Palavolley e pista di atletica in alto mare, benvenuti nella città europea dello sport!
Rispondendo in Consiglio comunale ad un’interrogazione presentata dai consiglieri comunali dell’opposizione il sindaco Fioravanti su pista di atletica e palavolley smentisce il suo assessore allo sport Stallone e le previsioni su ripartenza e fine lavori
Al di là di qualche tentativo di reprimenda ai consiglieri comunali dell’opposizione, un sindaco Fioravanti così dimesso e sotto tono, come quello ammirato nel Consiglio comunale di lunedì 4 novembre, nello specifico nella risposta all’interrogazione presentata da Francesco Ameli sulla situazione degli impianti sportivi (in particolare pista di atletica, nuovo palavolley e cittadella sportiva), non si era mai visto prima. Il primo cittadino praticamente si è limitato a leggere una nota, presumibilmente preparata dagli uffici comunali, non facendosi comunque mancare un paio di imbarazzanti autogol e, soprattutto, è rimasto in silenzio senza neppure provare a replicare (cosa praticamente mai accaduta fino ad ora) alla risposta comprensibilmente critica dello stesso consigliere Ameli che ha accusato il sindaco di “arrampicarsi sugli specchi” per cercare inutilmente di mascherare un clamoroso fallimento.
Perché non c’è altro modo per definire lo scenario che è emerso inequivocabilmente proprio dalla risposta del sindaco che, sintetizzando, non ha fornito neppure un minimo di certezza, con i lavori per la pista di atletica che non sono ancora ripartiti e, di conseguenza, non potranno certo terminare entro la fine dell’anno come auspicato dal sindaco, il palavolley che ancora non è pronto e quando lo sarà non avrà gli spogliatoi (sembra una barzelletta…), mentre per quanto riguarda la riqualificazione della cittadella dello sport dire che siamo in alto mare è un eufemismo. Difficile riuscire a festeggiare in modo peggiore il titolo di città europea dello sport 2025 che, va sempre ricordato per chiarezza, per ottenerlo è comunque necessario pagare una certa quota. Per provare a comprendere a pieno come non sia certo esagerato parlare di fallimento, prima di parlare di quanto emerso in Consiglio comunale, è opportuno ricordare un paio di annunci del passato.
Era il luglio 2019 quando l’appena nominato assessore allo sport Stallone in una lunga intervista ad un quotidiano locale annunciava: “la cittadella dello sport è una delle più importanti priorità di questa amministrazione, mettiamo a posto il campo di atletica, la palazzina e tutto il resto”. Come è noto, poi, nel meraviglioso regno di Ugualos sono frequenti le allucinazioni, così il 9 aprile 2022 un quotidiano locale annunciava con enfasi: “Finalmente anche la città di Ascoli avrà la sua cittadella dello sport”. “Grazie al capillare impegno dell’assessore allo sport Nico Stallone – proseguiva l’articolo – al professore Armando De Vincentis e al tecnico Sandro Bernardi che hanno portato a compimento un progetto che era stato avviato tempo addietro. La cittadella sorgerà nella zona del campo scuola di atletica, in via III ottobre, comprensiva di altri impianti sportivi quali la piscina comunale, le palestre della pesistica e pallavolo, oltre al capannone dove gioca il calcio a 5 e la ginnastica”.
Passato l’effetto allucinazione, anche nell’incantato regno di Ugualos si è dovuto fare i conti con la realtà che certifica come nessuno degli interventi considerati dall’assessore una priorità sono stati portati a termine. Così il precedente mandato amministrativo si è concluso con i lavori al campo di atletica iniziati e poi sospesi (con la struttura chiusa al pubblico da mesi), il nuovo palavolley, che doveva essere pronto ad agosto 2024, in alto mare (dopo lo sciagurato e vergognoso flop dell’altro palavolley, di fatto inagibile e ingloriosamente andato in malora poco più di un anno dopo la sua inaugurazione “in pompa magna”) e la cittadella dello sport sempre più un miraggio.
Il 4 ottobre scorso, poi, in un’intervista con un quotidiano locale l’assessore Stallone dichiarava: “sono contento che siamo riusciti a sbloccare la pista di atletica con la firma dell’accordo con il subappaltatore dei lavori. L’intervento previsto dovrebbe riprendere entro 15 giorni per poi essere ultimato entro 3 mesi” (il sindaco in Consiglio comunale ha sostenuto che, dal momento in cui ripartono i lavori, ci vorranno 2 mesi, l’esperienza di questi anni dice che sarebbe un’impresa stare nei 3 mesi indicati dall’assessore). E a proposito del palavolley assicurava che “sarà consegnato per la fine di ottobre”, omettendo di svelare, però, che mancheranno comunque spogliatoi con annessi servizi igienici, un particolare che “non è uno scandalo” (come affermato dal sindaco in Consiglio comunale) solo per chi non ha neppure la più pallida idea di cosa significhi fare sport.
Superfluo sottolineare che i 15 giorni indicati sono ampiamente passati, ottobre è terminato ma, un mese dopo quell’intervista, i lavori sulla pista di atletica non sono ripartiti e il palavolley non è ancora pronto (ricordando sempre che doveva esserlo, al completo, entro agosto 2024). Nel Consiglio comunale del 4 novembre scorso Fioravanti, dopo aver spiegato che l’interruzione dei lavori sulla pista di atletica sono stati causati dal fatto che “da sopralluogo il Comune ha contestato la realizzazione dello strato di usura della pista, ritenendo che la semina fosse stata effettuata non a regola d’arte” ed aver specificato che l’intervento contestato era stato effettuato dalla ditta a cui l’aggiudicataria dell’appalto aveva assegnato quei lavori in subappalto, sulla ripartenza dei lavori per il completamento dell’intervento ha decisamente smentito il suo stesso assessore (che, d’altra parte) era stato già gestito dai fatti).
“In questi giorni è in corso la perizia di variante suppletiva – ha affermato il sindaco – con indirizzo degli uffici al direttore dei lavori di dare luogo alla demolizione dei rettilinei con inserimento di tutte le lavorazioni necessarie per migliorare la realizzazione. E’ stata allontanato il precedente subappaltatore per affidarsi ad una ditta di comprovata esperienza, presumibilmente a novembre, nel caso il meteo fosse favorevole e le forniture del nuovo materiale da posare fossero tempestive, potrebbero ripartire i lavori. Obiettivo arrivare con la pista nuova entro fine anno”. E non serve neppure sottolineare come l’obiettivo indicato dal sindaco nei fatti è già evidente che non sarà centrato.
Situazione se possibile peggiore per il palavolley i cui lavori, sempre secondo il sindaco, “stanno andando alla conclusione” ma per il quale sarà necessario un secondo lotto per la realizzazione degli spogliatoi, da finanziare con un mutuo da 150 mila euro più 190 mila euro di economie del precedente appalto (e qui siamo oltre il paradossale, ci si vanta di un risparmio quando mancano dei pezzi fondamentali per la struttura). “Nelle more della realizzazione degli spogliatoi – ha aggiunto Fioravanti – l’assessore Stallone insieme alle associazioni sportive ha individuato la possibilità di utilizzare comunque gli spogliatoi e gli spazi igienici al piano terra della palazzina servizi adiacente, oltre alla palestra ex atletica pesante con spogliatoi e docce”.
Quanto alla cittadella dello sport dire che siamo in alto mare potrebbe essere addirittura esageratamente ottimistico. “Nell’ambito dei rapporti di collaborazione con Sport e Salute, l’assessore Stallone ha inviato una proposta di riqualificazione ora oggetto di verifica per individuare eventuali forme di finanziamento” ha spiegato Fioravanti. “L’assessore allo sport Stallone durante il Consiglio comunale è stato smentito punto per punto – commenta il consigliere comunale Ameli – sulla pista di atletica continueremo a vigilare attentamente affinchè i lavori si concludano entro Pasqua, quanto al palavolley altro che consegna a fine mese, mancano bagni e spogliatoi e gli utenti dovranno recarsi in altre strutture per cambiarsi o utilizzare i servizi igienici. E se dovesse piovere, nevicare o fare freddo? Grazie alle nostre sollecitazioni ora è stata inserita una variante e vigileremo che l’iter prosegua rapidamente per evitare altre figuracce all’amministrazione. Infine sulla cittadella dello sport il sindaco, senza troppa convinzione, ha menzionato la domanda di contributo presentata a Sport e Salute che, però, ha una dotazione nazionale di appena un milione”.
“Senza adeguati investimenti e strutture di qualità – conclude amaramente Ameli – non stupiamoci se poi vediamo atleti abbandonare la nostra città”. E per fortuna che il capoluogo piceno è stato nominato, abbiamo visto come, città europea dello sport 2025…