In una lettera firmata dai consiglieri comunali dell’opposizione si chiede l’intervento del sindaco e del Prefetto, sottolineando come gli spazi del centro sportivo Tofare sono di proprietà comunale e, quindi, secondo il regolamento comunale serve l’autorizzazione del Comune
Se non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto, venerdì pomeriggio si svolgerà la presentazione della pubblicazione che celebra l’anniversario della marcia su Roma. Dopo le polemiche e le proteste che erano seguite alla diffusione della notizia, c’era stato il passo indietro dei proprietari del locale, nel centro cittadino, in cui si doveva svolgere l’evento. Era anche subito partita una raccolta di firme, sottoscritta in pochissimo tempo da centinaia di cittadini del capoluogo piceno ma anche dei comuni limitrofi e di altre località marchigiane, promossa da Paula Beatriz Amadio e Paola Petrucci che hanno poi inviato la lettera al Prefetto e al capo della Digos.
“E’ inaccettabile che ad Ascoli, città alla quale è stata riconosciuta la medaglia d’oro per attività partigiane, si verifichino episodi inneggianti al fascismo – si legge nella lettera – ed in questo caso con esplicito riferimento alla “Marcia su Roma”. Non è la prima volta che il nostro territorio sale alla ribalta della stampa nazionale per fatti incresciosi e nostalgici del periodo più nero e buio della storia del nostro Paese e vogliamo che la storia insegni ma, anche, che non si ripeta. La democrazia passa attraverso la possibilità di permettere anche a soggetti come questi, di cui però nulla si sa, di esprimersi e manifestare tenendo ben presente però che l’apologia di fascismo è e rimane un reato. Chiediamo alle Istituzioni preposte un intervento categorico che miri al rispetto della nostra Costituzione, faro imprescindibile della vita democratica in questo Paese. Chiediamo di impedire il diffondersi di iniziative come queste, che di natura storico- culturale non hanno nulla a che vedere”.
Alla fine, però, gli organizzatori (i quotidiani locali parlano di Casapound ma nel manifesto che presenta l’iniziativa non c’è alcun riferimento a chi l’ha organizzata) hanno trovato l’alternativa e la presentazione è in programma venerdì presso il centro sportivo Piceno Tofare. Di contro non si placano le polemiche, con i consiglieri comunali dell’opposizione (la missiva è firmata da Nardini, Speri, Ameli, Procaccini, Franchellucci, Tamburri, Viscione) che hanno inviato al sindaco di Ascoli Fioravanti, al segretario generale Pecoraro e al Prefetto di Ascoli De Rogatis una lettera nella quale chiedono di bloccare l’iniziativa.
“Considerato che – si legge nella nota – dalla stampa locale e dai comunicati degli organizzatori è stata data notizia che la presentazione di un libro sull’eredità del fascismo e su alcuni suoi protagonisti, in esplicita celebrazione del centenario della marcia su Roma, ha trovato una nuova sede presso il centro sportivo Piceno Tofare; la Repubblica Italiana è imperniata sulla Costituzione che, non solo esplicitandolo nella XII disposizione transitoria, è antifascista nella sua concezione più profonda perché scaturisce dalla drammatica esperienza del ventennio mussoliniano, di cui la marcia su Roma fu un momento fondativo, e dalla tragedia della guerra in cui era stato precipitato il paese; – il Comune di Ascoli Piceno è stato insignito della Medaglia d’ Oro al Valore Militare per attività partigiane e nell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato all’unanimità l’adesione allo statuto del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare; gli spazi del centro sportivo Piceno Tofare sono di proprietà comunale.
Si chiede al sindaco e al presidente del Consiglio comunale: – di esprimersi con chiarezza e tempestività stigmatizzando questo evento che, date le sue implicazioni, ha assunto evidenza pubblica; – di prendere immediatamente provvedimenti per impedirne lo svolgimento perché in contrasto con gli ordinamenti costituzionali; – di richiamare l’Associazione che gestisce la struttura comunale delle Tofare ad un uso degli spazi che le sono stati concessi rispettoso della legge e dei regolamenti. Si chiede all’ill.mo Prefetto di Ascoli Piceno – di valutare se esistono le condizioni regolamentari affinché sia lecito lo svolgimento di tale iniziativa commemorativa di eventi relativi a periodi bui della nostra storia, visto i promotori dell’iniziativa”.
In effetti inizialmente il sindaco Fioravanti e l’amministrazione comunale hanno provato a lavarsene le mani, limitandosi a sottolineare che il Comune non c’entrava nulla con questa iniziativa ma senza prenderne le distanze. Ora, però, la situazione è radicalmente cambiata e il Comune di Ascoli non può far finta di niente perché ora l’evento si svolge al circolo sportivo Tofare che è di proprietà comunale. E, di conseguenza, serve l’autorizzazione del Comune stesso per poter svolgere in quei locali iniziative a carattere non sportivo. Lo prevede in maniera fin troppo chiara il regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali approvato il 14 dicembre 2001 con delibera di Consiglio comunale n.96 e tutt’ora in vigore.
Nello specifico l’art. 9 comma 4 di quel regolamento non lascia spazio a possibili interpretazioni: “Particolari usi degli impianti a carattere non sportivo potranno essere autorizzati di volta in volta dal Comune previa presentazione di apposita richiesta almeno 30 giorni prima dell’utilizzo”. Quindi le alternative possibili sono due, o gli organizzatori hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione del Comune oppure l’associazione che gestisce quella struttura, dando la disponibilità dell’utilizzo della struttura stessa per fini non sportivi senza il via libera del Comune, sta infrangendo le norme regolamentari. In un caso o nell’altro l’amministrazione comunale non può certo tirarsi indietro e non può più fingere di lavarsene le mani.
Anche perché secondo logica appare piuttosto difficile che l’eventuale richiesta sia stata presentata nei termini previsti dal regolamento, cioè almeno 30 giorni prima, visto che fino alla settimana scorsa la sede della presentazione del libro doveva essere un’altra. Saremmo, quindi, di fronte ad una gravissima aggravante perché non sarebbe accettabile che l’amministrazione comunale, se avesse dato il via libera all’evento, violi palesemente una norma del regolamento comunale o, in caso contrario, che non faccia nulla, che accetti supinamente una simile grave violazione.
In realtà non è la prima volta che ciò accade, qualcosa di simile era accaduto nella campagna elettorale per le amministrative del 2019 quando l’evento conclusivo della campagna elettorale di Marco Fioravanti (venerdì 24 maggio), per il rischio maltempo all’ultimo momento era stato spostato nel palazzetto dello sport di Monticelli. Con tanto di sfratto per il torneo di calcio a 5 che doveva disputarsi quel giorno e, soprattutto, in barba proprio dell’art. 9 comma 4 del regolamento comunale, visto che ovviamente la richiesta per l’utilizzo del palazzetto certamente non era stata presentata nei termini previsti. Segno evidente che per il sindaco norme e regolamenti valgono solo per alcuni cittadini…