Ritardi e proroghe per la fine dai lavori tra nuvole fantozziane e scherzi di Carnevale
La demolizione della curva doveva essere completata in 60 giorni, dopo che ne sono trascorsi 106 dall’inizio lavori accordata una proroga di 45 giorni per il maltempo e le troppe partite dell’Ascoli. Intanto slitta la fine dei lavori del ponte di Brecciarolo e del palavolley… senza spogliatoi!
Ci mancava solo la “nuvoletta di Fantozzi” a rendere sempre più surreale la sconfortante telenovela sulla demolizione della curva sud. Purtroppo non l’unica al centro dell’attenzione in questo autunno ascolano perché come vedremo non meno sconcertanti e paradossali sono altre due telenovele, quella relativa al ponte di Brecciarolo e del nuovo palavolley. Sicuramente, però, quella che riguarda la curva sud è senza ombra di dubbio la più incredibile tra le tante che rendono unico l’incanto regno di Ugualos, anche perché ha un particolare che la rende inimitabile.
Come tutte le telenovele e le serie tv che si rispettino (e che riscuotono un certo successo) anche quella sulla curva sud ha varie stagioni, anzi, non è ancora terminata la stagione in corso (appunto quella della demolizione) che già si annuncia ricca di colpi di scena e di sorpresa la prossima, il sequel: l’intervento di ricostruzione. E, non ce ne vogliano quanti seguono con attenzione quest’avvincente telenovela, non possiamo fare a meno di spoilerare la prossima stagione: registi e sceneggiatori (l’amministrazione comunale) stanno seriamente pensando ad un finale a sorpresa, spostare la sospirata restituzione della nuova curva, da cronoprogramma prevista per inizio 2027, più in là nel tempo…
Tornando al presente, non possiamo fare a meno di sottolineare come, secondo gli annunci e le rassicurazioni di sindaco e assessori, il periodo compreso tra fine ottobre e l’inizio di novembre doveva segnare la fine di alcuni importanti e attesi interventi, esattamente quelli citati: demolizione curva sud, ponte di Brecciarolo, palavolley. Per la verità per tutti e tre gli interventi la scadenza naturale e la conclusione dell’intervento, almeno da contratto e secondo gli atti ufficiali del Comune, erano già passate da diversi mesi. Ma ormai abbiamo ampiamente compreso che regole, norme e convenzioni sociali valide in tutto il mondo civile non contano nulla nell’incantato regno di Ugualos, è il sovrano e la sua corte che decidono in base ai loro capricci.
Così la matematica è stata completamente stravolta, al punto che 40 mila e 70 mila sono di gran lunga maggiori di 200 e 800 mila, il significato da vocabolario della lingua italiana di alcuni termini è stato completamente ribaltato, con, ad esempio, l’avverbio subito che ad Ugualos significa “non prima di 5-6 anni (se tutto va bene)”, mentre per ordine del sovrano è rigorosamente vietato rispettare la scadenza fissata da contratto per i lavori pubblici. Ma in questi casi siamo di fronte a storie con una trama che neppure il più bizzarro e fantasioso scrittore di fantascienza o qualche regista del teatro dell’assurdo sarebbe stato capace di inventare. Partiamo, noblesse oblige, dalla demolizione della curva sud.
Ricordando sempre che nell’estate 2020 (con il tradizionale ritardo di alcuni mesi rispetto la scadenza prevista) la prima amministrazione Fioravanti aveva annunciato “urbi et orbi” il completamento dell’intervento di demolizione della curva, senza che nessuno dell’amministrazione stessa avesse anche solo ipotizzato che c’era la necessità di completare l’opera, nel maggio scorso la clamorosa sorpresa. Con determina n. 1849 del 17 maggio veniva, infatti, indetta la procedura telematica negoziata per l’affidamento dei lavori “necessari per completare la demolizione dell’ex curva sud” (che quindi evidentemente non erano stati completati 4 anni prima come invece annunciato da Fioravanti…). A poche ore dalle elezioni comunali, poi, esattamente il 7 giugno il sindaco Fioravanti e l’assessore Stallone aveva messo su il patetico teatrino della cerimonia di inaugurazione dei lavori che, in realtà, non erano ancora neppure stati assegnati.
L’aggiudicazione della gara avveniva, infatti, il successivo 24 giugno e il 19 luglio si provvedeva alla consegna dei lavori (e quindi teoricamente all’nizio dei lavori stessi) che, da contratto e come ricordato in tutti gli atti ufficiali, sarebbero dovuti concludersi entro 60 giorni, quindi per il 19 settembre. Non servirebbe neppure, a quella data i lavori ovviamente non era affatto conclusi, anzi, da allora sono trascorsi quasi due mesi senza avere notizie in proposito. Poi, ad inizio settimana, sull’albo pretorio on line del Comune è stata pubblicata la determina n. 4233 del 7 novembre scorso il cui titolo è già abbastanza esplicativo: “Demolizione manufatto esistente propedeutica alla ricostruzione curva sud. Concessione proroga all’impresa per l’ultimazione dei lavori”.
Leggendo la determina, poi, si scopre che l’impresa in questione ha chiesto la proroga il 4 novembre scorso (cioè 50 giorni dopo la scadenza da contratto) e che il Responsabile unico del procedimento (Rup), d’intesa con il direttore dei lavori, ha concesso 45 giorni di proroga, con nuova scadenza fissata al 29 dicembre. Visto che c’era avrebbe potuto mettere il 31 dicembre, così i botti di fine anno sarebbero stati quelli della curva sud… Ironia a parte sembra davvero una barzelletta, su un contratto di appalto che prevede 60 giorni di tempo per la conclusione dell’intervento, dopo 106 giorni (tanti sono i giorni trascorsi dalla consegna dei lavori al giorno in cui sono stati consegnati i lavori stessi) viene incredibilmente concessa una proroga di 45 giorni, praticamente il 75% del tempo previsto per l’intero intervento. Sarebbe abbastanza imbarazzante già così, purtroppo però c’è di peggio. Nella stessa determina si ricorda che il direttore dei lavori ha effettuato delle sospensioni e riprese dei lavori, elencandole: dal 27 luglio al 2 settembre, dal 19 al 25 settembre, dal 28 al 30 settembre, dal 4 al 7 ottobre, dal 21 al 25 ottobre, dal 30 ottobre al 4 novembre.
I motivi di simili sospensioni (nel primo caso addirittura di un mese e mezzo) non vengono spiegati nel dettaglio. Ma subito dopo, sempre nella determina, si fa riferimento a giorni di maltempo “non tutti riportati nei verbali di sospensione sopra descritti” e ad eventi sportivi che “per motivi di ordine pubblico” hanno determinato “interruzioni forzate”. Facendo un rapido calcolo, su 106 complessivamente i lavori sono stati sospesi per 58 giorni. Considerando che gli eventi sportivi (partite dell’Ascoli) in quel periodo sono stati 7, 51 giorni di maltempo (anzi di più secondo la determina) nel periodo estivo non ci sono mai stati da queste parti, tanto meno nell’estate passata.
Per pura pignoleria siamo andati a verificare e risulta che in quei 106 giorni (dalla consegna dei lavori alla richiesta di proroga) i giorni in cui si sono verificati piogge sono stati 22 (anche se in realtà nella maggior parte dei casi si è trattato di piogge arrivare da metà pomeriggio in poi). La giustificazione del maltempo, quindi, non regge. E meno ancora regge quella degli eventi sportivi perché, come abbiamo detto, sono stati complessivamente 7 di cui solo 3 in orari pomeridiani, mentre gli altri 4 sono stati tutti serali (quindi c’era tutto il tempo per lavorare in quei giorni). In ogni caso, al di là di queste giustificazioni semplicemente patetiche, pur con tutte le sospensioni che ci sono state ci sono stati comunque 48 giorni lavoro. Quindi, al massimo, si poteva comprendere una proroga di 15, non certo di 45 giorni. Senza aggiungere altro, certo se tutto questo accade per demolire un piccolo pezzettino di curva, per la ricostruzione non osiamo neppure immaginare cosa potrebbe accadere…
Per quanto riguarda gli altri interventi citati, il ponte di Brecciarolo, i cui lavori sono iniziati ad ottobre 2023, doveva essere pronto da contratto per il 15 maggio 2024. Dopo che per mesi non si è saputo più niente il 4 settembre scorso, con un comunicato stampa, il Comune annunciava che i lavori sarebbero terminati entro 30 giorni. “Ultimi lavori per il ponte di Brecciarolo, con una tempistica complessiva pari a 30 giorni”. Da allora di giorni ne sono trascorsi 70 ma la fine dei lavori non sembra ancora prossima. E quasi verrebbe da dire meglio così perché, al di là dei disagi che da un anno stanno subendo i residenti (ma che rischiano di protrarsi anche dopo la fine dei lavori…), da quanto emerge sta venendo fuori una schifezza senza eguali.
Quanto al nuovo palavolley, da contratto doveva essere pronto ad agosto. Il 4 ottobre, in un’intervista ad un quotidiano locale, l’assessore Stallone ha assicurato che “sarà consegnato entro fine ottobre”. Nel Consiglio comunale del 4 novembre scorso il sindaco Fioravanti ha auspicato che possa essere pronto per fine novembre. Con un piccolo, insignificante, particolare: non avrà gli spogliatoi e i servizi igienici annessi. Che verranno realizzati successivamente, impossibile al momento prevedere quando. Intanto, però, sempre in Consiglio comunale il sindaco ha individuato una possibile soluzione: utilizzare spogliatoi e bagni della palazzina servizi o della palestra ex atletica pesante che sono nei pressi.
Neppure i tradizionali gruppi mascherati di Carnevale avrebbero potuto pensare ad una simile gag…