Successo d’ora per un Ascoli che ora ha bisogno di continuità


Con il Gubbio non è stata una partita esaltante ma quello che contava era solo vincere e, comunque, i bianconeri hanno ampiamente meritato la vittoria. Lampo di Tremolada ancora non troppo convincente, bene la difesa, ottima prova di Bando. Imbarazzante l’arbitraggio

Questa volta, più che in tante altre circostanze, davvero contava solo vincere. E alla fine quella vittoria che mancava da più di 2 mesi è finalmente arrivata, anche se grazie ad un’autorete. In ogni caso, se è vero che lo spettacolo visto al Del Duca non è certamente stato di quelli da ricordare, è altrettanto innegabile che il successo dell’Ascoli è sacrosanto e più che meritato. Innanzitutto per l’avvio di gara volitivo e aggressivo dei bianconeri fino al gol poi risultato decisivo. Poi per gli ottimi primi 20 minuti della ripresa nei quali l’Ascoli ha comandato il gioco, cercando il 2-0 e creandone anche i presupposti in 3-4 circostanze.

In realtà in una circostanza i bianconeri il raddoppio l’avevano anche trovato, con il solito Corazza, vanificato però da una segnalazione di fuorigioco che ha suscitato più di una perplessità (il centravanti bianconero sembrava tenuto in gioco da un difensore ospite). Così come, poco dopo, ha suscitato enormi dubbi un salvataggio miracoloso del portiere umbro Venturi, ancora su Corazza, con la palla che sembrava aver superato la linea di porta. Va detto per altro che in quella situazione Corazza, solitamente implacabile, poteva fare decisamente meglio perché ha colpito di testa, quasi indisturbato, a due passi dalla linea stessa.

Infine il successo è meritato anche perché, per una volta, la prestazione difensiva è stata quasi impeccabile, con poco o nulla concesso al Gubbio e Livieri praticamente inoperoso. Anzi, per la verità l’unica concreta occasione per gli umbri è arrivata proprio grazie ad un’uscita sbagliata, su calcio d’angolo, del portiere bianconero, fortunatamente non sfruttata dal Gubbio. Per ritrovare quella vittoria che mancava da così tanto tempo Di Carlo ha rilanciato Tremolada, protagonista nel gol decisivo con il suo perfetto lancio di 30 metri a smarcare Cozzoli (sul cui cross è poi arrivata la deviazione per l’autogol decisivo) ma ancora lontano parente del giocatore ammirato a Modena e che i tifosi sognavano di rivedere anche in bianconero.

Un po’ a sorpresa l’allenatore bianconero ha rinunciato a Silipo, preferendogli Tirelli. Però è innegabile che poi il gioco offensivo dell’Ascoli sia migliorato quando lo stesso Silipo è entrato in campo, a fine primo tempo per sostituire proprio Tirelli con problemi alla caviglia. Va comunque sottolineato come il miglioramento nella ripresa del gioco bianconero è coinciso con la consistente crescita di Bando che, dopo un primo tempo un po’ timido, nel secondo è salito in cattedra sia in fase di costruzione che in quella di interdizione. Detto che la fase offensiva degli umbri non è sembrata certo irresistibile, positiva e incoraggiante è stata la prova della difesa bianconera, con la coppia centrale Menna – Gagliolo che ha fatto molto bene, con il secondo finalmente molto convincente e tra i migliori dell’Ascoli.

Per uno dei tanti paradossi tipici del calcio, il momento di maggiore sofferenza la formazione di Di Carlo l’ha vissuto dopo che il Gubbio è rimasto in 10. Comprensibile perché, vista l’importanza della posta in palio, dopo aver avuto la possibilità di chiudere la partita in quel momento si è materializzato il terrore dell’ennesima beffa, con tutto quello di drammatico (sportivamente parlando) avrebbe significato farsi sfuggire ancora una volta la vittoria, per giunta con gli avversari in inferiorità numerica. Fortunatamente la beffa non è arrivata e finalmente i bianconeri sono tornati alla vittoria.

Pur rendendoci conto di essere ripetitivi, non possiamo non spendere due parole sull’arbitraggio del signor Maccarini di Arezzo, complessivamente a dir poco imbarazzante, a tratti ai limiti del demenziale. Per assurdo proprio le due decisioni che hanno più fatto protestare il Del Duca, i due episodi citati del gol annullato e del gol/non gol sempre di Corazza, sono quelli meno eclatanti, nel senso che, per quanto decisivi (con il 2-0 la partita sarebbe stata virtualmente chiusa), in entrambi i casi la certezza che la decisione dell’arbitro non sia esatta senza il Var non c’è e, in ogni caso, si tratta di due casi limite, di una questione di pochi centimetri (per cui non è così scandaloso un eventuale errore).

Piuttosto, però, c’è da spendere un velo pietoso su tutta la conduzione della gara, con falli fischiati a caso, ammonizioni incomprensibili e gialli sacrosanti invece non dati, con in aggiunta un paio di punizioni al limite assegnate al Gubbio semplicemente inventate. Clamorosa, ad esempio, la punizione dalla fascia sinistra, a due passi dall’ingresso dell’area di rigore, assegnata agli umbri per un tocco con il braccio di Gagliolo che sicuramente c’era ma che altrettanto evidentemente era stato determinato da un evidente intervento scorretto dell’attaccante umbro, con il difensore bianconero costretto a ricorrere alle cure dei sanitari per il colpo subito e, di conseguenza, fuori dal campo in occasione della punizione stessa.

Ancora più grave, però, il mancato rosso ad uno degli attaccanti umbri che, a metà primo tempo, ha rifilato una gomitata in area ancora a Gagliolo con palla lontana. Nell’azione successiva, poi, l’ammonizione a Tremolada per un contatto risibile, probabilmente neppure passibile di ammonizione, è sembrata una reazione stizzita e capricciosa alle proteste dei bianconeri, panchina compresa, per il citato mancato rosso. Non è certo il primo arbitraggio imbarazzante visto quest’anno e, purtroppo, temiamo che non sarà certo l’ultimo. Siamo in Lega Pro e inevitabilmente anche il livello arbitrale scende. Il punto è sapere se qualcuno visiona questi arbitri e, nel caso, non ritenga opportuno, di fronte a simili spettacoli, consigliare all’arbitro in questione di cambiare mestiere.

Tornando all’Ascoli, per quanto importante possa essere, la vittoria può rappresentare l’attesa svolta solo se i bianconeri sapranno dare continuità ai risultati. Prima della fine del girone di andata la formazione di Di Carlo è attesa domenica prossima dalla difficile trasferta in casa della Torres, poi affronterà le ultime due della classe, Legnago e Sestri Levante. Bisogna tornare dalla Sardegna con un risultato positivo per poi cercare di fare bottino pieno nelle ultime due partite. Sarebbe il modo migliore per iniziare il girone di ritorno con un pizzico di serenità in più e con l’obiettivo credibile e concreto di scalare la classifica verso posizioni più consone al livello dell’Ascoli.

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