Sono trascorsi “appena” 8 anni, la sicurezza delle scuole e l’adeguamento della Malaspina possono attendere


La determina n. 4392 del 18 novembre evidenzia gli errori commessi in questi 8 anni dalle amministrazioni Castelli e Fioravanti e svela che i lavori alla Malaspina non potranno partire fino a che non sarà pronto l’immobile ex Banca d’Italia, cioè non prima del 2026

C’è un passaggio nella determina n. 4392 del 18 novembre scorso (“Sisma 2016- Lavori di adeguamento funzionale dell’immobile ex Banca d’Italia a seguito della procedura di dialogo competitivo finalizzata all’individuazione di edifici da destinare all’insediamento di strutture scolastiche temporanee per la gestione della fase di ricostruzione/adeguamento degli edifici scolastici comunali danneggiati dagli eventi sismici”) che è una sorta di manifesto dal quale emerge con sconcertante chiarezza il disastro compiuto dal Comune di Ascoli, prima con l’amministrazione Castelli poi con quella Fioravanti, in merito alla messa in sicurezza delle scuole cittadine.

Al fine di avviare i lavori di due degli edifici scolastici comunali danneggiati dagli eventi sismici – si legge nella determina –  edificio scolastico Malaspina e successivamente scuola media Massimo D’Azeglio è stato necessario individuare un edificio disponibile da destinare all’insediamento di strutture scolastiche temporanee per la gestione della fase di ricostruzione/adeguamento degli edifici scolastici comunali danneggiati dagli eventi sismici”.

In sintesi, prendendo come riferimento la lingua italiana ufficiale (ricordando sempre che nell’incantato regno di Ugualos a molti termini, per vezzo del sovrano e della sua corte, vengono attribuiti significati diversi e contrari rispetto a quelli sanciti dal vocabolario), da quel passaggio emergono due notizie chiare dalle quali poi emergono altrettanto chiare considerazioni: gli edifici scolastici cittadini sono stati danneggiati dagli eventi sismici del 2016 e prima di poter avviare gli interventi di adeguamento e/o ricostruzione delle scuole Malaspina e Massimo D’Azeglio è necessario per il Comune avere a disposizione una struttura dove poter far andare temporaneamente gli alunni delle 2 scuole. In teoria la prima non sarebbe una notizia, dopo più di 8 anni tutti hanno ampiamente capito che quella terribile sequenza sismica ha provocato ingenti danni alle scuole cittadine.

Però è opportuno ricordare che all’epoca l’allora sindaco Castelli, oggi commissario straordinario alla ricostruzione, aveva sempre sostenuto che le scuole cittadine non avevano avuto problemi. E proprio negando quello che in realtà già allora era sin troppo evidente, almeno a chi si occupava e preoccupava seriamente della situazione delle scuole cittadine, si è perso tantissimo tempo e, soprattutto, si è persa l’opportunità di poter immediatamente realizzare e avere quelle strutture temporanee che ora sono così importanti. Anche dopo tutto questo tempo è fondamentale ricordarlo perché se ora la situazione è così disastrosa e siamo così in inaccettabile ritardo (o fatti parlano chiari, dopo oltre 8 anni nella maggior parte delle scuole interessate ancora non sono neppure partiti i lavori) sicuramente la responsabilità è dell’attuale amministrazione comunale, ma è altrettanto innegabile che non minori sono le colpe dell’amministrazione Castelli con la sua inaccettabile sottovalutazione della situazione (per non parlare, poi, della follia del project financing che ha fatto perdere ulteriore tempo).

La seconda notizia, invece, è molto importante perché, oltre ad evidenziare in maniera imbarazzante l’inadeguatezza dell’amministrazione Fioravanti (almeno per quanto riguarda la messa in sicurezza delle scuole) con la sconcertante vicenda delle strutture scolastiche temporanee, nel silenzio dell’amministrazione stessa finalmente aiuta a chiarire il mistero dell’intervento di adeguamento sismico della scuola Malaspina. Il cui iter è stato in assoluto il primo a prendere il via, il 14 luglio 2020 (delibera di giunta comunale n. 138), con il 3 novembre 2022 l’annuncio del sindaco dell’approvazione del progetto definitivo, con la rassicurazione che ad inizio 2023 sarebbe stato approvato il progetto esecutivo e che entro l’estate 2023 sarebbero partiti i lavori. Cosa che, ovviamente, non è accaduta, come al solito senza che nessuno si degnasse di fornire una qualche spiegazione.

Poi il 16 febbraio 2024 un comunicato stampa dell’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche annuncia che la procedura di gara per l’aggiudicazione dei lavori di adeguamento sismico della scuola Malaspina è in fase di avvio. Il successivo 28 agosto, mentre ovviamente della gara non si sono avute più notizie, in un surreale comunicato stampa dello stesso Usr il commissario straordinario sisma Guido Castelli incredibilmente citava la scuola Malaspina come esempio positivo del metodo di lavoro portato avanti da Acquaroli e Fioravanti (se avesse sostenuto che gli asini volano sarebbe stato di gran lunga più credibile), naturalmente senza neppure una parola o un cenno su quella gara che 6 mesi e mezzo prima aveva sostenuto che fosse in fase di avvio.

Ora di mesi ne sono passati più di 9 da quell’annuncio e della gara non si hanno notizie. Finalmente, però, la determina 4392 del 18 novembre svela l’arcano: prima dell’avvio dei lavori alla scuola Malaspina (l’iter per la D’Azeglio è ancora indietro) devono essere a disposizione quelle strutture scolastiche temporanee che l’attuale sindaco Fioravanti aveva indicato come priorità all’inizio del suo primo mandato (2019). “Mi impegno ad utilizzare gli oltre 30 milioni per l’edilizia scolastica post sisma per mettere subito al sicuro i bambini e la loro crescita attraverso sedi pubbliche temporanee e protette” aveva promesso a maggio 2019.

Da subito a dopo più di 6 il passo è breve, soprattutto nel regno incantato di Ugualos. Si potrebbero raccontare le ripetute “figuracce” dell’amministrazione comunale negli ultimi anni tra avvisi per manifestazioni d’interesse e procedure di dialogo competitivo annunciate, avviate e poi puntualmente annullate o finite in un nulla fatto. Senza dilungarci oltre, tornando alla determina 4392 naturalmente nel ricostruire quanto accaduto salta completamente e non fa alcuna menzione di quelle procedure finite senza risultati ma parte direttamente dal 4 aprile 2023 con la decisione e poi l’indizione della procedura di dialogo competitivo “finalizzata all’individuazione di edifici da destinare all’insediamento di strutture scolastiche temporanee per la gestione della fase di ricostruzione/adeguamento degli edifici scolastici comunali danneggiati dagli eventi sismici” (determine n. 1011 e 1015).

Secondo quanto riportato nei mesi scorsi, a quella procedura di dialogo competitivo di fatto ha partecipato un unico concorrente. Eppure c’è voluto un anno e mezzo prima di arrivare, con determina n. 3540 del 18 settembre 2024, all’aggiudicazione della procedura stessa alla Fainplast per un importo complessivo di poco meno di 4 milioni di euro (3.885.425,50 euro per l’esattezza), comprensivo di canone di affitto e lavori di adeguamento dell’immobile. Il 15 novembre scorso la stessa Fainplast ha inviato il progetto esecutivo per l’adeguamento dei locali dell’ex Banca d’Italia, per renderli compatibili ad ospitare le classi di quelle scuole, e, di conseguenza, con la determina in questione sono stati nominati il verificatore del progetto esecutivo e il direttore dei lavori, con la contestuale costituzione dell’ufficio direzione lavori. E’ del tutto evidente, quindi, che i lavori devono ancora partire (e sarebbe già tanto se partiranno entro la fine dell’anno).

Considerando l’entità dell’intervento stesso (l’importo dei lavori ammonta ad oltre 2 milioni di euro), è sin troppo facile ipotizzare che, nella migliore delle ipotesi, servirà almeno un anno per portarlo al termine. In altre parole gli alunni della Malaspina probabilmente potranno essere ospitati in quella struttura non prima del 2026 (e più presumibilmente non prima dell’anno scolastico 2026-2027), “appena” 10 anni dopo la sequenza sismica. Questo significa che prima di allora non partirà l’intervento di adeguamento sismico della Malaspina stessa e che fino ad allora continueranno a frequentare un edificio scolastico assolutamente non sicuro, con l’amministrazione comunale che da 8 anni è pienamente consapevole di questa situazione. Inutile aggiungere altro…

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