Nel Consiglio comunale del 6 marzo scorso il lungo intervento con il quale il sindaco ha illustrato il Dup è risultato un imbarazzante mix di quelle che Cacciari definisce post verità e anti verità, con il “tocco finale” della supercazzola sul piano verde…
Se mai fosse stato necessario, il Consiglio comunale della settimana scorsa ha dimostrato che ha ragione Massimo Cacciari. Che, nei giorni scorsi, ha sostenuto che stiamo passando dall’era delle post verità (come forma di linguaggio indifferente ad ogni coerenza ma interessata solo alla propaganda politica) a quella dell’anti
verità (nella quale viene meno ogni ragionevole rapporto tra le parole e i fatti reali). Perché in quella seduta di giovedì 6 marzo, il lungo intervento con il quale il sindaco Fioravanti ha illustrato il Documento unico di programmazione (Dup), il più importante atto di programmazione di un’amministrazione comunale, è risultato esattamente un imbarazzante mix tra post verità e anti verità, con la paradossale esaltazione di risultati che in realtà sarebbero ovunque considerati quasi fallimentari e la surreale celebrazione di successi e riconoscimenti che esistono solo nella fervida fantasia del primo cittadino.
Con in aggiunta, come “tocco di classe” finale, una straordinaria “supercazzola” sul piano del verde che avrebbe fatto passare in secondo piano gli incomprensibili monologhi di Trapattoni resi celebre da “Mai dire gol”. Prima di riportare gli esempi più eclatanti (con la trascrizione integrale e letterale delle parole pronunciate dal sindaco), l’inevitabile interrogativo che non può che scaturire da quanto ascoltato: ma per quale incomprensibile ragione il sindaco Fioravanti sente la necessità di celebrare presunti risultati e successi che, poi, i fatti concreti e inequivocabili dimostrano che non esistono (o non in quei termini)? Ognuno è libero di interpretare come vuole, anche se la risposta appare ovvia e scontata…
Qualità della vita e turismo, al sindaco la scelta
“Cosa che non dice il sindaco di Ascoli ma Il Sole 24 Ore, siamo decimi in Italia per qualità della vita, grazie ai servizi elaborati da questa amministrazione, grazie alla capacità di sprigionare investimenti privati con cofinanziamenti pubblici e soprattutto la prima città dall’Emilia alla Sicilia”.
Quella classifica, lo sa bene Fioravanti, prende in esame le province, non i comuni. E, al di là del fatto che Bologna è davanti, il decimo posto è determinato dal primo posto nella categoria “Giustizia e sicurezza” per il numero bassissimo di reati commessi. In nessuno dei parametri presi in considerazione per stilare la graduatoria c’è traccia dei servizi elaborati dall’amministrazione comunale, ci sono invece tra i 90 presi a riferimento per la classifica 8 parametri che si riferiscono esclusivamente ai capoluoghi di provincia. Ma, sommando il loro risultato, Ascoli si collocherebbe al 77° posto. Così come, per il turismo, Ascoli si colloca al 104° posto, tra le peggiori d’Italia. E, allora, ce lo dica il sindaco se quella classifica, compreso il flop per il turismo, prende in considerazione i comuni o le province…
Il primo parco della salute… dopo tanti altri
“Realizzeremo a Monticelli il primo parco della salute delle Marche, forse il secondo in tutta Italia”.
Una gran bella notizia, come sempre, però, è capire quando verrà concretamente realizzato, perché già nel novembre del 2023 era stato annunciato e al momento non ci sono certezze. Quello che, invece, è certo e indiscutibile è che, quando mai nascerà, non sarà di certo il primo nelle Marche (c’è Pesaro) né tanto meno il secondo in tutta Italia, visto che oltre quello di Pesaro ci sono o sono per essere completati quelli di Torino, Palermo, Pavia, senza considerare che sono in via di avvio dei lavori parchi della salute in altre 4-5 città
Pnrr ad Ascoli tra sogni e cruda realtà
“Per quanto riguarda il Pnrr siamo uno dei comuni in Italia che sta più avanti”
Quella su Ascoli come uno dei Comuni più avanti per percentuale di realizzazione del Pnrr è una “favoletta” che viene raccontata dall’amministrazione comunale da tempo. Poi, come al solito, c’è la realtà che racconta tutt’altro, praticamente l’opposto. I dati ufficiali pubblicati da “Italia Domani” (la struttura ministeriale) e ripresi e rielaborati da “Openpolis” dicono che le cose vanno generalmente male in Italia, con appena il 30% dei fondi spesi (58 su 194 miliardi di euro), malissimo nelle Marche, con uno stato di avanzamento poco sopra il 15%, ancora peggio nella provincia Ascoli, ferma al 14%. E, visto che oltre un terzo dei progetti comprende il Comune di Ascoli e che in diverse province italiane si è oltre la percentuale del 30%, la matematica non lascia scampo, il Comune di Ascoli non è affatto tra i migliori, anzi…
Il Premio per piazza San Tommaso finisce a “Chi l’ha visto”…
“Sabato alle 12 presenteremo una piazza meravigliosa, fantastica (San Tommaso), con la grande capacità anche di avere uno dei premi più importanti d’Italia come lavori di rigenerazione, il progettista è stato premiato a Verona” (in un successivo comunicato stampa il sindaco ha affermato che “il progetto ha ricevuto anche un prestigioso riconoscimento dall’Università di Verona relativo alla trasformazione della città valorizzando il verde di prossimità”
A Verona effettivamente esiste un premio molto conosciuto soprattutto nel Veneto indetto dall’Ordine degli Architetti di Verona ma tra i 6 finalisti delle edizioni 2023, 2024, 2025 ovviamente non c’è traccia del progetto di piazza San Tommaso. Quanto all’Università di Verona non c’è proprio traccia di premi del genere. E basta scorrere i vari corsi di studi dei Dipartimenti universitari di Verona per comprenderne la ragione…
Presenze nei musei ed eventi culturali, “cala Trinchetto”…
“Abbiamo fatto registrare il record di sempre delle presenze nei musei cittadini che, insieme al flusso di persone per gli eventi, ha generato Ascoli capitale degli eventi culturali anche senza titolo”
Se davvero per essere “capitale degli eventi culturali” ci si basasse anche sulle presenze nei musei cittadini, per Ascoli sarebbe un disastro. Perché è vero che nel 2024 sono aumentate (30.257) ma il capoluogo piceno resta il fanalino di coda addirittura della provincia, superato nettamente da San Benedetto e, addirittura, anche da Offida (30.970), ancor più delle Marche, senza neppure citare realtà come Ancona, Pesaro, Urbino che hanno numero fino a 10 volte superiori. Se poi prendiamo in considerazione gli eventi culturali se possibile la situazione è peggiore, basterebbe solo pensare a come eventi del calibro di Macerata Opera Festival, Rossini Opera Festival, il Festival Adriatico Mediterraneo, Civitanova Danza, Fano jazz, Musicultura attirino migliaia di spettatori e interesse da tutto il mondo che Ascoli può solo sognare. Per non parlare, poi, di Summer Jamboree che quest’anno ha superato quota 300 mila presenze che il capoluogo piceno neppure sommando tutti gli eventi degli ultimi 3-4 anni raggiungerebbe…
Ossessione Pesaro e l’autogol sulle tariffe idriche
“L’adeguamento istat delle tariffe idriche lo abbiamo fatto prima delle elezioni, qualche comune un po’ lontano da noi, a volte un po’ emiliano, a volte un po’ marchigiano, ha fatto dopo le elezioni ma non un adeguamento istat, ma un aumento di oltre il 20% e gli utili sono stati redistribuiti al privato”
Il riferimento di Fioravanti è al Comune di Pesaro, una vera ossessione sia per la storia della capitale della cultura 2024, sia perché il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, potrebbe essere il candidato governatore. Pesaro, però, è servito da Marche Multiservizi (società pubblica) che ha stabilito un aumento di circa l’8%, in linea con l’adeguamento. Restando nel Pesarese, Fano invece è servito da Aset (società privata) che ha applicato un aumento del 10%. In quel caso potrebbe anche essere vero che gli utili vengono redistribuiti al privato. Ma, tanto per ricordare, il Comune di Fano è guidato dalla destra…
piano del verde alla trapattoni…
“Un piano del verde che non è solo quello del censimento e della valorizzazione degli spazi verdi ma anche quello di avere una visione green della città, con il verde che diventa un volano per poter sviluppare valore economico attraverso il piano del verde, quindi pensare a parcheggi magari realizzati con il green e l’albero che diventa ombreggiante e poter fare parcheggi che sono necessari perché è impossibile immaginare una città senza parcheggi, però con la possibilità di integrare il servizio con la possibilità di migliorare la vita anche dei turisti che arrivano in città”.