La surreale celebrazione dell’ultimo posto provinciale e regionale dei musei cittadini
Annunciato da mesi, lo “straordinario” risultato dei musei cittadini è stato svelato dal sindaco in conferenza stampa: 30.257 visitatori nel 2024. Meno di Offida, che ha avuto 30.970 visitatori, e la conferma che Ascoli è fanalino di coda della regione e della provincia…
Pensavamo di aver visto tutto. Dopo l’insulso teatrino con il “gladiatore” sulle presunte (ed inesistenti) origini ascolane. Dopo la cerimonia d’inaugurazione dei lavori di demolizione della curva sud prima ancora che i lavori stessi fossero assegnati. Dopo la realizzazione (chissà quando verrà terminata) di un palavolley… senza spogliatoi (solo per limitarci ai casi più clamorosi), credevamo davvero che si fosse raggiunto l’apice del paradosso. Invece nel meraviglioso ed incantato regno di Ugualos evidentemente non c’è limite al surreale, ogni volta sindaco e amministrazione comunale riescono ad andare oltre l’immaginabile, con vicende che in qualsiasi altro posto “civile” al mondo provocherebbe l’indignazione e lo sconcerto, ma che da queste parti vengono accolte nella migliore delle ipotesi nella più totale indifferenza, se non addirittura con insensato e immotivato giubilo, da una comunità cittadina ormai da tempo in totale stato di catalessi.
L’ultimo clamoroso e imbarazzante esempio arriva dai dati sugli ingressi nei musei cittadini nel corso dell’anno passato, uno sconfortante teatrino costruito con “lucida follia” nei mesi passati, che avuto lunedì 20 il suo surreale atto finale, con l’incredibile celebrazione… di un ultimo posto! Che non è, o meglio non è più, solo regionale, perchè il capoluogo piceno è riuscito in quella che davvero è un’impresa unica al mondo, è riuscito a diventare ultimo anche a livello provinciale. In qualsiasi altro posto al mondo si sarebbe fatto di tutto per tenere il più possibile nascosto un simile imbarazzante dato, nel meraviglioso regno di Ugualos, invece, tra squilli di trombe (o di chiarine, in ossequio alla Quintana…) e celebrazioni entusiastiche, quei dati e quell’ultimo posto non solo vengono sbandierati ai quattro venti ma, addirittura, vengono presentati come uno straordinario successo, evidentemente ritenendo ormai totalmente “inebetiti” gran parte dei cittadini ascolani.
Premesso doverosamente che non è un pesce aprile o uno sketch anticipato di Carnevale, ma è tutto tristemente ed incredibilmente vero, come facevano una volta i vecchi e bravi giornalisti, partiamo dalla “fredda” cronaca. La folle campagna sui presunti record dei musei civici cittadini era partita nella primavera 2023, con la celebrazione da parte dell’amministrazione comunale, con il solito supporto della stampa locale, del presunto boom di visitatori nei giorni di Pasqua e “pasquetta”. “Musei superstar” pubblicava addirittura un quotidiano locale, riportando il dato snocciolato con straordinaria enfasi dall’amministrazione comunale di 600 biglietti staccati nei musei civici rispetto ai 225 dell’anno precedente.
Qualche mese dopo, esattamente ad inizio luglio 2023, con un comunicato stampa, come al solito ripreso con incredibile enfasi dall’informazione locale, il sindaco Fioravanti annunciava la clamorosa rivoluzione (per il capoluogo piceno…) delle aperture straordinarie (per il solo periodo estivo) per Pinacoteca, Forte Malatesta e teatro Ventidio Basso, per la precisione solo il venerdì sera dalle 19 alle 23 per le prime due e l’apertura alle visite venerdì e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 per il teatro.
Nel maggio scorso, a poche settimane dalle elezioni, nel fare un bilancio dei 5 anni di mandato il sindaco Fioravanti rivendicava il grande successo e la crescita dei visitatori nei musei civici. “Si è partiti con 15.167 ingressi nel 2019, il boom di visite 20.069 ingressi nel 2022, addirittura 25.046 nel 2023” scriveva il sindaco. Circa 5 mesi dopo, nel corso del Consiglio comunale del 23 ottobre scorso, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere comunale Gregorio Cappelli sugli eventi culturali estivi, lo stesso Fioravanti, a proposito dei musei, affermava che “i dati li avremo i prossimi mesi ma io sono certo che avremo fatto un risultato storico che chi è stata Capitale della cultura se li sogna”, con chiaro riferimento a Pesaro Capitale della cultura 2024.
Lunedì 13 gennaio, nel corso del question time, il primo cittadino annunciava che “nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, faremo una conferenza per raccontare il record storico delle presenze all’interno dei nostri musei”. Lunedì 20 gennaio, poi, l’annunciata conferenza stampa nel corso della quale sono stati annunciati quelli che secondo il sindaco sarebbero i numeri storici dei musei cittadini nel 2024: 30.257 ingressi. Nelle ore successive, neanche a dirlo, i quotidiani locali hanno rilanciato la notizia, con titoli “urlati” in cui si parla di record, con toni che farebbero pensare ad un qualche primato regionale.
Da segnalare, sempre per dovere di cronaca, che quegli stessi quotidiani nelle ore precedenti avevano pubblicato, dandole pochissimo spazio e senza un minimo di concreto rilievo, i dati sui musei di Offida, resi noti dal sindaco Luigi Massa e dall’assessora al turismo Isabella Bosano, che nel 2024 hanno avuto 30.970 visitatori (biglietti staccati). In altre parole, senza aver imbastito questa sconfortante montatura, senza proclami e squilli di tromba, Offida, il piccolo comune dell’entroterra piceno, 10 volte più piccolo di Ascoli (poco più di 4.500 residenti) per quanto riguarda i musei ha ottenuto nel 2024 più visitatori di quelli del capoluogo piceno.
Ma allora, di grazia, di che record stiamo parlando? E, soprattutto, se il dato di Ascoli è addirittura inferiore di Offida, cosa mai c’è da festeggiare? Considerando che i musei di San Benedetto del Tronto numeri come quelli di Ascoli li ottenevano già 7-8 anni fa (e ora hanno un numero di visitatori doppio), in altre parole sindaco e amministrazione comunale, con l’informazione locale fedelmente “a ruota”, stanno festeggiando con smodata enfasi… l’ultimo posto provinciale! E forse è proprio questo il record reclamato dal sindaco Fioravanti ed esaltato dall’informazione locale, siamo abituati da sempre, in ogni settore (dal turismo alla sanità) ad essere il fanalino di coda delle Marche, sembrava impossibile anche per un capoluogo così disastrato e in caduta libera diventare addirittura il fanalino di coda della provincia.
In realtà per quanto riguarda i numeri sui musei, non lo siamo diventati, lo siamo sempre stati da anni, solo che non era mai accaduto prima (in nessuna parte al mondo) che ci fosse qualcuno che rivendicasse con orgoglio ed esultasse in maniera così plateale (e del tutto immotivata) per un ultimo posto. Come si capisce dalla “fredda cronaca” sopra narrata, la folle celebrazione dell’ultimo posto provinciale (e ovviamente regionale) non è un improvviso “colpo di testa” ma è stato costruito con una campagna propagandistica iniziata poco meno di un anno fa quando un risultato a dir poco modesto, perché non si possono definire in altro modo i 600 visitatori nei due giorni di Pasqua (soprattutto a fronte delle migliaia di visitatori fatti registrare negli altri comuni marchigiani), è stato spacciato dal sindaco e rilanciato dall’informazione locale come uno straordinario successo.
Poi, in un crescendo a dir poco imbarazzante si è addirittura arrivati a sbeffeggiare e sfidare un altro capoluogo di provincia delle Marche, Pesaro, che il numero di visitatori ottenuto dai musei ascolani nel 2024, che il sindaco “spaccia” come risultato straordinario, l’ha ottenuto dopo i primi 4 mesi dell’anno passato e che solamente nei 3 mesi estivi ha fatto registrare più di 30 mila visitatori. In altre parole, i musei civici di Pesaro hanno numeri almeno 4 volte superiori, per quale insano motivo dovrebbero invidiare quelli del capoluogo piceno, come sostiene il sindaco Fioravanti, non è dato sapere…
Al di là di tutto, però, ci sono i dati che certificano come anche in questo campo Ascoli è tristemente, e di gran lunga, il fanalino di coda delle Marche e, addirittura, anche della provincia di Ascoli. Con l’aggiunta che, mentre nel capoluogo piceno si festeggiano come risultato eccezionali i 30 mila ingressi e l’ultimo posto regionale e provincia, ad Ancona con quasi 150 mila visitatori e (nel 2023) una crescita del 63% si parla di numeri non pienamente soddisfacenti e ci si interroga su cosa potrebbe essere fatto meglio. Un paradosso che, meglio tante altre affermazioni, spiega perché il capoluogo piceno è da tempo ed è destinato a rimanere ancora a lungo fanalino di coda delle Marche…