Programma regionale delle opere pubbliche, meno delle briciole per il Piceno


Per il periodo 2024-2026 la Regione ha previsto 86 interventi per un investimento (molto presunto…) di 412 milioni di euro, con appena 5 interventi e 16 milioni di euro (meno del 4%) per la provincia di Ascoli. Nessuna traccia del promesso nuovo ospedale di San Benedetto

Ci sono svariati modi, tutti non propriamente positivi, per definire il programma triennale delle opere pubbliche 2024-2026 e quello annuale 2024 della Regione Marche, approvato lunedì 14 ottobre dal Consiglio regionale. Prima di elencarne alcuni è doveroso sottolineare che non è uno scherzo, non siamo a Carnevale e il 1 aprile è ancora lontano, anche se comprendiamo perfettamente che possa sembrare una barzelletta. Semplicemente nelle Marche guidate da Francesco Acquaroli e dalla sua sgangherata truppa non è così strano e sorprendente che accadano cose del genere, che il programma degli interventi da avviare e realizzare nel corso del 2024 venga approvato… a 2 mesi dalla fine del 2024 stesso!

Evitando di esprimere giudizi su un paradosso che si commenta da solo, torniamo alle possibili definizioni di quel programma. La consigliera regionale Anna Casini, con estremo garbo, l’ha definito “una scatola vuota”. Con un’espressione inflazionata per questi contesti, ma più che mai pertinente per l’occasione, si potrebbe parlare legittimamente di “libro dei sogni”. O anche, con significato non dissimile, del tutto inattendibile e inaffidabile. Volendo accompagnare la definizione con un giudizio politico si potrebbe dire che quel programma è lo specchio fedele del pressapochismo, della superficialità, dell’inadeguatezza dell’attuale governo regionale di destra.

Se poi lo si analizza dal punto di vista del nostro territorio, le uniche definizioni possibili purtroppo sono di ennesima sconcertante “fregatura” e la solita inaccettabile e vergognosa penalizzazione per il sud delle Marche, la provincia di Ascoli sempre più considerata un corpo estraneo, quasi un insopportabile peso, un fastidio per il governatore marchigiano Acquaroli e per la sua giunta. Che, d’altra parte, sono pienamente consapevoli (ma è così evidente per tutti…) che possono penalizzare come e quanto vogliono il Piceno, che possono calcare la mano e infierire senza limiti perché tanto nessuno degli esponenti politici e degli amministratori legati alla maggioranza di destra (che potrebbero avere un peso e potrebbero incidere se protestassero contro questa vergogna) si azzarda anche solo a provare a difendere e tutelare il nostro territorio.

Per altro ormai le reazioni degli esponenti di destra ascolani sono standardizzate, se la Regione riserva al nostro territorio le briciole si amplifica a dismisura e si fa passare quell’insulso “contentino” come chissà quale risultato ottenuto. Se, invece, il Piceno viene pesantemente “bastonato” e penalizzato si fa finta di niente. Come appunto è avvenuto questa volta con la consigliera regionale ascolana Monica Acciarri che commenta, sui social, l’approvazione del programma triennale.

Si tratta di quasi 412 milioni di euro che verranno utilizzati prevalentemente per l’edilizia sanitaria, le infrastrutture viarie e i lavori per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico” scrive la consigliera regionale leghista che definisce il piano triennale “di indiscusso valore” ma, guarda il caso, non spende mezza parola per il nostro (e teoricamente anche suo…) territorio, così fortemente ed evidentemente penalizzato da rendere impossibile qualsiasi tentativo di raccontare altro. I numeri e i dati, infatti, in questo caso parlano sin troppo chiaro, basterebbe semplicemente pensare che al Piceno sono (molto teoricamente) destinati appena 16 milioni di euro dei molto ipotetici 412 milioni di euro del piano, meno del 4%. In realtà è opportuno sottolineare come tutto il piano debba comunque essere preso “con le molle” perchè è tutto così terribilmente indefinito e molto vago, con la quasi totalità degli interventi più importanti che vengono comunque rimandati ai prossimi anni, senza considerare il fatto che non c’è alcuna certezza neppure sui finanziamenti.

Nel dettaglio, il programma regionale delle opere pubbliche 2024-2026 prevede 86 interventi per una spesa presunta di poco meno di 412 milioni di euro (411.885.867,86 euro per l’esattezza), mentre il piano annuale 2024 prevede 30 interventi per una spesa di poco superiore ai 41 milioni di euro (41.249.788,82 euro per l’esattezza). E’ del tutto evidente, quindi, che la parte più sostanziosa del programma è dirottata negli anni successivi, in gran parte addirittura nel 2026 (ricordando sempre che il prossimo anno si vota e, in linea teorica, potrebbe cambiare la giunta regionale).

Va, però, subito evidenziato come dall’allegato “Quadro delle risorse necessarie alla realizzazione del programma” emerga con chiarezza l’assoluta precarietà e la scarsa attendibilità del programma stesso, visto che allo stato attuale più della metà delle risorse necessarie (237,5 milioni di euro, praticamente il 58% dell’intera dotazione) non è dato sapere da dove (e soprattutto se…) provengano. Infatti secondo quell’allegato al momento i fondi sicuramente a disposizione sono quelli da entrate vincolate per legge (73 milioni di euro), dall’accensione di mutui (75,5 milioni di euro) e da stanziamenti di bilancio (25,8 milioni di euro).

Quanto all’edilizia sanitaria complessivamente sono appena 5 gli interventi, di cui solo uno (“Realizzazione della palazzina funzionale alle emergenze sanitarie derivanti da eventi calamitosi” a Fabriano) nell’anno in corso e gli altri 4 sono previsti nel 2025, anche se poi in realtà i tre interventi più importanti (il nuovo ospedale di Pesaro, quello di Macerata e l’Hospice di Fano) concretamente non partiranno, ben che vada, prima del 2026, visto che per il 2025 il finanziamento previsto per tutti e tre è pari a 0 euro. Per altro da quanto è riportato nel programma triennale 2024-2026 è chiarissimo che le nuove strutture ospedaliere sicuramente non vedranno la luce, ad essere ottimisti, prima del 2029, visto che complessivamente per il 2026 e il 2027 si prevede di spendere meno della metà dell’intero costo (204 milioni di euro per quello di Pesaro, 185 milioni di euro per quello di Macerata). Considerando che entrambe le strutture sanitarie erano già state previste e programmate addirittura dalla precedente giunta regionale, quella guidata da Ceriscioli, davvero non c’è nulla di cui essere orgogliosi.

In questo quadro generale così deprimente e poco edificabile, sconcerta ancora di più e dovrebbe provocare un sentimento di fortissima rabbia il fatto che la provincia di Ascoli venga ancora una volta così pesantemente penalizzata, come testimoniano in maniera inequivocabili numeri e dati. Infatti degli 86 interventi inseriti nel programma triennale di opere pubbliche solo 5 riguardano la provincia di Ascoli di cui 1 (la Ciclovia Adriatica, l’unico del 2024), per altro, solo in maniera parziale, visto che per gran parte interesserà la provincia di Fermo. Come anticipato ancora più imbarazzante il dato riguardo agli investimenti previsti, nella provincia solo 16 milioni di euro degli ipotetici 412 milioni di euro del programma triennale. Già così è sin troppo evidente il disinteresse della Regione di Acquaroli per il Piceno, se poi facciamo il confronto con le altre province la differenza è semplicemente imbarazzante.

Lasciando da parte la provincia di Ancona (36 interventi per quasi 150 milioni di euro), il paragone con le altre province è disarmante, tutte hanno più del doppio degli interventi di quella di Ascoli e troppe volte tanto di più per quanto riguarda gli investimenti: provincia di Fermo 11 interventi per 83 milioni di euro, quella di Macerata 16 interventi per 80 milioni di euro, quella di Pesaro 18 interventi per circa 85 milioni di euro. Da segnalare come tra i 5 interventi per la provincia di Ascoli ce ne sia uno attinente all’edilizia sanitaria, “Riparazione e ripristino del poliambulatorio di Offida” i cui lavori, secondo il programma, dovrebbe partire nel 2025 per concludersi non prima del 2028. Nessun accenno, invece, all’ipotetico nuovo ospedale di San Benedetto che evidentemente è nei piani della Regione solo per la propaganda. Considerato che non c’è nessun altro tipo di investimento previsto, non ci sono dubbi che la sanità ascolana continuerà ad essere di gran lunga la Cenerentola delle Marche.

Tanto chi, da queste parti, aveva promesso di difenderla non si azzarda a proferire parola. E il governatore Acquaroli e la sua truppa ormai hanno chiaramente compreso che possono penalizzare come e quanto vogliono il Piceno e i suoi cittadini, ormai rassegnati e sottomessi… Nel dettaglio i 5 interventi per la provincia di Ascoli (con l’investimento complessivo)

  1. Manutenzione idraulica, spostamento e completamento argine destro fiume Tronto zona Marino 1.000.000 e. 
  2. Ciclovia Adriatica lotto funzionale da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto 3.307.661,61 e.
  3. Riparazione e ripristino Poliambulatorio Offida 6.750.000 e.
  4. Soi via Marche Ascoli – Manutenzione straordinaria con efficientamento energetico e miglioramento sismico 1.127.875 e. 
  5. Manutenzione straordinaria ponte sul Tronto raccordo Monticelli – Marino del Tronto 3.992.356 e.
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