rischio assoluto e non relativo. Infatti con push incrementate lungo Y vanno in crisi aste del corpo più corto generando la labilità della struttura; parimenti push incrementate lungo x mandano in crisi aste del corpo più lungo con indici di rischio sempre molto basso, anche se superiore allo 0,2 ma comunque inferiore allo 0,3”.
Ora, chiarito che quando si parla di “indice di rischio inferiore allo 0,2” non si sta affatto dicendo che il rischio è basso ma esattamente il contrario (cioè che c’è una grave situazione di rischio), l’aspetto più sconcertante (anche se non l’unico) è che quella relazione, quelle verifiche di vulnerabilità sismica su parte della scuola Luciani sono state effettuate nel 2014. Per la precisazione quella relazione è stata redatta nell’ottobre 2014. E questo porta con se delle conseguenze inquietanti e a dir poco clamorose. La prima, la più ovvia, scontata e grave, è che il sindaco Castelli e l’amministrazione comunale sapevano già da quella data in che condizioni si trovava (e si trova tuttora) la scuola media Luciani.
E se è grave non essere intervenuti subito, è inaccettabile che, dopo la violenta scossa di terremoto del 24 agosto e la conseguente interminabile emergenza sismica, abbiano continuato a far finta di nulla. Come ha spiegato perfettamente, nel famoso servizio delle Iene (quello dell’indecorosa fuga del sindaco Castelli, per capirci, di fronte alle domande incalzanti della Toffa), l’ingegnere sismico Alessandro Martelli per essere sicura una scuola (o comunque una qualsiasi struttura) deve avere un indice di rischio pari ad 1. Sotto ad 1 la scuola è a rischio e, chiaramente, più basso è l’indice, più alto è il rischio. “Le scuole che hanno un indice di vulnerabilità minore di 1 devono essere chiuse perché in caso di scossa di una certa entità rischiano seriamente di fare la fine di quella di Amatrice” spiegava in quel servizio Martelli.
Come si legge in quella relazione, l’indice di vulnerabilità sismica di quella struttura è addirittura inferiore allo 0,2. Il sindaco Castelli lo sapeva, l’amministrazione comunale anche. La scuola media Luciani andava chiusa (va chiusa), almeno andava tenuta chiusa dopo la prima scossa di terremoto forte del 24 agosto. Un altro aspetto non meno inquietante che emerge alla luce di quella relazione è che nell’agosto scorso, dopo la prima forte scossa di terremoto, quando si trincerava dietro il paravento delle schede Aedes che stabilivano semplicemente l’agibilità della maggior parte delle scuole cittadine (che sappiamo bene non significa certo che quelle strutture siano comunque sicure), il primo cittadino conosceva perfettamente la differenza tra agibilità e vulnerabilità sismica. Un imbarazzante teatrino che, alla luce di questa nuova scoperta, assume contorni ancor più paradossali.
In realtà la prima volta che il Consiglio comunale, dopo il terremoto del 24 agosto, si è occupato della sicurezza delle scuole e della vulnerabilità sismica, il sindaco fece presente che solo alla scuola media Luciani (e in due palestre scolastiche) erano state fatte quelle valutazioni, senza però svelare il risultato che ne era scaturito. In un successivo Consiglio comunale, sempre intervenendo sul tema sicurezza delle scuole, lo stesso Castelli fece presente che, sulla base delle indicazioni fornite dal commissario Errani e dall’ufficio ricostruzione, nel caso la valutazione di vulnerabilità sismica avesse fornito un indice di rischio troppo basso (molto al di sotto della soglia di quell’uno che vuol dire che la struttura è sicura) non era il caso di intervenire per un adeguamento ma era opportuno ricostruire in altro luogo.
Inutilmente allora si è cercato almeno di sapere l’esito delle verifica sulla vulnerabilità sismica effettuata alla scuola media Luciani. Che, se oggi è finalmente noto, è merito del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle e della sua richiesta di accesso agli atti. Al di là del quadro finale che emerge, tutta la relazione è a dir poco inquietante. “Lo scopo di una valutazione corretta dell’indicatore di rischio – si legge nei capitoli 15 e 16 della relazione “Valutazione critica dell’indicatore di rischio e valutazione della progressione del danno” – è quello di capire se è rappresentativo o meno della vulnerabilità dell’intera struttura esaminata (…) Nel nostro caso abbiamo fatto tre tipi di valutazione: 1) per crisi del primo elemento (meccanismo fragile; per crisi di almeno 5 elementi (meccanismo fragile); per crisi di almeno 3 elementi (meccanismi duttili). Nel caso 1 ci sono almeno 8 parti con indice inferiore allo 0,2 e altrettante con indice compreso tra 0,2 e 0,3. Ciascuno di queste porta alla rottura fragile per meccanismo di taglio pilastri diversi tra loro posti anche a quote diverse.
Questa differenza di rotture fragili con indici di rischio tutti inferiori o uguali a 0,194 fa propendere per un’interpretazione assolutistica dell’indice di rischio, anche in virtù del fatto che sono stati volutamente esclusi dall’analisi tutti gli elementi in cemento armato delle struttura modellata che risultavano andare subito in crisi in quanto elementi tozzi (…) Nel caso 2 le parti che portano in crisi più di un elemento per indici inferiori a 0,2 sono sempre le solite 8 e tutte le altre nessuna raggiunge un indice di almeno 0,3. Diversi sono gli elementi strutturali che vanno in crisi (sempre pilastri) per meccanismi fragili di taglio. Anche in questo caso a governare il collasso della struttura sono i meccanismi fragili anche andare oltre il primo collasso nel caso di meccanismi fragili non ha particolarmente senso in quanto al sopraggiungere di crisi per taglio generalmente si genera una labilità strutturale immediata”.
C’è poco da aggiungere non bisogna essere dei tecnici per capire in che condizioni si trova il corpo est della scuola media Luciani. Quel che è ulteriormente sconcertante è che una simile relazione ha dato poi il via ad un progetto non di adeguamento ma di semplice miglioramento sismico della scuola. Per chi (amministrazione comunale compresa che ancora continua a far confusione in proposito) ancora non lo sapesse, tra miglioramento e adeguamento sismico la differenza è abissale. L’intervento di adeguamento permette di conseguire il massimo livello di sicurezza, quindi consente di rendere sicura una struttura. Il miglioramento, invece, permette di aumentare la sicurezza di quella struttura ma senza arrivare a renderla completamente sicura. Come abbiamo visto una scuola (una struttura) per essere sicura dovrebbe avere un indice di rischio pari ad 1 (sotto quell’indice sarebbe prudente chiuderla ci ricorda l’ingegnere sismico Martelli).
Quindi, nel caso della Luciani, per renderla sicura bisognerebbe fare un intervento di adeguamento sismico, mentre un miglioramento sismico non avrebbe come risultato l’assoluta sicurezza della struttura (tra l’altro visto che l’indice di rischio è attualmente inferiore a 0,2 anche portandolo a 0,3 si avrebbe un intervento di miglioramento…). L’amministrazione comunale, però, ha optato per un intervento di semplice miglioramento, cosa già difficile da comprendere prima del 24 agosto (se si deve intervenire è il caso di farlo per renderla completamente sicura), assolutamente inaccettabile dopo l’emergenza sismica. L’opzione per il semplice miglioramento era stata presentata già in quella relazione del 2014 nella quale si indicavano gli interventi da effettuare per un miglioramento sismico per ottenere “il raggiungimento di un indice di rischio almeno pari a 0,65”.
Ed è su quella base che nel 2015 il Comune di Ascoli ha presentato istanza alla Regione per accedere ai fondi per la riduzione del rischio sismico stanziati con ordinanza n.171 del 17 giugno 2014 del Presidente del Consiglio dei Ministri. Istanza accolta con decreto della Regione del 29 settembre 2015 che approvava la graduatoria degli interventi ammessi a finanziamento, assegnando al Comune di Ascoli poco più di un milione di euro (1.044.620,10). Si poteva già allora fare uno sforzo in più per la sicurezza, ma dopo gli eventi del 24 agosto e dei mesi successivi era assolutamente necessario cambiare il progetto e pensare di trasformare l’intervento di miglioramento in adeguamento, garantendo così la sicurezza a quella scuola e a chi la frequenta. Invece l’amministrazione comunale è andata avanti per questa strada, come se gli eventi sismici del 24 agosto e dei mesi successivi non si fossero mai verificati. Tanto che il 6 dicembre scorso, con delibera n. 237, ha approvato il progetto esecutivo-definitivo dei lavori di miglioramento sismico della Scuola Luciani, corpo est. E nell’allegato documento istruttorio emerge con chiarezza come i lavori previsti sono esattamente quelli indicata in quella relazione del 2014.
“Dalla relazione tecnica – si legge nel documento istruttorio della delibera 237 – si evince, sostanzialmente, quanto segue: E’ stata effettuata la verifica della vulnerabilità dell’edificio mediante un’analisi statica non lineare di tipo pushover effettuando 3 tipi di valutazione. In base alle risultanze, si è deciso di agire mediante azioni che interessano la globalità della struttura dell’edificio verificato attraverso interventi sui pilastri fragili a taglio con rinforzi in frp, su tutti gli elementi tozzi non considerati nella modellazione, sui nodi che dalle risultanze degli elaborati strutturali non prevedono staffe confinanti, e rinforzando gli elementi duttili”.
Esattamente tutto come già previsto nel 2014, evidentemente per il sindaco e l’amministrazione comunale il terremoto, le violente scosse del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre sono state solo un brutto sogno. Invece, purtroppo, sono realtà e almeno si sperava che, nella loro tragicità, fossero servite per spingere i nostri amministratori ad occuparsi finalmente sul serio del problema della sicurezza delle scuole. Tre giorni dopo quella delibera, il 9 dicembre 2016, con determina n. 1691 l’amministrazione comunale ha deciso di procedere all’affidamento in appalto dei lavori, con la conseguente indizione della gara. Da allora non ci sono altri atti ufficiali comunali, quindi al momento non sappiamo se effettivamente la gara è stata indetta e se i lavori sono stati affidati.
Ufficiosamente sembrerebbe che i lavori stessi dovrebbero partire a fine dell’anno scolastico (addirittura si ipotizza che gli stessi esami di terza media possano svolgersi in altra struttura) e, quindi, il tempo per evitare quello che sarebbe un clamoroso errore da parte dell’amministrazione comunale è davvero poco. Una novità dei giorni scorsi, che potrebbe in qualche modo cambiare la situazione, è arrivata dal Conad che, come aveva promesso, ha donato al Comune 400 mila euro proprio per finanziare l’intervento alla Luciani.
La speranza è che questa ulteriore somma possa spingere l’amministrazione comunale a “rinsavire” e a trasformare quell’intervento di miglioramento in adeguamento. Certo, però, restano le perplessità sul comportamento davvero incredibilmente superficiale dell’amministrazione comunale. E, in aggiunta, i dubbi sulla situazione delle altre scuole cittadine dove non sono state ancora effettuate le verifiche di vulnerabilità sismica. Ovviamente c’è da sperare che non sia così, ma nessuno (in assenza di quelle verifiche) può essere certo che non si trovino anche loro nella stessa pessima situazione della Luciani…