A fine 2022 il sindaco Fioravanti celebrava come uno dei principali successi dell’anno la riqualificazione di Villa Sgariglia. Che, però, non è mai partita ed è finita nel dimenticatoio. Ora la delibera n. 40 evidenzia uno scenario a dir poco imbarazzante…
Doveva essere un Centro per la valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop. Poi un albergo di alto livello con 29 camere e il ristorante. Ora, però, la prospettiva è che diventi una struttura socio assistenziale. Ma senza fretta, nel giro di un paio di anni, tanto orami ci si è talmente abituati al degrado in cui versa la struttura che più nessuno ci fa caso o, tanto meno, si lamenta. Stiamo parlando della storica residenza di Villa Sgariglia a Compolungo, al centro di una storia come tante altre nel capoluogo piceno, con un copione che si ripete sempre in maniera così clamorosamente identico, in una sorta di sconcertante e imbarazzante tradizionale routine.
Dopo anni di attesa e di inaccettabile degrado e abbandono, a settembre, con i soliti “toni moderati”, l’amministrazione comunale annunciava il fatidico “habemus papam”: l’avvio della riqualificazione della storica struttura da parte di un pool di 15 imprese, Tenera Picena, che poi avrebbe gestito il complesso e l’area connessa per 15 anni, con l’immobile destinato a diventare albergo con 29 camere e ristorante e la rivitalizzazione dei terreni agricoli e di tutta l’area, con la conseguente creazione di un Centro per la valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop. Come sempre avviene da queste parti, al semplice annuncio dalla stampa locale si è subito levato il solito stucchevole coro all’insegna del “bravo Marco, grazie Marco”.
“Un punto di ripartenza fortemente voluto e un indiscutibile successo del sindaco Marco Fioravanti dopo anni bui di abbandono e incertezza per un complesso suggestivo e di rilievo che ha tutte le potenzialità per attrarre anche nuovi flussi turistici legati proprio al filone dell’enogastronomia” scriveva, ad esempio, un quotidiano locale celebrando il presunto grande risultato ottenuto dal primo cittadino. Che poi un paio di mesi dopo, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, citava proprio Villa Sgariglia tra i principali e più importanti successi della sua amministrazione nel corso del 2022. Come purtroppo avviene sempre più spesso nel capoluogo piceno, però, già allora era abbastanza chiaro, per chi voleva approfondire un po’ senza fermarsi ad annunci e proclami trionfalistici, come la realtà fosse decisamente differente.
Perché, mentre si celebrava l’aggiudicazione della gara di riqualificazione di Villa Sgariglia già c’erano enormi perplessità sul fatto che davvero tutto potesse procedere senza intoppi. E, soprattutto, quando a fine 2022 il sindaco rivendicava il successo per Villa Sgariglia, già erano sorti i primi problemi, visto che da contratto di appalto i lavori dovevano partire ad inizio novembre ma, a fine anno, non erano partiti. Anzi, proprio pochi giorni prima della conferenza stampa di fine, esattamente il 24 dicembre 2022, “Tenera Picena” aveva chiesto la proroga di 60 giorni per la presentazione della documentazione necessaria per dare il via all’intervento, concessa dal Comune il 16 gennaio 2023, con nota n. 3845 con la quale veniva fissata anche la nuova scadenza, il 24 febbraio 2023.
Ma, una settimana prima di quella data, “Tenera Picena” chiedeva un’ulteriore proroga di 60 giorni, con il Comune che stavolta concedeva “in via straordinaria ed ultimativa” solamente ulteriore 15 giorni. Il successivo 16 marzo il direttore del Servizio Contratti del Comune comunicava di “non aver potuto procedere alla stipula del contratto a fronte della mancata presentazione della documentazione richiesta e, per l’effetto, demandava ai competenti Settori la revocazione dell’aggiudicazione e i conseguenti adempimenti”. Una settimana dopo, con nota n. 25598, l’amministrazione comunale comunicava a “Tenera Picena” l’avvio del procedimento di revoca di aggiudicazione della concessione quindicennale della riqualificazione di Villa Sgariglia di Campolungo, concretizzato poi con la determina n. 1001 del 4 aprile 2023.
Naturalmente, come sempre accade nel capoluogo piceno, se quando c’è da annunciare il presunto ottenimento di un risultato si moltiplicano annunci e proclami, nel momento in cui qualcosa va storto e non si concretizza ciò che è stato annunciato sindaco e amministrazione comunale si guardano bene di renderlo noto, tanto meno di spiegare cosa è accaduto, che problemi ci sono stati. Con la complicità di gran parte della stampa locale che, dopo aver fatto da cassa di risonanza, comprensibilmente si vergogna di raccontare che in realtà era tutto un bluff, che quei toni trionfalistici e quelle sperticate lodi erano del tutto fuori luogo. Così su Villa Sgariglia, come da tradizione, è calato il silenzio, rotto solamente un anno dopo da qualche quotidiano locale che annunciava, senza neppure aver informato prima che il precedente accordo era saltato, l’approvazione dei nuovi indirizzi dell’amministrazione comunale per la storica struttura.
Ora la delibera n. 40 del 28 febbraio scorso (“Indirizzi in merito all’immobile di proprietà comunale denominato Villa Sgariglia di Campolungo e ai terreni attigui ubicati in località Campolungo” ci permette di fare un po’ di chiarezza e di ricostruire quanto accaduto. Due mesi dopo la revoca dell’aggiudicazione, con delibera n. 168 del 1 giugno 2023 l’amministrazione comunale ha espresso l’indirizzo di concedere i terreni attigui a Villa Sgariglia. Un anno dopo, con delibera n. 151 del 13 maggio 2024 si è deciso di rinnovare per un anno il contratto dei terreni attigui, in previsione di “espletare una nuova procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla valorizzazione dei terreni” e di valorizzare la villa “come struttura ricettiva, attraverso gara pubblica”.
Da quella delibera sono passati 9 mesi senza che accadesse nulla, senza che la citata gara pubblica fosse predisposta. Ora, però, all’improvviso l’illuminazione e il cambio di rotta, con qualche anno di ritardo l’amministrazione comunale si è resa conto che quella struttura versa in stato di degrado e abbandono e quindi ecco il cambio di indirizzo, non propriamente chiarissimo. “Preso atto – si legge nella delibera n. 40 del 28 febbraio – della necessità di ampliare le opportunità di sfruttamento della suddetta struttura in considerazione che la stessa da molto tempo risulta in stato di abbandono, si ritiene opportuno e conveniente prevedere nell’asta pubblica per la locazione del bene la possibilità di utilizzare Villa Sgariglia come struttura ricettiva destinandola altresì anche a struttura socio-assistenziale compatibile con la destinazione ricettiva e con la valenza storico-artistica dell’immobile”.
Detto così non si capisce bene se la struttura ricettiva e la struttura socio-assistenziale debbano convivere (sarebbe a dir poco singolare…) o se una è alternativa all’altra. Quel che è certo è che sono previsti tempi lunghi perché ora il Servizio tecnico del Patrimonio dovrà “provvedere alla stima del canone di locazione a porre a base d’asta, tenendo conto dello stato di conservazione del bene in oggetto e che l’immobile necessita di lavori e spese di ristrutturazione nonché investimenti”, quindi dovrà effettuare approfonditi verifiche, poi verrà predisposta la base d’asta. Per altro il fatto che i contratti dei terreni attigui siano stati rinnovati fino a novembre 2026 è un segnale ben preciso che si andrà per le lunghe.
D’altra parte che fretta c’è, la struttura è nel degrado e nell’abbandono da anni, quindi ci si è abituati. E il sindaco Fioravanti ha già celebrato il successo della (molto presunta) riqualificazione di Villa Sgariglia a fine 2022, è quanto meno opportuno aspettare qualche anno in più per poter poi celebrare il successo bis…