Ponte di San Filippo, lavori e farsa senza fine…


Da contratto i lavori dovevano terminare il 30 gennaio, con una prima proroga al 14 febbraio e una seconda al 24 febbraio. Quando, però, sul cartellone all’ingresso del cantiere è spuntata la data del 30 marzo. Che uno sconcertante video il sindaco lascia capire che non sarà rispettata…

La notizia, che poi è tale solo per quei pochi ingenui “boccaloni” che credono agli annunci del Comune, è che il ponte non riaprirà neppure il prossimo 30 marzo. Altro giro, altra corsa, siamo già alla quarta scadenza indicata che puntualmente viene cancellata. Da contratto i lavori dovevano durare massimo 161 giorni, quindi la fine doveva avvenire entro il 30 gennaio scorso (visto che sono partiti il 22 agosto 2022). Poi a dicembre, mentre il sindaco dichiarava che “la ditta sta rispettando il cronoprogramma”, era stata concessa una prima proroga di 15 giorni, con nuova scadenza fissata quindi per il 14 febbraio.

Due giorni prima di quella data, però, era stata concessa (determina n. 434 del 12 febbraio) un’ulteriore proroga di 10 giorni. Ma il 24 febbraio i lavori erano tutt’altro che terminati e, nel silenzio dell’amministrazione comunale e senza alcun atto ufficiale del Comune che spiegasse cosa stesse accadendo, sul cartellone all’ingresso del cantiere era spuntata la nuova scadenza, appunto il 30 marzo 2023. Ora, però, anche se per pudore non lo dice apertamente, a far capire che non c’è alcuna possibilità che a quella data i lavori siano davvero terminati è lo stesso sindaco Fioravanti.

Che, visto il clamore suscitato dall’articolo “La capitale dei pasticci e delle farse”, praticamente è stato costretto ad intervenire, con video di poco più di 2 minuti pubblicato sui social nel quale fa il punto della situazione, spiegando quanto ancora c’è da fare. Questo l’intervento integrale del primo cittadino:

Siamo qui sul ponte di San Filippo per degli aggiornamenti perché molti ovviamente chiedono. Sono consapevole dei disagi che stiamo creando alla cittadinanza e mi dispiace moltissimo. Però questo era un intervento da fare, in quella curva ci sono stati molto incidenti anche mortali quindi è importante limare questa curva e quindi abbiamo fatto la gara per i lavori e la ditta che ha vinto la gara poi ha rinunciato al lavoro pagando una penale e noi per legge abbiamo dovuto rifare la gara e quindi siamo arrivati purtroppo a ridosso dell’apertura delle scuole a settembre 2022. L’impresa che ha vinto la gara ha iniziato lo sbancamento della collina, ha sbancato 6 metri. E poi abbiamo dovuto fare, purtroppo, 17 espropri, è stata una procedura lunga e articolata.

Subito dopo lo sbancamento è stata portata via la terra, è stato fatto il muro di ritenuta e si stanno mettendo le reti di ritenuta dalla collina. Nel frattempo, dopo lo sbancamento,  il ponte non possiamo lasciarlo così altrimenti rimane la curva di prima, invece mettiamo il nuovo impalcato più largo e per mettere il nuovo impalcato si stanno gettando le pile e i pilastri sotto, una volta gettate le pile e prenderemo le misure per il nuovo impalcato. Poi una volta messo il nuovo impalcato del ponte ci saranno le prove di carico e strutturali e a quel punto ci avvieremo alla fine del cantiere. Quindi stiamo ogni giorno dietro l’impresa cercando di stimolare il più possibile perché vogliamo riaprire questa arteria fondamentale il prima possibile”.

In realtà siamo di fronte ad un intervento che chiarisce ben poco, anzi, contribuisce ad alimentare dubbi e perplessità su una vicenda che, tanto per cambiare, sta scivolando nel ridicolo. L’unica cosa che le parole di Fioravanti chiariscono senza possibilità di discussione, ma che per molti era già ampiamente noto, è che il precedente intervento effettuato sul ponte, nel periodo in cui era sindaco Guido Castelli, è risultato un clamoroso fallimento. Lo si era ampiamente capito non fosse altro per il fatto che, quando ancora quell’intervento non era terminato (fine 2016), già si stavano programmando i nuovi lavori.

Ora, probabilmente inconsapevolmente, lo ammette anche Fioravanti quando afferma che “questo era un intervento da fare, in quella curva ci sono stati molto incidenti anche mortali”. Che, esattamente, significa che quel primo intervento aveva reso quella curva troppo pericolosa. Quello che è inaccettabile, però, è che fino ad ora si sia voluta mascherare la vera ragione del nuovo intervento. Tanto che in tutti gli atti ufficiali si parla di “sistemazione pista-ciclo pedonale ponte San Filippo” e non si menziona mai la curva pericolosa.

Ma l’aspetto più sconcertante che emerge dalle parole di Fioravanti è l’imbarazzante stato confusionale del primo cittadino e dell’amministrazione comunale, il continuo contraddirsi, senza neppure ricordarsi ciò che era stato annunciato qualche settimana o quale mese prima. Il 3 novembre 2022, in un surreale video pubblicato sulla propria pagina facebook, il sindaco dichiarava che “stiamo procedendo speditamente con i lavori del ponte di San Filippo. La fine è prevista per inizio dell’anno nuovo”. Qualche settimana dopo, esattamente il 1 dicembre, in un’intervista pubblicata su un quotidiano locale (e mai smentita in nessuna parte) lo stesso Fioravanti ribadiva che “la ditta sta rispettando il cronoprogramma” (che, come detto, prevedeva la fine entro il 30 gennaio 2023).

Pochi giorni dopo (il 6 dicembre), però, con determina n. 4087 veniva concessa una prima proroga di 15 giorni. Il 12 febbraio scorso, poi, a due giorni dalla scadenza della proroga, con determina 434 veniva concessa un’ulteriore proroga di 10 giorni, accogliendo parzialmente la richiesta della ditta che di giorni in più ne aveva chiesti 20. Nella determina si sottolinea anche come il Direttore dei lavori ha ritenuto sufficiente “rilasciare ulteriori 10 giorni di proroga all’appaltatore”, evidenziando anche che “i ritardi sono imputabili all’impresa”. Come è possibile che la ditta che sta effettuando i lavori chieda 20 giorni in più, che il direttore dei lavori ne conceda solo 10, ritenendoli sufficienti, ed ora invece neppure 40 giorni in più sono sufficienti per concludere l’intervento?

Ma che valore hanno per il sindaco e l’amministrazione comunale gli atti ufficiali, gli unici che nel mondo civile dovrebbero contare per un’amministrazione, se quanto riportato negli atti stessi è così clamorosamente sbagliato? Cosa mai può essere accaduto tra il 12 e il 24 febbraio da determinare la moltiplicazione di non si sa quanto di quei 10 giorni? Oppure bisogna pensare che l’amministrazione comunale negli atti ufficiali butta giù date e scadenze senza criterio, che non hanno alcuna attendibilità? Per altro Fioravanti, per giustificare le difficoltà e la complessità dell’intervento, cita i 17 espropri che hanno determinato “una procedura lunga e articolata”.

Ma, come ricorda lo stesso primo cittadino, l’intervento in realtà doveva partire nell’estate 2021, poi la rinuncia della ditta che si era aggiudicata l’appalto ha costretto il Comune a rifare la gara, con i lavori che poi in concreto sono partiti l’estate scorsa. Questo, però, significa anche che quei 17 espropri dovevano essere fatti allora, nel 2021, quanto meno la procedura doveva essere avviata allora. Quello degli espropri, quindi, non può in alcun modo essere una giustificazione, semmai un’aggravante. Infine in merito all’andamento dei lavori, il sindaco sostiene che “si stanno gettando le pile e i pilastri sotto” e che “una volta gettate le pile prenderemo le misure per mettere il nuovo impalcato”.

Però lo stesso Fioravanti, nella citata intervista al quotidiano locale del 1 dicembre 2022 affermava testualmente che “la ditta lavora a pieno regime, ora sta procedendo con l’impalcato”. Evidente e imbarazzante la contraddizione, se a marzo, secondo quanto riferisce il primo cittadino, si stanno mettendo le pile e prendendo le misure non è in alcun modo possibile che tre mesi prima la ditta stesse già procedendo con l’impalcato. Ne consegue che le possibilità sono due, non ci sono altre alternative: o, per essere magnanimi, tre mesi fa il sindaco ha preso una clamorosa “cantonata” oppure ci sono stati problemi con l’impalcato e la ditta che effettua i lavori è dovuta ripartire da zero. Non c’è da sperarlo, ma sarebbe davvero il caso che il primo cittadino faccia chiarezza. Su questo aspetto ma anche su tutto l’iter dell’intervento, provando a raccontare finalmente come sono andate e come stanno andando le cose

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