Società in confusione, allenatore impresentabile: l’Ascoli precipita
Il cambio in panchina ha peggiorato la situazione, con Ledesma che di fatto non ha azzeccato una scelta mandando in campo una squadra semplicemente impresentabile. Servirebbe un allenatore di esperienza e innesti a centrocampo ma il ds Righi chiude la porta
Quella di ieri è stata l’ennesima domenica orribile per chi ha davvero a cuore le sorti dell’Ascoli calcio. Già solamente vedere in campo quei fantasmi (tranne qualche eccezione) con la maglietta bianconera, con la sensazione che fossero stati schierati “a casaccio”, con una confusione crescente, al punto che è quasi venuto inevitabile addirittura rimpiangere Carrera. E, di conseguenza, vedere una squadra come il Rimini, che voleva solamente tornare a casa con un più che soddisfacente (per loro) 0-0 alla fine trovarsi consegnata su un piatto d’argento una vittoria impensabile, grazie all’ennesima “sciagura” della retroguardia bianconera. E poi sentire quel centinaio di tifosi biancorossi spadroneggiare al “Del Duca”, un vero colpo al cuore.
Come se non bastasse, poi, a far ulteriormente sprofondare nella disperazione i tifosi bianconeri le confuse e imbarazzanti dichiarazioni nel post partita del ds Righi, da apprezzare solamente perché quanto meno si è assunto la responsabilità della situazione, ma che hanno fatto capire come la confusione e l’approssimazione purtroppo regni sovrana in casa bianconera. La situazione è a dir poco allarmante anche perché, a quelli commessi in sede di mercato, negli ultimi giorni si è aggiunta una serie impressionante di errori. Partendo dal mercato e sorvolando sul reale valore dei giocatori in rosa nel reparto difensivo e in quello offensivo (sulla carta di livello, addirittura in qualche caso un presunto lusso per la Lega Pro soprattutto in avanti, in concreto fino ad ora sotto tono, a parte qualche eccezione), è semplicemente folle pensare di costruire una squadra… senza centrocampo.
Perché le prime giornate di campionato hanno dimostrato che, ad eccezione di Varone (per altro assente contro il Rimini), gli altri giocatori in rosa non sono all’altezza della Lega. Compreso Bando, ancora troppo “tenero” e acerbo per guidare il centrocampo bianconero. Sicuramente il ragazzo ha qualità ma non è ancora pronto, si è visto in maniera imbarazzante anche e soprattutto contro il Rimini in una partita in cui non è riuscito a vincere un contrasto e nella quale nelle occasioni (rarissime per la verità) che i romagnoli provavano a ripartire in velocità, trovavano sempre spazio proprio al centro. Di questo passo, al di là dei problemi per l’Ascoli, c’è il serio rischio di “bruciarlo”.
Passando dal centrocampo alla panchina, se la scelta di confermare Carrera aveva sollevato perplessità, il suo esonero per tempi e scelte conseguenti è stato un autentico disastro. Andava fatto dopo la sconfitta in casa con la Lucchese, certo c’era il turno infrasettimanale (giovedì a Carpi) che incombeva ma poi, quando si è deciso, c’erano ancora meno giorni per la successiva partita. Anche perché era evidente che non c’era più la fiducia, come dimostra il fatto che in realtà a Carpi, almeno in fase offensiva, si erano intravisti dei progressi. Se possibile ancora più sconcertante la scelta del sostituto, anche i neofiti del calcio avevano compreso che a questa squadra sarebbe servito un allenatore di polso e di esperienza, invece si è puntato su un esordiente come Ledesma, copiando una delle scelte fatte anni fa che rischiò di far deragliare definitivamente l’Ascoli (2020, Abascal).
Ma non è certo una novità che a questa società le esperienze negative del passato non insegnano mai nulla… Per altro se già quella scelta sollevava non poche perplessità, quanto visto in campo contro il Rimini e, per certi versi ancor più, quanto ascoltato da Righi nel post partita ha notevolmente accresciuto lo sbigottimento. Partiamo proprio dalle parole del ds bianconero, sottolineando come nella conferenza stampa di presentazione si era chiaramente lasciato intendere (o almeno così era stato interpretato da quasi tutti i presenti) che Ledesma avrebbe guidato l’Ascoli contro il Rimini e poi si valutava. Dopo la partita con i romagnoli, invece, Righi ha affermato che quella di Ledesma è la scelta definitiva. Un repentino cambio di idea che sicuramente non è stato determinato da quanto visto in campo.
Lo stesso ds ha poi candidamente ammesso che questa squadra è stata costruita (lui stesso l’ha costruita…) per giocare in un modo, almeno in avanti (a tre), mentre invece Ledesma ha giocato in maniera differente. E su questo è meglio evitare ogni commento perché si potrebbe rischiare la querela… Per altro per certi versi si potrebbe addirittura sostenere che è sin troppo generoso nei confronti del nuovo allenatore bianconero sostenere che Ledesma ha voluto giocare in un determinato modo perché in realtà quello che si è visto è solo tanta confusione, approssimazione e zero idee. Semplificando si potrebbe dire che nel primo tempo Ledesma ha optato per una sorta di festival dei difensori, nella ripresa invece degli attaccanti. Con l’inevitabile risultato di tanta confusione e un disastro annunciato. In ogni caso sforzandoci di credere che ci fosse un qualche disegno tattico, non occorreva certo la prova del campo per comprendere che il 3-5-1-1 (che in realtà assomigliava tanto ad un 5-3-1-1) proposto nel primo tempo non avesse alcuna possibilità di sortire qualche effetto.
Anche per il modo in cui poi i giocatori sono stati sistemati sul campo, con i due esterni molto bloccati dietro, Bando al centro in mezzo al campo abbandonato a se stesso, con Campagna e Bertini più laterali (ma ugualmente inutili). E poi quel Tremolada, che ancora non è neppure lontano parente del giocatore che si conosceva, dietro all’abbandonato Corazza (faceva tenerezza vederlo così isolato nel primo tempo) davvero una mossa priva di senso, ancor più in considerazione della qualità che teoricamente hanno gli avanti bianconeri.
Ribadito che, con i giocatori che ha in rosa l’Ascoli, è a nostro avviso folle scegliere un simile schieramento, almeno a quel punto era necessario schierare, in appoggio a Corazza, Marsura che ha un altro passo, un’altra condizione rispetto all’attuale Tremoloda, che non a caso ha dato un po’ di vivacità una volta entrato in campo, con l’ex Modena eventualmente da inserire nell’ultima parte gara quando, con i ritmi inevitabilmente più bassi e gli avversari più stanchi, le sue indubbie qualità tecniche potrebbero fare la differenza. In ogni caso inevitabile, con un simile schieramento, che nel primo tempo l’Ascoli non solo non ha mai tirato in porta (come il Rimini…) ma non si è praticamente mai neppure avvicinato con un minimo di pericolosità all’area avversaria. Nella ripresa, poi, Ledesma ha cambiato tutto, con la “chicca” iniziale dell’insensato cambio dopo meno di 5 minuti (Marsura per Bertini) che, invece, doveva essere fatto all’intervallo, evitando così di “bruciare” uno dei tre slot per i cambi (e poi quando si è infortunato Curado se ne sono pagate le conseguenze).
In ogni caso l’ingresso di Marsura ha dato un po’ di vivacità, tanto che da una sua azione è nata l’unica grande occasione della partita per l’Ascoli, con il “miracolo” di Colombi sulla conclusione ravvicinata di Corazza. E l’ex Catania stava mettendo in grave difficoltà a sinistra la difesa romagnola fino a che Ledesma ha pensato bene di cambiare ancora, inserendo Tirelli e Silipo (per Tremolada e Cozzoli), con quest’ultimo messo a sinistra e Marsura spostato più verso il centro. Risultato, il nuovo entrato a sinistra non ha inciso, mentre Marsura più centrale ha trovato meno spazi e pian piano si è spento. Un capolavoro, con l’aggiunta che, con tutti quegli attaccanti in campo, la confusione ha regnato sovrana.
Poi, come spesso accade in queste situazioni, a complicare ulteriormente le cose l’infortunio di Curado, con gli ingressi di Quaranta e Alagna (per Adjapong), la scelta di mettere lo stesso Quaranta al centro della difesa e, poco dopo, l’imbarazzante svarione difensivo che ha regalato la partita al Rimini. Come anticipato la situazione è più che allarmante, anche in considerazione che ora arriva un ciclo di partite terribili, a partire da quella di domenica prossima contro la capolista Pescara.
Servirebbe un allenatore differente e almeno un innesto di qualità a centrocampo ma, almeno a parole, Righi ha escluso entrambe le cose. E, allora, è difficile anche pensare a cosa ci si possa aggrappare…