I nuovi barbari: come distruggere il fascino e l’unicità delle rue storiche cittadine
Il sindaco attacca l’opposizione e definisce fandonie le critiche e le proteste per gli interventi in via delle Stelle e in rua del Lauro. Però poi è costretto ad ammettere che i muretti in cemento, alternati a quelli in travertino, sono inguardabili. Sorvolando sulle tante altre criticità
Diversi anni fa ci è capitato di accompagnare alcuni amici non ascolani, appassionati di fotografia, a fare il giro per le storiche e caratteristiche rue cittadine per suggestivi servizi fotografici. Nonostante non fossero propriamente tenute benissimo, in molto casi con erbacce e in altri con il forte odore di urina, era comunque motivo di vanto vedere quelle persone affascinate dallo straordinario spettacolo di quella zona così particolare e unica nel suo genere della città e di quelle rue che, con le sue pietre, sono qualcosa, se non di unico, comunque di raro da trovare nel resto del paese.
“Rue così affascinanti e particolari nel centro Italia le abbiamo trovato solo a Spello dove, però, sono tenute decisamente meglio e addobbate con vasi di fiori” ci confessava all’epoca uno dei nostri amici, ammettendo, però, che uno spettacolo come quello offerto da via delle Stelle (meglio nota come “Rrete li Mierghie”) non aveva eguali. Chissà cosa direbbero ora vedendo come è stata ridotta proprio quella via, con l’apposizione delle pietre con una miscela di cemento e sabbia che è un colpo agli occhi e al cuore e che fa perdere gran parte del fascino e dell’unicità della via stessa. Per non parlare dei muretti “modello Arlecchino”, un obbrobrio senza precedenti. Ma anche l’asfaltatura di rua del Lauro, la prossima cementificazione di rua dei Bersaglieri.
Qualcuno sui social in proposito ha parlato della calata dei barbari e probabilmente per la prima da decenni si è assistito ad una vera e propria sollevazione, con critiche e proteste continui sui social, interventi di addetti ai lavori e associazioni. Che devono aver colpito nel segno perché, dopo qualche giorno, è puntualmente arrivata la reazione stizzita del sindaco Fioravanti che, dopo aver sostenuto che sono solo fandonie, ovviamente ha attaccato duramente le opposizioni (che per il primo cittadino evidentemente dovrebbero tacere sempre e comunque o, al massimo, limitarsi alla formula tanto in voga tra i sudditi del regno di Ugualos “bravo Marco, grazie Marco”).
“Gli interventi di via delle Stelle sono stati portati avanti in pieno accordo con la Soprintendenza” ha affermato il sindaco. E per certi versi il discorso poteva chiudersi qui perché in realtà i consiglieri comunali si sono limitati a raccogliere (come è giusto che facciano) le segnalazioni e le proteste di cittadini e associazioni, chiedendo un incontro con la Soprintendenza “per esaminare le modalità con cui il Comune di Ascoli ha effettuato gli interventi di riqualificazione di via delle Stelle e di altre zone storiche della città (rua dei Bersaglieri, rua del Lauro, ecc). Lo scopo è quello di verificare la correttezza delle scelte compiute per assicurare la tutela e il rispetto del nostro prezioso patrimonio urbano”.
Se, come affermato dal sindaco, gli interventi sono stati portati avanti in accordo con la Soprintendenza non si capisce per quale ragione il sindaco sbraiti e si irriti così tanto, la stessa Soprintendenza non potrà far altro che confermare (ma non per questo svaniranno le grosse perplessità, come vedremo). “Dopo una serie di sopralluoghi in loco – prosegue Fioravanti – è stato condiviso come il travertino antico conservato in buono stato restasse al proprio posto, mentre le copertine di travertino antico purtroppo rotte, deteriorate e ammalorate venissero sostituite con un nuovo travertino. Vi erano poi un centinaio di metri lineari in cemento che sono stati risanati con lo stesso materiale. Non è assolutamente vero che il cemento ha sostituito il travertino perché il nuovo travertino ha sostituito il travertino antico ammalorato, il vecchio cemento è stato restaurato con nuovo cemento”.
Ma il risultato che ne è scaturito è semplicemente un obbrobrio come, di fatto, è costretto ad ammettere lo stesso sindaco che ha annunciato che si è provveduto ad ordinare un nuovo travertino che verrà installato a sostituzione dei tratti di cemento. Quindi se da un lato va reso onore al primo cittadino, per aver ammesso quello che da settimane hanno tutti evidenziato sui social, cioè che così è un’immonda schifezza, dall’altro non si capisce perché si agiti tanto e non si limiti ad ammettere l’errore commesso (se è vero ciò che afferma, in comproprietà con la Soprintendenza).
“Per ciò che concerne rua del Lauro – afferma poi Fioravanti – va precisato che la stessa era già stata asfaltata oltre 20 anni fa, lasciando solo un piccolo tratto con ciottoli. Poiché la parte asfaltata risultava gravemente dissestata e quella acciottolata era ormai deteriorata e danneggiata, non garantendo la piena sicurezza dei pedoni e il regolare transito dei mezzi, si è provveduto a una riasfaltatura dell’intera via, così da renderla uniforme”. Ne consegue che è vero anche che la rua in questione è stata asfaltata (e poco conta che una parte era stata asfaltata anni fa), quindi quali sarebbero le fandonie denunciate dal sindaco?
In realtà l’unica “fandonia” in questa vicenda è quella raccontata dallo stesso Fioravanti nel proseguo del comunicato, cioè il fatto che il candidato sindaco Emidio Nardini sia passato da Ascolto & Partecipazione al M5S, cosa che per altro con l’argomento in questione non c’entra nulla (“a questo punto viene davvero il dubbio che a via delle Stelle ci sia qualcosa da nascondere” ha commentato con sarcasmo Massimo Tamburri del M5S). Al di là di tutto, però, il sindaco in larga parte non ha risposto alle questioni sollevate in questi giorni da cittadini e associazioni. Come quella posta da diversi cittadini in seguito alla segnalazione del 7 novembre da parte di una guida turistica che, con tanto di foto, documentava l’intervento di cementificazione di una delle rue (rua dei Bersaglieri) che sono patrimonio storico e identitario da tutelare (e quindi non cementificare).
O come quella dell’ex consigliere di Italia Nostra, Guido Biondi, che ha riproposto la segnalazione fatta quasi un anno fa (gennaio 2024), con tanto di nota alla Soprintendenza. “Per ciò che concerne via delle Stelle – si legge nella nota – in linea generale si prende favorevolmente atto che per la pavimentazione si riutilizzeranno le stesse pietre già in loco, i ciottoli dove erano i ciottoli e le selci dove quest’ultime si trovavano. Per il resto permangono forti perplessità. La tecnica di apposizione delle pietre, con una miscela di cemento e sabbia, che andrebbe a colmare del tutto le fughe tra le pietre, appare totalmente incongrua e rischia di omologare questa strada particolare a tante altre anonime vie del centro storico, cancellandone la sua specificità. Via delle Stelle è una strada pedonale dove la tecnica dell’apposizione delle pietre su un sottofondo pressato di terra e sabbia (a secco) ha retto egregiamente e regge ancora da circa sessant’anni.
Quindi non si vede assolutamente il motivo per cambiare questo tipo di apposizione che, come appare attualmente la strada, si confà in modo egregio al contesto naturalistico in cui è inserita la via, tra il fiume Tronto, le sue sponde, gli orti murati e la vicina e monumentale via dei Soderini. Quindi nel respingere la modalità dell’apposamento delle pietre con miscela di sabbia e cemento, si auspica fortemente che tale operazione si attui con la tradizionale tecnica dell’apposizione a secco“. Purtroppo non è stato dato ascolto a questo monito ed il risultato che ne è emerso è desolante.
A testimonianza di quanto affermato, l’ex consigliere di Italia Nostra nei giorni scorsi ha postato una foto purtroppo incredibilmente emblematica che testimonia inequivocabilmente il differente risultato dell’una e dell’altra tecnica. Nel suo intervento di gennaio 2024, poi, Guido Biondi sottolineava anche come per i muretti “che urgono palesemente di riparazione, occorre la sostituzione delle copertine laddove sono state rifatte in cemento con copertine di travertino come erano in origine”. Naturalmente il sindaco e l’amministrazione comunale sono andati avanti per la loro strada e ora, ad intervento completato, che anche il primo cittadino non ha potuto fare a meno di rendersi conto dell’orrore realizzato, invece di chiedere umilmente scusa Fioravanti “attacca” e addirittura rivendica il merito di aver ora deciso di tornare indietro… con un anno di ritardo.
Potremmo continuare ricordando che in quella nota vengono anche citate altre rue storiche (rue dei Mogliardi, dell’Archetto, Soderini, del Giglio, di Caronte) “dove non si vede in alcun modo la necessità di stuccare, in sostanza cementificare le pietre della pavimentazione”. In sostanza, a ben vedere, non è poi così inopportuno parlare della calata dei nuovi barbari…