Ponte di San Filippo da “Scherzi a parte”: proroga di 39 giorni per una variante da 77 euro in più!
Mentre in Consiglio comunale il sindaco ammette di non avere idea su quando termineranno i lavori, sull’albo pretorio on line del Comune viene pubblicata la determina n. 688 dell’8 marzo che approva la seconda perizia di variante e concede un’ulteriore proroga di 39 giorni
Non sappiamo se considerarla uno scherzo di Carnevale in ritardo o un pesce di aprile in deciso anticipo. Quel che è certo è che con la determina n. 688 dell’8 marzo scorso, pubblicata sull’albo pretorio on line del Comune giovedì 16 marzo, la surreale telenovela relativa al ponte di San Filippo assume connotati inimmaginabili. A rendere, poi, la vicenda ancora più paradossale, ci ha pensato poche ore dopo il sindaco Fioravanti. Che in Consiglio comunale, rispondendo al segretario provinciale dem Francesco Ameli, ha candidamente ammesso di non avere idea su quando termineranno i lavori, dimostrando non solo di non conoscere gli atti ufficiali del suo Comune ma, al tempo stesso, che quegli stessi atti praticamente non hanno alcun valore.
Perché quella sconclusionata determina in realtà una scadenza la indica, per quanto sia da interpretare e decifrare. Prima di analizzarla nel dettaglio, è opportuno ripercorrere le puntate precedenti di questa incredibile telenovela. Ricordando che i lavori sul ponte di San Filippo praticamente sono stati programmati mentre stava terminando il precedente intervento (un “disastro” per il quale la città non finirà mai di ringraziare il precedente sindaco e attuale commissario alla ricostruzione post sisma Guido Castelli) e sorvolando per decenza sui ripetuti annunci fatti dal sindaco dal suo insediamento (luglio 2019) in poi, l’iter progettuale del nuovo intervento era iniziato il 25 giugno 20 giugno 2018 (delibera di giunta n. 141) per concludersi quasi 3 anni con l’approvazione del progetto esecutivo (determina n. 1387 dell’11 maggio 2021) , sulla base del quale veniva indetta la gara di appalto (lettera protocollo n. 41378 del 21 maggio 2021), con l’aggiudicazione dei lavori il successivo 17 giugno.
Pochi giorni dopo, con la solita enfasi, l’amministrazione comunale annunciava l’avvio dei lavori a partire dal 1 luglio 2021, con la contestuale chiusura al traffico del ponte fino al 31 dicembre 2021, scadenza fissata per la fine dell’intervento. In realtà il ponte non verrà mai chiuso e i lavori non prenderanno mai il via, senza che sindaco e giunta si degnassero di spiegarne le ragioni.
Bisognerà attendere fino al 7 dicembre 2021 per vedere spiegato il mistero, con la delibera n. 382 che innanzitutto svelerà che il contratto di appalto era stato firmato solo il 26 agosto (quindi 2 mesi l’annuncio del Comune) , poi che i lavori non sono mai partiti perché la ditta che si era aggiudicata l’appalto il 14 ottobre aveva chiesto la risoluzione consensuale del contratto, accordata dal Comune il successivo 11 novembre 2021. Tutto da rifare, quindi, con il nuovo iter che ha portato alla nuova gara di appalto, indetta l’8 giugno 2022 (determina n. 1787) e aggiudicata il 22 luglio successivo con determina n. 2377.
Il 22 agosto sono finalmente partiti i lavori che, da contratto, dovevano terminare il 20 gennaio 2023 (come riportato anche all’ingresso del cantiere). Nel novembre scorso, in un video pubblicato sui social, il sindaco Fioravanti annunciava con orgoglio che i lavori stavano procedendo “speditamente” e che la scadenza fissata sarebbe stata rispettata. Invece pochi giorni dopo, con determina n. 4087 del 6 dicembre, l’amministrazione comunale accoglieva la richiesta della ditta che sta effettuando i lavori, concedendo una deroga di 15 giorni, con la nuova scadenza di fine lavori fissata per il 14 febbraio 2023.
Ma 2 giorni prima di quella data, con determina n. 424 del 12 febbraio, veniva concessa un’ulteriore proroga di 10 giorni. In realtà la ditta ne aveva chiesti 20, ma il direttore dei lavori, dopo un’attenta verifica (che, come vedremo, in realtà non si dimostrerà poi così attenta…), aveva stabilito che 10 giorni in più erano più che sufficienti per completare l’intervento. Come noto, però, il successivo 24 febbraio 2023 (nuova scadenza di fine intervento) i lavori si sono rivelati ben lontano dall’essere terminati. E, senza alcuna spiegazione o atto ufficiale dell’amministrazione comunale che lo stabilisse, all’ingresso del cantiere è apparsa la nuova data di fine lavori: il 30 marzo 2023.
Il 7 marzo scorso, poi, in un video pubblicato sui social (in seguito al clamore provocato dall’articolo “La capitale dei pasticci e delle farse”), il sindaco Fioravanti provava a fare il punto della situazione, spiegando gli interventi effettuati e quelli ancora da compiere (contraddicendo in maniera clamorosa sue precedenti affermazioni), lasciando capire che neppure la scadenza del 30 marzo sarebbe stata rispettata, senza però indicare, neppure approssimativamente, una data di fine lavori.
Il giorno successivo (8 marzo), però, a fissare la nuova data di conclusione dei lavori ci ha pensato la determina n. 688, un atto che sembra scritto da chi o è in profondo stato confusionale o vuole prendersi gioco dei cittadini ascolani. Con quella determina viene approvata la seconda perizia di variante e il verbale concordamento nuovi prezzi.
“Nel corso dei lavori – si legge – l’impresa esecutrice ha manifestato la propria volontà di apportare delle modifiche al progetto, a parità di costi, al fine di velocizzare l’esecuzione”. Da non crederci, abbiamo dovuto rileggerla più volte per convincerci che davvero è scritto così in quella determina. Innanzitutto perchè nella citata delibera n. 4087 del 12 dicembre 2022, con la quale veniva concessi i primi 15 giorni di proroga, in realtà era stata approvata la prima perizia vi variante che stabiliva un aumento contrattuale di oltre 50 mila euro (quindi non è vero che le modifiche sono “a parità di costi“)
Soprattutto, però, perchè si parla di velocizzare quando invece si accumula ritardo su ritardo. Praticamente l’8 marzo, cioè 40 giorni dopo non aver rispettato la scadenza da contratto dell’intervento, 22 giorni dopo la prima deroga e 12 giorni dopo la seconda deroga (ovviamente nessuna delle due rispettata), l’amministrazione comunale sostiene che le modifiche proposte e che si vanno ad approvare servono per “velocizzare l’esecuzione” dell’intervento! Lo ammettiamo, abbiamo sfogliato velocemente le successive pagine della determina, convinti di trovare alla fine il cartello “sorridi, sei su Scherzi a parte!”. Che, però, non c’era…
Ma i paradossi non finiscono qui. “Ai fini della predisposizione della suddetta variante – si legge ancora nella determina – è stata impartita dalla DL (direzione dei lavori) una sospensione dei lavori con verbale del 23/2/2023”. Più avanti la determina spiega che la variante è stata poi redatta il successivo 7 marzo. Quindi ciò significa che, quando già si è accumulato un consistente ritardo, per velocizzare l’esecuzione dell’intervento si decide di sospendere i lavori per una quindicina di giorni. Tutto perfettamente logico…
Ma c’è dell’altro, perché il risultato della nuova perizia di variante e del verbale di concordamento nuovi prezzi è, udite, udite, “un aumento di 77,80 euro dell’importo contrattuale, pari allo 0,01260%”. Che, è difficile da credere ma è scritto “nero su bianco” sulla determina n. 688, determina “un’ulteriore proroga dei termini contrattuali pari a 39 giorni naturali e consecutivi”. Ben 39 giorni in più per una variante di meno di 80 euro su un importo complessivo dell’appalto di quasi 800 mila euro. Neppure nel teatro dell’assurdo si riuscirebbe ad arrivare a tanto…
Fingendo di prendere sul serio quella determina, resta il dubbio di quale sia in concreto la nuova scadenza di fine lavori che viene fissata dalla determina stessa. Che non spiega se i 39 giorni in più vanno contati dalla precedente del 24 febbraio (in quel caso la fine lavori sarebbe fissata per il 4 aprile 2023), dalla data di approvazione della seconda perizia (cioè il 7 marzo, con la nuova data di fine lavori che sarebbe quindi il 15 aprile 2023) o se dalla scadenza del 30 marzo riportata all’ingresso del cantiere (e quindi la nuova fine lavori sarebbe l’8 maggio 2023).
Poco conta, tanto siamo pronti a scommettere che nessuna di quelle tre date sarà poi quella buona…