Meno brillante ma solido e determinato, l’Ascoli continua la rincorsa
A Legnago basta un gol di Varone ai bianconeri per conquistare la quarta vittoria consecutiva in una gara meno brillante ma nella quale la formazione di Di Carlo rischia pochissimo. Ora la Spal al Del Duca poi la sosta natalizia e il mercato
Sofferta come prevedibile (nel turno precedente il Legnago aveva vinto in casa del Pescara capolista), ma alla fine è arrivata per l’Ascoli la quarta vittoria consecutiva. Che proietta i bianconeri in zone più interessanti della classifica. Non è stata una prestazione brillantissima dal punto di vista del gioco, sicuramente meno scintillante di quella fornita con il Sestri Levante. Ma, proprio per questo, per certi versi è stata ancora più incoraggiante e significativa. Innanzitutto perché è fondamentale portare a casa il risultato pieno anche quando non ci si esprime al meglio. Soprattutto, però, perché la formazione di Di Carlo ha dimostrato di aver raggiunto solidità e compattezza che permettono di vincere anche quando non si “accendono” i giocatori offensivi che sono in grado di fare la differenza.
Importante anche il fatto che la retroguardia bianconera ancora una volta ha tenuto bene anche senza Gagliolo (squalificato), con Piermarini che l’ha sostituito che ha disputato una buona prestazione. Considerando che Curado è ormai prossimo al rientro (se non con la Spal sicuramente sarà a disposizione di Di Carlo dopo la sosta natalizia) per quanto riguarda il reparto difensivo la situazione è sicuramente più che incoraggiante. Anche perché nelle ultime partita la crescita e il miglioramento della fase difensiva è sotto gli occhi di tutti e bisogna dare il giusto merito all’allenatore bianconero per essere riuscito a dare un minimo di solidità ad un reparto che per troppe partite è stato il vero punto debole.
Tornando alla partita con il Legnago, l’Ascoli migliore si è visto nei primi 25 minuti, praticamente fino al gol di Varone. In quella fase i bianconeri hanno messo in mostra ottime trame di gioco, con Tremolada e Bando bravi a verticalizzare, Varone sempre pronto ad inserirsi e con gli esterni molto vivaci e pericolosi, soprattutto Marsura a sinistra, ma in un paio di circostanze anche Alagna a destra. In quella fase l’Ascoli ha costruito e sciupato due grandi opportunità per segnare, la prima dopo 2 minuti “sprecata” da Silipo dopo una discesa travolgente di Marsura, la seconda non concretizzata da Corazza, per una volta non rapido a sfruttare una deviazione sul tiro cross di Alagna. Al di là di queste due grandi opportunità, ogni volta che i bianconeri affondavano davano la sensazione di poter far male alla difesa avversaria.
Così il gol di Varone, con deviazione decisiva sul tiro da 20 metri di Tremolada, ha rappresentato la logica ed inevitabile conseguenza di quel bell’inizio di gara. A differenza della partita con il Sestri Levante, nella quale ad inizio ripresa (sull’1-0) e dopo il 2-1 aveva spinto con decisione per chiudere la partita, una volta in vantaggio l’Ascoli si è fermato, almeno dal punto di vista offensivo. Anche perché Silipo non è apparso in grande giornata, Marsura dopo l’avvio scoppiettante si è spento, mentre Corazza si è eclissato dopo l’occasione mancata. Così i padroni di casa pian piano hanno preso coraggio e nel finale di primo tempo si sono resi pericolosi, con un provvidenziale salvataggio di Piermarini su Martic.
In avvio di ripresa il Legnago ha spinto con decisione, mettendo un po’ in difficoltà i bianconeri, anche se di veri rischi la difesa non ne ha corsi, tanto che Livieri non ha dovuto compiere alcun intervento di rilievo. L’unico brivido l’ha provocato un colpo di testa terminato di poco fuori di Basso Ricci. Che però, è opportuno sottolinearlo (anche in risposta a qualche protesta dei locali per un presunto fallo di mano in area nella parte finale della partita), a quel punto non doveva essere in campo perché nel primo tempo, poco dopo il vantaggio bianconero, aveva colpito volontariamente a palla lontana, con una gomitata allo stomaco Menna (a discolpa dell’arbitro non era facile vedere il brutto e gratuito colpo dell’attaccante di casa).
Da metà ripresa la spinta del Legnago si è affievolita e i bianconeri avrebbero potuto sfruttare meglio alcune ripartenze per evitare ogni possibile patema nel finale (per il risultato ancora in bilico, non certo per una reale sofferenza o per la pericolosità dei padroni di casa). Ciò che più conta, però, è che alla fine è arrivata la quarta vittoria consecutiva che proietta l’Ascoli dopo settimane nella zona playoff. Con la possibilità di salire ulteriormente se la formazione di Di Carlo sarà in grado di sfruttare il turno casalingo di venerdì 20 dicembre contro la Spal, l’ultimo prima della sosta natalizia e della riapertura del mercato.
A proposito del quale, per essere chiari, non bisogna lasciarsi comunque incantare dalla risalita e dal momento positivo dei bianconeri, per consolidare le ambizioni di una seconda parte di campionato importante servono un paio di innesti mirati e di qualità. Per ulteriore chiarezza, eventuali nuovi arrivi devono essere funzionali alla crescita della squadra e soprattutto devono riguardare quei reparti, quei settori che hanno bisogno di essere rafforzati. Al momento, nonostante la convincente crescita di Bando, è evidente che serve almeno un centrocampista di livello, oltre ad un esterno destro difensivo. Poi naturalmente ci sono un paio di situazioni da valutare con attenzione.
Abbiamo già accennato al prossimo rientro di Curado che, se in condizione e davvero completamente ristabilito, rappresenterebbe un rinforzo molto importante per un reparto difensivo in crescita. In altre parole, se Curado è davvero a posto non serve un altro centrale difensivo, in caso contrario sarebbe necessario intervenire sul mercato anche in questo settore. Poi c’è da considerare la situazione di Forte a cui sta per scadere la squalifica e, nel 2025, potrebbe tornare a disposizione. Pulcinelli ha più volte ribadito che resterà in bianconero e sarà il rinforzo offensivo per il nuovo anno. Se davvero così fosse è ovvio che l’Ascoli non avrebbe bisogno di alcun intervento in avanti.
Ma nel caso di partenza di Forte sarebbe opportuno trovare una punta che possa eventualmente sostituire (in caso di necessità) o giocare insieme a Corazza, visto che Caccavo, pur non lesinando impegno e buona volontà, non sembra adeguato a rivestire questo ruolo.
Infine prima di chiudere è doveroso spendere due parole sulla stucchevole e insopportabile telenovela sulle presunte, quanto concretamente inesistenti, trattative per il passaggio di proprietà. Davvero non se ne può più delle periodiche voci ed esternazioni pseudo istituzionali (le ultime in ordine di tempo un paio di articoli di alcuni quotidiani locali e l’intervento, sempre sulla stampa locale, del consulente scelto questa estate dal sindaco) su presunti interessamenti che alla fine altro non sono che assist per permettere allo stesso Pulcinelli di ribadire quello che purtroppo è tanto evidente quanto comprensibilmente poco gradito ai tifosi bianconeri, cioè che al momento non c’è alcuna seria e percorribile alternativa.